Come analizzare e giudicare la mafia dal punto di vista teologico-pastorale? Quale Gesù annunciare e testimoniare in contesti dominati dalla criminalità organizzata? Se l evangelizzazione non è soltanto ciò che si dice, ma anche ciò che si fa, quale ministero è necessario praticare per liberare i territori e le comunità da un potere soffocante e crudele?
Dopo il gesto profetico di papa Francesco, che con la scomunica ai mafiosi ha indicato una direzione per il cammino della Chiesa, un prete palermitano che ha guidato la parrocchia di Brancaccio prima di don Giuseppe Puglisi ucciso da Cosa Nostra nel 1993 riflette su una ferita aperta e si interroga su alcune questioni pastorali non sempre chiare nel rapporto tra comunità ecclesiale e mentalità mafiosa.
Sommario
Premessa. ; Capitolo primo. Il Vangelo dal punto di vista delle vittime. ; Capitolo secondo. La Chiesa e il «peccato strutturale della mafia». ; Capitolo terzo. Imparare dalla vicenda storica di Gesù di Nazaret. ; Capitolo quarto. Conversione e perdono dei mafiosi. ; Capitolo quinto. I nostri linguaggi di fronte alle mafie. ; Capitolo sesto. La conversione del ministero pastorale. ; ;
Note sull'autore
Rosario Giuè, prete palermitano, laurea in Scienze politiche all Università di Palermo e dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, è stato parroco a Brancaccio. Collabora con La Repubblica e con le riviste Mosaico di Pace e Segno. Tra le sue pubblicazioni recenti: Il costo della memoria. Don Peppe Diana il prete ucciso dalla camorra (Paoline, 2007); Ernesto Balducci. La parola di Dio nella storia (Paoline, 2012); Chiesa e liberazione. Linee essenziali della teologia della liberazione (Tau, 2013).
Una benedizione per ogni famiglia. Può farla un prete oppure anche il capofamiglia, o la persona più anziana della casa o chi in casa ha una più marcata sensibilità religiosa.
Sono ben note a tutti le difficoltà sul perdono che s'incontrano a tutti i livelli dell'esistenza umana. E tuttavia, è dal perdono che bisogna passare per un vero cammino di umanizzazione, che sia rivelativo dell'uomo e di Dio. Bisogna, allora, smetterla di opporre il perdono alla giustizia. Così come bisogna profondamente legare il perdono al rispetto e all'amore dovuti ad ogni persona, facendo sì che ogni persona non sia identificata con i propri reati/peccati commessi. Riconoscere, allora, il perdono come una delle vie del bene porta ad individuarlo dentro le grandi coordinate della giustizia e dell'amore/rispetto. E così il perdono apre le porte alla speranza di un futuro migliore. Il senso di questo libro, pensato per lettori che ricercano la verità di questo tema, è di individuare e sviluppare questa ipotesi di lavoro attraverso una metodologia transdisciplinare. L'ampiezza del tema giustifica la necessità di attraversare le diverse prospettive disciplinari a favore del guadagno di un sapere scientifico e sapienziale.
Gli interventi raccolti nel volume si propongono di offrire una visione coerente e ampia della questione educativa in un'ottica teologico-pastorale. L'intento è mostrare la stretta implicazione tra educazione cristiana ed educazione tout court, e soprattutto la connessione tra educazione e questione antropologica, assumendo come sfondo gli orientamenti pastorali decennali dell'episcopato italiano. La riflessione si articola in tre parti. La prima approfondisce i temi connessi all'educazione dal punto di vista sociale, pastorale, familiare e scolastico. La seconda raccoglie alcuni saggi che allargano il tema ad aspetti specifici della problematica educativa, come il ruolo della teologia in quanto sapere della fede. L'ultima parte raccoglie in un'intervista l'insieme delle tematiche affrontate, con una ripresa conclusiva per un sintetico e attuale sguardo d'insieme. Il volume si rivolge a coloro che hanno responsabilità nella comunità ecclesiale, e non soltanto di tipo strettamente pedagogico poiché l'educazione è oggi principalmente una questione di approccio all'umano e di visione della sua condizione attuale e del suo destino. Prefazione di mons. Nunzio Galantino.
Questo volume contiene tutti gli interventi di Papa Francesco dall'Angelus di domenica 6 luglio 2014 all'udienza generale di mercoledì 26 novembre. In totale 38 testi, tra i quali le catechesi delle udienze seguite ai viaggi apostolici in Corea e in Albania, il ciclo di catechesi dedicate alla Chiesa, gli Angelus nella Solennità di Tutti i Santi e nella commemorazione dei fedeli defunti.
In questo quaderno della Formazione Permanente del Clero per l'anno 2015-2016 si offrono le indicazioni e il magistero che l'Arcivescovo ha rivolto nelle sue istruzioni - tenute al presbiterio suddiviso in fasce d'età - circa il tema della fraternità e dell'esercizio di comunione nel ministero per vivere in pienezza la "riforma del clero". Il termine "riforma" - scrive il cardinale Angelo Scola - invera le categorie di "aggiornamento" e di "rinnovamento", cioè le porta a verità, le assume più adeguatamente e dà un'idea più compiuta della natura del cambiamento che sempre caratterizza la Chiesa. Il presente testo vuole dunque essere strumento di riflessione per i presbiteri e per le diaconie a sostegno del loro impegno e lavoro nel vivere passi di riforma.
In questo volume, si ripercorrono le tappe della vita del cardinal José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Il porporato portoghese è definito "cardinale del sorriso" per la sua bontà e nobiltà d'animo. In queste pagine è racchiuso il percorso di un ecclesiastico, di un teologo, di un accademico e vengono rivisitate pagine della storia recente della Chiesa.
In questo volume sono raccolti i contributi presentati al Convegno "Vir fidelis multum laudabitur", organizzato dalla Pontificia Università della Santa Croce in occasione del centenario della nascita di Mons. Álvaro del Portillo. Del Portillo, secondo le parole trasmesse da Papa Francesco a S.E.R. Mons. Javier Echevarría, proprio in occasione del Convegno, fu un "sacerdote zelante che seppe coniugare una intensa vita spirituale fondata sulla fedele adesione alla roccia che è Cristo, con un generoso impegno apostolico che lo rese pellegrino nei cinque continenti, seguendo le orme di San Josemaría, meritevole della biblica frase tratta dal libro dei Proverbi: 'vir fidelis multum laudabitur'". La sua figura è approfondita secondo tre aspetti fondamentali. In primo luogo, la sua relazione con l'Opus Dei, sia come figlio e collaboratore del Fondatore, sia come suo primo successore. In secondo luogo, il suo amore per la Chiesa che si è poi tradotto, da un lato, in un contributo di notevole spessore al Concilio Vaticano II e alla nuova Codificazione canonica e, dall'altro, nel servizio alle Chiese particolari. Infine, alcuni temi salienti del suo messaggio spirituale - eco degli insegnamenti di San Josemaría - che vanno dalla Nuova Evangelizzazione, al sacerdozio, alla riflessione sui fedeli e laici nella Chiesa e ad altri aspetti correlati.