Come si possono spiegare i comportamenti autodistruttivi, se l'uomo si caratterizza per una fondamentale tendenza all'autoconservazione? Nel libro alcune storie di vita vissuta.
Il fenomeno con i suoi nuovi volti e le sue diverse modalità, fino al suo intreccio criminale con la tratta degli esseri umani. Postfazione di Luigi Ciotti.
Si dice che ogni assistente sociale - quelli di cinquant'anni fa sicuramente, ma anche quelli di oggi - ha consumato sette paia di scarpe, per comprendere le storie delle persone e delle comunità, per comprendere la sofferenza, il disagio, per riallacciare relazioni, suscitare e orientare risorse capaci di offrire sollievo, per ricostruire il tessuto sociale. Sette paia di scarpe hanno condotto gli assistenti sociali a esplorare ogni miseria fin dall'inizio della storia repubblicana del nostro Paese. Sette paia di scarpe ci sono volute per arrivare a ottenere il riconoscimento della professione, essenziale a chi ha meno, ma spesso ignorata dai potenti che hanno molto. In sette capitoli l'autice ripercorre la sua storia e insieme la storia di tutto il servizio sociale.
Il volume intende affrontare il tema complesso e ricco della disabilità, trattandolo secondo molteplici profili, che trovano la loro unità intorno alla questione antropologica.
Myriam è una ragazza come tante. Le sue giornate sono riempite di impegni: università, famiglia, amici, parrocchia... e dall’entusiasmo dei suoi ventidue anni. Ma Myriam è soprattutto una ragazza che ha una straordinaria capacità di avvicinare il mondo della disabilità e di muoversi in esso. Con naturalezza, rispetto, passione, dedizione e un’incredibile creatività.
Questo libro è il diario della sua avventura con i disabili.
Giorni presi a caso, che abbracciano un arco di tempo di quattro anni circa, nei quali Myriam traccia la storia del suo «costruirsi interiormente» e del suo «formarsi culturalmente» per conoscere sempre più la realtà delle persone disabili, naturali «pezzi della sua vita».
Giorni nei quali i successi sono spesso accompagnati da amarezze, per lei e per i suoi amici, ma la sua tenacia, il suo coraggio – alimentato da un’incessante inventiva –, le fanno scoprire grandi «lezioni di vita».
Punti forti
Il messaggio che la persona vale al di là delle sue qualità o menomazioni fisiche.
Destinatari
Operatori sociali educatori animatori genitori giovani.
Autrice
Myriam Altamore, è nata a Milano nel 1988. Studentessa presso la facoltà di scienze dell’educazione e della formazione all’Università Cattolica, è attiva nel campo del volontariato e attenta ai problemi dei giovani disabili.
«Sono sempre stato con i tossici, sono cresciuto e invecchiato con loro, non sono mai andato da nessun’altra parte, è più quello che ho ricevuto di quello che ho dato, mi hanno insegnato tutto loro, guai a chi me li porta via…
Sono essi l’imprevisto della mia vita, l’imprevisto, un’eccedenza della realtà, una sovrabbondanza di grazia che ci viene incontro avvolgendoci di meraviglia.
Anche il male e il dolore – in un certo senso – sono una sovrabbondanza, uno straripante bisogno d’amore.
Nel dolore e nella sofferenza vive un mistero da guardare, di fronte al quale inginocchiarsi e chinare il capo».
Silvio Cattarina
Introduzione di Gianfranco Sabbatini
Postfazione di Giorgio Vittadini
Contenuto
Storia di una madre vissuta accanto al figlio Leonardo, autistico. La vita di un bambino diverso, che non parla, si agita, a volte urla e distrugge ciò che trova accanto a sé. Le vicissitudini per trovare un medico, uno specialista, uno psichiatra che aiuti in questa impresa immane. Una storia difficile che si conclude con un bilancio: «Ho fatto per Leonardo tutto quello che dovevo fare?».
Destinatari
Tutti, in particolar modo coloro che vivono esperienze di autismo.
Autore
Sandra Lupi Macrì è nata a Rovigo nel 1936, ma è vissuta sempre a Padova. Laureata in lettere classiche, ha insegnato per molti anni al liceo classico «Tito Livio». Nel 1998, con alcuni genitori dei CEOD (Centri educativi occupazionali diurni per disabili) e della Fondazione IRPEA (Istituti riuniti padovani di educazione e assistenza) ha sentito la necessità di costituire tra le famiglie un’Associazione familiari disabili di cui è presidente.
È la storia autobiografica di una donna che viene improvvisamente a con- tatto con la difficile realtà della malattia di Alzheimer.
Denis, la suocera dell’autrice, è affetta da questa malattia ed è incapace di badare a se stessa. Monica, allora, decide di prendersi cura di lei: sono ore di angoscia, notti in bianco, delusioni, sacrifici, per cercare di arginare la progressiva perdita di autonomia della suocera, per far fronte alle sue allucinazioni, ai suoi più diversi problemi, anche molto concreti.
In queste pagine l’autrice racconta la propria esperienza di «persona qualunque» a contatto giorno dopo giorno con la persona malata, facendo emergere il ruolo di sostegno che ha avuto la fede nel permetterle di fronteggiare una situazione per molti aspetti drammatica.
In particolare, famiglie con anziani e chi, a vario titolo, abbia a che fare con malati di Alzheimer: operatori sociali e sanitari.
Autrice
Monica follador vive a Venegazzù di Volpago del Montello (Treviso). È sposata e ha un figlio di dodici anni. Molto attiva come catechista e animatrice del Grest, nel tempo libero opera nel settore dell’ecologia. Da quindici anni ac- cudisce con dedizione e sofferenza – ma anche con tanta fantasia – la suocera affetta dal mor- bo di Alzheimer
Giorgia è una ragazza normale, come tante altre, con alle spalle una famiglia solida e molto unita. Studia, esce con agli amici, ha un fidanzato. Una sera decide di provare l’ecstasy, solo mezza pasticca, convinta che quella dose non possa farle male, ma è l’inizio di un calvario. Giorgia contrae l’epatite, rischia di morire, ed è costretta a un trapianto di fegato. La famiglia, gli amici, i medici le stanno vicino durante le sue sofferenze, fino al ritorno a una vita normale e alla scelta di impegnarsi per informare i più giovani sui rischi delle droghe. Una toccante vicenda narrata in prima persona da Giorgia e dai suoi familiari.
DESTINATARI
Un libro indirizzato soprattutto ai ragazzi, ma utile anche a genitori ed educatori.
GLI AUTORI
Giorgia Benusiglio è nata a Milano nel 1982, si è diplomata in lingue ed è prossima alla laurea in Scienze della Formazione Primaria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 1999 è stata miracolosamente salvata da un trapianto di fegato dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy. Ora, con il padre, si racconta nelle scuole perché altri possano evitare quello che è capitato a lei. Ospite di parecchi programmi televisivi e radiofonici, la sua storia è spunto di riflessione nel libro "Non sprecate" di Antonio Galdo, e nel 2008 è stata invitata ad inaugurare con la sua testimonianza il portale online del ministero della Gioventù, guidato da Giorgia Meloni.
Renzo Agasso, nato a San Bernardo di Carmagnola (Torino) nel 1953, sposato, tre figli, venti libri, ama raccontare le storie di uomini e donne “luci del mondo”, per farsi e per fare coraggio. Ha pubblicato con le Edizioni San Paolo: "Martinazzoli", "Muccioli", "Il caso Ambrosoli", "Storia di calcio e d’amore. Nel nome di Niccolò", "Elogio del somaro" (con don Antonio Mazzi), "Dominique Lapierre", "Il piombo e il silenzio" (con il figlio Domenico).
Don Fortunato Di Noto è da sempre impegnato a tutela dell'infanzia e dell'adolescenza. E' un pioniere nella lotta alla pedofilia ed è stato consulente tecnico in varie Procure italiane per delicate indagini sul fronte della criminalità pedopornografica e dello sfruttamento sessuale dei bambini. In questa "conversazione" con il giornalista Antonino D'Anna consegna al lettore il racconto della sua dedizione a una lotta che permetta ai bambini di crescere nella verità dell'affetto, per essere domani uomini sani di una società senza violenza.
Don Luigi Melesi racconta storie di chi sta in carcere e di chi mai ha pensato di entrarci.
Vallanzasca, le armi delle BR restituite al card. Martini, il suicidio di Cagliari, ma anche tanti volti sconosciuti di reclusi e secondini che compongono un mondo.
Il libro si declina lungo un’ampia serie di storie con protagonista (e/o narratore) don Luigi Melesi, raccontate con il piglio del narratore: passano in rassegna davanti al lettore una miriade di figure che vanno a comporre l’universo carcerario. Si incontrano così i carcerati rinchiusi su un traghetto che va a Pianosa, in mezzo ai turisti spaventati; uomini che hanno deciso di andare in carcere al posto di un loro amico che aveva quattro figli; i secondini, figure spesso denigrate; uomini e donne famosi come Vallanzasca, i vari brigatisti....
Ciascuna di queste persone è colta nell’intimo incontro con don Luigi Melesi, che svela l’umanità nascosta dietro le drammatiche vicende di ognuno.
Destinatari
Un libro per chiunque voglia conoscere vite ai margini, ma anche pagine della storia contemporanea.
Gli autori
Silvio Valota (Milano, 1949) è fondatore e amministratore della società di formazione Sphera S.r.l. di Milano (www.spheraformazione.it). Con Franco Angeli Edizioni, ha pubblicato Come migliorare la comunicazione in banca? e, sul tema della creatività, La testa e il cuore. Infine, nel 2009, Come litigare e vivere felici. Nel 2008, con Edizioni Pendragon, ha pubblicato il suo primo romanzo, La regola del colore. don luigi Melesi è stato ordinato sacerdote l’11 febbraio 1960. Ha vissuto la prima esperienza di contatto con il mondo del carcere con i ragazzi difficili del riformatorio Ferrante Aporti di Torino. Presso la casa di rieducazione di Arese ha poi operato come insegnante e catechista, rimanendo sette anni a contatto con i 250 ragazzi mandati dai tribunali minorili italiani. Dal 1978 è cappellano presso il carcere di San Vittore a Milano.
Oggi è nata una mamma storie e sfide del centro di aiuto alla vita “Mangiagalli”
di Paola Marozzi Bonzi
Prefazione di Giuliano Ferrara
Il volume, in occasione del 25° di fondazione del Centro di Aiuto alla Vita “Mangiagalli” (uno dei più famosi centri italiani per la ginecologia e la maternità nonché la prima clinica in Italia dove sono stati effettuati aborti “terapeutici”), narra in un tutt’uno la storia della fondatrice del Centro Paola Bonzi, la storia delle opere che via via sono state ideate per sostenere le mamme in difficoltà nonché alcune delle storie delle madri e delle coppie che il Centro ha accolto, ascoltato e sostenuto concretamente.
Un libro che evita i toni celebrativi, ma che porta a comprendere dal di dentro cosa succede attorno all’applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria della maternità e quanto poco basterebbe invece per favorire la maternità.
destinatari
Persone interessate al tema della difesa della vita e sostenitori del Centro Aiuto alla Vita
autrice
Paola Marozzi Bonzi, nata il 29 giugno 1943, è madre di due figli e nonna di tre nipoti. È stata per anni insegnante di ragazzi in difficoltà per un ritardo mentale e si occupa, da sempre, di psicologia e pedagogia. La sua vivace curiosità intellettuale l’ha portata a frequentare, all’interno della Facoltà di Teologia, l’Istituto di Scienze Religiose.All’inizio degli anni Ottanta è diventata consulente familiare e nel 1984, presso la Clinica Luigi Mangiagalli di Milano, tra i più famosi istituti italiani che si occupano di maternità, ha fondato il “Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli” con lo scopo di poter aiutare le donne che sono in difficoltà nel portare avanti una gravidanza. Da allora lo dirige con passione, successo e determinazione. nell’autunno 2009 il centro festeggia i suoi venticinque anni di attività.