Una biografia spirituale di Antoine de Saint-Exupery. Attraverso la vita del pilota-scrittore, l'autore ne disegna un ritratto interiore, portando alla luce, in particolare, le inquietudini, le contraddizioni, l'ansia del trascendente.
Genere per eccellenza sfuggente a qualsiasi regola e classificazione troppo rigorosa, il fantastico occupa una parte importante della produzione letteraria europea e americana. Da "Dracula" ad "Alice nel paese delle meraviglie", da Poe a Hoffmann, a Kafka, racconti e romanzi fantastici nascono sotto il segno della fantasia più sfrenata e spostano i confini fra reale e irreale, fra credibile e incredibile, proiettando il lettore negli spazi illimitati dell'immaginazione. Sulla scia dei grandi maestri tedeschi e americani, anche in Italia si sviluppò una fitta produzione di matrice fantastica. Dalle opere scapigliate e bohémien di Tarchetti e dei fratelli Boito al verismo "fantastico" di Verga e Capuana all'angoscia interiore di Pirandello e Savinio sono qui raccolti alcuni dei migliori racconti fantastici della nostra letteratura. L'introduzione di Costanza Melani spiega la genesi e le peculiarità di questo genere indefinibile e affascinante; le sezioni in cui il libro è articolato sono precedute da brevi premesse che analizzano le caratteristiche dei racconti e degli autori antologizzati.
Secondo l'autore, il postmoderno è la chiave di lettura per comprendere l'America della seconda metà del '900, in particolare dagli anni 70 al 2001, e proprio per questa sua centralità è necessario capirne meglio le definizioni e le conseguenze sul nostro presente. Riannodando studi e interventi che coprono l'arco di un quindicennio, Carravetta ripercorre in modo sistematico e metacritico le tante definizioni che di postmoderno sono state date da molte figure di rilievo, e alcuni movimenti teorici che l'hanno alimentato: la complessa eredità delle avanguardie, il femminismo, i Cultural Studies, il decostruzionismo, il neostoricismo, la globalizzazione, l'ermeneutica (a ciascuno dei quali è dedicato un capitolo). Una verifica, dunque, di cosa ha significato il postmoderno in maniera pluriprospettica, comparativa e interdisciplinare, con in aggiunta una sezione dedicata all'America "vista dall'interno", in una serrata esposizione, descrittiva e insieme spassionata, in cui vediamo un paese che cerca di capire se stesso, in particolare nel modo di ripensare il proprio passato, le sue istituzioni educative e religiose, il rapporto con le culture altre, il ruolo che vorrebbe svolgere sullo scacchiere mondiale, l'impasse che segue la fine della guerra fredda, fino all'anno e all'evento che - almeno per l'America - mette tutte le discussioni a tacere, soprattutto quelle moderniste e segnate dall'ironia.
Pensata come complemento della "Storia della letteratura italiana", questa serie di "profili" ne ripropone la formula introduttiva. Collocandolo nel quadro storico e sociale della sua epoca, ogni volume presenta uno dei grandi autori della tradizione letteraria italiana, ne discute le opere e ne illustra la poetica. Questo volume è dedicato a Italo Calvino. Dopo aver ricostruito la vicenda biografica dello scrittore, l'autore fornisce gli elementi necessari per comprenderne le scelte narrative e stilistiche e un quadro complessivo delle sue opere.
La lingua poetica dell'italiano "classico" (dal Petrarca fino al secondo Ottocento) ha mantenuto una fisionomia specifica e un'eccezionale stabilità, tanto da configurare - come scriveva alla fine del Cinquecento Leonardo Salviati - "quasi un altro idioma diverso dalla prosa". L'autore ne disegna in questo volume un profilo linguistico particolareggiato, fondandosi su strumenti tradizionali (dizionari storici, trattati grammaticali e retorici) ed elettronici (CD di testi letterari, oltre che su ampi spogli personali). La parte teorica e descrittiva è integrata da un'ampia antologia che passa in rassegna, commentandole fittamente dal punto di vista linguistico, stilistico e metrico, trenta poesie dislocate dal XIII secolo (Giacomo da Lentini) al XIX (Carducci). Accanto ai poeti della grande tradizione letteraria è stato dato un certo spazio a forme marginali di versificazione, come la librettistica, la poesia estemporanea, la poesia per l'infanzia, la musica leggera. Anche in questi rivoli si coglie la grande compattezza grammaticale di un edificio linguistico eretto nel Trecento, consolidato nel Cinquecento e definitivamente sgretolatesi solo nel pieno Novecento.
Il volume illustra, sulla scorta di un folto materiale di archivio e di un ampio spoglio delle riviste specialistiche del periodo, la fitta rete di relazioni scientifiche e personali da cui è nata la scuola storica. Prendendo le mosse dal rapporto, tutt'altro che semplice, fra De Sanctis e la nuova scuola erudita, se ne analizzano i presupposti culturali e il modello di storiografia letteraria, influenzato in special modo dal darwinismo, e rappresentato non solo dalle opere maggiori dei suoi maestri (D'Ancona, Comparetti, Rajna) ma anche dalla prima serie della "Storia letteraria d'Italia" Vallardi, primo esempio di moderna storia a dispense affidata a più autori, di cui si raccontano il progetto iniziale e la faticosa realizzazione. Il dibattito sull'origine della specie nella seconda metà dell'Ottocento costituisce anche in Italia un momento significativo non tanto per l'originalità dei contributi quanto per la definizione di un paradigma scientifico al quale fecero riferimento dapprima la linguistica, in seguito la moderna scienza comparatistica della letteratura, strettamente legata alla filologia romanza. La riscoperta delle origini, probabilmente il merito maggiore della scuola storica, favorì infatti lo sviluppo della nuova disciplina nata nella Germania romantica, ma affermatasi in Francia e in Italia intorno al 1870, di cui sono narrate le complicate vicende istituzionali.
Con questo ottavo volume in due tomi dedicato al Novecento, che si avvale di un'introduzione generale di Carlo Ossola, si completa in edizione tascabile un'opera fondamentale per chiunque voglia conoscere o approfondire la tradizione poetica italiana. Da Gozzano ai Crepuscolari, dai Futuristi a Campana e Rebora, da Saba, Ungaretti e Montale al dopoguerra e alla contemporaneità (Pasolini, Caproni, Zanzotto, Luzi, Giudici...), senza tralasciare una nutrita sezione dedicata ai grandi dialettali: la poesia del secolo appena trascorso si rivela in tutta la sua straordinaria varietà di accenti stilistici, linguistici e formali. Ogni sezione è accompagnata da un'introduzione specifica; le note a piè di pagina propongono nuove interpretazioni e significati testuali. Completano l'edizione le note filologiche e bio-bibliografiche, l'indice degli autori e degli incipit.
Leggendo Il Signore degli Anelli colpisce molto la somiglianza tra le verdi distese di Rohan e le Grandi Praterie americane, i giardini di Gondor e quelli italiani, le lande desolate di Mordor e alcuni deserti asiatici. Possiamo toccare l’erba, sentire l’odore, apprezzare i colori di questi paesaggi e riconoscerli perché, nel mondo immaginario creato da J.R.R. Tolkien, gli ambienti naturali sono “reali”. Questo libro guida il lettore tra gli habitat della Terra di Mezzo, facendogli incontrare le creature fantastiche che li popolano: Baccador la figlia del fiume, Shelob il ragno gigante delle caverne, Barbalbero il pastore di alberi. Si affrontano i grandi temi che questi luoghi richiamano alla memoria, come gli effetti della guerra nelle Paludi Morte e negli acquitrini delle Fiandre. È stato approfondito anche l’aspetto iconografico dell’opera di Tolkien. Il libro è corredato da illustrazioni in bianco e nero, da un’esauriente bibliografia sull’autore e da percorsi di lettura tematici.
Questo settimo volume, che si avvale di un'introduzione generale di Carlo Ossola, presenta gli autori che hanno restituito alla letteratura italiana del XIX secolo il senso dell'infinito: da Monti e Foscolo a Leopardi e Manzoni, preparando quella discesa introspettiva, nella coscienza e nei significati da Pascoli a D'Annunzio - che prelude al Novecento, anche per quei nessi di lingua e di popolo che saranno esaltati dalla musa dialettale del Porta e del Belli. Ogni sezione è accompagnata da un'introduzione specifica; le note a piè di pagina propongono nuove interpretazioni e significati testuali. Completano l'edizione le note filologiche e bio-bibliografiche, l'indice degli autori e degli incipit.