Il presente volume pone la questione della lotta esistenziale e spirituale che ogni uomo vive nel suo cammino. E. Fortunato nella prima parte mostra cosa significhi per l’uomo contemporaneo vivere senza lottare; evidenzia gli aspetti peculiari della lotta nelle varie fasi della vita, e infine propone alcuni elementi pedagogici per il cammino formativo. F. Accrocca, si sofferma sugli Scritti per cogliere le varie lotte affrontate da Francesco. Una lotta che dovrebbe condurre a spossessarsi per essere capaci di accogliere Dio. Il percorso si snoda attraverso una successione di eventi che hanno condotto Francesco dalla lotta vissuta in se stesso, facendo emergere un uomo concreto con i suoi desideri, le sue aspirazioni, i suoi fallimenti, la sua riuscita, la lotta spirituale tra la carne e lo spirito.
Destinatari
Studenti e formatori.
Autore
ENZO FORTUNATO, minore conventuale, dottore in teologia e licenziato in psicologia, dirige la rivista «San Francesco patrono d’Italia», è responsabile della sala stampa della Basilica di Assisi e docente presso la Pontificia facoltà Seraphicum. FELICE ACCROCCA, è vicario episcopale per la pastorale e parroco a Latina. Studioso di storia medievale, è docente presso la Facoltà di storia e dei beni culturali della chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana ed è autore di numerosi volumi e saggi su Francesco e Chiara d’Assisi e sul francescanesimo medievale.
La libertà è l’anima segreta della verità. Il carattere innovativo dell’assunto sta nella dislocazione dell’attenzione, dalla verità alla libertà, l’una come forma e rivestimento dell’altra. L’autore tenta di liberare la verità da quello spirito possessivo che ha caratterizzato parte rilevante della nostra storia. Può la libertà fungere da criterio interpretativo delle molte versioni del pensare umano? Può divenire metro valutativo del proprio contributo alla convivenza sociale? Può rappresentare il luogo di incontro delle religioni? Può essere lo spazio di dialogo tra le culture? Le risposte e le radici di questa linea teoretica sono nella Scuola francescana, intenta a ripensare antiche dottrine in nuove prospettive filosofiche e teologiche; a garantirne la libertà e sollecitarne la creatività.
Destinatari
Studenti e formatori. Può essere adottato come testo complementare nei seminari, negli istituti e nelle facoltà di teologia.
Autore
ORLANDO TODISCO, francescano, è docente di storia della filosofia medievale presso l’Università di Cassino e al Seraphicum di Roma. Tra le recenti pubblicazioni ricordiamo: G. Duns Scoto filosofo della contingenza (1996); Guglielmo d’Occam filosofo della libertà (1998); Averroè nel dibattito medievale (2000); Il De Magistro di sant’Agostino (2001); Lo stupore della ragione. Il pensare francescano e la filosofia moderna (2003); Il dono dell’essere. Sentieri inesplorati del medioevo francescano (2006).
La Legenda major è la vita di san Francesco d’Assisi scritta da frate Bonaventura da Bagnoregio, il grande e santo maestro di teologia, che all’epoca ricopriva la carica di ministro generale dell’Ordine francescano. Fra Bonaventura aveva ricevuto l’incarico di scriverla dagli stessi confratelli e impiegò tre anni a portarla a termine. Vi si offre un ritratto efficace e suggestivo di Francesco, cogliendo talmente bene gli elementi fondamentali del messaggio francescano che il Capitolo dei frati raccomandava che ogni confratello «dovesse leggere» (dal latino legenda, che significa «da leggere»; nulla a che vedere perciò con le “leggende”) l’Opera. Il termine diventò poi il titolo dell’opera, al quale venne aggiunto l’aggettivo Major (più grande o prima) per distinguerla da un’altra opera , detta Legenda Minor, destinata all’uso liturgico e corale.
Autore
BONAVENTURA DA BAGNOREGIO (1221-1274) fu il successore di san Francesco alla guida dell’Ordine francescano. Fu vescovo di York e cardinale. Nel 1482 fu canonizzato da papa Sisto IV e nel 1588 fu proclamato da Sisto V Dottore della Chiesa, con l’appellativo di «Dottore Serafico».
Un testo sulla preghiera più celebre di San Francesco d'Assisi. Il Cantico delle Creature è certamente la preghiera più celebre di Francesco d'Assisi, una delle prime espressioni poetiche della nascente lingua italiana. E' un inno di ringraziamento che coinvolge il mondo intero, perchè Francesco sente di aver ricevuto ogni cosa da Dio e sa per esperienza che tutto ciò che Egli ha creato è buono". "
Il libro ci aiuta a riscoprire la gioia, guidati dalle parole e dalla testimonianza di Francesco d'Assisi. Il Vangelo annuncia all'uomo la pienezza della gioia". Non si tratta solo di un benessere momentaneo, ma di una serenità profonda che raggiunge ogni ambito della vita. Queste pagine vogliono aiutarci a riscoprire la gioia, guidati dalle parole e dalla testimonianza di Francesco d'Assisi. Un Santo capace ancora oggi di indicare un senso nuovo alla nostra esistenza. Nella consapevolezza che l'incontro con Dio è fonte di felicità. "
Il libro raccoglie in modo completo le invocazioni a Dio di San Francesco d'Assisi. La vita di Francesco d'Assisi è tutta segnata dalla preghiera. Parole scaturite da un cuore innamorato, che loda, ringrazia e benedice l'Altissimo, onnipotente bon Signore. Le sue invocazioni a Dio - che questo libro raccoglie in modo completo - tracciano un prezioso cammino di fede anche per l'uomo del nostro tempo.
L'Autrice ripropone l'insegnamento di San Francesco alla rinuncia ai beni materiali come bene supremo. A San Francesco dobbiamo l'aver vissuto ogni rinuncia ai beni materiali come bene supremo. Questo insegnamento, nuovamente riproposto dal bellissimo libro dell'Autrice, è straordinariamente capace di restituirci il senso del cammino verso la Luce" (Dall'Introd. Di Maria Rita Parsi). "
Un notevole contributo per meglio conoscere la personalità, l'esperienza cristiana e la ''novità'' di Chiara d'Assisi. Le sue doti di ''donna nuova'' portate in Lei a perfezione dalla grazia di Dio, la resero capace di offrire, anche ai nostri contemporanei, orientamenti e stimoli per una vita autenticamente cristiana. ''Nella nostra epoca - affermava Giovanni Paolo II - è necessario ripetere la scoperta di S. Chiara perché è importante per la vita della Chiesa; è necessaria la riscoperta di quel carisma, di quella vocazione. E' necessaria la riscoperta della leggenda divina di Francesco e Chiara''
L'Autrice ha scavalcato le mura dei conventi e con la sua capacità di ascoltare senza giudicare, ha fatto dire a 12 religiosi di 8 diverse nazioni le cose che nemmeno loro, forse, sapevano di voler raccontare. Un testo sulla vita interna di un Ordine.
IL LIBRO
Convertitosi al cattolicesimo nel 1922, Chesterton pubblicò questo «bozzetto» su san Francesco nel 1923, come se dalla conversione del santo di Assisi traesse uno spirituale alimento per la propria. Per Chesterton san Francesco era soprattutto un uomo innamorato di Dio e della Creazione, un poeta che si sentiva piccolo e cantava la gloria delle piccole cose, dei piccoli esseri viventi, della vita ordinaria di coloro che aiutava nella lotta contro la miseria. Dai folli gesti di carità compiuti quando era ancora il figlio di un mercante al rifiuto del mondo e alla creazione di un ordine e di una regola che davvero imitavano la vita di Cristo, alle stigmate ricevute sul monte Alverno, e fino alla morte, ogni passo del suo cammino su questa terra era rivolto al cielo.
Un amore così grande e appassionato, una mistica così semplice e assoluta appaiono «scandalose» alla mentalità moderna. Ma è proprio essa che Chesterton vuole scuotere in queste pagine, cercando di aiutarla, con la consueta ironia, a compiere il movimento di rivoluzione interiore che fece del piccolo Francesco Bernardone il grande san Francesco.
L'AUTORE
GILBERT KEITH CHESTERTON (1874-1936) fu scrittore e pubblicista dalla penna estremamente feconda. Soprannominato «il principe del paradosso», usava una prosa vivace e ironica per esprimere serissimi commenti sul mondo in cui viveva. Scrisse saggi letterari (Dickens, Wilde, Shaw) e polemici (Ortodossia), romanzi «seri» (L’uomo che fu Giovedì, L’osteria volante) e gialli (celebre la serie di avventure di Padre Brown).
RECENSIONI
Roberto Persico, «Il Foglio», 15 marzo 2008
«Chesterton non si può parafrasare, si può solo cercare di seguirlo nei suoi pirotecnici paradossi: par di vederlo, col suo corpaccione enorme poggiato sulle mani a testa in giù, che contempla il mondo capovolto. E da questa prospettiva ci restituisce un Francesco d’Assisi inedito, vivido, pennellato sullo sfondo d’un medioevo rutilante di vita e di figure, giovane ricco innamorato della poesia francese che lascia tutto e tutto ritrova in un possesso più certo, fino a diventare principio di un nuovo mondo.»
Questo libro ci aiuta a comprendere che la Parola di Dio e' insieme un atto, un messaggio e un segno. Per Francesco, le 'sante parole' rivelano e liberano. Come è possibile dire che Dio parla agli uomini? Questa è la domanda a cui l'autore cerca di rispondere. Appoggiandosi sulla Bibbia, sulla vita di Francesco d'Assisi e sulla tradizione della Chiesa, Michel Hubaut mostra con chiarezza che la parola di Dio non cade dal cielo. Questo libro ci aiuta a comprendere che la parola di Dio è insieme un atto, un messagggio ed un segno. Per Francesco le sante parole rivelano e liberano.
L'Autore analizza le diverse tradizioni letterarie e pittoriche che ricordano l'incontro di Francesco d'Assisi, nel 1219, con il sultano d'Egitto a Damietta, sulle rive del delta del Nilo, mentre è in pieno svolgimento il bagno di sangue della quinta crociata. Nel 1219 Francesco d'Assisi incontra il sultano d'Egitto a Damietta, sulle rive del delta del Nilo, durante la quinta crociata. Un incontro di pace e di benevolenza, che svela pienamente il suo significato oggi, a più di vent'anni dal grande incontro interreligioso di Assisi del 1986. L'Autore analizza le diverse tradizioni letterarie e pittoriche che ricordano quell'incontro.