In queste pagine si dipana la storia della grandezza, della religiosità e del peccato di uomini i cui atti non sempre furono modello di virtù e santità, di quella coerenza e di quella fedeltà che essi stessi predicavano ai propri fedeli, ma che, in ogni epoca, sono rimasti decisivo punto di riferimento per i cristiani. È la storia del Cattolicesimo, ma, di fatto, anche storia dei nostri Paesi e della nostra cultura.
Nel contesto delle guerre di religione cinquecentesche maturò un progetto missionario rivolto ai soldati, con la stesura di catechismi destinati agli uomini in armi e l'introduzione delle prime cappellate stabili a fianco delle truppe. Guardando alla teologia, alla giustizia, al lessico della violenza religiosa e alla tradizione neo-stoica, ma anche al concreto dispiegarsi del modello del «soldato cristiano» negli eserciti cattolici, il volume ricostruisce il profilo dei protagonisti di un progetto disciplinare inedito che accompagnò la lenta formazione degli eserciti professionali dopo la rivoluzione militare della prima età moderna; e, comparando lo sforzo religioso del clero cattolico e dei predicatori protestanti, ripercorre la storia della cura castrense dal XVI secolo fino alla Grande Guerra, quando il morire per la Patria sostituì l'appello a combattere nel nome di Dio.
L'espansione del cristianesimo nell'Impero romano, tra II e VI secolo, è stata accompagnata da un processo multiforme di selezione, interpretazione e appropriazione del patrimonio culturale greco-latino da parte di coloro che si erano convertiti alla nuova religione o erano nati in essa. Tale processo ha provocato la reazione, spesso diffidente o ostile, delle persone comuni, delle autorità e degli intellettuali. Il libro si occupa delle ragioni per le quali, nel corso dell'età imperiale, un buon numero di filosofi di tradizione platonica ha preso posizione contro i cristiani e composto anche scritti destinati a confutarne la dottrina. Contro la pretesa dei cristiani di essere anch'essi filosofi, anzi, gli unici, i platonici loro avversari obiettavano che il cristianesimo è per sua natura una dottrina non filosofica, sia perché fondato sulla fede (quindi irrazionale), sia perché i suoi contenuti sono contraddittori e, in ciò che hanno di vero, non fanno che copiare insegnamenti provenienti da tradizioni più antiche e autorevoli, mentre, in ciò che hanno di originale, sono del tutto falsi e insensati.
Il dibattito su Chiesa e laicità dello Stato assume oggi toni sempre più accesi. Ma come si è sviluppata in Occidente la riflessione su cosa sia di pertinenza della Chiesa e cosa dello Stato? A partire dalla famosa frase di Gesù nel Vangelo di Matteo, "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio", queste pagine tracciano il percorso difficile e tortuoso della relazione tra potere secolare e potere spirituale, mostrando come, nelle varie epoche e alla luce degli eventi storici, quella affermazione sia stata diversamente interpretata. Dalle origini del cristianesimo fino all'emergere degli Stati moderni, l'autore fornisce un quadro completo e affascinante in cui si ritrovano le radici di una relazione complessa. Una lettura illuminante, nell'attuale epoca di trasformazioni e crisi dello Stato e della politica.
In questo piccolo libro, il Patriarca di Venezia ci invita a ripercorrere i primi passi di fede della comunità cristiana. Un invito a "ripensare il nostro modo di dire sì a Gesù Cristo", in chiave personale e comunitaria.
Molti oggi imputano alla religione certi tragici passaggi della storia, e in ogni caso le negano qualunque ruolo positivo nelle vicende dell’umanità. Per esempio, affermano che il cristianesimo ha ostacolato il progresso scientifico e offerto giustificazioni alla schiavitù. In realtà, al contrario, la scienza moderna è un prodotto della concezione cristiana del Dio unico, che attribuisce alla ragione un valore essenziale. La Chiesa cattolica ha poi avuto una parte rilevante nella diffusione dell’idea che la schiavitù fosse un abominio agli occhi di Dio e nella soppressione di questa pratica disumana in Occidente.
In questo libro provocatorio, lucido e ben argomentato Rodney Stark si prefigge lo scopo di denunciare e smascherare gli errori e i pregiudizi degli storici, e di dimostrare come le idee su Dio abbiano plasmato la storia e la cultura moderna dell’Occidente, costituendo l’indispensabile premessa di molte delle sue più importanti conquiste.
Anche fenomeni complessi e contraddittori, come la caccia alle streghe e le eresie, sono in queste pagine oggetto di un’analisi nuova, ricca di stimolanti e inattese considerazioni, in grado di cambiare radicalmente il nostro modo di giudicarli.
Come ha scritto Jeffrey Burton Russell, «ciò che comunemente sappiamo su scienza, religione, stregoneria, schiavitù e sette religiose, purtroppo, è falso». Questo libro di Rodney Stark «chiarirà le cose a chiunque abbia una mente abbastanza aperta per trarre degli insegnamenti dalla sua lettura».
Rodney Stark è sociologo della religione e docente di Scienze sociali presso la Baylor University, in Texas. Tra le sue numerose pubblicazioni, ricordiamo: La vittoria della Ragione, Ascesa e affermazione del cristianesimo, La scoperta di Dio, Un unico vero Dio, Gli eserciti di Dio e Le città di Dio tutte edite dalla nostra casa editrice.
Questa lettera dell'Arcivescovo di Pescara-Penne raccoglie l'invito di Giovanni Paolo II alla santità e alla missione. Nel farlo si propone di contestualizzarlo nel mistero del Dio trinitario, che è stato l'orizzonte dentro cui il Papa ha pensato il cammino pregiubilare e la stessa esperienza giubilare.
Il volume ha come oggetto i monasteri dell'Egitto nel periodo compreso tra il V e il VII secolo: essi erano il luogo di vita dei monaci e di incontro tra questi e i laici secolari, centro fondamentale per il consolidamento e la diffusione della religione cristiana, con le caratteristiche che essa assunse proprio in questi secoli e che avrebbero condotto alla formazione di una Chiesa copta tuttora esistente. In questi secoli il monachesimo è lungi dall'essere totalmente separato dal resto del mondo: i monaci vivono nel mondo, i monasteri sorgono nel mondo e la rete monastica capillarmente diffusa in tutto il paese può dare l'idea di quanto questo fenomeno avesse permeato il territorio egiziano. La logica che tiene insieme i capitoli è il tentativo di descrivere la vita quotidiana dei monasteri e di valutare le relazioni ad intra e ad extra nei termini di cooperazione, coesione e conflitto, al fine di misurare la struttura e le funzioni, nonché il capitale religioso, ma anche sociale, economico, politico, dei monasteri sulla terra egiziana.
IL LIBRO
L’allarme è suonato da tempo: la Chiesa perde sacerdoti, le nuove vocazioni non bastano a riempire i vuoti. Sono già numerose le comunità di fedeli che non possono celebrare la messa, mentre il fantasma della secolarizzazione divora il senso del sacro e costringe la fede a rifugiarsi nel privato.
Centro della crisi è l’Europa, il continente dell’apostasia denunciata prima da Giovanni Paolo II e oggi dal suo successore, Benedetto XVI. È dunque a partire da essa che si sviluppa l’analisi di Francesco Peloso, che poi si allarga a comprendere l’America Latina quindi l’Africa e l’Asia, terre di nuova evangelizzazione. Sono tanti i temi e i problemi che l’autore incontra lungo il suo cammino, alcuni ovvi, altri «scandalosi». E sono tanti i personaggi attorno a cui ruota il racconto: alcuni sono i moderni martiri della fede, altri sono ostinati peccatori, molti sono semplici cristiani che cercano, fra speranze e contraddizioni, un modo forte di essere cattolici nella società contemporanea.
Uno sguardo speciale è riservato all’Italia, il paese che da duemila anni è il centro irradiatore del cattolicesimo e dove massimo è l’impegno della Chiesa per far fronte alla crisi delle vocazioni; e poi anche alla Spagna di Zapatero, modello di quell’Europa secolarizzata che ha le sue radici nella Rivoluzione francese.
A parlare – e questo è un pregio non secondario del libro – sono soprattutto i protagonisti vivi della cattolicità: preti, missionari, vescovi di diocesi lontane, cardinali, leader dei movimenti, uomini della Curia e, naturalmente, gli ultimi due pontefici.
L'AUTORE
FRANCESCO PELOSO è nato a Roma nel 1966. È giornalista vaticanista, scrive per l’agenzia di stampa Adnkronos e per il quotidiano «La Sicilia». Ha inoltre collaborato con «L’Unità», con «Europa » e con le agenzie di stampa Aga e Asca. È autore di Globalizzare la solidarietà. Il magistero di Giovanni Paolo II nell’era dell’interdipendenza, in Andate in tutto il mondo (Edizioni Dehoniane, 2003) e di Un Santo per oggi (Editrice Rogate, 2004). Ha curato l’antologia di poesia contemporanea Ci sono fiori che fioriscono al buio (Frassinelli, 1997).
RECENSIONI
Mimmo de Cillis, «Il Manifesto», 20 aprile 2007
«È un’analisi seria, minuziosa, a tratti impietosa, quella proposta dal vaticanista Francesco Peloso […]. Credibile e circostanziata, soprattutto perché parte dal grido d’allarme lanciato dagli stesi vescovi cattolici di tutto il mondo convocato da Benedetto XVI nell’ottobre 2005»
Da «La Gazzetta del Mezzogiorno», 29 aprile 2007
«»A quella che rappresenta forse una delle sfide maggiori per la tenuta della Chiesa cattolica è dedicato un libro, ricco di dati, analisi e testimonianze, uscito in questi giorni: Se Dio resta solo, vaticanista Francesco Peloso.»
Da www.ICN-News.it, 18 aprile 2007
«Sono tanti i temi e i problemi che l’autore incontra lungo il suo cammino, alcuni ovvi, altri "scandalosi". E sono tanti i personaggi attorno a cui ruota il racconto. […] Uno sguardo speciale è rivolto all’Italia, il paese che da duemila anni è il centro irradiatore del cattolicesimo e dove massimo è l’impegno della Chiesa per far fronte alla crisi delle vocazioni. […] A parlare – e questo è un pregio non secondario del libro – sono soprattutto i protagonisti vivi della cattolicità: preti, missionari, vescovi di diocesi lontane, cardinali, leader dei movimenti, uomini della Curia e naturalmente gli ultimi due Pontefici.»