La tradizione orante della Chiesa è sconfinata: la Bibbia e la liturgia sono le grandi anime di riferimento di questo universo, cui si aggiungono, lungo la storia, le preghiere dei singoli, nei vari tempi della vita. Questo 365 giorni è un vero e proprio vademecum per l’orante e, insieme, una ricchissima antologia delle più belle preghiere cristiane.
La preghiera del Padre nostro continua a sorprendere per la molteplicità dei suoi livelli di lettura e per la profondità della sua lezione. Pur privilegiando l'aspetto spirituale, l'autore, per la sua formazione professionale, ha evidenziato il significato psicologico che assume, soprattutto oggi, questa preghiera.
"Il più alto apostolato con il quale si può servire la Chiesa" (cf. Ep. II,70): ecco come Padre Pio presentava la preghiera. Lui, "uomo fatto preghiera", aveva percepito che lo sguardo rivolto a Dio, come orazione contemplativa, deve divenire carità operosa e attenzione misericordiosa verso i fratelli, in special modo verso i poveri e i sofferenti. Questo volume, frutto di dieci anni di servizio presso l'Opera di Padre Pio e di un'intensa collaborazione con il Presidente dell'Opera, mons. Michele Castoro, racconta l'esperienza dei gruppi di preghiera nati da san Pio di Pietrelcina, e di come questo percorso continui ancora oggi.
È possibile vivere il fidanzamento come momento di crescita umana e cristiana? Come costruire nel fidanzamento un solido rapporto di coppia? Come progettare insieme la vita familiare? Qual è il valore della sessualità? Il libro si propone di dare risposte concrete alle domande dei fidanzati illuminate dalla sapienza del Vangelo, per riscoprire insieme le leggi fondamentali dell’amore. Il sussidio è pensato per le coppie di fidanzati, affinché scoprano la bellezza e la fatica della maturazione dell’amore, in un cammino verso il Matrimonio. Passo passo, senza bruciare le tappe, propone alcuni contenuti (non troppi, non tutti!), dai quali scaturiscono delle proposte di riflessione e di coinvolgimento, sia personale che come coppia, invitando a continuare la riflessione dopo l’incontro e suscitare nei fidanzati il desiderio di approfondire ulteriormente alcuni aspetti per forza di cose solo enunciati o appena sfiorati; delinea alcune tracce di preghiera che fanno intravvedere la valenza cristiana della situazione che i fidanzati vivono. Il manuale è rivolto anche a chi organizza o tiene i corsi parrocchiali di preparazione al Matrimonio. Se i fidanzati cominceranno a percorrere questa strada, scopriranno che il fidanzamento vissuto con Gesù ha una marcia in più di gioia e pienezza!
Sei adorazioni eucaristiche per il Tempo di Avvento e Natale sul testo del Prologo di Giovanni (Gv 1,1-18). Un aiuto prezioso per contemplare l'amore di Dio che si rivela nel Figlio nato per noi dalla Vergine e che continua a restare in mezzo a noi nel suo Sacramento d'amore. Uno strumento adatto per la preghiera personale e comunitaria davanti all'Eucaristia.
Unendo un'accurata lettura dei testi biblici alla ricerca del loro senso teologico, in queste pagine Daniel Marguerat intende riflettere sul senso del pregare e su questioni di fondo quali: Perché pregare? Quale Dio preghiamo? In che modo siamo esauditi?
Un commento ai Salmi che si recitano alla fine di ogni giornata e che aiutano a chiuderla con garbo, deponendola con fede nelle mani di Dio. Tra riflessioni, aneddoti di vita vissuta e citazioni di autori, per andare oltre la tentazione di non chiudere mai il giorno ma di proseguire ad oltranza con il «fare», mentre dobbiamo solo imparare ad attendere come «dono prezioso» il giorno nuovo.
Indirizzato a tutti coloro i quali intendono avvicinarsi alla preghiera per eccellenza della Chiesa: la “Liturgia delle Ore”, e approfondirla. Il saggio strutturato in modo tale che il lettore entri gradatamente nella conoscenza del dialogo tra l’orante e Dio prevede il testo del salmo e, a seguire, sviluppa:
- L’introduzione, che inquadra il Salmo trattato in merito all’aspetto letterale.
- La parola chiave, che sintetizza il Salmo ed è solo indicativa.
- Lo sviluppo del tema biblico della parola chiave.
- L’argomentazione che tratta il significato, tacito o nascosto, del dialogo tra l’orante e Dio.
- La conclusione, che contempla una risonanza circa i quattro ambienti canonici individuati nella preghiera e cioè: l’Ebraico, il Cristologico, l’Ecclesiale e l’Esistenziale; oltre quello Mariologico.
La lettura di queste pagine aiuterà a riflettere circa il significato che hanno i funerali o esequie e l’atteggiamento che si deve avere nel partecipare a questo atto di culto a Dio. L’Autore sottolinea come i funerali costituiscano un momento privilegiato per annunciare ai presenti le verità di fede contenute nel Credo che sono in rapporto diretto con la morte: la risurrezione e la vita eterna. Vi sono anche delle riflessioni sul peccato e sull’atteggiamento di conversione che dobbiamo avere durante tutta la vita.
Il Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, è nato a Santiago de Chile (Cile) il 23 dicembre 1926. Si è laureato in teologia nel 1955, ha insegnato filosofia nel Seminario fino al 1965 e teologia nella Facoltà della Pontificia Università Cattolica del Cile fino al 1994. Della Facoltà di teologia è stato, per alcuni anni, anche Decano. Ed è stato, dal 1974 al 1985, anche Pro-Gran Cancelliere della Pontificia Università Cattolica del Cile. Nel 1962 Papa Giovanni XXIII lo ha nominato perito al Concilio Ecumenico Vaticano II. Ha collaborato con vari Organismi della Curia Romana. Tra questi, la Commissione di preparazione del Codice di Diritto Canonico, a partire dagli anni 1964-1965; la Commissione Teologica Internazionale dal 1969; ed infine il Comitato di redazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, a partire dal 1987. A questo lavoro si è dedicato fino alla promulgazione del Catechismo, avvenuta nel 1992. Eletto Vescovo titolare di Tibili e allo stesso tempo nominato Ausiliare di Rancagua il 18 dicembre 1984, ha ricevuto l'ordinazione episcopale da Giovanni Paolo II nella Basilica di san Pietro, nella Solennità dell'Epifania del 1985. Nel 1986 è stato nominato Amministratore Apostolico della Diocesi di Rancagua ed il 25 novembre 1987 ne è divenuto Vescovo. In questa Diocesi ha prestato il suo servizio fino a quando Giovanni Paolo II lo ha nominato, il 16 aprile 1993, Vescovo di Valparaíso. Nel 1992 il Papa lo ha nominato Segretario Generale della IV Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-americano, celebrata dal 12 al 28 ottobre dello stesso anno a Santo Domingo. Il 21 giugno 1996 Giovanni Paolo II lo ha nominato Pro-Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Lo stesso giorno ha rinunciato al governo pastorale della Diocesi di Valparaíso. Il 19 settembre dello stesso anno è stato nominato Arcivescovo. È divenuto Prefetto del dicastero il 23 febbraio 1998, dopo la nomina a Cardinale. Dal 1° ottobre 2002 è Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Ha partecipato al conclave dell’aprile 2005 che ha eletto Papa Benedetto XVI. Autore di numerose pubblicazioni tra libri, opuscoli ed articoli teologico-pastorali su temi ecclesiologici, di spiritualità e di diritto canonico
«Il commento è un testo nuovo, bello, forte, che trasmette un'eco, fedele quanto rara, della cultura e della predicazione francescana primitiva» Dominique Poirel Il testo che pubblichiamo ci sembra meritare l'attenzione dei lettori per le proprie qualità, la sua originalità letteraria e il vigore dottrinale, e per gli inediti sprazzi di luce che getta sulla comunità francescana primitiva. Paragonato agli altri commenti medievali, questo attira l'attenzione per il suo linguaggio semplice, vicino al vernacolo, e per la sua ardente eloquenza; per il suo metodo esegetico inedito, che fa del commento una sorta di azione teatrale, nella quale Cristo stesso si indirizza ai fedeli per rimproverarli aspramente di tradire con le azioni che commettono le parole del Pater che pronunciano; in_ ne, per la sua spiritualità assoluta, esigente e fortemente a_ ettiva, che all'improvviso passa dai rimproveri più sferzanti alle e_ usioni più tenere e spinge gli ascoltatori alla penitenza e alla conversione. Ciò corrisponde a quanto i primi agiogra- _ riferiscono della predicazione di san Francesco, che descrivono come «semplice », «fervente», «penetrante» e «in- _ ammata»; una predicazione che mirava anzitutto alla penitenza e alla salvezza delle anime e non risparmiava a tal _ ne né «l'aspra reprimenda», né «l'utile timore », né la minaccia del «giudizio di Dio».
La preghiera non fa ripiegare su se stessi, non è un narcisismo velato o uno specchio su cui proiettare le proprie insoddisfazioni, i propri fallimenti. La preghiera è un mettersi in ginocchio, che qualifica l’atto di rivolgersi a un Tu che si china e accoglie. Mostra la piccolezza dell’human: da una parte, sono comprese tutte le tonalità del sentire; dall’altra, è indicata anche la direzione della preghiera. Il libro mette in luce come Etty Hillesum (1914-1943) è una donna ebrea olandese ce a un certo punto, d’un tratto, arriva a inginocchiarsi: l’atto di preghiera di chi ha riconosciuto il proprio limite, come segno di avere bisogno di un altro, di dipendere da un Altro. Poco tempo dopo, questo abbandono mistico viene messo alla prova in un campo d’internamento nei Paesi Bassi, dove assiste altri ebrei. La guida sicura della preghiera salica la consoliderà nel colloquio costante con Dio e con tutti. Fino alla camera a gas di Auschwitz, dove muore il 30 novembre 1943.