Con la pubblicazione dell'esortazione apostolica Evangelii gaudium il Santo Padre Francesco ha consegnato alla Chiesa il manifesto programmatico per una riforma che non riguarda semplicemente le istituzioni o le strutture, ma prima di tutto la persona. Nel discorso inaugurale del Convegno Nazionale della Chiesa Italiana a Firenze egli ha indicato alcune linee fondamentali affinché la comunità ecclesiale possa riscoprire in Cristo la fonte e il modello dell'autentico umanesimo. Tali indicazioni sono state poi declinate nella successiva esortazione Amoris laetitia, nell'enciclica Laudato si' e nella recente esortazione Gaudete et exsultate. Il presente volume, oltre a indicare e approfondire le due linee guida dell'Evangelii gaudium, individuate nel primato del dono e nella riforma del cuore, ripercorre l'itinerario biblico del Vangelo secondo Matteo come un cammino di «riforma della persona». Matteo il pubblicano vive in sé il cammino di conversione da una vita incentrata sul potere e sul denaro al primato del dono, nel diventare testimone e apostolo del Cristo risorto. Questa riforma della sua persona avviene nell'incontro con Gesù di Nazaret. Un incontro che ha permesso al peccatore Matteo di riformare la sua vita, di trovare l'autentica fonte della gioia. Con un'intervista eclusiva a Papa Francesco.
L’enciclica “Laudato si’” è il documento magistrale di Papa Francesco, con cui egli ha maggiormente evidenziato quanto tutto sia collegato nella vita delle persone e del mondo: la fede, la preghiera, il lavoro, il riposo, l’uso delle cose del mondo, la giustizia, la felicità, l’ambiente.
Pensare a partire da “Laudato si’” sulla vita delle nostre città, allora, non è soltanto un riflettere ambientale in senso stretto, ma la sfida di affrontare ogni questione, anche quella ecologica, da un punto di vista globale, cioè a partire dalla realtà della “Casa comune”. Il pianeta Terra, infatti, non è un contenitore della vita degli uomini, che deve essere tenuto pulito e performante per permetterci di vivere meglio, ma è proprio la “Casa comune”, lo spazio plasmato dalla nostra vita e dalle nostre relazioni, affinché possiamo sentirci a casa gli uni con gli altri e per gli altri.
L’ecologia che promana da “Laudato si’” cerca così di integrare nella sua riflessione i temi della giustizia, della fraternità, dell’inclusione nelle megalopoli odierne, a partire dal punto di vista delle periferie, cioè di chi è svantaggiato, come Papa Francesco ama ribadire.
Questo volume promosso e curato dal card. Martinez-Sistach, è dunque la “Casa comune” dei contributi di esperti che, stimolati da “laudano si’”, hanno ripensato la visione, la prassi e le proposte di politica ambientale a partire dal tutto, cioè a partire dall’integrazione del mondo nella vita dell’umanità e della vita dell’umanità nel mondo, nostra unica “Casa comune”.
Il volume raccoglie tutti i messaggi di papa Francesco su rifugiati e migranti.
La «sinodalità» - antica e profetica parola che riguarda l'intero popolo di Dio e contrassegna il pontificato di Francesco - viene esaminata in questo libro dal punto di osservazione della sua giustificazione teologica. La «teologia della sinodalità» è infatti necessaria sia per aiutare la missione e la pastorale a fronteggiare le «croci dell'ora» (don Primo Mazzolari), sia per vivere in modo gioioso e fervido le «grazie dell'ora» che lo Spirito sta procurando a questo tempo di storia cristiana. Accettare e vivere la grazia sinodale significa dunque ritornare alle radici del concilio Vaticano II per assaporarne uno dei frutti migliori.
«La Chiesa non può essere "afona" o "stonata" nella difesa e promozione delle persone con disabilità». Partendo da questo invito di papa Francesco, il presente volume, curato da mons. Francesco Spinelli e mons. Eugene R. Sylva, officiali del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, vuole essere un aiuto concreto per formare catechisti e operatori pastorali sempre più capaci di accompagnare persone con disabilità, perché crescano nella fede e diano il loro apporto genuino alla vita della Chiesa. Avvalendosi del contributo di autori che hanno fatto della loro esistenza un impegno concreto a favore delle diverse forme di disabilità, il testo offre preziose indicazioni per integrare queste persone nel cammino delle parrocchie e delle comunità ecclesiali. L'impegno verso le persone con disabilità non può e non deve restare solo uno slogan, ma farsi vita e prassi pastorale. È opportuno e importante, dunque, che la catechesi, con tutti i suoi metodi, stili e programmi, tenga conto anche e soprattutto di queste persone, non facendo sentire nessuno diverso, né tantomeno incapace dell'amore di Dio.
Il volume raccoglie gli Atti del Seminario di studio sul tema «La condizione dei giovani oggi», organizzato dalla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi dall'11 al 15 settembre 2017, in vista della XV Assemblea Generale Ordinaria convocata da Papa Francesco per l'ottobre 2018, che avrà per argomento «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale».
In preparazione al Sinodo, il Seminario ha inteso offrire un contributo preliminare, che ha consentito di "fotografare" la situazione giovanile, individuando i tratti fondamentali che accomunano i giovani di oggi e facendo al tempo stesso attenzione alla pluralità dei contesti geografico-culturali in cui essi vivono.
Per raggiungere il suo intento, il Seminario ha assunto un carattere non solo internazionale, dando spazio per quanto possibile all'apporto di esperti provenienti da tutti i continenti, ma anche multidisciplinare, favorendo l'incontro e il dialogo tra settori disciplinari differenti: la sociologia, la psicologia, l'economia, l'informatica, la filosofia, la teologia e la pastorale.
Oltre agli "specialisti", non è mancata una rappresentanza qualificata degli stessi giovani. In ciò, la Segreteria Generale ha tenuto conto di un auspicio più volte formulato dal Santo Padre: quello che il Sinodo dei Vescovi "sui" giovani sia anche, in qualche misura, un Sinodo "dei" giovani, in cui tutti i giovani abbiano la possibilità di esprimersi ed essere ascoltati.
Le parole non sono inerti e passivi strumenti nelle nostre mani. Le parole hanno un'anima e vogliono essere comprese, non solo pronunciate e usate, ma vissute nel cuore, abitate. In tempi di iper-informazione, ma di cocente incomunicabilità fra le persone, urge il bisogno di penetrare e vivere più a fondo le parole, nella consapevolezza che ne stiamo perdendo il senso profondo, abituati come siamo a banalizzarle, ripeterle, ridurle, fino a scarnificarle, cioè svuotarle di concretezza, di approdo al reale, di legame con la carne e con la vita. È così che riduciamo le parole, e con esse i sentimenti, scoprendo d'improvviso di avere "anime afone", non certo prive d'istruzione, ma inconsapevoli della complessità del quotidiano. Ecco allora un ricco repertorio di 101 "parole scelte" che rivisita il lessico di ogni uomo e donna di buona volontà: destino, ragione, sentimento, limite, tempo, libertà, coerenza, gratuità, reciprocità, perdono, ascolto. La società contadina sapeva "nominare" attrezzi, alberi, piante; la nostra invece fa fatica a conservare il senso delle parole, riducendole sempre più spesso a suoni. La parola esce dall'uomo e lo penetra, lo dilata e ne spalanca gli orizzonti. Chi si sforza di abitare le parole si mette sulle tracce del mistero, lo afferra pur senza possederlo e, senza saperlo, invita altri a fare altrettanto. È una fatica ripagata, alla quale si è invitati in queste pagine. Prefazione di papa Francesco.
La Lettera firmata da papa Francesco il 20 agosto 2018 indirizzata al Popolo di Dio. Al suo interno il Pontefice affronta le conseguenze degli “abusi sessuali” commessi su minori da “chierici e persone consacrate”. Il messaggio è chiuso da un invito all’esercizio penitenziale della preghiera e del digiuno rivolto a tutti i fedeli.
Il 1° gennaio 1968 fu celebrata la Prima giornata mondiale della pace per iniziativa di Papa Paolo VI. Il cardinale Lercaro per la sua diocesi di Bologna volle sottolineare particolarmente l'evento con una celebrazione liturgica e un'omelia nella quale rifletteva a fondo sul tema della guerra e della pace in riferimento alle esperienze del secolo che la sua vita aveva attraversato. In particolare venne delineato il caso che nell'attualità del momento storico rappresentava l'atto di guerra più esplicito, devastante e discusso: l'intervento bellico degli Stati Uniti sul Viet Nam del Nord. La riflessione di Lercaro, che negli ultimi due anni del suo episcopato era tornato più volte sul tema della pace, si concentrava ora sul compito della chiesa di vigilanza e di profezia verso ogni sistema di male in particolare di quello rappresentato dagli atti di guerra e da chi ne portava la responsabilità maggiore. Se si voleva assumere sul serio il vangelo della pace andava proclamato con forza l'abominio di quella guerra. "La chiesa non può essere neutrale di fronte al male" infatti "la sua via non è la neutralità ma la profezia" Questa affermazione che oggi sembra ovvia allora non lo era anzi apriva ad orizzonti nuovi per il ruolo della chiesa nel mondo. C'è voluto un papa, Francesco, per restituire a Bologna e al mondo il ricordo dell'omelia di Lercaro del 1968, che egli ha ricordato citando proprio quella frase nel suo incontro a Bologna con gli studenti e il mondo accademico il 1° ottobre 2017.
Nella sua terza esortazione apostolica (Gaudete et exsultate) papa Francesco, come il santo di Assisi di cui porta il nome, ha sposato la missione di riparare la Chiesa con una riforma spirituale fatta di parole (e scritti) gesti e sentimenti (passioni, urgenze). Papa Francesco cita il Rosario come una via di santità. Ecco allora questo sussidio con le meditazioni tratte dalla "Gaudete et exsultate" per far risuonare la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale. Una santità della porta accanto (GE 6-9) cercata nelle persone a noi vicine e vissuta nella vita ordinaria.
“Numerose persone semplici e tanti cristiani dalla fede limpida mi ricordano che il mattino di Pasqua non si è dissolto” scrive il cardinal Tagle.
La resurrezione di Gesù, il tempo del suo stare con i discepoli dopo aver trionfato sulla morte, la “tempesta di Dio”, cioè la Pentecoste, sono gli eventi che il teologo Tagle indaga in questo libro. Lo fa unendo alla profondità intellettuale che lo contraddistingue la capacità di leggere i fatti quotidiani della vita scorgendovi in filigrana il messaggio di Dio per l’umanità.
Per il cardinale-teologo, la vicenda cristiana è contrassegnata da una “metodologia divina del rovesciamento”, per cui sono le donne - a quel tempo escluse dalla società - ad essere le prime persone a vedere il Risorto. Il mistero di Cristo che sale al cielo è l’invito “non a lasciare il mondo, ma a una nuova forma di esistenza, un’esistenza alla presenza di Dio”. E la Pentecoste è l’incontro con lo Spirito di Dio, “una meraviglia turbolenza che conferma la storia del cristianesimo”.
Tramite l’alternarsi della lectio sulla Parola e della lettura dei segni dei tempi, Tagle ci fa assaporare la forza rivoluzionaria di un Dio che si affida all’uomo nel suo mistero di rivelazione.
Redatte diversi anni fa, quando era vescovo nella periferia di Manila, queste pagine ci fanno apprezzare la sapienza di un grande teologo e, leggendole, ci sentiamo accompagnati da un padre nella fede.