Un poeta e un monaco tanatologo ci portano dentro al Cantico delle creature.
Quale esperienza spirituale è sottintesa al Cantico di Frate Sole di Francesco? Quale mentalità spirituale ha consentito al santo di cantare la creazione a quel modo e quali atteggiamenti spirituali propone a noi oggi?
All'ottavo centenario dell'approvazione della Regola di san Francesco, a Milano si è aggiunto un altro ottavo centenario: la presenza delle clarisse in città è testimoniata per la prima volta in una pergamena del febbraio 1223. Il convegno organizzato per l'occasione ha voluto soffermarsi su questi due anniversari, sul diffondersi del carisma di Chiara e Francesco fuori da Assisi mentre ancora i due santi erano in vita.
Siamo alla fine del XII secolo. Saro ha dieci anni e giunge ad Assisi con il padre, per prendere servizio nella casa di un ricco mercante di stoffe. Si sente solo e più di ogni altra cosa al mondo desidera avere un amico. Quando il figlio maggiore del padrone, Giovanni detto “il Francesco”, lo prende sotto la sua protezione, Saro vede il suo sogno realizzarsi. Francesco dice di voler diventare un cavaliere? Ebbene, lui sarà il suo scudiero e il suo migliore amico, pronto a seguirlo ovunque. Gli anni passano fra incontri e avventure, affrontando insieme la guerra e la prigionia, fino a quando i due partono per la crociata con l’intenzione di coprirsi di gloria. Ma, inaspettatamente, Francesco decide di tornare ad Assisi: non vuole più essere un cavaliere. Che cosa gli è successo? Che cosa desidera veramente Francesco? Saro non lo capisce più. Ma, soprattutto, potranno ancora essere amici? La vita di Francesco d’Assisi vista attraverso gli occhi di un semplice. Il racconto a tratti buffo e a tratti commovente di una vicenda esistenziale unica. Una riflessione sul senso dell’amicizia.
«Il Signore mi condusse»: le parole iniziali del Testamento di Francesco rappresentano, per l'autore di questo libro, la chiave di lettura intima e fondativa della sua esistenza e dei suoi scritti. Lasciarsi condurre da Dio significa consegnarsi a Lui come figli, come fratelli. Ecco la scoperta di Francesco: si è figli nella misura in cui si accetta di essere fratelli, e si è fratelli nella misura in cui si rimane nell'obbedienza fi liale. In questo avvincente ritratto psicologicospirituale del santo di Assisi, Giovanni Salonia fa emergere dall'analisi dei testi - agiografi a e scritti - il Mistero Pasquale incarnato nel cuore e nell'esistenza di Francesco. Nel Mistero Pasquale vengono guarite le ferite della figliolanza e della fraternità e si diventa custodi del fratello. Francesco vuole per i suoi frati, i suoi seguaci, la «vera e perfetta letizia» (risuonano le parole di Gesù: «perché la vostra gioia sia piena»). Francesco mette in guardia dalle trappole segrete del cuore che conducono a derive di frustrazione e di fallimento. Come ben dimostra questo volume, conoscenza del cuore dell'uomo, aderenza intima e totale al Vangelo fanno della vita e degli insegnamenti di Francesco una lezione fondamentale anche per l'oggi.
La Regola francescana afferma che siamo "ospiti e pellegrini". Noi non proveniamo dal mondo, dove pure abitiamo. La nostra origine è Altrove: noi non apparteniamo a questo mondo. Il nostro modo di pensare e di vivere, quindi, non deve essere possessivo, ma ospitale. L'ospite sa di non essere padrone d'alcunché, ma itinerante, cittadino del mondo. Essendo ospiti siamo chiamati a ospitare a nostra volta, evitando il vivere come padroni e il pensare come possessori.
Quale è la linea prevalente, oggi, quella ospitale o quella padronale?
L'intuizione francescana, secondo cui siamo ospiti e pellegrini, non padroni di nulla e e d'alcunché, svela la profondità delle sue radici e l'importanza decisiva per l'attualità.
Catalogo della mostra "Nel nome di san Francesco". Una ragionata rassegna di materiali e di testimonianze, sondati con rigore entro una ricca documentazione patrimoniale per lo più appartenente ai frati Minori della Provincia di S. Bonaventura che, tramite il loro Centro Culturale Aracoeli, rendono conto della loro azione ministeriale in una stratificazione secolare assai viva nel territorio del Centro Italia e che prende il nome di Progetto san Francesco.
Non a caso la mostra, allestita nel complesso romano di S. Francesco a Ripa ove soggiornò Francesco d'Assisi, è stata idealmente pensata con un riferimento coinvolgente altri luoghi della città di Roma: la centralissima basilica di S. Maria in Aracoeli in Campidoglio, il silenzioso ma vitale convento di S. Bonaventura al Palatino. Luoghi diversi per origine storica e funzione pastorale ancora espletata, eppure ugualmente legati all'iniziale intento francescano di collaborare, con semplicità e passione, alla dignità della vita di ogni uomo. Tutto questo senza dimenticare la Valle santa di Rieti con i suoi splendidi santuari nati dalla presenza di san Francesco, l’Abruzzo e i campi di evangelizzazione aperti dai francescani in Medio Oriente, in Asia, nelle Americhe e, da ultimo, in Africa.
I diversi materiali in mostra – dal XIII secolo ad oggi – sono tutti centrati su alcune figure di san Francesco e mentre rappresentano un percorso dello sviluppo e della vita dell'Ordine dei Frati Minori, mirano ad un itinerario emozionale: alternante momenti di sosta e di meditazione a momenti di movimento e di conquista. Conquista interiore, beninteso, che intende muovere un recupero identitario, un nutrimento sostanziale proprio delle esperienze artistiche e letterarie, ora, che all'interno del più ampio Progetto san Francesco, si intendono moltiplicare occasioni culturali lungo un lasso di tempo più largo che è segnato dai vari centenari francescani: 2023, il Natale di Greccio e la regola francescana scritta a Fontecolombo; 2024, l'anniversario delle stimmate ricevute da Francesco a la Verna; 2025 (anno santo), la composizione del Cantico delle Creature; 2026, la morte di Francesco.
La mostra, peraltro, non si configura come un evento effimero, ma rappresenta il presupposto per la costituzione e la riapertura al pubblico (in veste rinnovata) di una biblioteca-museo a San Francesco a Ripa, che, oltre alle straordinarie opere d’arte ospita un totale di circa 30.000 volumi antichi e preziosi e il completo restauro degli affreschi di Emanuele da Como pressoché sconosciuti.
In mostra:
Tavole e tele riguardanti S. Francesco. Esposizione di oggetti preziosi, codici, incisioni, stampe, reliquiari, testimonianze vive e concrete della storia del movimento francescano nel territorio compreso tra Lazio e Abruzzo.
Il carisma della tradizione francescana si adatta bene al tipo di comunicazione orizzontale, intuitiva e interattiva che predomina nell'era digitale. Francesco d'Assisi è anche universalmente riconosciuto come un modello di dialogo e di ecologia integrale. Recuperando il nucleo del proprio carisma, i francescani saranno in grado di «alimentare una passione per la cura del mondo» e potranno favorire una comunicazione autenticamente umana..
Per questo, la storia del lupo di Gubbio non è solo una favola, ma un evento che ci riguarda tutti, dall'autore all'ultimo lettore. L'unico vaccino contro la paura della morte e quindi l’unico antidoto contro l’odio è proprio l’amore al lupo, al nemico. Ma, attenzione, il Santo di Assisi chiama anche a conversione il lupo: odia il peccato, ma ama il peccatore. Solo quest'amore può spezzare la spirale dell'odio. Dietro a ogni lupo feroce si nasconde un affamato, come sapeva bene S. Francesco.
dalla prefazione di Francesco Giosuè Voltaggio
L'autore riannoda i fili dell'avventura umana e religiosa di Chiara d'Assisi che sul giaciglio, prima di lasciare questo mondo, ricostruisce la sua storia di vita che lungo l'arco esistenziale l'ha legata a Francesco, il figlio del ricco mercante Bernardone. Dal racconto si evince il fascino che la figura di Francesco ha esercitato sulla badessa di san Damiano che nel momento cruciale della scelta di vita non esita alla rinuncia dei beni terreni pur di seguire il poverello, per stare al suo fianco nel tendere la mano ai derelitti, la schiera dei destinatari dei diritti negati. Una storia intrigante che a distanza di secoli rivendica la sua sconcertante attualità.
Questo libro è un contributo alla celebrazione, nel 2023, dell'ottavo centenario di due importanti eventi per la famiglia francescana: conferma della Regola bollata da parte di Papa Onorio III, il 29 novembre 1223, celebrazione del Natale a Greccio, appena un mese dopo. Questo centenario è un momento di grazia, un'occasione propizia e un invito ravvivare la fiamma vitale che ha dato origine al carisma francescano. La Regola bollata e il Natale a Greccio continuano ad avere una grande forza ispiratrice nella nostra società secolarizzata, che predilige la logica del potere, distribuisce compiti e delimita confini, alla quale Francesco propone la logica del dono.
Il libro raccoglie una serie di studi che si propongono di far luce sul tema della costruzione di un’identità dissidente all’interno del mondo francescano tra Due e Trecento, partendo dalle figure di Iacopone da Todi, Pietro di Giovanni Olivi, Ubertino da Casale e Angelo Clareno.
La memoria di questa corrente che, nonostante le persecuzioni, ha favorito il cammino verso la modernità, è ricostruita dall’autore tramite l’analisi dei diversi livelli di cultura e di lingua (latina e volgare).
In questo quadro è nata una nuova sensibilità devozionale, che viene qui articolata con le comunità testuali del dissenso religioso francescano.