La storia di ogni uomo e' storia di una vocazione, di un'elezione, di una preferenza. Un Altro che ci sta davanti (pro), ci sceglie e ci chiama con un amore singolare che non esclude nessuno. Venti donne pro-vocanti, ciascuna con i propri tratti singolari ed inconfondibili, affidano a queste pagine la propria esperienza e testimonianza di donna consacrata nell'Ordo virginum, mettendo così in campo la propria vocazione, una parola decisiva per la vita di ogni cristiano, per la vita di ogni uomo. Con una Prefazione del Cardinale Angelo Scola
Per Francesco d'Assisi il lavoro non è soltanto un mezzo ascetico per il perfezionamento individuale, ma una modalità concreta che consente di vivere e condividere la povertà. Tuttavia, questo significato originano è stato rivestito nel corso dei secoli di nuove interpretazione e si ripropone oggi soprattutto nell'ambito della formazione, nella fraternità e nell'esercizio dei voti.
Questo volume, che si propone di offrire un contributo di riflessione sul rapporto tra lavoro e vita consacrata, prende in esame il magistero della Chiesa, le elaborazioni offerte da varie discipline (antropologia, filosofia, sociologia, economia, scienze bibliche) e l'apporto della spiritualità francescana, con particolare riferimento all'esperienza cappuccina.
Il libro è una raccolta degli articoli più significativi apparsi negli ultimi anni nella rubrica "I miracoli di san Gabriele" del mensile del santuario "L'Eco di san Gabriele". Si tratta di un piccolo sipario su alcune, tra le numerosissime, delle ultime guarigioni concesse da Dio per opera di san Gabriele. La parte dedicata alle testimonianze di guarigioni è preceduta da una breve biografia del santo.
Quale posto hanno, per la vita consacrata, i monaci, i frati e le suore nella Chiesa oggi? Quale sarà il loro ruolo e quale forma assumerà la loro presenza nel futuro? Nella Evangelii gaudium (n. 76) Papa Francesco dice che è un «dovere di giustizia» il riconoscere il bene enorme che i religiosi hanno portato e portano alla Chiesa. Questo libro intende dimostrare, attraverso un’inedita analisi storica, come la presenza della vita consacrata appartenga fin dai primordi all’essenza della Chiesa; leggendo i testi del Concilio Vaticano II (1962-1965) e del Codice del 1983, evidenzia, poi, il cambio di prospettiva ecclesiale attuato dalla legislazione canonica da un’«esenzione» verso una «giusta autonomia» dei religiosi nei confronti della Chiesa locale. Infine, si sottolinea la ricchezza che i religiosi e le religiose costituiscono per l’intera Chiesa, quasi che, se essi non ci fossero, mancherebbe alla Chiesa stessa una sua nota peculiare: la «cattolicità».uf
La vita religiosa ha oggi la necessità di misurarsi con una sensibilità che le impone di ripensarsi daccapo e in modo radicale, se non vuole trasformarsi in un teatino senz'anima escluso dai circuiti della vita, più servo delle opere che del vangelo. L'esortazione apostolica Evangelii gaudium mette in guardia dal «sognare piani apostolici espansionisti, meticolosi e ben disegnati, tipici dei generali sconfitti». Dietro certe dichiarazioni programmatiche e progetti solo in apparenza risolutivi, non c'è tanto la forza di un'invitante idea carismatica quanto la debolezza di chi è spaesato e cerca soluzioni in scelte che portano inconsciamente a servirsl delle vocazioni piuttosto che a servire la vocazione.
Per nuove stagioni di profezia al servizio della Chiesa servono nuovi interpreti della fantasia di Dio che non si lascino irretire dalla grandezza, dall'organizzazione e dall'efficienza, ma che nell'impasto dell'umanità diventino facilitatori di fermenti evangelici mettendo in gioco gli aspetti vitali, l'esperienza e l'originalità.
Benché la scienza clinica abbia fatto molta strada, si tende purtroppo ancora a dare spazio a una visione della cura che stigmatizza i comportamenti come giusti o sbagliati e le persone come sane o anormali. Questo approccio comporta precisi rischi rispetto agli obiettivi della maturazione e del discernimento, elementi essenziali per chi lavora con il disagio psicologico di preti e religiosi. Poiché individui diversi reagiscono in modo diverso a un particolare evento disfunzionale o stressante, è necessario rivolgere un'attenzione privilegiata all'esperienza concreta delle persone, alle loro relazioni e al modo in cui praticano l'attività pastorale. Il libro si propone di osservare i dati di realtà facendo riferimento a situazioni concrete esaurimenti emotivi, burnout, difficoltà sul piano affettivo - e guarda alla patologia e ai casi scomodi, strani e difficili con uno sguardo educativo concentrato sugli aspetti motivazionali della vocazione e sul discernimento in vista di scelte concrete di reale cambiamento. Presentazione di Giulio Albanese.
Oggi nella vita consacrata il termine “carisma” è molto usato, spesso con significati abbastanza diversi che a volte generano confusione. L’autore, con la competenza e la chiarezza che lo distinguono, fa opera di precisazione terminologica e di chiarimento di contenuti. È un contributo puntuale per comprendere quando la parola “carisma” ha assunto un significato teologico tecnico, distinto dal significato usuale di dono; in che senso oggi la si utilizza a proposito dei fondatori di istituti religiosi e che cosa significhi l’espressione “carisma del fondatore”.
Il ministero del diaconato nella Chiesa è documentato fin dai tempi apostolici ed è stato tenuto sempre in grande considerazione. Per vivere la spiritualità del servizio, oggi più di ieri, il diacono ha bisogno di modelli da imitare, come santo Stefano o san Lorenzo. Ma ce n'è uno particolarmente vicino e quanto mai attuale: Francesco d'Assisi. Si parla poco di san Francesco come "diacono" ed è raro trovare studi appropriati sull'argomento. Queste pagine lo presentano come un punto di riferimento di straordinaria attualità, capace di illuminare il senso del diaconato permanente anche nella Chiesa di oggi.
L’opera offre un ventaglio molto ampio di studi sull’istituzione monastica femminile come una delle vie privilegiate in cui le donne del passato consumarono la propria vita, contribuendo anche in modo attivo a gestire le istituzioni e a trasformarle. Numerosi ricercatori italiani e stranieri, autori di questo volume, hanno trovato un momento di convergenza e confronto nel convegno tenutosi nel 1995 a S. Vittoria in Matenano (Ascoli Piceno) organizzato da Gabriella Zarri e promosso dalla Scuola di Memoria Storica del Piceno e dal Centro di Studi Farfensi che da anni conducono una riflessione sul fenomeno monastico nelle sue articolazioni regionali ed europee. Questa ricerca induce a riflettere particolarmente sullo sviluppo istituzionale del monachesimo femminile in Italia in rapporto alla società, a partire da unampia periodizzazione, adatta a tratteggiare i momenti e gli aspetti più significativi di tale sviluppo, che può dirsi compiuto alla fine del secolo XVII, momento in cui listituto monastico perde vigore sia per la flessione del reclutamento sia per lincipiente contestazione della clausura che preluderà alla soppressione dei conventi in età napoleonica. Allinterno di questa percorso si sono voluti privilegiare il periodo delle origini e i momenti di svolta, quelli in cui si attuano le trasformazioni più profonde, con un’attenzione particolare alle realtà monastiche del Meridione, in modo da riequilibrare il divario finora esistente nella storiografia, in gran parte dedicata allItalia centro-settentrionale. La riflessione storica è, inoltre, accompagnata in questo volume da un confronto con la realtà monastica del nostro tempo: vengono accolte, come testimoni e come studiose, voci di religiose diverse, appartenenti ad istituti che avevano e hanno tuttora un più stretto rapporto con il passato, come le benedettine claustrali e le terziarie, o che sono sorti nel XIX secolo, come le salesiane. Ricostruzione storica del monachesimo femminile e riflessione metodologica sul come scrivere la storia monastica si accompagnano in questo libro al tentativo di dar voce al “soggetto” che costituisce argomento delle diverse indagini, in un rapporto tra passato e presente che non si esaurisce nello storico e nellinterpretazione storica ma che trova il suo perno nellistituzione monastica e nella sua millenaria tradizione.
Contributi di: L. Aiello, G. Barone, M. Battelli, M. Campanelli, A. Facchiano, M. Farina, C. Filannino, G. Jenal, G. Lunardi, R. Mariani, F. Medioli, E. Novi Chavarria, E. Occhipinti, V. Polonio, A. Scattigno, L. Sebastiani, M. Sensi, I. Sutto, G. Zarri
"Nel nostro tempo, occorre essere pastori come presenza di Cristo (PDV 22) impregnati dell'odore delle pecore" (Papa Francesco). "Al sacerdote, immagine vivente di Cristo Sposo, sono affidate coppie e famiglie. È quindi importante considerare la sorgente comune dei due sacramenti" (CCC 1535). Entrambi sono al servizio della edificazione della Chiesa. La famiglia è il luogo originario creato da Dio della comunione umana e diviene luogo antropologico della comunione ecclesiale, quasi un "grembo di Chiesa" donato al Signore per l'edificazione del suo Corpo. Per questo è bene che il sacerdote sia preparato a questo compito e attento al valore umano e sacramentale delle famiglie con pienezza, accogliendo nella propria paternità anche le famiglie ferite. In questa pubblicazione sono riportate le riflessioni emerse nel primo Convegno sacerdotale promosso dall'Opera Madonnina del Grappa a Roma. Giorni, brevi ma intensi, per rispondere alla domanda su come essere oggi sacerdoti, immagini viventi di Cristo Sposo, vivendo un amore verginale nel celibato, che aiuti e sostenga gli sposi e le famiglie a vivere nel Signore la pienezza del loro amore nei nuovi contesti culturali.
Il maschile e il femminile nella vita consacrata. Insieme, quale espressione specifica della redenzione di Cristo e partecipazione creaturale alla vita trinitaria. La presenza ormai decennale nella Chiesa di esperienze di vita consacrata mista chiama la teologia a percorrere nuovi sentieri i quali, radicati nella tradizione ecclesiale, sappiano gettare fondamenta e offrire nuove prospettive di sviluppo alla riflessione. Il presente lavoro è un tentativo di dare ragione del bipolarismo uomo-donna nella vita consacrata, alla luce del 'grande mistero' della relazione nuziale tra Cristo-Sposo e Maria/Chiesa-Sposa, senza tralasciare il rapporto materno che unisce la Vergine al Figlio Gesù e sponsale che la con/lega al suo sposo terreno Giuseppe.
Questo libro è dedicato ad approfondire l'identità e il carisma dell'Opera dell'Amore Sacerdotale, che intende accogliere e accompagnare la fraternità tra un prete e una donna consacrata e formare "nuclei di famiglie in preghiera" per essere di sostegno ai preti e ai consacrati.
Il volume ne fa emergere i fondamenti nella Parola di Dio e nella viva tradizione della Chiesa e definisce quella che si può considerare una vocazione "nuova" dentro la comune vocazione al sacerdozio, sia ordinato sia battesimale, inteso - come hanno richiamato i padri conciliati - come partecipazione al sacerdozio di Cristo Signore.