Nell'età pre-nicena della Chiesa e del pensiero cristiano, Tertulliano svetta, insieme a pochi altri, nell'orizzonte della latinità. Don Samuele Cecotti si concentra sul Tertulliano esegeta autore dell'opera polemica Adversus Marcionem, individua tutte le tipologie sviluppate nel testo tertullianeo e ne offre breve ma efficace trattazione. Tertulliano adotta la lettura tipologica dell'Antico Testamento, valorizza la natura profetica della Scrittura ebraica, si spinge sino alle soglie dell'allegoria per una ragione squisitamente teologica: l'unità dei Testamenti, l'unità della Rivelazione, unità in Cristo, unità perché uno e unico è Dio rivelatosi a Mosè e incarnatosi nel seno di Maria.
Se il consolidarsi delle strutture ecclesiastiche e il definirsi della dottrina rappresentano spesso le angolature privilegiate negli studi sul cristianesimo antico, l'opera di McGowan riconsidera sotto una nuova luce la centralità degli aspetti celebrativi e rituali per la genesi della stessa identità cristiana. L'autore esamina il pasto, la parola, la musica (canto e danza), l'iniziazione e la purificazione, la preghiera, l'organizzazione del calendario e la nascita delle principali festività come gli ambiti in cui le prime comunità cristiane seppero celebrare e trasmettere la loro fede. Lo stile scorrevole e accattivante dell'esposizione non va a scapito della vasta documentazione, esaminata e presentata secondo un approccio rigoroso. Questa edizione del volume è stata ulteriormente arricchita nelle fonti patristiche e nella bibliografia; nuova è l'Appendice iconografica. L'opera è corredata da numerosi indici.
«Nessuno sa davvero con esattezza che cosa voglia dire “gnosi” e il termine viene interpretato in modi assai diversi. Alcuni ne limitano radicalmente la nozione, riservandola a un gruppo ristretto di ebrei, cristiani e pagani; altri intendono la “gnosi” come religione universale o come “corrente sotterranea” nascosta di tutta la storia della religione e del pensiero; altri ancora usano il termine per indicare un certo tipo di filosofia della religione».
Christoph Markschies
La limpida introduzione di Christoph Markschies alla gnosi traccia un quadro complessivo e aggiornato di un fenomeno non semplice da circoscrivere.
Con queste pagine lucide e argomentate, Christoph Markschies intende fare chiarezza intorno al concetto di «gnosi» – in greco «conoscenza» – delineando le principali questioni a esso collegate e proponendone un modello fondato su elementi condivisi da buona parte degli studiosi e corrispondente a quello di numerosi teologi cristiani, così come di pensatori non cristiani, dell’antichità. Il suo discorso si dipana quindi intorno alle diverse tipologie di fonti, alle prime forme di gnosi, alle grandi scuole e al manicheismo, fino a seguire percorsi di indagine che portano al presente e agli aspetti chiave del dibattito attuale.
Completano il volume una tavola cronologica e una bibliografia ragionata.
La chiesa dei primi secoli. Vol. 1: Storia e sviluppo teologico. Vol. 2: I testi. 2 volumi indivisibili.
Dizionario di Spiritualità Biblico-patristica. I grandi temi della Sacra Scrittura per la « lectio Divina ». Lo spirito Santo nei padri della Chiesa.
Questo romanzo si fonda su un fatto immaginario: Gregorio che si reca e si ferma a Montecassino il tem- po necessario per informarsi sulla vita di Benedetto da Norcia e per trascrivere la Regola da lui scritta per i cenobiti.
...Lo sforzo che le monache benedettine di Sant’Atto hanno compiuto con quest’opera dedicata alla risco- perta della figura paternamente geniale di San Bene- detto, è oggi consegnata alla stampa, affinché tutti noi - impegnati nella costruzione di questa nostra grande e amata Europa - possiamo di nuovo riappropriarci di un amico che - con grande genialità - apre ancora oggi sentieri che è bene continuare ad esplorare.
Tutti gli storici oggi concordano nel considerare San Benedetto
come il primo padre fondatore dell’Europa. E, di più, egli può certamente reclamare questa paternità sia in riferimento all’unità dell’Europa, sia in riferimento all’unione degli europei come unica famiglia...
Dalla presentazione di mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri
Il volume si sviluppa come un vero e proprio dialogo, incoraggiato dall’autrice, fra tre maestri del pensiero: sant’Agostino e san Bernardo, due tra i più grandi Padri della tradizione cristiana, e Giacomo Leopardi, illustre poeta e pensatore. Due teologi e autori spirituali, uomini di Chiesa e di cultura, e Leopardi, che progressivamente prende le distanze dalla fede nella quale è stato cresciuto, la provoca con le più alte domande, fino alla più spinosa delle questioni: quella del dolore e dell’infelicità dell’uomo, che sembra contrastare con l’esistenza di un Dio buono e provvidente. Che cosa possono avere in comune, dunque, questi tre autori? Sicuramente i grandi interrogativi: il senso del vivere e del morire, il grande enigma dell’esistenza, «misterio eterno dell’esser nostro», come scrive il poeta di Recanati. E il mistero stesso di Dio, mistero di un Essere, di un Principio, di un Creatore, artefice e Padre, che si ponga in relazione con il mondo, con l’uomo e con il suo soffrire. Di Qualcuno che possa salvare l’uomo, strapparlo dal nulla e dalla morte, dal limite di tutte le cose, revocare la condanna a una vita infelice e priva di senso. Un libro a tre voci, la vicenda personale di Agostino, la profondità spirituale di Bernardo di Chiaravalle, l’intensità vibrante del sentire e del pensare leopardiano, che offrono una quantità smisurata di domande e di risposte preziose.
In prima traduzione italiana. Le 24 Omelie sulla Lettera agli Efesini rientrano nel suo più ampio corpus esegetico che copre tutte le lettere paoline. Per Crisostomo, l'Apostolo è un insuperato modello di vita cristiana, esempio perfetto e ineguagliato di predicatore, guida, maestro e pastore. Prova ne è la ricchezza di spunti interpretativi che scaturiscono per Crisostomo dal commento delle Lettere, e che vanno dal tema del peccato al rapporto tra anima e corpo, dalla denuncia della corruzione per avidità della Chiesa alla necessità che regnino tra gli uomini pace, coesione e affetto reciproco, dalle considerazioni sul matrimonio a quelle sull'educazione dei figli, per citarne solo alcuni.
Lo studioso del diritto tardoantico non si può esimere dal notare come il nuovo tempo dei romani, il tempo cristiano, trovasse uno spazio corposo, frutto di un'attenzione seria e con un uso ben calibrato a scopi politici, all'interno del primo corpus legum ufficiale pubblicato nell'anno 438, il Codice Teodosiano. Le cadenze, le ricorrenze, i ritmi e le frequenze delle parzialmente consolidate liturgie cultuali cristiane non sarebbero sfuggite all'interesse dei legislatori del IV secolo e a quello dei loro successori degli inizi del V. Esse sarebbero state presenti alla radice di molti provvedimenti normativi sia d'Oriente sia d'Occidente fin quasi a configurare una vera e propria "recezione formale" di questi "nuovi" appuntamenti, da parte dell'imperium, per la più efficace azione di governo. Il periodo concentrato, nonostante divergenze di calcolo tra le chiese, intorno al dies Paschae, il giorno del sole divenuto poi dies dominicus, il lungo tratto della Quaresima, la festa del Natale e quella dell'Epifania, trovando adeguata attenzione nel frequente operare legislativo rivelano la misura in cui l'impero, in modo accelerato a ridosso della celebre Cunctos populos (a. 380), sulla traccia delle scansioni liturgiche cristiane marcasse con decisione i propri tempi, e massime quelli del calendario giudiziario talora prementi sulla stabilità dell'ordine pubblico.
«Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». L’interpretazione dei Padri della Chiesa di una della parabole più note del Vangelo di Luca, che ha al centro l’esercizio della misericordia.
C’erano sulla terra i giganti a quei tempi – e anche dopo –, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi. I Padri della Chiesa alle prese con un passo oscuro della Genesi. Per Ambrogio di Milano, ad esempio, i figli di Dio sono da intendersi come gli uomini integri e di vita santa.