La poesia, al suo primo scatto, nasce per celebrare il divino. È una scala per ascendere tra le bestie celesti; è un agguato, la trama - fatale, fatata - per imporre la museruola alla divinità. Tra Orfeo che incanta il re degli inferi e Giovanni che a Patmos vede angeli, draghi e micidiali cavalieri; tra le visioni degli sciamani siberiani e le preghiere ad Ammone, una continuità è ben salda. La poesia è il codice che dissigilla i cieli e solletica gli dèi, li intima a svelarsi in forma di pioggia, rivelazione, luce. Parola che fiammeggia, quella qui antologizzata, da sussurrare con il cuore teso a stendardo. Dai versi di Milarepa a quelli di Boris Pasternak, da Giovanni della Croce a Ikkyû e 'Attâr il rapporto con il divino è declinato in ogni aspetto: a volte si conforma in amore nuziale e in conforto, altre in accesa gelosia, altre ancora in accusa. Nulla limita il dire del poeta: il linguaggio - sublime combustibile, tra obbedienza e ribellione - dà voce all'onnipotente nella sua gloria e nella sua erranza tra gli orrori del mondo. A volte, il dio ha un corpo glorioso, la vigoria di una belva, altre il volto del "buon pastore", del servo che conosce ogni patire; la poesia, sempre, è strategia di battaglia, un'infinita caccia reale. Effimeri! Con una Lettera ai poeti di papa Francesco.
"Inizio fine" è la nuova elegante raccolta poetica del filologo e poeta Daniele Piccini, una delle voci più intense e preziose del panorama letterario italiano. Prima di "Inizio fine", Piccini ha pubblicato le raccolte poetiche "Terra dei voti" (Crocetti, 2003), "Canzoniere scritto solo per amore" (Jaca Book, 2005) e "Altra Stagione" (Nino Aragno, 2006).
Con la pubblicazione dell'antologia poetica "Lo splendore del tempio. Poesie d'amore" Crocetti Editore offre ai lettori italiani gran parte delle poesie d'amore pubblicate da Carol Ann Duffy dal 1985 a oggi, compresi "Rings" e l'intero corpus del volume pubblicato nel 2010 con il titolo Love Poems.
Voce fondamentale della letteratura svedese, nordica ed europea in generale, Lars Gustafsson è nato a Västeras nel 1936. Personalità fortemente eclettica, ha sviluppato numerosi talenti: musicista, pittore d'acquarelli, filosofo, logico, poeta e romanziere. Spirito inquieto e curioso, ha viaggiato e soggiornato in varie parti del mondo. Ha insegnato storia del pensiero europeo all'Università di Austin, in Texas, dalla fine degli anni '70 al 2006, quando ha deciso di tornare in Svezia.