Il percorso formativo proposto ai catechisti prende spunto da una domanda - da dove ripartiamo? - emersa spesso, dopo un tempo che ha segnato tutti profondamente. Ora è venuto il momento in cui affrontare insieme la questione. La Quattro giorni Comunità educanti è un primo appuntamento per riflettere e per non perdere l'occasione che ci è offerta di cambiare e rinnovarci. Assumiamo uno sguardo spirituale su ciò che accade, perché non si tratta di riorganizzarci e tornare come prima, ma di assecondare l'azione dello Spirito che agisce anche oggi e rende nuove tutte le cose. La domanda da cui siamo partiti assume, quindi, un punto di vista più contemplativo: dove ci sta conducendo lo Spirito di Gesù? Quali strade si aprono davanti a noi? Quali cambiamenti ci interpellano e quali sfide affrontare? Quali risorse valorizzare per riprendere in modo nuovo l'annuncio del Vangelo? Questo sguardo contemplativo cambia di conseguenza anche la nostra azione: ci rende più attenti a ciò che nasce, ai germogli che il Signore risorto fa spuntare là dove vuole: essi sono segni della presenza amorevole di Dio, indizi di un cammino nuovo che si apre, vita nuova da far crescere.
La Bibbia e la storia della Chiesa ci dicono che lo Spirito Santo concede continuamente e gratuitamente carismi o doni straordinari a uomini e donne per il bene dell’umanità, secondo le necessità dei tempi.
Una di queste persone è stata MADRE SPERANZA ALHAMA, realizzatrice del Santuario dedicato all’Amore misericordioso del Signore. Nella misura in cui Madre Speranza veniva a conoscere i misericordiosi atteggiamenti di Dio verso l’uomo peccatore, cresceva forte in lei il desiderio di annunciare a tutti che Dio non vuole essere considerato come un padre offeso e disgustato per le ingratitudini dei suoi figli né come giudice severo e pronto a condannarli ed infliggere loro un castigo, ma un padre tutto bontà che li ama, li perdona, dimentica le loro offese e non le tiene in conto: un padre che attende li figliol prodigo per riabbracciarlo e fargli festa, il buon pastore che cerca la pecora smarrita, la ritrova, se la pone sulle spalle e, pieno di gioia, la riporta all’ovile.
Undici celebri melodie natalizie, brani strumentali riebolati in modo pregevole e originale dal M° Emiliano Branda, con esecuzioni di prestigio per lo stile delle orchestrazioni e l’utilizzo degli strumenti acustici: pianoforte, violino, viola, violoncello, clarinetto, flauto, sax. Tratte dal repertorio internazionale, troviamo le musiche tradizionali che da sempre accompagnano le nostre festività: da Tu scendi dalle stelle a O Tannenbaum, da In notte placida a White Christmas, con in più una piacevole versione strumentale di Happy Xmas (War is over), famosa canzone di John Lennon e Yoko Ono, ormai entrata di diritto tra i classici del Natale. Un album elegante nella realizzazione discografica e nella confezione: ideale, quindi, come strenna natalizia, da regalare – e regalarsi – per l’ascolto e la sonorizzazione di momenti ed eventi legati alla festa.
CONTENUTO DEL CD
Undici brani strumentali.
TITOLI BRANI
Adeste fideles - White Christmas - Stille Nacht - In notte placida - The first Noel - Tu scendi dalle stelle - Wiegenlied - Happy Xmas (War is over) - O Tannenbaum - What Child is this - God rest ye merry gentleman.
Un commento delle messe feriali per il Tempo ordinario, Anno dispari, Settimana 23-34.
Il presente volume intende collocarsi in continuità con le riflessioni teologico-pastorali del prof. Riccardo Tonelli, Direttore dell’Istituto di Teologia Pastorale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma dal 1983 al 1998, che ha avuto particolarmente a cuore il tema della narrazione nella Pastorale giovanile e nella catechesi. A ciò, si aggiunge che papa Francesco ha dedicato il messaggio per la 54° giornata mondiale delle comunicazioni sociali del 24 gennaio 2020 al tema della narrazione: Dio e l’uomo intrecciano le fila della loro relazione sul telaio della storia, narrandosi reciprocamente delle “storie”.
La Bibbia ha un carattere prevalentemente narrativo, ed anche Gesù ha rivelato il volto del Padre parlando con parabole, brevi narrazioni tratte dalla vita di tutti i giorni. Inoltre l’uomo, creato ad immagine e somiglianza di un Dio “narratore”, ha un’identità costitutivamente narrativa. Il titolo del libro, Raccontare la fede ai giovani. Pastorale giovanile e linguaggi narrativi, riflette le considerazioni espresse, focalizzandole sull’età giovanile. In tal modo, approfondisce il rapporto tra giovani, fede e narrazione ed invita a “sentire” la connessione pastorale tra la comunicazione della fede e i linguaggi della cultura attuale con cui le nuove generazioni s’esprimono e s’identificano.
I tredici contributi del volume esprimono la consapevolezza che la narrazione è il terreno comune dove le parole di Gesù, Verbo di Dio fatto carne, s’incrociano con le parole degli uomini di tutti i tempi e con i linguaggi espressi dalla cultura moderna. Con ciò, non si vogliono certo escludere dall’orizzonte ecclesiale altre forme di linguaggio o di stile letterario e neppure ci si vuole riferire ad uno schema di evangelizzazione unidirezionale, in cui i giovani sono considerati come destinatari di una narratio fidei raccontata dagli adulti. Chi “racconta” non fa mai un monologo centrato su di sé, ma cerca di entrare in sintonia empatica con l’altro, suscita emozioni, apre orizzonti, si mette in
attesa delle risonanze altrui, cerca un punto di contatto dove intrecciare legami, mosso dal desiderio di fare un tratto di strada insieme ad altri.
Nella prima parte del volume, Fede, narrazione e comunità cristiana, abbiamo contributi che indagano motivi biblico-teologici della narrazione ecclesiale ed alcune direttrici fondamentali di carattere epistemologico, catechetico e pastorale. La seconda parte, Linguaggi e narrazioni nella cultura giovanile, si mette in ascolto delle analisi sociologiche, dei linguaggi della rete, della musica, delle serie Tv, della letteratura, dell’autobiografia. Il testo è volutamente aperto, perché attende d’intrecciarsi con la storia del lettore. La preoccupazione non è di de-finire ma, al contrario, di aprire, nell’in-definito, spazi di riflessione, di discernimento, di libertà che sanno mettersi in gioco per ascoltare, dialogare, ricercare nuovi linguaggi “narrativi”.
Maria era giovanissima quando iniziò la sua avventura al servizio di Dio. Questo "rosario dei giovani" è rivolto a chi vive la freschezza dell'età giovanile per scoprire, in compagnia di giovani di cui parla la Bibbia, la bellezza e la gioia di sentirsi guardati e chiamati per nome.
Un libro controcorrente che denuncia i mali storici, clericalismo anzitutto, all'origine della crisi attuale del cattolicesimo. Ancora da compiere il passaggio, decisivo, da una spiritualità ridotta alla pura osservanza di norme e precetti, a una religiosità ispirata da una coscienza più libera, più consapevole. Gli argomenti trattati sono tutti temi "caldi" affrontati con senso critico e a volte pungente favorendo un dibattito costruttivo. Tra i temi più importanti evidenziamo "classe clericale e clericalismo"; "gerarchia ecclesiale e popolo di Dio"; "fede e religiosità".
In questo testo vengono raccolti i discorsi di Papa Francesco e le testimonianze rese da varie persone davanti al Santo Padre durante il Viaggio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan (31 gennaio - 5 febbraio 2023). Un documento prezioso e importante, che unisce la voce profetica di Francesco a testimonianze ricche di sofferenza e di fede. Prefazione di Chimamanda Ngozi Adichie.
"Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l‘'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi? Davvero l'hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi tutte le greggi e gli armenti e anche le bestie della campagna, gli uccelli del cielo e i pesci del mare, ogni essere che percorre le vie dei mari" (Sal 8, 4-9)
Abbruzzese William nato a Erba (Co) nel 1977.
Ordinato presbitero nella Chiesa di Milano nel 2005.
Licenziato in Sacra Teologia con indirizzo spirituale presso. la Facoltaà teologica dell'Italia Settentrionale nel 2018. Attualmente e vicario di pastorale giovanile presso la Comunità pastorale san Giovanni Battista con sede a Oggiono (Lc).
Il digiuno rappresenta una delle opere della maturità di Tertulliano. Tra i manifesti del suo radicalismo religioso, questo breve trattato indirizza con nettezza verso la prassi ascetica tanto la vocazione martirologica della Chiesa tanto le aspettative escatologiche correlate alla professione di fede del credente. Questo scritto rivela anche una forte carica polemica, indirizzata dall'autore verso gli «psichici» - quei cristiani che, sulla scorta di 1Cor 2,14, erano incapaci di comprendere le cose spirituali. Sin dall'esordio dell'opera, Tertulliano richiama l'integralità della fede cristiana. Non vi può essere una professione di fede disincarnata: il rigore della prassi religiosa non si distingue dalla fermezza nel credere; credere è insieme professare la fede e comportarsi di conseguenza. Il testo, è il più antico trattato sul digiuno pervenutoci. L'edizione ha testo originale a fronte e un impianto interpretativo totalmente rinnovato.