Riconoscere e rivalutare il positivo che Humanae vitae ha portato. Rimettere in luce la ricchezza del dibattito sollevato dall’enciclica di Paolo VI. Tornare alle sorgenti conciliari di quelle intuizioni. Ma anche veri care la possibilità di inserire nel contesto di un processo comunque complesso
e controverso elementi nuovi, attingendo dall’indagine sociologica, dalla ricerca scientifica, dalla riflessione teologica. Ribadire l’impegno, spesso isolato e talvolta marginale ma comunque sempre meritorio, di coloro che in questi cinquant’anni non si sono risparmiati per promuovere la bellezza e la verità dei metodi naturali di regolazione delle nascite. Ma anche accettare lo sforzo di chi non rinuncia a proporre ipotesi rinnovate su un tema così scomodo e così affascinante come quello della sessualità della coppia.
Ecco gli obiettivi del nostro libro nel cinquantesimo anniversario di un’enciclica che ha segnato un’epoca. Una
sorta di inchiesta giornalistica sulle vicende di un documento ecclesiale che ha fatto da spartiacque, ha suscitato attese, scatenato polemiche, prodotto delusioni e sofferenze, ma aperto anche la strada alla comprensione più autentica di un mondo, quello della verità della generazione umana, della sessualità, della regolazione delle nascite, dei rapporti coniugali.
Il volume contiene uno studio sulle vie della salvezza divina dei non cristiani attraverso l’esame del pensiero dei Padri conciliari grazie alle ricerche effettuate sui documenti: Ad Gentes, Gaudium et spes, Lumen gentium, Dignitatis Humanae, Nostra aetate e le diverse interpretazioni di questo approccio alla luce delle linee guida stabilite dalla Dominus Iesus.
Praying heart, guardian of gratuity, wealth of apostolic fruitfulness and of a mysterious and multiform holiness is the feminine contemplative life in the Church. The contemplative life of nuns, rooted in the silence of the cloister, from its beginnings through a mysterious apostolic fruitfulness enriches the Church of Christ with fruits of grace and mercy. With our gaze turned to this unique form of the sequela Cristi, Pope Pius XII, on November 21, 1950, published the Apostolic Constitution Sponsa Christi Ecclesia with feminine monastic life as the object. In this document, the Roman Pontiff recognized the monasteries of nuns as true autonomous monasteries and advocated the birth of the Federations as structures of communion to overcome the isolation of monasteries in order to favor the conservation of the common charism and collaboration in various forms of reciprocal help, giving indications for the accommodata renovatio of what was defined as the Institute of nuns, above all on the issue of cloister. In fact, Pope Pius XII anticipated for the monasteries of nuns what the Second Vatican Council would ask a few years later of all the religious institutes.
Le scuole e le università cattoliche sono diffuse in tutto il mondo, alcune hanno una tradizione secolare, altre sono molto più recenti e il loro numero testimonia l’importanza che la Chiesa attribuisce loro. I Membri dell’Assemblea Plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica, convocata nel 2011, raccolsero l’invito di Papa Benedetto XVI e affidarono al Dicastero l’organizzazione del 50° Anniversario della Dichiarazione Gravissimum educationis e del 25° Anniversario della Costituzione Apostolica Ex corde Ecclesiae di Papa Giovanni Paolo II allo scopo di rilanciare l’impegno della Chiesa nel campo dell’educazione e dell’istruzione.
Le scuole e le università cattoliche sono diffuse in tutto il mondo, alcune hanno una tradizione secolare, altre sono molto più recenti e il loro numero testimonia l’importanza che la Chiesa attribuisce loro. I Membri dell’Assemblea Plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica, convocata nel 2011, raccolsero l’invito di Papa Benedetto XVI e affidarono al Dicastero l’organizzazione del 50° Anniversario della Dichiarazione Gravissimum educationis e del 25° Anniversario della Costituzione Apostolica Ex corde Ecclesiae di Papa Giovanni Paolo II allo scopo di rilanciare l’impegno della Chiesa nel campo dell’educazione e dell’istruzione.
Congragazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica
Anno della vita consacrata
1. Rallegratevi
2. Scrutate
3. Contemplate
4. Annunciate
Documenti
1. Linee orientative per la gestione dei beni negli istituti di vita consacrata e nella Società di vita apostolica
2. Per vino nuovo otri nuovi. Orientamenti
3. Consacrazione e Socolarità. Lettera ai vescovi della chiesa cattolica sugli istituti secolari
4. Economia a servizio del carisma e della missione
5. Cor Ornas. Istituzione applicativa sulla vita contemplativa femminile
Amoris laetitia mette al centro l’esperienza concreta dell’amore vissuto quotidianamente dalle famiglie, per rafforzare i legami e permettere loro di percorrere fino alla fine, senza stancarsi, la via della tenerezza.
L’Accademia Alfonsiana presenta in questo volume gli approfondimenti – riguardanti le implicazioni etiche e le ricadute pastorali dell’esortazione apostolica post-sinodale – sviluppati nel corso di uno specifico seminario interdisciplinare, volto a mettere a fuoco i ricchi contenuti del documento.
E ciò attraverso un’attività di "cooperative learning" svolta in stretta collaborazione tra gli studenti e un pool di docenti molto variegato, non solo per competenze disciplinari, ma anche per i contesti di provenienza, tutti però accomunati dalla sensibilità morale alfonsiana, ispirata alla benignità pastorale e alla misericordia.
A suo tempo, nel 1968, la pubblicazione di Humanae Vitae ha scatenato discussioni e controversie come nessun altro documento pontificio. Le discrepanze sulla valutazione morale dei metodi di regolazione delle nascite continuano tutt’oggi a sussistere – non solo tra coniugi e teologi/teologhe, ma persino tra vescovi e pastori. Ora, a cinquant’anni di distanza, occorre chiedersi seriamente se il mancato consenso non sia un segnale che induce a un ripensamento dottrinale. Il presente volume, nella traduzione dal tedesco di Antonio Staude, passa in rassegna la genesi e le vicende dell’enciclica. Studia le interferenze avutesi con il vivace dibattito sul matrimonio durante l’ultima sessione del Vaticano II, esamina criticamente la recezione di Gaudium et spes realizzata dalla stessa Humanae vitae, approfondisce altresì la recezione dell’enciclica da parte dei pontefici successivi a Paolo VI. Soprattutto però, coglie la sfida recentemente lanciata da Amoris Laetitia, in cui papa Francesco chiede di riscoprire il messaggio di Humanae vitae.
MARTIN M. LINTNER, 1972, religioso dell’Ordine dei Servi di Maria, è originario del Sudtirolo-Alto Adige; ha studiato teologia a Innsbruck, Vienna e Roma; dal 2009 è professore di teologia morale e spirituale presso lo Studio Teologico Accademico di Bressanone. Attualmente è inoltre presidente dell’Associazione internazionale per la teologia morale e l’etica sociale (area di lingua tedesca). È autore del saggio La riscoperta dell’eros. Chiesa, sessualità e relazioni umane, EDB, Bologna 2015.
L’immagine della carovana, che la creatività di papa Bergoglio aggiunge alle altre sue metafore ecclesiologiche ormai note, si trova nella II sezione del capitolo II di Evangelii gaudium a cui è dedicato questo volume. In quelle pagine papa Francesco si sofferma sulle ormai famose «tentazioni degli operatori pastorali»: eccessiva ricerca di spazi personali di autonomia e distensione, individualismo, crisi di identità e calo di fervore; complesso di inferiorità; relativismo pratico; accidia pastorale; mummi cazione e tristezza dolciastra; pessimismo sterile; fede senza carne né ossa; fuga dall’incontro con l’altro; mondanità spirituale; gnosticismo e neopelagianesimo; invidie, gelosie e ricerca di potere nella comunità.
Come rimedio il Papa propone la «“mistica” di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un
po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza
di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. In questo modo, le maggiori possibilità di comunicazione si tradurranno in maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti. Se potessimo seguire questa strada, sarebbe una cosa tanto buona, tanto risanatrice, tanto liberatrice, tanto generatrice di speranza! Uscire da se stessi per unirsi agli altri fa bene. Chiudersi in se stessi signi ca assaggiare l’amaro veleno dell’immanenza, e l’umanità avrà la peggio in ogni scelta egoistica che facciamo» (EG 87).
Un nuovo volume che si aggiunge alla collana sull’Evangelii gaudium. Un testo semplice e molto propositivo che affronta il tema della povertà partendo da importanti interrogativi: Siamo una Chiesa capace di prendere l’iniziativa, di coinvolgersi, accompagnare, frutti care, festeggiare?
La comunità evangelizzatrice si mette, mediante opere e gesti, al servizio dei poveri?
Affermiamo senza giri di parole che esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri?
Siamo convinti che per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica?
Prestiamo attenzione alle nuove forme di povertà e di fragilità in cui siamo chiamati a riconoscere Cristo sofferente (cfr. Mt 25,40)?
Davanti a questi interrogativi ci chiediamo in che direzione dovrà andare la Chiesa.
Elenco Telefonico 2018 dello Stato della città del Vaticano