Se c’è una cifra in cui il nostro tempo si riassume emblematicamente, è il drammatico venir meno dell’orizzonte della speranza: la vita appare schiacciata sul presente e sulle sue necessità, il futuro ha cessato di rappresentare una promessa capace di mobilitare desideri, energia, prospettive di azione. In un tempo di crisi radicale come quello che stiamo vivendo, il cristiano non può sottrarsi a un compito, quello di tenere viva la speranza, essenziale alla qualità umana stessa dell’esistenza. Ma la speranza non è facile da vivere, per nessuno, neppure per un cristiano. Essa infatti chiede lo sguardo lungo, cioè il coraggio della pazienza, che sa sopportare e non si lascia piegare da nessuna difficoltà. L’uomo paziente è l’uomo che si muove entro ampi orizzonti e sa attendere a lungo, come il contadino, dopo la semina. La speranza è affidata a un terreno la cui vitalità è nascosta. L’attesa è lunga, ma anche certa. Il cristiano fonda infatti la sua speranza nella memoria del Dio di Gesù Cristo: il seme del suo Regno è deposto nella terra della storia umana e certo porterà frutto. Questa visione di fondo ispira il libro di Bruno Maggioni, le sue riflessioni sugli aspetti fondamentali del cristianesimo, pensate per aiutare la lettura evangelica di questo tempo difficile, in cui i cristiani sono chiamati a vivere e testimoniare una speranza che non delude.
Bruno Maggioni è nato nel 1932 a Rovellasca (Como) e dal 1955 è sacerdote della diocesi di Como. Ha studiato Teologia e Scienze bibliche all'Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. E' docente di Introduzione alla Teologia presso l'Università Cattolica di Milano.
Autore di numerosi libri, con Vita e Pensiero ha pubblicato: Le parabole evangeliche (1992), Padre nostro (1995), La pazienza del contadino (1996), La brocca dimenticata (1999), Davanti a Dio (2 voll., 2001-2002), Il seme e la terra (2003), Un tesoro in vasi di coccio (2005), Come la pioggia e la neve (2006), Come l'erba che germoglia (2009).
"Questo è il mio sogno: che la Parola diventi il testo fondamentale della fede cristiana, frequentato, letto e riletto. In un'epoca in cui c'è il vuoto di memoria storica - il che rende possibile ogni futuro insensato - la conoscenza della Parola è il contributo specifico che possiamo dare all'umanità". Le parole di padre Fausti sono il cuore della lunga intervista raccolta in questo libro, che richiama tutti i credenti a una verità ovvia ma forse un po' messa in disparte: l'unico vero futuro per la Chiesa, e quindi per il mondo, si trova nella Parola di Dio, che custodisce e svela la promessa di Dio per ogni tempo. Da qui passa necessariamente la nuova evangelizzazione.
L’obiettivo specifico dell’ermeneutica biblica consiste nel favorire l’acquisizione di categorie concettuali solide in ordine alle problematiche maggiori che soggiacciono alla lettura del testo sacro. Al tempo stesso, tale disciplina intende offrire criteri di discernimento atti a rendere più consapevole e critica la pratica interpretativa, onde evitare il rischio di una esegesi sganciata da una riflessione ermeneutica adeguata.
Il volume parte dalle questioni fondamentali della rivelazione e dell’ispirazione (P. Bovati), optando per una impostazione fenomenologica, che muova cioè dal dato biblico; al riguardo diventa dirimente l’analisi approfondita della figura del profeta quale paradigma offerto alla nostra comprensione, specie per quanto concerne i concetti di autorità e di fedeltà. La seconda parte (P. Basta) indaga sull’interpretazione della Sacra Scrittura da parte dei suoi lettori di ieri e di oggi, sicuramente la tematica più discussa all’interno dell’attuale contesto culturale; in particolare in tale ambito ci si sofferma sul rapporto tra Scrittura e Tradizione, sul Canone, sulle questioni centrali della verità biblica, sui «sensi» della Scrittura ispirata.
Un nuovo approccio alla Scrittura, che può trovare consensi anche in un lettore a-religioso, ma sensibile al fattore letterario.
Gli Autori
Pietro Bovati, membro della Commissione Biblica, è studioso tra i più autorevoli nel suo campo.
Pasquale Basta, presbitero della diocesi di Melfi – Rapolla – Venosa, è professore di Sacra Scrittura presso l’Istituto Teologico del Seminario Maggiore di Basilicata e docente invitato al Pontificio Istituto Biblico di Roma per il corso di Ermeneutica biblica. Ha pubblicato Gezerah Shawah. Storia, forme e metodi dell’analogia biblica (SubBi 26; Roma 2006); Abramo in Romani 4. L’analogia dell’agire divino nella ricerca esegetica di Paolo (AnBib 168; Roma 2007). Ha collaborato al volume Paul’s Jewish Matrix (Bible in Dialogue 2; Roma – Mahwah, NJ 2011). Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Il testo sacro e i suoi lettori. Itinerario di ermeneutica biblica (2012).
Martini commenta una delle pagine più note del Vangelo di Matteo, il brano sulle beatitudini, al capitolo 5. Attraverso un percorso esegetico e spirituale, il cardinale vuole condurre il lettore, adulto e giovane, a sondare i misteri della "sublime scienza di Gesù", fino a conoscere il cuore di Cristo e aderire sempre più alla sua vita.Ciascuno è così accompagnato a rinnovare l'adesione al Signore, tornando alle radici della propria fede. Il testo ripercorre sei delle nove beatitudini evangeliche e offre spunti di approfondimento per proseguire personalmente nella meditazione delle restanti parole della pagina di Matteo.
Descrizione dell'opera
«Lo splendore della verità - amava dire il card. Carlo Maria Martini - viene colto ascoltando la Parola rivelata di Dio nel suo risuonare all'interno dell'anima». A quella Parola, che egli ha collocato al primo posto nella vita e nell'attività intellettuale e pastorale - oggi tratto fondamentale della sua eredità -, sono dedicati i quattro testi elaborati e pubblicati dalla rivista Il Regno in periodi diversi, dal 1993 al 2004, e ora raccolti. Si possono così rileggere le riflessioni per gli 80 anni di don Giuseppe Dossetti, la lectio magistralis tenuta a Forlì nel 2004, ove era stato chiamato dalla Chiesa locale a conclusione dell'anno pastorale dedicato al vangelo di Luca, e due interventi preparati per gli incontri che dal 1998 al 2007 Il Regno ha organizzato al monastero di Camaldoli sul rapporto tra la Chiesa e la responsabilità pubblica dei cristiani.
Sommario
Introduzione (G. Brunelli). Esegesi, lectio divina, omelia. Il primato della Parola nel deserto della prova. La Bibbia nel futuro dell'Europa. Non date riposo a Dio.
Note sull'autore
CARLO MARIA card. MARTINI (Torino 1927 - Gallarate [MI] 2012), gesuita, arcivescovo di Milano dal 29.12.1979 all'11.7.2002, è stato personalità di spicco nel panorama cattolico italiano e internazionale, figura di riferimento nel dialogo ecumenico e interreligioso. Laureato in Teologia e Sacra Scrittura ha fatto parte - unico membro cattolico - del comitato ecumenico che ha preparato l'edizione greca del Nuovo Testamento. È stato docente di critica testuale al Pontificio Istituto Biblico, rettore dello stesso e della Pontificia Università Gregoriana, accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze e, dal 1987 al 1993, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE). Dopo il 2002 ha ripreso gli studi biblici, vivendo fra l'Italia e Gerusalemme. Ha pubblicato innumerevoli saggi scientifici, libri di esercizi spirituali, discorsi e lettere pastorali. Durante il suo episcopato a Milano (1980-2002) le EDB hanno pubblicato annualmente i testi dei suoi interventi pastorali, saggi di particolare rilievo come Per un'etica nella pubblica amministrazione. Educare al servizio (21992), nonché Parola alla Chiesa, Parola alla città (22009) che raccoglie tutte le lettere e i programmi pastorali diocesani e tutti i discorsi rivolti alla città di Milano in occasione della solennità di sant'Ambrogio; hanno inoltre pubblicato Il tesoro dello scriba. La spiritualità del prete (2010), «Io sto in mezzo a voi». Il prete e la sua comunità (2010), Il Triduo pasquale. Cuore della fede cristiana (2011), Innamorarsi di Dio e della sua Parola (22011).
Descrizione dell'opera
I racconti della Bibbia non sono nati, in primo luogo, per informare sul passato, né per elaborare una teologia sistematica. Il loro obiettivo era anzitutto trasmettere esperienze vitali. «Quei racconti non contengono verità, ma piuttosto indicazioni su strade da percorrere, le strade che hanno condotto il popolo di Israele a scoprire la sua identità, che gli hanno permesso di uscire da vicoli ciechi e superare le grandi crisi della sua storia. I racconti biblici rispondono quindi a domande sull'identità e sull'esistenza. Essi vogliono trasmettere alle generazioni future i tesori più preziosi del passato, quelli da cui dipende l'esistenza di un popolo» (dalla Prefazione).
Se è vero che i racconti biblici sono usati ogni giorno per illustrare verità o confermare la validità di insegnamenti, si tratta tuttavia di un'utilizzazione dei racconti, non della loro interpretazione. Quest'ultima prende sul serio tutti gli ingredienti che entrano nella composizione del racconto e il loro legame, e presta attenzione anzitutto ai dettagli.
Nel proporre un manuale sulla narrazione nella Bibbia, l'autore intende fornire una "cassetta degli attrezzi" e non analisi bell'e fatte. Il significato di un racconto è infatti inseparabile dall'esperienza della lettura.
Sommario
Elenco delle abbreviazioni. Prefazione. Introduzione. Le prime tappe dell'analisi. I. Storia e racconto. II. Il tempo. III. L'intreccio. IV. Il narratore. V. Il lettore. VI. Il punto di vista. VII. I personaggi. Conclusione. Bibliografia. Indice dei riquadri. Indice degli autori citati. Indice delle opere letterarie. Indice dei testi biblici. Indice tematico.
Note sull'autore
JEAN-LOUIS SKA, gesuita belga, insegna al Pontificio Istituto Biblico (Roma). Presso le EDB ha pubblicato: Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l'interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (92012, tradotto in francese, spagnolo, portoghese e coreano), L'argilla, la danza e il giardino. Saggi di antropologia biblica (32011, tradotto in francese e portoghese), La strada e la casa. Itinerari biblici (2001), Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico (2003), Cose nuove e cose antiche (Mt 13,52). Pagine scelte del Vangelo di Matteo (2004), Il libro sigillato e il libro aperto (22009), I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche (22010), Una goccia d'inchiostro. Finestre sul panorama biblico (2008).
DESCRIZIONE: Gli interrogativi che risuonano in queste pagine sono scritti nella Bibbia, e appartengono a ogni uomo. Si intraprende il cammino della sapienza, un moto di ricerca e introspezione a partire dalla parola di Dio che è anche una sfida: leggere e meditare le Scritture, andando oltre. La profonda spiritualità – letteralmente un appello all’azione dello Spirito – che si dà nell’intreccio di testo e commento ricalca il modello della lectio divina, lettura orante della Bibbia, che fu esperienza dei Padri della Chiesa e poi pratica monastica: dalla lectio (la lettura del passo scelto) alla meditatio (la riflessione), sino alla oratio (la preghiera). E qui non si esaurisce, perché l’invito è all’actio, la conversione della nostra vita.
COMMENTO: Dal grande biblista, l'attualità della sapienza biblica per la vita quotidiana. Riflessioni di intensa spiritualità che nascono dal commento di alcuni tra i più significativi passi della Bibbia.
CARLO GHIDELLI biblista di fama internazionale, già arcivescovo di Lanciano-Ortona e docente alla Facoltà Teologica Settentrionale di Milano, è membro del Centro Studi dell’Unione Apostolica del Clero. Ha collaborato alla traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua corrente e alla revisione della Bibbia promossa dalla CEI. Autore di vari volumi, per l’editrice La Scuola ha pubblicato: Paolo maestro di vita cristiana. La pedagogia dell’apostolo (2009).
La riflessione sulla famiglia si fa particolarmente urgente in una stagione come la nostra, nella quale si possono constatare alcuni fenomeni di fragilità che rendono meno stabile che in passato l'istituzione familiare: se infatti dall'esterno le è venuto a mancare il tradizionale so-stegno sociale, al suo interno essa è corrosa da una crisi della coscienza relazionale. Rifugiatasi all'interno di un nucleo affettivo egoistico e chiuso, la famiglia sembra essere ormai diventata incapace di trasmettere non solo una cultura condivisa, ma anche il senso della vita e la stessa fede. Diventa quindi necessario dedicare una rinnovata attenzione al tema del legame familiare e in particolare a quello dell'autorità, che appunto nell'onore spontaneamente accordato dai figli ai genitori ha il suo princeps analogatum. Un onore che può apparire ovvio, ma che in realtà è possibile soltanto a prezzo d'essere scelto; e per essere scelto ha bisogno della parola, dell'oggettivazione sociale garantita dalle forme della cultura. A questo tema il Centro Studi di Spirituale di Milano ha dedicato la sua annuale Giornata di studio nel gennaio 2012 e ne pubblica ora gli Atti.
Due domande fondamentali percorrono tutta la Bibbia: «Chi è il Signore, come e dove lo incontro?» e «Chi è l’uomo?». L’esperienza spirituale biblica tocca contemporaneamente Dio e l’uomo. È teologica e antropologica insieme. In queste pagine l’autore si preoccupa di descrivere, in primo luogo, l’esperienza spirituale dell’Antico Testamento, così come si è configurata nelle diverse tradizioni storiche, profetiche e sapienziali, mostrando l’incidenza degli eventi vissuti dal popolo sulla spiritualità biblica. Segue la riflessione sul Nuovo Testamento, dove viene illustrato il percorso che dalla rivelazione di Gesù conduce alle diverse comunità cristiane. In un contesto variegato (giudaico, giudaico-pagano o ellenico, di persecuzione o di emarginazione) la ricchezza della Parola emerge con tutta la sua capacità di interpellare l’uomo nel suo “qui” e “ora”.
Destinatari
• Credenti e non credenti interessati al confronto con la fede cristiana.
L'autore
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, è docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la FacoltàTeologica dell’Italia settentrionale, e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Autore di numerose pubblicazioni, tra i suoi libri ricordiamo: Un Dio fedele alla storia. L’esperienza spirituale nella Bibbia (Edizioni San Paolo, 2009), Pregare in Spirito e verità. La preghiera secondo la Bibbia (Edizioni San Paolo, 2009, con Raniero Cantalamessa), inoltre insieme a Mons. Gianfranco Ravasi ha curato la Bibbia Via Verità e Vita (San Paolo).
È ancora possibile "incantarsi" davanti alla Parola di Dio? Il libro fa propria questa domanda che invita a nuovo stupore, declinando la "grammatica" per una sensibilità biblica. Nella prima parte, la morfologia, si tratta il tema dell'incanto: partendo da Gesù davanti alla fede del centurione pagano, si risale ai suoi compaesani che, da stupiti, si trasformano in sdegnati; dal messaggio dei pastori di Betlemme si giunge a Pilato, meravigliato del mutismo di Gesù. Nella seconda parte, la sintassi, ci si muove alla ricerca di un'autentica spiritualità biblica. Il volume si chiude con un eserciziario: alcune miniature, dipinte di fresco, nelle quali ragazzi diciottenni, alunni di un liceo di Cremona, descrivono un istante dei loro incanti. Tocca al lettore scrivere, se vuole, la sua pagina sacra: quella di un ascolto fecondo che parte dalla contemplazione di ciò che Dio dice e fedelmente realizza.
La storia e le sue contraddizioni, l'azione del demoniaco e la forza dirompente del mistero pasquale, le forme del potere costituito e la testimonianza, fino al martirio, dei credenti, le sconfitte momentanee del presente e la certezza di una vittoria definitiva nel futuro escatologico sono le diverse realtà che si nascondono sotto il velo simbolico dell'Agnello apocalittico. L'analisi esegetico-teologico dei singoli passi rivela il volto del Risorto e della comunità che, soprattutto nella liturgia celebrata e vissuta, comprende la sua vocazione di popolo messianico, inserito nella storia, e di "fidanzata", in cammino verso la pienezza delle "nozze" con l'Agnello nella Gerusalemme nuova.
Le due opere di Luca - Vangelo e Atti degli apostoli - si aprono con un prologo di taglio storico. Ci si può allora domandare: Luca ha un progetto teologico? E prima ancora: Luca è uno storico o un teologo? Quesiti che possono sempre più precisarsi: la sua teologia è forse subordinata a un'intenzione storica? Perché e come racconta Gesù di Nazaret? E se a Gesù è dedicato il Vangelo, quale Gesù emerge dagli Atti? Gli Atti sono una conferma o un approfondimento, una variazione o una correzione? Il volume affronta questi interrogativi, ricostruendo la cristologia narrativa di Luca, le sue tecniche e le sue linee portanti, dalle quali emerge la costruzione del "personaggio Gesù" in un crescendo di forza che si dispiega in un dittico: il Vangelo e gli Atti degli apostoli. Per Luca raccontare significa soprattutto "valorizzare la coerenza di un itinerario, mettendo gli eventi vissuti da Gesù e dai suoi discepoli in relazione con il passato biblico: le allusioni del tipo promessa/compimento strutturano il racconto. Raccontare significa per Luca manifestare la logica di una storia" (dal cap. 1).