Giovedì della Cena del Signore, Venerdì della Passione, Veglia di Resurrezione.
Edizione aggiornata secondo la nuova versione del Messale Romano 2020.
Che cosa è accaduto il giorno di Pasqua? Un attento studio dei racconti dei quattro Vangeli rivela cinque fasi principali, dall'alba al tramonto, che sono in realtà cinque incontri che François Boespflug presenta attraverso una selezione di opere d'arte che li raccontano. Il libro non racconta la resurrezione di Cristo con le immagini tradizionali della discesa agli inferi o dell'uscita dalla tomba, ma, attraverso una sessantina di opere d'arte, rievoca l'esperienza di coloro che passarono dalla tristezza profonda per la morte di Cristo alla gioia dell'incontro con il Risorto. La giornata si apre con la scoperta della tomba vuota, la mattina presto, da parte delle donne e di Maria Maddalena, recatesi con degli aromi per onorare il defunto: qui incontrano uno o più angeli, forieri di un annuncio sconvolgente. Il secondo momento è ancora più inedito perché il Risorto stesso appare ad alcune donne o, secondo altri racconti, solo a Maria Maddalena che, riconosciutolo, prova ad abbracciarlo, bloccata dal celebre Noli me tangere. Questo incontro travolgente la porta - terzo momento/incontro - a correre ad annunciare la notizia agli apostoli, un annuncio che attiva Pietro e Giovanni nel verificare a loro volta quanto accaduto, scoprendo il sepolcro vuoto. Il quarto incontro è l'esperienza eccezionale dei discepoli di Emmaus, che conversavano lungo la strada di tutti questi strani eventi e si ritrovarono a parlare e cenare con Gesù. La lunga e movimentata giornata si conclude con l'apparizione del Risorto, a tarda notte, agli undici Apostoli rinchiusi nel Cenacolo per paura delle autorità ebraiche.
Antonio di Padova fu un grande predicatore, ma cosa predicava concretamente? Di cosa parlava? Si potrebbe pensare, a giusta ragione, che egli parlasse soprattutto dei peccati e dei vizi da cui il cristiano deve tenersi lontano. Scorrendo le pagine dei suoi sermoni, si scopre che ciò che palpita nel cuore di Antonio di Padova è la consapevolezza della grande dignità dell’uomo, creato a immagine del Figlio di Dio e destinato con lui allo splendore della gloria. La certezza che lo anima è la convinzione che la vita cambia se considerata a partire da Cristo risorto, promessa di vita nuova, di vita in pienezza. Perciò, la vita dell’uomo è, per Antonio di Padova, un cammino da compiere nella luce della risurrezione!
Autore
Mary MELONE (La Spezia, 1964) è una religiosa e teologa italiana appartenente alle suore francescane angeline, istituto di cui è superiora generale dal 15 luglio 2019. È stata rettore della Pontificia Università Antoniana dal 2014 al 2019, prima donna a ricoprire la carica di rettore di un’Università pontificia. Già laureata in pedagogia, è una delle sei donne nominate da papa Francesco a membro della nuova Commissione di Studio sul diaconato delle donne.
Il libretto narra di come nell'arte presepiale napoletana, oltre l'uso di raffigurare le scene della Natività, venne introdotto anche l'uso di realizzare delle scenografie "presepiali" Pasquali. Le stazioni della Via Crucis e il ciclo della Passione di Gesù, ospitate in scarabattole e campane di vetro, infatti, si trasformarono in "presepio", assumendo i tratti "astratti" del simbolismo e della metafora, già usati nel presepio della Natività.
L’ora della Madre tra fede e lacrime
In questo libro siamo invitati ad accostarci a Maria nell’ora più dura della sua vita terrena, nel dolore più acuto del suo cuore di madre. Maria sta davanti al sepolcro del Figlio morto, distrutta dal dolore più grande che può capitare ad un essere umano e sostenuta dalla promessa che il Figlio risorgerà. In questa terribile “ora della Madre” fede e lacrime si mescolano e s’intrecciano: le lacrime cercano conforto dalla fede, ma nessuna fede può trattenere simili lacrime.
L’augurio è che la lettura di queste pagine in compagnia della Madre possa offrire aiuto per crescere nella fede quando ci travolge il dolore; per trovare il modo di trasfigurare questo dolore e alimentare così una speranza nuova.
Tutto ciò che si può dire della croce da un punto di vista umano è negativo: come ha potuto diventare un segno positivo? È stato possibile grazie al modo in cui Gesù ha vissuto quella sofferenza ingiusta, grazie al suo legame d'affetto col Padre. La croce non è un semplice simbolo, perché rappresenta la persona stessa di Gesù e richiama la vicenda da lui vissuta, un dramma di morte e di risurrezione. Nei secoli quell'oggetto si è caricato di riferimenti teologici e artistici, fino a diventare gioiello prezioso che orna corone e scettri, segno da porre sui campanili e sulle montagne, simbolo religioso per le scuole e le case. Percorriamo dunque le vie dell'arte e della storia seguendo la croce, per soffermarci su questo mistero capace di sconvolgere, affascinare e ispirare i cristiani di ogni epoca, che vi riconoscono il segno glorioso dell'amore di Dio per l'umanità.
Il Sabato santo rischia di essere considerato un intervallo vuoto tra la morte di Gesù e la sua risurrezione. Si tratta in realtà di un passaggio fondamentale per il cuore della fede cristiana, perché si colloca nel punto in cui morte e vita rifluiscono l'una nell'altra. Per spiegarlo, l’autore fa ricorso a tre film di Sean Penn, Spike Lee, Anne Fontaine e a un video di Bill Viola come se si trattasse di parabole contemporanee. Lo spettatore, con i protagonisti, è costretto a precipitare nel fondo oscuro della morte. Lì, con una logica sorprendentemente ineccepibile, avviene il rovesciamento e la vita si impone in tutto il suo fulgore. Luce e tenebre sono più intimamente connesse e la vittoria finale è completa proprio perché porta inscritto il dolore patito, non come un affronto fortunatamente superato o come la testimonianza di uno scampato pericolo, ma attraverso il segno dei chiodi sulle mani del Signore risorto.
Sommario
Introduzione. I. 11’09’’01 (Sean Penn, 2002). II. The 25th Hour (Spike Lee, 2002). III. Les innocents (Anne Fontaine, 2016). IV. Earth Martyr (Bill Viola, 2014).
Note sull'autore
Fabio Landi, licenza in Teologia sistematica, è docente al Liceo classico Parini di Milano e responsabile dell’Ufficio di pastorale scolastica della diocesi ambrosiana.
Qual è la festa più importante per un cristiano? - si chiede e ci chiede papa Francesco in una delle sue catechesi; e risponde: - È la Pasqua. In essa, infatti, il credente ritrova il senso pieno della propria fede, nell'evento della resurrezione di Gesù dai morti, vero snodo della storia, speranza aperta per tutta l'umanità. La vita non finisce con la sua fine terrena, anzi si apre a un orizzonte nuovo. Ma alla Pasqua di resurrezione si giunge dopo il drammatico cammino della Passione, poiché l'esistenza umana, la nostra, non prescinde mai dalla fatica, dalla sofferenza, dalle tenebre. Così, continuamente collegando le domande che ci premono maggiormente e le risposte del Vangelo, il papa ci conduce a una visione profonda, acuta, ricca e misericordiosa del mistero della nostra redenzione. Il libro di Papa Francesco per la Pasqua e la Quaresima.
Il mistero della Pasqua costituisce il nucleo incandescente della fede cristiana. Queste pagine offrono un prezioso aiuto per meditarne e riscoprirne la luminosa ricchezza e per lasciarsi gioiosamente coinvolgere nel dinamismo di rinascita innescato dalla risurrezione di Cristo. Scritte in tempo di pandemia seguendo i vangeli delle domeniche del periodo pasquale, esse delineano un itinerario complessivo nel cuore della fede cristiana, ripensata alla luce della mentalità contemporanea e sotto l'urgenza di problemi umano-esistenziali ricorrenti, che la pandemia ha messo in particolare evidenza.
Il volume raccoglie le omelie "pasquali" del vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli dalla domenica delle palme fino alla domenica in albis 2020 nel tempo inedito dell'emergenza sanitaria per la pandemia del Covid-19. Alle riflessioni del vescovo, in un racconto che si fa corale, si uniscono piccoli frame condivisi da tutta la comunità con brevi pensieri e immagini, insieme a spunti per vivere in famiglia le celebrazioni pasquali riscoprendo il valore dei segni. Mons. Fragnelli non tralascia, con una sottile vena provocatoria, di farsi portavoce di alcune domande radicali della cultura del novecento siciliano con interessanti citazioni, attualizzate, di Pirandello, Bufalino e Tomasi di Lampedusa rilette nell'ottica pasquale.
Il dolore che viene rappresentato nella Via Crucis è fortemente implicato con l’iniquità poiché è il giusto che muore a causa del male inflittogli da altri uomini. La Via dolorosa è dunque un’allegoria della nostra condizione e la potenza del messaggio cristiano non si limita a premiare il giusto, ma a perdonare e trasformare il cattivo. Gesù non ha tolto il dolore dal mondo uccidendo il colpevole, ma ha mostrato agli uomini l’iniquità mostrandosi come vittima innocente. Così Gesù manifesta il divino che c’è nell’uomo. In questo senso, anche senza risurrezione, il cristianesimo resta paradossale e anche un non credente si può sentire cristiano.
Il nome di Michelangelo è sinonimo di genio e di artista per eccellenza. Pochi lo conoscono come poeta. Raramente si fa riferimento alla sua fede. Eppure la fede fu il caso serio della sua esistenza, e l’intera opera del maestro può essere letta come una poderosa testimonianza cristiana. La Pietà Rondanini, a cui Michelangelo ottantanovenne stava ancora lavorando quando morì, è una meditatio mortis, un testamentum vitae, una professio fidei nella Risurrezione scolpito nella pietra. Lungi dal presentarsi come opera incompiuta, si lascia intendere come estrema parola della sua speranza pasquale. Attraverso queste pagine, talvolta incisive come i colpi di scalpello, l’autore ci propone una lettura teologica dell’ultima opera michelangiolesca, che diventa scultorea interpretazione del mistero pasquale.