Attendere un figlio è la più grande sfida del nostro tempo: significa colmare il vuoto che c'è tra il desiderio e la paura, imparare a cogliere la sua dimensione di dono non esigibile; significa prepararsi a essere impreparate e accettare la bellezza di ciò che non si può controllare né programmare. Questo volume è pensato come un percorso di senso per i mesi dell'attesa, con una particolare attenzione alla dimensione familiare e sociale in cui vivono le donne di oggi. Ciccarelli affronta tutti i temi ed i pensieri che dominano la gravidanza, la condivisione con il padre, le aspettative e il dialogo con la famiglia e la relazione con una realtà sociale e lavorativa non sempre accogliente. La maternità è oggi un percorso di "maternità sociale", ossia imparare a vivere il quotidiano in modo materno e cominciare ad agire nella vita sociale con nuovi strumenti cambiando il mondo in cui si vive, cambiando la cultura individualista, dando spazio e valore al diventare madre e alla sua dimensione sociale.
Un libro sull'attesa del figlio nella prospettiva dei papà, facendo spazio ai temi e alle domande individuali, anche in termini spirituali e di valore, e al discorso della paternità in ambito sociale. Pier Marco Trulli si muove dalla constatazione che l'esperienza della paternità in arrivo spesso è per gli uomini piena di dubbi e di paure, e non essendo biologicamente bilanciata da un cambiamento di natura fisica, chiede uno spazio mentale che è anche un viaggio di maturazione interiore. È un percorso che non si esaurisce nella nascita ma chiede anzi una continua disponibilità a rapportarsi a una nuova realtà, mantenendo la relazione con la madre/compagna. Questo passaggio prelude alla possibilità di vivere la paternità come un dono, sperimentando una dimensione gratificante e differente da quella della madre, e imparando a gustare appieno le gioie e la bellezza del ruolo e della propria nuova situazione di vita.
È il 1968, uno degli anni più inquieti dello scorso secolo. Pier Paolo Pasolini lavora alla sceneggiatura di un film dedicato a Paolo di Tarso. La pellicola, commissionata dalla San Paolo Film, non vedrà mai la luce, nonostante la stesura di due versioni del soggetto. La storia del cinema ha dovuto così rinunciare a un'opera che si annunciava audace e visionaria, in cui la vicenda di Paolo veniva trasportata a metà degli anni Sessanta, tra Parigi, New York e Londra, ma in cui le parole dell'Apostolo delle genti - come già per il Vangelo secondo Matteo - sarebbero state fedeli allo scritto neotestamentario. Carlotta Ciarrapica e Andrea Bizzozero ricostruiscono in queste pagine la vicenda del film mai realizzato, raccontandone genesi, sviluppo e abbandono, intrecciando la storia di tre diversi Paolo: il santo, il regista e il papa, Paolo VI, che ebbe anch'egli un suo ruolo nella storia. Il volume riporta inoltre, in versione integrale, le due stesure del soggetto scritte da Pier Paolo Pasolini.
Un libro che porta i bambini alla scoperta del significato del presepe di Greccio, attraverso la narrazione del ciclo di Giotto. Seguendo il nucleo tematico che guiderà quest'anno le riflessioni francescane, Gesù fonte di gioia, questo testo propone un percorso sulla gioia del Natale, la nascita del Bambino Gesù, la condivisione degli affetti nella famiglia, l'attenzione agli ultimi, la luce della parola di Dio che come una stella illumina il cammino della vita. Età di lettura: da 8 anni.
Perché leggere e conoscere padre Mario Borzaga, il missionario trentino ucciso in Laos nel 1960 e beatificato nel 2016? Cosa dice a noi oggi?
“Identikit” (2023, ed. Vita Trentina) propone il ritratto di un giovane da ascoltare e da guardare, perché “le sue parole e le sue fotografie lasciano un segno”, scrivono i due autori: padre Fabio Ciardi (docente di teologia della vita consacrata e direttore del Centro studi dei Missionari Oblati di Maria Immacolata) e Piero Damosso, giornalista e scrittore che sul missionario trentino ha scritto anche il libro “Romanzo d’amore”.
Il volume è un ritratto inedito, fotografico e spirituale, del missionario, sacerdote, alpinista, musicista, giornalista e scrittore trentino padre Mario Borzaga, che nel 1957, pochi mesi dopo essere stato ordinato sacerdote nella Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, partì per il Laos dove morì tre anni dopo insieme al suo catechista Paul Thoj Xyooj.
È stata l’associazione “Amici di padre Mario Borzaga” a promuovere questa nuova pubblicazione, curata da padre Fabio Ciardi che riprende il profilo di padre Mario attraverso le sue “Lettere agli Amici del Laos”, qui raccolte per la prima volta. Esse riportano non solo un’agile cronaca della sua missione e uno scorcio dell’ambiente laotiano, ma raccontano con parole sincere le fatiche e le paure di un giovane sacerdote in un contesto lontano.
Nella seconda parte il regista e documentarista Paolo Damosso propone un’esperienza emozionale e visiva: “Per questo nuovo libro – ci spiega Damosso – mi sono dedicato al commento di diciannove immagini che a mio parere rappresentano alcuni passaggi fondamentali della sua vita. Stiamo parlando di fotografie scattate nel cuore del secolo scorso, quando ogni istantanea era pensata, organizzata, preparata per visualizzare un momento da ricordare”.
I bambini sono così vicini agli angeli! Sanno che gli angeli esistono e parlano con loro. Crescendo si allontanano da quella luce invisibile ed entrano per sempre nel mondo grigio del visibile. Diventano adulti. Gli adulti si dimenticano degli angeli così come si dimenticano di avere un'anima. Ma a volte vengono sfiorati anche loro dal soffio dell'invisibile. E allora tornano a sentire... Questo libro è dedicato all'invisibile, all'anima e agli angeli che ci circondano.
Attraverso le Sacre Scritture l'autore rilegge le angosce, le paure e il senso di smarrimento di chi si ritrova immerso nel mistero del solore o a dover combattere un male invisibile, restituendoci l'immagine di un uomo fragile e precario, ma che riesce sempre a trovare la forza e il coraggio di risollevarsi. Un invito a sviluppare quella forza umana - la speranza - che nella fede diventa virtù teologale, per non arrendersi di fronte alle intemperie, tutte, della vita.
Ma perché partire proprio dal cuore? Gli autori sacri ci fanno capire che, percorrendo la via del cuore, possiamo meglio comprendere qualcosa del mistero di Dio. Dio non ci ha dato un cuore solo per amare ma anche per conoscere, per pensare, per credere, per ringraziare... In queste pagine e nel "Cuore che pulsa" di Don Piergiorgio Sanchioni possiamo cogliere il suo grazie a Dio e ai fratelli nei suoi cinquant'anni di sacerdozio. L'autore ripropone i momenti lieti e tristi che ha vissuto con i suoi parrocchiani. Lo fa alla luce di Colui che è nato, nella prima parte (il Natale), con Colui che è morto e risorto, nella seconda parte (La Pasqua), con Colui che ci ama, terza parte (Il Matrimonio), con Colui che ci guida, quarta parte (La Chiesa) e infine con Colui che ci accoglie quinta parte (La Morte). In queste pagine potrete riconoscervi anche voi. Vi stupirete di ritrovare pezzi della vostra vita.
Dissimulare disappunto, contrarietà e malcontento. Accondiscendere, fare del tutto per gratificare gli altri e non scontentarli. Sorridere a una battuta che non fa ridere. Essere buoni a tutti i costi. Questi sono alcuni dei sintomi della "sindrome dei buoni-per-forza". Una stortura che ha molto a che fare con la paura di non essere amati. Per imparare a "non essere buoni" occorre scoprire un amore più grande, incondizionato, gratuito. Solo in risposta a questo amore è possibile riappropriarsi della propria franchezza, sbarazzarsi di quell'atteggiamento buonista che non serve proprio a nessuno e diventare sempre di più noi stessi. Prefazione di Maura Laurenti.
Christian Bobin ci offre quindici racconti: ritratti di persone care (suo padre), incontri (Maria la bambina zingara, una mendicante), figure emblematiche (Soulages, Glenn Gould, Matisse, Pascal), visioni (un ramo di mimosa, una cattedrale) e una lunga lettera alla donna che ha amato e perso, «la più che viva». Tra questi racconti fanno capolino brevi paragrafi, a volte scritti a mano, che condensano un pensiero, abbagliante di profondità e umanità.
Il card. Angelo Comastri ci presenta, attraverso una biografia pastorale e ricca di spunti, la figura di San Francesco, definito giustamente "alter Christus", colui cioè che ha vissuto e incarnato il Vangelo "sine glossa", senza commenti, in modo letterale. L'autore ci accompagna, attraverso episodi della vita del Santo di Assisi, e ci porta a verificare la nostra vita alla luce di quella di San Francesco. Comastri ci ricorda infine - argomentandola con citazioni del suo primo biografo Tommaso da Celano - la sua più grande qualità, cioè l'umiltà che per Francesco veniva addirittura prima della povertà. Da leggere tutto d'un fiato. Da donare ad amici e familiari, nel bel formato tascabile, per averlo sempre con se e leggerlo e rileggerlo in ogni momento.
In un agile libretto la biografia, la testimonianza spirituale e i contenuti pastorale dell'esistenza di Carlo Acutis.