Come Maria, anche «la Chiesa non fa se stessa e non vive di se stessa, ma della Parola creatrice che viene dalla bocca di Dio». L'autore, convinto che la Parola edifica la comunità ecclesiale, propone un itinerario biblico-liturgico per riscoprire la presenza di Maria, come donna e madre, in cammino con la Chiesa di ogni tempo. L'agile sussidio mariano si presenta come una guida quotidiana, molto utile per la preghiera personale e comunitaria, soprattutto pensata per celebrare un mese dedicato alla Madonna. Il cammino di ogni giorno prevede un momento celebrativo sostanzialmente articolato in tre parti: a) testo biblico; b) meditazione e tempo di silenzio; c) testimonianza e preghiera dell'assemblea; giaculatoria e saluto finale.
Un gesto storico quello di Papa Francesco a Betlemme il 25 maggio 2014, quando lungo la barriera di cemento che divide i territori palestinesi da quelli israeliani, in un fuori programma, fece fermare l'auto e a capo chino poggiò la mano sulla barriera restando in silenzio per alcuni istanti. Un gesto spontaneo che ricorda alcune sue considerazioni sulla forza della preghiera riportate in questo libro. L'invito "Pregate per me", che egli rivolge a tutti quelli che incontra, quasi un ritornello a cui siamo abituati, è solo uno dei tanti riferimenti alla preghiera fatti in quattro anni di pontificato e non sempre ripresi dai media. Perché? È possibile che la natura, il senso, i modi della preghiera, siano argomenti lontani dagli interessi della gente? A questi e a molti altri interrogativi rispondono le pagine di questo libro, che riporta le conversazioni sulla preghiera effettuate dall'autore, alla Radio Vaticana, con noti esperti, avendo per riferimento stralci di omelie e di discorsi di Francesco, spesso da lui accompagnati da colorite metafore, di cui quella sull'arma è tra le più realistiche in un mondo avvolto da violenze di ogni tipo.
Il volume, il cui titolo è tratto dalla Sequenza di Pentecoste, raccoglie brevi riflessioni sul dialogo con Dio. Sono "meditazioni", ci dice l'autore, "scaturite dalla frequentazione di amici che pur lontani nei secoli, riescono a leggere e decifrare il vissuto attuale, a portare a parola quello che non è ancora chiaro, conferendogli così forma". I testi sono arricchiti da citazioni di maestri della fede. L'auspicio del libretto, potenziale compagno di una sosta nella metro, sul bus o in coda per l'imbarco, è che il lettore nella fatica del lavoro quotidiano si lasci incontrare da Cristo ed in Lui trovare riposo.
Negli anni '40 von Balthasar fu a lungo in dialogo con Karl Barth (La teologia di Karl Barth, Jaca Book). Dell'autore protestante egli ammirava in particolare la dottrina dell'elezione, «questo geniale superamento di Calvino», per cui in Cristo Dio ha pronunciato il suo sì per il mondo e per ogni uomo. Tuttavia egli intravede anche le obiezioni che si possono avanzare a Barth: che senso ha la storia prima di Cristo? Si può ancora parlare di storia cristiana se tutto dipende dall'evento unico e irripetibile di Cristo? Balthasar aveva già tentato di dare una risposta a questi interrogativi in Teologia della storia, scritto nel 1950. Ritorna sull'argomento nel 1963, quando, pur essendo già iniziata la pubblicazione di Gloria, esce II tutto nel frammento, che ancora una volta si interroga sul significato del tempo di fronte all'eternità. «Come nel mio precedente breve libro Teologia della storia, anche qui non verrà presentata una trattazione globale sulla teologia della storia. Saranno presi in considerazione soltanto alcuni temi principali secondo un movimento di pensiero "ciclico", per cui gli stessi problemi - o altri analoghi - saranno ripresi più di una volta a diversi livelli. Così ci si imbatte pressoché costantemente in temi come il problema del tempo, del centro e della fine del tempo, la questione dell'apertura della ragione e della rivelazione, il problema dei Giudei e dei Pagani e così via. Le questioni sono scelte secondo un preciso riferimento al tema generale indicato nel titolo: dove dobbiamo rivolgere il nostro sguardo per scorgere, nella frammentarietà della nostra esistenza, una tensione verso l'Intero? Ogni frammento di un pezzo di ceramica suggerisce la totalità del vaso, ogni "torso" di marmo viene visto nella luce dell'intera statua. Sarà la nostra esistenza a costituire un'eccezione? Ci lasceremo persuadere forse che quello stesso frammento che è la nostra esistenza costituisce l'intero?» (dalla nota dell'autore)
Fra queste pagine brevi meditazioni ci introducono progressivamente alla preghiera, secondo l'insegnamento dei mistici. Ci viene in soccorso l'immagine dell'aquila che, con il suo "volo" maestoso e alto ci indica come vorremmo fosse la preghiera. Guidati dai preziosi consigli dei grandi Maestri della preghiera, troveremo un valido sussidio per l'orazione mistica. In appendice i nove modi di pregare di San Domenico di Guzmán, fondatore dell'Ordine domenicano, di cui è membro l'Autore. Questi possono giovare all'eucologia di cui la preghiera necessita. Anche il corpo, infatti, partecipa della preghiera e favorisce il necessario raccoglimento.
In questo volume dell'Opera omnia di Giovanni Moioli, il quarto, vengono pubblicati sedici contributi - relazioni, articoli e voci di dizionari - da lui dedicati a temi centrali nella sua esperienza e nella sua riflessione: la preghiera, la mistica e la liturgia. I testi, scritti tra il 1961 e il 1984, documentano come l'interesse per queste tematiche abbia caratterizzato il suo percorso teologico per quasi venticinque anni. Un quarto di secolo di grande rilievo per la teologia e per la vita della Chiesa: è il periodo che precede, accompagnae segue il Concilio Vaticano II. Nella riflessione di Moioli emerge progressivamente un rapporto sempre più stretto tra la comprensione della preghiera e il quadro complessivo della teologia cristiana: la cristologia, la teologia, l'antropologia e, forse, tutti i trattati teologici. Sino al punto che sembra legittimo porre due questioni: quale contributo può offrire la teologia della preghiera alla comprensione della singolarità di Gesù, dell'esperienza dell'uomo e del suo rapporto con Dio? Quale collocazione deve avere la teologia della preghiera nella presentazione della fede cristiana? Sullo sfondo, si intravedono le questioni relative all'unità della teologia, alla definizione dell'identità e dei rapporti tra le singole discipline teologiche, alle ricadute che tutto questo può avere sulla formazione del cristiano.
“Il problema di molti maestri o mistici cristiani è che illustrano gli effetti della preghiera, ma pochi si soffermano a spiegare come pregare […] Secondo me, il fatto che la meditazione orientale abbia attirato molti ricercatori dello spirito deriva proprio da questo: dal dare indicazioni chiare sulle tappe concrete da percorrere. P. Jalics, appunto, ha riempito questo vuoto. Il libro che ora avete tra le mani è il frutto di più di venti anni di esperienza di preghiera personale e di accompagnamento agli altri. In queste pagine, egli ci mostra il cammino della vita spirituale o contemplativa suddiviso in quattro tappe e inizia proprio da una esegesi dei vangeli, nei quali Gesù è presentato come maestro di preghiera. Da questa prospettiva, molti dei passaggi che ci sono familiari acquistano un nuovo significato. L’autore mostra con chiarezza che questo avanzare in quattro tappe implica una corrispondenza fra il modo di vivere e quello di pregare, in quanto la preghiera non è un’attività separata dalla vita, ma è una sintesi della vita stessa, un punto di arrivo e un punto di partenza, per poi tornare alla nostra quotidianità con più forza e più consapevolezza” (Javier Melloni Ribas)
Questa antologia, composta da trenta delle 150 liriche del libro biblico dei Salmi, si propone di introdurre il lettore nelle prime sale di un castello complesso e pieno di canti per cogliere i colori dominanti, le voci più intense, le linee essenziali.
Per compiere questo itinerario è necessario retrocedere nel passato, in una cultura e in una lingua diversissime dalle nostre, comprendere il tenore originario e l’autentico significato di immagini, frasi e parole. Da quell’origine ebraica e lontana si deve poi ridiscendere verso il presente calando il salmo antico nella vita di oggi.
Il rosario di Gesù è una preghiera che ci invita a meditare su alcuni importanti episodi della vita di Cristo. Riflettendo e pregando su ogni singolo mistero, nel silenzio interiore, veniamo introdotti nella profondità dell'orazione, per permettere alla Parola di Dio di parlare al nostro cuore e di trasformare la nostra vita.
Dal padre padrone al Padre perdono: è la perfetta sintesi di questo libro che va ben oltre il classico commento alla preghiera insegnata da Gesù agli apostoli. Fratel MichaelDavide conduce infatti il lettore dall'attualissimo tema dell'evaporazione della figura paterna al ritrovamento di una paternità terrena adulta e matura e, parallelamente, alla riscoperta di una paternità celeste "nel tempo dell'assenza" dell'una e dell'altra. Il padre (terreno e celeste) che l'autore ci invita a reincontrare è quello che appartiene all'orizzonte stesso di Gesù, della sua vita di figlio (umano e divino) che ci invita a riscoprirci figli in lui e con lui. Una paternità, dunque, perduta e ritrovata, che ci permette di guardare al mondo in maniera completamente nuova: poiché la riscoperta del padre apre un nuovo orizzonte anche sulla fraternità tra gli uomini e, come chiosa l'autore, «se diciamo: Padre Nostro, la domanda è scontata: "Dov'è tuo fratello?" e ogni volta che supplichiamo: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", non saremo certo lasciati in pace e ci verrà sempre chiesto: "Quanti pani avete?..."».Un libro che non sarà facile dimenticare.
Sant'Atanasio di Alessandria, vescovo e teologo, considerava il Salterio un «libro degli affetti», un testo che consente di riconoscere gli infiniti registri dell'anima. I salmi, infatti, sono lo specchio dei sentimenti: da un lato ci rivelano il nostro stato interiore, dall'altro i moti più negativi che richiedono risanamento e maturazione.«Il libro dei Salmi - secondo Atanasio - possiede una sua propria grazia meritevole di particolare attenzione; oltre a tutto quello in cui vi è comunione e relazione con gli altri libri, ha anche questo di meraviglioso, che riporta impressi e scritti in esso i moti di ciascuna anima e il modo con il quale essa cambia e si corregge».
Ci sono oggi molti uomini e donne, che vorrebbero leggere la Bibbia e apprendere a pregare, ma spesso si scoraggiano e desistono, perché non sanno come fare. Questo libro, iniziando con la Lectio Divina, intende mettere a loro disposizione una serie di metodi di preghiera, perché possano conoscerli e sperimentarli, fino a trovare la via della preghiera più adatta per ciascuno di loro. Per ogni metodo di preghiera viene proposto un esercizio, per iniziare a praticarlo.