Luciano Baruch TAGLIACOZZO, nasce a Napoli nel 1950 da un’antica famiglia israelita italiana. Studia fisica all’Università di Napoli, poi sceglie di lavorare in ospedale. Si laurea in Studi ebraici presso il corso di laurea del Collegio Rabbinico Italiano, con una tesi su Samuel David Luzzatto. Apprezzato saggista e traduttore, partecipa al progetto Mishnah con il trattato Eduyot. Traduce in prima mondiale il libro del Maharal di Praga, Neza’h Israel. Recentemente pubblica Il Messia di Gerusalemme, Raziel Edizioni 2021. Traduce più trattati del Talmud Yerushalmi per il sito www.e-brei.net, col quale ha curato recentemente i commentari di Rabbi Moshe Chaim Luzzatto. Stimato pittore e conferenziere, è stato Presidente dell’Amicizia ebraico-cristiana di Napoli. Ha curato, fra gli altri, per l’università Orientale di Napoli, la serie d’incontri: Mondi Sefarditi.
Il libro "Viva il Talmud, viva Mymonide, viva Israele" contiene venticinque brevi testi, distribuiti in tre sezioni, corrispondenti a tre diverse epoche: talmudica, medioevale, moderna e contemporanea. Il tema principale della prima sezione è dedicato al mondo del lavoro e alle sue dinamiche, ai diritti e ai doveri dei suoi protagonisti, ai mutati rapporti tra la campagna e l'urbanizzazione, il privato e il pubblico, la formazione dei monopoli, ecc. Altri temi vengono affrontati nel contesto dell'epoca in questione: il valore dello studio (talmud Torah) in rapporto a quello del lavoro, il confronto con l'altro, il rapporto tra la Torah di Israele e la Sapienza dei popoli. La seconda sezione contiene cinque testi su Maimonide, il grande maestro della tradizione ebraica medioevale, come filosofo della storia e come esegeta, come leader religioso e come pensatore speculativo. Seguono alcuni studi che hanno come tema il rapporto tra Israele e le genti, tra gli ebrei e i cristiani, tra le religioni monoteiste; la cittadinanza (sinaitica) e l'inclusione dello straniero. La terza sezione contiene testi su André Neher, una gloria dell'ebraismo francese del dopoguerra, dedicati alla tensione tra esegesi canonica e confessionale, scientifica ed esistenziale ebraica, con le tante implicazioni epistemologiche, filosofiche, politiche e soprattutto identitarie.
Frutto delle ricerche più che decennali di uno dei maggiori studiosi dei samaritani, l?opera di Reinhard Pummer introduce alla storia, alla religione e alla letteratura, come pure alla cultura materiale dei samaritani, non soltanto del passato ma anche odierni. Sopravvissuti a persecuzioni, a discriminazioni religiose, politiche ed economiche, a disastri naturali, a conversioni forzate e ad apostasie tra le loro stesse file, i samaritani conservano ancor oggi la loro identità di custodi della legge e di rappresentanti autentici del popolo antico d?Israele. Col supporto di un apparato documentario di prima mano, anche iconografico, sempre illuminante senza mai risultare soverchiante, è in questo mondo che introducono le pagine di Pummer, a profitto di studiosi e studenti come del non specialista.
Il Nuovo Testamento letto dagli Ebrei è un contributo innovativo allo studio dell'ambiente in cui nasce il cristianesimo. Un team di ottanta studiosi ebrei di fama mondiale getta nuova luce sul testo, sul suo sfondo giudaico, sulla sua ricezione in contesto ebraico lungo i secoli, offrendo informazioni di una qualità eccezionale, utili a una lettura criticamente consapevole del Nuovo Testamento. Nella prima parte del volume ciascun libro del Nuovo Testamento viene preceduto da una introduzione, con indicazioni per la lettura e informazioni specifiche sul modo in cui il libro si rapporta al giudaismo dell'epoca, e viene poi commentato versetto per versetto. Il commento è articolato in una ricca serie di note e in quasi novanta box tematici fuori testo, che mettono in risalto una grande quantità di rimandi e parallelismi testuali (Bibbia ebraica, rotoli del Mar Morto, Filone d'Alessandria e Flavio Giuseppe, scritti apocrifi, Midrashim, Targumim, Talmud...); ma si avvale anche di mappe e cartine, di tabelle e diagrammi riassuntivi. Nella seconda parte del volume il lavoro esegetico viene integrato da cinquantaquattro saggi monografici che delineano le prospettive ebraiche sul Nuovo Testamento. Sono straordinari materiali di consultazione organizzati per soggetto, in otto aree complessive, che vanno dalla storia ai vari aspetti della società ebraica, dai rapporti fra ebrei e gentili fino alle relazioni fra ebraismo e cristianesimo, colti nei loro versanti teologico, culturale, artistico...
Emil Fackenheim ha vissuto in prima persona, da ebreo, il dramma del XX secolo in tutta la sua terribile profondità. Mai come allora si è rivelata la volontà esplicita e scientifica di annientare l'uomo ebreo e, perciò, l'uomo tout-court.
Per moltissimi, ancor oggi, Auschwitz e la Shoah sono un semplice episodio nella storia europea: un episodio che, per quanto triste e umiliante per la "cultura cristiana", appartiene irrimediabilmente al passato. Quando ai cristiani stessi, il più delle volte questo dramma non ha posto un vero problema alla loro fede in Dio.
Non è stato così per svariati filosofi e teologi ebrei, i quali hanno sviluppato una vera e propria "teologia dell'Olocausto": questo saggio impressionante di Fackenheim ne è uno dei testi più significativi.
Introduzione all'edizione italiana di Cornelis A. RijK, «Il lettore cristiano apprenderà qui a discernere meglio i segni della presenza divina nella storia. Al tempo stesso, la coscienza della storicità della fede contribuirà in lui a sviluppare un maggiore senso di responsabilità verso la storia».
Se per il mondo ebraico Mosè è «il nostro maestro», per il pensiero dei Padri della Chiesa rimane una figura centrale. Il libro raccoglie e analizza le principali testimonianze del mondo ebraico antico e della Chiesa delle origini mostrando i punti di convergenza delle interpretazioni dell'uno e dell'altra. Il patrimonio scritturistico condiviso dà vita a un dialogo interpretativo interessante e fecondo. L'autore adotta la vita di Mosè come filo conduttore facilitando la lettura dell'opera. Emergono osservazioni che aiutano ad andare oltre la cortina del testo e a cogliere aspetti teologici e spirituali di rilievo, anche per l'oggi.
Paolo Sacchi, grande figura di ebraista e storico di fama internazionale, ben noto per la ricchezza del suo lavoro sulla Apocalittica e la "Bibbia dei Settanta", ritorna qui a interrogarsi su Gesù e dunque sui Vangeli. Focalizzandosi sul Vangelo di Marco, tenta di capire che cosa Marco abbia voluto dire mettendo in bocca a Gesù l'enigmatica e ancor oggi discussa espressione "Figlio dell'Uomo", che va intesa a partire dal rapporto dell'evangelista con la tradizione apocalittica: «Gesù si autorivela come Figlio dell'Uomo perché Dio lo rivela come Figlio di Dio». Tale rivelazione dà anche il significato all'Ultima Cena, dove Gesù stringe il suo Patto, con la promessa di risurrezione, con i discepoli e quindi con tutti gli uomini. Sono pagine che sorprendono il lettore, perché, come scrive l'autore, «nello scorrere degli anni ho amato sempre più Gesù. Ho studiato la sua vicenda con un entusiasmo particolare che vorrei comunicare al lettore con parole che, pur nella freddezza dell'esposizione, lo lasciassero trapelare».
L'autore illustra il sistema di potere dell'Israele biblico senza far velo sugli aspetti oggi meno comprensibili: le incessanti guerre e le intemperanze della vittoria, l'ordinamento penale di tremenda durezza, lo statuto familiare con il concubinato e il divorzio. Il tutto interpretato con un taglio storico-giuridico. È analizzata anche la meno nota legislazione sociale, sorprendentemente avanzata, con la tutela legale del povero, del salariato, del contraente debole, in una scala di valori che non ha eguali nel mondo antico. Filo conduttore è la pedagogia dei Profeti, con i loro tratti socio-psicologici tra ideali di democrazia teocratica e un profondo desiderio di apocalisse.
Alle porte di Dio giunge chi è povero, bisognoso della gran luce di Dio. Alle porte di Dio il mendico di Dio si sofferma, bussando leggermente per ottenere il pane e l'acqua di Dio per la sua fame e la sua sete di Dio. Chi cammina incontro a Dio cammina verso Iddio e sa che la fine di ogni tappa è l'inizio di una tappa che chiama un altro inizio. Ogni mattina Dio è nuovo, un Dio in cui l'uomo si rinnova all'infinito. Qualsiasi evento apparentemente straordinario narrato in questo libro è di secondaria importanza nella storia della mia conversione. Questa conversione fu motivata dall'amore di Gesù Cristo, un amore che derivò dalle mie meditazioni sulle Scritture.
Si può parlare di una dimensione psicologica dei personaggi biblici, oppure una tale denominazione potrebbe sembrare avventata? Certamente nella Scrittura, sia nel racconto che in versi, è viva un'attenzione a quanto alberga nell'interiorità umana e divina. Pertanto, anche il lettore di oggi, a distanza di più di due millenni, può rileggere sé stesso nel testo perché alcune dinamiche in esso presenti si rispecchiano nella propria vita. La distanza storica, culturale e sociale è in parte colmata dal comune retroterra umano che permette di interpretare quei movimenti interiori che ricorrono a latitudini e in tempi differenti. La paura, l'angoscia, la tristezza, la gioia, la gratitudine, per esempio, pur esprimendosi diversamente in contesti distinti, fanno parte dell'esperienza profonda dell'uomo in tempi e in culture lontani tra loro. Così ciascuno può trovare nella Scrittura le parole per esprimere ciò che pensa e ciò che sente. Questo studio legge i testi biblici anche attraverso l'ausilio degli strumenti dell'analisi narrativa, per far luce su quegli elementi della dimensione interiore che emergono nelle pagine della Bibbia ebraica. Il percorso proposto procede alla scoperta della ricca caratterizzazione dei personaggi biblici.
Il presente volume raccoglie i contributi del Corso di aggiornamento per gli Insegnanti della Religione Cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado, promosso dall'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi, e dedicato al tema Democrazia e teocrazia nei testi sacri e nelle tradizioni dell'Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo (Assisi, ottobre 2019). Al di là della lunga storia dei due concetti i contributi offerti cercano di mostrare l'attualità delle tematiche e i numerosi risvolti che hanno nell'ambito del contesto storico attuale.
Il presente volume raccoglie i contributi del Corso di aggiornamento per gli Insegnanti della Religione Cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado, promosso dall'lstituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi, e dedicato al tema Il maschile e il femminile nei testi sacri e nelle tradizioni dell'Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo (Assisi, ottobre 2018). Il Corso ebbe un notevole successo non solo per la competenza degli studiosi che parteciparono, ma grazie anche all'universalità e all'attualità del tema portante, il maschile e femminile nelle diverse tradizioni religiose monoteiste, affrontato seguendo un metodo multidisciplinare: biblico, teologico, storico, filosofico. La scelta della tematica Il maschile e ii femminile scaturiva dalla constatazione di ordine culturale e dal soddisfacimento di un'esigenza sentita da molti: negli ultimi anni la riflessione teologica sul maschile e femminile ha posto in evidenza le linee principali, a volte percepite come contraddizioni, presenti nei testi sacri e le tradizionali interpretazioni di esse. Di qui la necessita di rileggere tali indicazioni senza alcun tipo di pregiudizi e stereotipl tramandati come "ovvietà" e che a volte sono in contrasto con il messaggio fondamentale delle Scritture stesse.
Contributi di G. BRUSCOLOTTI, S. SEGOLONI RuTA, M. PUCCIARINI, F. FARAGHINI.
Curatore: Matteo Monfrinotti, Direttore della rivista scientifica Convivium Assisiense e della collana Strumenti IRC.