Punto di riferimento insostituibile per la teologia cattolica contemporanea, la rivista Concilium delinea la mappa delle domande più pressanti che l'attualità pone alla riflessione teologica. E costringe la fede cristiana non solo a confrontarsi con il discorso pubblico, ma anche a impegnarsi nel dialogo con le prospettive specifiche delle diverse confessioni cristiane. Per la profondità dei contenuti, oltre che per l'ampiezza di respiro e la capacità di penetrazione intellettuale, Concilium riesce così a fornire risposte innovative e di convincente solidità alle questioni più importanti che si pongono alla teologia.
La Chiesa pellegrinante ha preso coscienza, dal Concilio Vaticano II in poi, del suo co-esistere nel mondo, divenuto un villaggio globale. La multiculturalità e la multireligiosità sono due sfide che interpellano in modo pregnante tutta la Chiesa. Il Concilio Vaticano II ha saputo cogliere e interpretare queste due sfide nell'ambito teologico pastorale. Con K. Rahner, uno dei teologi più innovativi e più rappresentativi del secolo scorso prendiamo in esame la teologia della salvezza dei non cristiani basata sulla sua famosa teoria dell'esistenziale soprannaturale. Questo volume intende fornire le premesse per un dialogo interreligioso e una evangelizzazione capaci di interloquire con le donne e gli uomini di ogni orizzonte per proporre l'importanza e la specificità del messaggio evangelico per la salvezza. Sulle orme di san Francesco, la Lettera enciclica Fratelli tutti di papa Francesco ci offre lo spazio reale e concreto per l'attualizzazione della fratellanza universale.
In tanti hanno provato ad occuparsi dei giovani, a proporre progetti, itinerari di fede, o eventi, ma non tutti hanno raggiunto i risultati sperati. I ragazzi spesso si sono allontanati segnando il fallimento di tante iniziative e lasciando un senso di frustrazione e una domanda che tutt'ora rimane aperta: di chi è la colpa? La verità è che il processo giovanile è in continuo divenire e noi come chiesa dovremmo pensare la pastorale giovanile non più come una "maniera" di vivere il cristianesimo, come un problema da risolvere, come una questione prettamente metodologica o contenutistica. In questo libro il prof. Franco Coppa propone un percorso inedito che segna un passo avanti nella pastorale giovanile: riproporre, attraverso una nuova ermeneutica delle Scritture, l'in- contro con Cristo per favorire nei giovani la nascita di uno stile di vita unico e irripetibile, che dimostri ancora oggi la credibilità di un cristianesimo che continua a generare l'inedito che c'è in ciascuno di loro.
La vibrazione è l'annuncio primordiale della vita di tutte le cose. L'abbozzo della coscienza - fin dal grembo della madre - fu la risonanza di una qualità relazionale e soggettiva del sé, modulata dalla vibrazione (ritmo, tono, timbro). Nella musica - meraviglia di una risonanza spirituale della vibrazione fisica - la memoria di questa emozione generativa dell'anima continua e si arricchisce. In questo modo, la musica restituisce ed esalta la coscienza e il piacere dell'essere-significante della comunità e dell'io, che definisce l'umano. L'essere-significante non è costretto ad abitare un particolare significato, ma è libero di sfiorarli tutti, esaltandone le affezioni nascoste e arricchendone il pensiero riflesso. Esiste dunque un canone musicale del pensiero, non solo del sentimento; dell'interiorità, non solo dei suoni; delle relazioni, non solo delle emozioni. La cultura della musica conosce una straordinaria vitalità della sua integrazione affettiva della risonanza: ma non è ancora giunta a occupare il posto che le spetta nella storia del pensiero. Questo libro esplora la sua storia dal punto di vista del valore aggiunto che l'evoluzione occidentale, segnata dal cristianesimo, apporta all'esperienza universale, sempre intrecciata col sacro.
«La trattazione della questione della pietà popolare, come quella affrontata dall'autore con competenza e rigore scientifico, risulta un'ardua e affascinante impresa letteraria, teologica e storica che si misura con un'ampia tradizione che affonda le sue radici nelle pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento e sfocia nel proprium della storiao dierna. Questo studio è senza ombra di dubbio pionieristico: non si riscontrano nel ginepraio dei ricercatori traazioni così dettagliate, ricche di spunti di riflessione, foriere di novità e assolutamente utili per continuare ad affrontare un'argomentazione che coinvolge tutti». (Dalla Presentazione di Mons. Stefano Rega). Il presente lavoro di don Gian Franco Belsito, frutto di studio e di riflessioni personali, anche generate dalla sua attività pastorale, si situa nei rari tentativi di comprensione globale della fede popolare e quindi di ricerca della sua identità all'interno della più vasta geografia pastorale della Chiesa. Si tratta di uno studio teologico-pastorale ben articolato (C. Torcivia). La ricerca dell'autore attraversa aspetti problematici non facilmente risolvibili solo con una proposta di indagine e di conoscenza, quanto con il continuo approfondimento che ha la sua origine nell'osservazione partecipata. Le forme di pietà popolare non nascono e fioriscono senza l'adesione e la partecipazione della gerarchia di comunione, che in genere è pienamente coinvolta nel sostenere specifiche pratiche e manifestazioni della fede (C. Matarazzo).
Nicola Ciola, professore ordinario di Cristologia e decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, è membro della Pontificia Accademia di Teologia. In occasione dei suoi 70 anni amici e colleghi offrono una riflessione che tocca le tematiche più essenziali del suo pensiero: la prospettiva trinitaria che emerge dall'esperienza dell'incarnazione e il suo valore antropologico, in modo da rinnovare la proposta cristiana per la cultura del mondo d'oggi.
Oggi non siamo molto abituati a pregare con le immagini sacre, che non potranno mai essere strumentali a una semplice catechesi, in quanto la loro visione è innanzitutto partecipazione al mistero, che deve parlare a me, ora, in questo momento della vita. Vedere è sperimentare un momento di grazia, che ci apre all’annuncio, al desiderio di riconoscere il senso più profondo della propria vita.
Con questi intenti, sono proposte sedici “contemplazioni” di opere d’arte, scelte sul tema della vocazione biblica, attingendo all’Antico e al Nuovo Testamento. In questo senso, le contemplazioni sono un invito a percorrere un cammino spirituale, perché sappiamo discernere la nostra vocazione personale, riconoscendo la presenza di Dio nella nostra storia. Al testo biblico, è dunque affiancata un’interpretazione orante dell’immagine. Si tratta soprattutto di spunti, di suggestioni. Infine, alcune riflessioni e domande invitano a interrogarsi personalmente sul proprio cammino di vita e a cercare di mettere a fuoco i punti nodali della nostra esistenza. In breve, si tratta di un piccolo libro che vuole aiutare ad approfondire la propria fede, perché sappiamo operare scelte concrete e sensate.
Attraverso la contemplazione di alcuni capolavori del presente e del passato, un invito a percorrere un itinerario di fede, per riconoscere i nostri desideri più profondi, affinché diventino scelte concrete di vita. Un libro per vivere un’esperienza di Dio.
Il volume è frutto di un seminario di ricerca svolto presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano a partire dall'analisi teoretica fornita da Thomas Pröpper. In particolare, confrontandosi con quanto proposto nell'opera Vangelo, ragione, libertà, i contributi qui raccolti dialogano con gli interrogativi basilari per l'impresa teologica formulati dal pensatore tedesco, esaminando il tema della libertà divina e di quella umana, la questione del male, la forma epistemologica adeguata al ragionamento teologico.
L'editoriale propone il testo della "Prolusione" della Rettrice del Politecnico di Milano, in occasione dell'Inaugurazione dell'Anno Accademico 2023-2024. I saggi di Massimiliano Scandroglio, Laura Invernizzi, Salvatore Amato e Luciano Eusebi sono i contributi di un Seminario interdisciplinare, svolto in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore e l'Università del Piemonte orientale sul tema della Dignità. Quando l'uomo può dirsi umano. Chiudono il fascicolo due contributi di taglio storico-teologico.
Il volume raccoglie, in occasione dei suoi ottanta anni, articoli e saggi, alcuni dei quali inediti, di Enrico Cattaneo, uno dei più attivi patrologi italiani. Si intende così offrire al lettore uno sguardo di insieme sulla ricchissima e varia produzione dello studioso che, in più di 50 anni di attività, ha lasciato un'impronta decisa nella ricerca patristica non solo italiana.
La prima edizione italiana del De religione laici di Edward Lord Herbert di Cherbury è stata curata da Saturnino Muratore e pubblicata nel 2006. Divenuta presto irreperibile, viene ora riproposta in una nuova edizione arricchita della prefazione e della postfazione di Antonio Trupiano: la prima colloca l'opera di Herbert nel complesso contesto della modernità occidentale, la seconda ricostruisce il profilo esistenziale e culturale di Saturnino Muratore, dando ragione del suo interesse per la laicità e per l'autonomia della coscienza. «Per Herbert - scrive Muratore - l'uomo è, strutturalmente, homo religiosus. Dio, infatti, non è tanto Colui di cui le tradizioni religiose ci parlano, quanto Colui che da sempre ci è noto, sulla base di un sapere originario, che fonda la nostra autonomia di ricerca in ambito teoretico, come in campo etico e religioso». Di fondamentale importanza risultano le "nozioni comuni", cinque proposizioni/verità che appartengono a tutti gli uomini onesti, di tutti i luoghi e di tutti i tempi. Il Viatore è un uomo che non si affida ai propri capi rinunciando ad esaminare personalmente quali indizi si diano per il giusto cammino. Non si priva della sua ragione in nome della fede, non tollera che la salvezza coincida con l'angustia dei confini posti da una religione particolare.
Con il Decreto sulle virtù eroiche il 14 dicembre 2023 papa Francesco ha dichiarato Venerabile il Servo di Dio padre Alberto Beretta, frate cappuccino appartenente alla Provincia di Lombardia, missionario nel Nord Est del Brasile, medico, fondatore e animatore di un ospedale nella città di Grajaú nello Stato del Maranhão. Per questo evento, il presente volume, dovuto alla passione e accuratezza di fra Claudio Todeschini, vicepostulatore della causa di canonizzazione di padre Alberto intende ripercorrere il "filo luminoso" delle virtù di padre Alberto, fatte oggetto di meticolosa indagine nel processo di canonizzazione, sul cui riconoscimento si basa appunto il Decreto di venerabilità. Questo "filo" viene ripercorso facendo tesoro soprattutto di testimonianze dirette, tratte da scritti di padre Alberto, come pure raccolte da familiari, confratelli e altre persone a lui vicine.