Il testo della Lettera Apostolica emanata da Papa Francesco in occasione della ricorrenza dei 150 anni dalla dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa Cattolica fatta dal Beato Pio IX, l’8 dicembre 1870. Dopo Maria, Madre di Dio, nessun Santo occupa tanto spazio nel Magistero pontificio quanto Giuseppe, suo sposo.
Le riflessioni di Papa Francesco riprendono il messaggio racchiuso nei pochi tramandati Vangeli per evidenziare maggiormente, come hanno fatto i suoi Predecessori, il ruolo centrale di Giuseppe nella storia della Salvezza: il Beato Pio IX lo ha dichiarato «Patrono della Chiesa Cattolica», il Venerabile Pio XII lo ha presentato quale “Patrono dei lavoratori” e San Giovanni Paolo II come «Custode del redentore».
Benedetto XVI e Francesco, due Papi molto diversi tra loro per stili e modi di comunicazione eppure con numerosi punti di contatto, spesso volutamente trascurati dagli storici e dai giornalisti. Rosanna Virgili firma una riflessione sulle linee fondamentali del loro ministero, sui temi e i linguaggi della loro dottrina, cercando di cogliere le peculiarità e le differenze che li caratterizzano, ma anche di riconoscere i diversi elementi di continuità e comunione da cui sono legati. Nel caso di Benedetto XVI il volume analizza tanto il periodo in cui è stato regnante quanto gli anni da emerito; si tratta infatti di un tempo molto lungo - dieci anni a fronte degli otto di pontificato - che ha portato a molte occasioni di contatto e di inevitabile confronto tra i due pontefici. Confronto a volte erroneamente interpretato come conflitto, una lettura distorta che ha rischiato di generare smarrimento e spaccature nel mondo cattolico. In realtà sono numerosi i punti di contatto tra i due magisteri, in particolare nell'"ubbidienza" al ministero petrino e nella comune, tenace fedeltà alla Chiesa.
Per papa Francesco il Vangelo è, in primo luogo, una proposta di vita molto concreta: un modo nuovo, motivante e liberante di guardare a se stessi, di gestire la propria interiorità e di affrontare i propri giorni. Contro ogni sfiducia, complesso, frustrazione e stanchezza, c'è un vero e proprio "metodo" per rafforzare se stessi e ottenere il meglio dal dono dell'esistenza. L'autoconsapevolezza e l'autostima sono elementi necessari per una vita equilibrata, di valore, di gusto e di gioia.
La felicità non si può comprare, quella tutt'al più è euforica illusione. La felicità non si può vendere, chi la spaccia è un impostore. La felicità si accoglie, perché è un dono che ci è stato fatto. La felicità non si possiede, perché se non la si condivide appassisce e muore. La felicità si regala, perché è l’unico modo per viverla. La felicità può inciampare, ma non può essere tolta. La felicità è libertà. La felicità rende belli. La felicità rende ricchi. La felicità non è vivacchiare. La felicità è avere sogni di vera gloria.
La ricerca della felicità è comune a ognuno di noi, a tutte le età, a tutte le latitudini. È un desiderio di pienezza che Dio ha deposto nei nostri cuori inquieti e che – ben distante dalle tante effimere offerte “a basso prezzo”, “condizionate”, “usa e getta”, destinate a lasciarci ancor più vuoti e delusi - può rispondere in realtà solo alla nostra essenza più autentica e profonda.
Ti voglio felice è il manifesto di Papa Francesco per la felicità di ogni uomo e donna. «Dio vuole per noi il meglio: ci vuole felici. E ha messo nel nostro orizzonte un sole che illumina per sempre». In queste pagine le parole del Pontefice – e anche quelle dei libri e dei film che più ha amato – tracciano il percorso concreto per una gioia autentica, che non disconosce le difficoltà dell’esistenza ma le sublima e le supera, per un’auten- tica realizzazione di sé.
Perché la felicità è già ora: il centuplo in questa vita. E poi per sempre.
Il testo si presenta come una raccolta dei Vangeli della Quaresima (domenicali e feriali) e delle solennità che possono ricorrere in questo tempo liturgico (Cattedra di san Pietro, san Giuseppe e l’Annunciazione) a cui segue un breve commento di papa Francesco. L’intento è quello di accompagnare laici, religiosi e presbiteri durante la Quaresima e aiutarli nella meditazione quotidiana con riflessioni, particolarmente pregnanti, che il Papa ha compiuto durante il suo pontificato.
Questo volume raccoglie gli interventi degli specialisti intervenuti nel convegno tenutosi a Barcellona (novembre di 2019), presso l'«Ateneu sant Pacià» (AUSP). Rappresenta una buona opportunità per avvicinarsi nuovamente alla proposta missionaria di papa Francesco e per capire meglio come papa Francesco sia visto dai diversi continenti e da zone culturali diverse. L'obiettivo perseguito da queste pagine è stato quello di dare risposte alle domande più urgenti sul cristianesimo di oggi e, soprattutto, effettuare in modo definitivo una buona correlazione tra pastorale e teologia, nella convinzione che parlare di pastoralità della teologia, nel senso di una proposta della missione, ha bisogno di complementarietà tra queste due dimensioni. La vita e la fede, la riflessione e il discernimento, la pastorale e la teologia sono giunti a un punto di convergenza stimolante e necessario, che dona forza e credibilità alla missione di un popolo mosso dallo Spirito, un popolo che vive e manifesta la misericordia di Dio, un popolo che è presenza incarnata di Cristo nelle periferie della vita. La lettura di queste pagine aiuterà ad entrare nel mondo di un pensiero che non dimentica mai le persone con un desiderio centrato su Dio.
"Il Rosario - confida papa Francesco - è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi... è la preghiera del mio cuore". Ed è proprio dalle parole sgorgate dal cuore del papa argentino che ci lasciamo accompagnare, mistero dopo mistero, nella meditazione della parola di Dio. Al termine del libro, dopo le litanie bibliche e lauretane, sono riportate le preghiere più belle e profonde che, da quando è papa, Francesco ha rivolto alla Madre della Misericordia.
«Il "meglio" è davanti a noi e non nel passato; per questo, come dice la tradizione rabbinica, la sfida non lascia scampo: interpretare o morire». Così fratel MichaelDavide in questo suo libro, che è il seguito ideale di "Preti senza battesimo?". Se in quel testo l'autore aveva dato inizio a una profonda riflessione sul senso del ministero presbiterale, a partire dalla crisi che lo stesso sta vivendo negli ultimi decenni, sia al suo interno che agli occhi del mondo, nelle presenti pagine approfondisce ciò che la Chiesa non deve smettere di voler diventare, se vuole sopravvivere ed essere, contemporaneamente, fedele al suo Maestro: «Chiesa di Abele che non ha paura e non fa paura, una Chiesa che fa corona all'Agnello Pastore». La seconda parte del volume è una sofferta e analitica perorazione del lavoro di papa Francesco a fronte delle critiche dei suoi detrattori: fratel MichaelDavide affronta i dilemmi dei "nemici- di Bergoglio e propone loro una strada di dialogo e di prospettiva, in nome di una Chiesa capace di leggere i segni dei tempi e di comprendere gli incroci evangelici odierni. Un libro "per- e non "contro-, che pure è una sfida per non rimandare oltre la nostra necessaria «riduzione allo stato ecclesiale».
Questo testo nasce dalla gratitudine per il dono del magistero pontificio e dal desiderio di condividere una feconda esperienza spirituale vissuta dalla nostra comunità ecclesiale di Roma. Sin dalla prima pagina dell'esortazione apostolica Gaudete et exsultate, il nostro vescovo mette in chiaro che non si tratta di "un trattato sulla santità, con tante definizioni e distinzioni che potrebbero arricchire questo importante tema", ma che il suo "umile obiettivo è far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità" (adulte et esultate, 2).
Partendo dalla semplice bellezza e dalla profondità esperenziale delle meditazioni offerte dal Santo Padre, abbiamo voluto dedicare un itinerario di catechesi interrogandoci sulla nostra chiamata alla santità oggi, visto che "il Signore ha scelto ciascuno di noi per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità" (Ef 1,4) (Gaudete et exsultate,2).
Durante l'anno pastorale 2018-2019, ci siamo riuniti una volta al mese nella nostra cattedrale di San Giovanni in Laterano, ai piedi della cattedra di Pietro, per riflettere e pregare partendo dall'ascolto di alcuni brani del magistero del nostro vescovo, tratti dalla Gaudete et esultate e dal racconto della testimonianza di alcuni santi che hanno saputo rispondere alla loro chiamata alla santità.
La missione è compito di ciascun cristiano. Ma non perché costituisca un dovere, bensì in quanto è naturale riespressione della bellezza sperimentata nell'aderire al Vangelo. "Abbiamo ricevuto un bene che non vogliamo né possiamo conservare solo nel nostro intimo" scrive Victor Manuel Fernàndez, il "braccio destro" di papa Francesco in campo teologico. L'annuncio missionario nasce dalla frequentazione con Gesù e si esplicita nella ricerca del regno di Dio. Si è realmente discepoli del Maestro che incontrava tutti e a tutti offriva speranza quando si vive l'impellenza di "uscire" davvero dal proprio guscio per testimoniare a ciascuno la "gioia del Vangelo".
Questo breve saggio rivisita il tema della nuova evangelizzazione del sociale alla luce del Magistero di Benedetto XVI e Papa Francesco. In particolare l'autore, al fine di realizzare una nuova tappa dell'evangelizzazione, presenta l'importante e stimolante apporto dei pontefici con riferimento ad alcuni campi della pastorale e dell'educazione, quali l'antropologia, il lavoro, la salvaguardia del creato, economia e finanza, democrazia. Un importante documento utile a tutti i fedeli per conoscere il magistero di Benedetto XVI e Papa Francesco sul tema dell'evangelizzazione.
Schema tradizionale della Via Crucis. Le meditazioni e le preghiere sono tratte dall’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate di Papa Francesco.