Convocato dagli Stati generali delle Province Unite dei Paesi Bassi all'inizio della guerra dei Trent'anni, il sinodo di Dordrecht affrontò le controversie legate all'arminianesimo, che riprendeva le posizioni critiche del teologo Jacob Hermandszoon (Arminio) rispetto ad alcune posizioni calviniste, in particolare la predestinazione - il rapporto tra la sovranità di Dio e la libertà umana in relazione alla grazia che salva -, ovvero al cuore stesso della Riforma. Il sinodo delle chiese riformate europee tenutosi a Dordrecht tra il 1618 e il 1619 definì faticosamente la dottrina della predestinazione con un compromesso che escludeva qualsiasi riduzione dell'efficacia della grazia all'arbitrio umano e al contempo conciliava l'interpretazione universale dell'espiazione compiuta da Cristo con l'applicazione particolare, secondo il decreto eterno, dei benefici del suo sacrificio ai soli eletti. Espressione più pura della rigorosa linearità del pensiero calvinista del primo Seicento, il sinodo di Dordrecht - unico incontro tra delegati di gran parte delle chiese riformate europee fino all'era ecumenica - propone un'interpretazione radicale del primato della grazia che continua a interrogare i credenti.
Caratterizzata dall'impatto bellico dell'industria moderna e da un nazionalismo esasperato, la prima guerra mondiale segnò una trasformazione profonda nella vita delle chiese valdesi, in particolare delle Valli valdesi del Piemonte: molti furono infatti i militari evangelici provenienti da quell'area, spesso arruolati nei battaglioni alpini.
Il testo, nuova opera della collana congiunta DF-GRIS (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa), affronta uno tema tra i più controversi. Caratterizzato dalle firme più prestigiose nel campo della storiografia, il libro cattura a tal punto l'attenzione da costringere a non smetterne la lettura sino alla fine.
Con "La rabbia e l'orgoglio" (2001), Oriana Fallaci rompe un silenzio durato dieci anni, dalla pubblicazione di "Insciallah", epico romanzo sulla missione occidentale di pace nella Beirut dilaniata dallo scontro tra cristiani e musulmani e dalle faide con Israele. Dieci anni in cui la Fallaci sceglie di vivere ritirata nella sua casa newyorchese, come in esilio, a combattere il cancro. Ma non smette mai di lavorare al testo narrativo dedicato alla sua famiglia, quello che lei chiama "il-mio-bambino", pubblicato postumo nel 2008, "Un cappello pieno di ciliege". L'undici settembre le impone di tornare con furia alla macchina da scrivere per dar voce a quelle idee che ha sempre coltivato nelle interviste, nei reportage, nei romanzi, ma che ha poi "imprigionato dentro il cuore e dentro il cervello" dicendosi "tanto-la-gente-non-vuole-ascoltare". Il risultato è un articolo sul "Corriere della Sera" del 29 settembre 2001, un sermone lo definisce lei stessa, accolto con enorme clamore in Italia e all'estero. Esce in forma di libro nella versione originaria e integrale, preceduto da una prefazione in cui la Fallaci affronta alle radici la questione del terrorismo islamico e parla di sé, del suo isolamento, delle sue scelte rigorose e spietate. La risposta è esplosiva, le polemiche feroci. Mentre i critici si dividono, l'adesione dei lettori, in tutto il mondo, è unanime di fronte alla passione che anima queste pagine. Prefazione di Ferruccio De Bortoli.
La ricerca sull'immigrazione evangelica nel nostro Paese qui proposta è dedicata a Jerry Essan Masslo, il profugo politico sudafricano, nonché predicatore battista, che nell'agosto 1989 fu ucciso a Villa Literno nel corso di una rapina ai danni degli immigrati impegnati nella raccolta del pomodoro. La sua morte svelò la condizione di migliaia di "invisibili" e la rilevanza di un processo sociale che già allora fece dell'Italia una terra di immigrazione. E alle sorelle e ai fratelli di Jerry - le migliaia di immigrati evangelici che nel nostro paese vivono, lavorano, studiano e confessano la loro fede - dobbiamo anche la progressiva affermazione di un "nuovo pluralismo religioso".
La figura di Eckhart - il domenicano tedesco dei tempi di Dante, che ricevette dai contemporanei quell'appellativo di "magister", "Meister", che è diventato quasi il suo nome proprio - e che è universalmente considerato la massima autorità spirituale dell'Occidente cristiano, viene qui presentata nella sua realtà storica, ma con lo sguardo rivolto soprattutto alla sua attualità. In un tempo come il nostro, infatti, in cui le religioni spesso non corrispondono al bisogno di verità, di spiritualità dell'uomo contemporaneo, che va cercando inutilmente rifugio nelle mille e una psicologie, acquista straordinario interesse l'insegnamento sempre vivo di questo amico "Lebe-und Lesemeister", maestro di vita e non solo di dottrina, come lo definì Heidegger, sul "fondo dell'anima" e la beatitudine che è in esso.
Come vivono i numerari. La caccia alle vocazioni. I documenti "non ufficiali" occultati alla Chiesa. Il violento distacco dalla famiglia. La manipolazione delle coscienze. L'espropriazione dei beni. Il lavoro non retribuito. Questo libro nasce da un forum on-line privato e non accessibile. Qui per più di un anno si sono "incontrati" gli ex numerari italiani. Uomini e donne con grande sensibilità religiosa, in passato rapiti dalla "missione": fare l'Opus Dei nel mondo. Storie italiane, da Milano a Palermo, da Roma a Bari. Raccontano di un nuovo integralismo che attraversa la nostra società: asili nido, centri sportivi, scuole, residenze universitarie... Tutto "bellissimo" e organizzato grazie alla potenza finanziaria dell'Opera. Piogge di fondi, anche dallo Stato. Così funziona la milizia di Dio voluta da Josemaria Escrivà De Balaguer. Santo?
Il pluralismo religioso delle nostre società occidentali interpella la coscienza credente, chiamata ad interrogarsi sul significato delle religioni a partire dalla propria esperienza di fede in Gesù Cristo. La disciplina che si occupa di valutare, alla luce della parola di dio e nella prospettiva del mistero salvifico di cristo e della chiesa, il ruolo delle religioni nel disegno salvifico di dio è la teologia delle religioni. Questo saggio, indirizzato soprattutto ai "non addetti ai lavori", ed inteso come introduzione a questa disciplina ancora giovane, vuole presentarne un quadro storico e sistematico così da orientarsi nel ginepraio di dottrine e teorie, secondo la prospettiva della fede ecclesiale. Il testo analizza i rapporti cristianesimo-religioni così come si sono configurati dagli inizi del cristianesimo sino al vaticano ii e al successivo magistero postconciliare. Inoltre tratta le questioni principali di quella che viene chiamata la "teologia generale delle religioni": la questione dell'uomo come essere religioso e la novità apportata dall'evento cristologico, il rapporto tra la salvezza di cristo e la mediazione delle religioni, la presenza dello spirito santo in esse e la sua azione tesa al compimento in cristo, il ruolo della chiesa come "sacramento universale di salvezza" per tutti gli uomini e, infine, il valore religioso dei "libri sacri" delle religioni.