Papa Francesco introduce questo libro tenendo un dialogo serrato con i bambini. Con domande incalzanti ci conduce alla scoperta del significato del Sacramento della Prima Comunione, "Corpo di Gesù che viene nel nostro cuore". Paola Bergamini racconta gli eventi miracolosi legati all'Eucaristia, accaduti in ogni tempo e in ogni parte del mondo. Il miracolo della particola tramutata in carne a Lanciano, in Italia; gli abitanti di un'isola in Colombia salvati dall'alluvione; le particole "indistruttibili" di Poznan, in Polonia; un ragazzo francese, rimasto muto a causa di un fulmine, che dopo aver ricevuto la Comunione ha ripreso a parlare; un re musulmano convertitosi al cristianesimo per aver assistito a un fatto straordinario; i massi sospesi sulla montagna a Canosio; le Ostie luminose ritrovate in un campo di Napoli. "Trovare il centro della vita". A questo serve la Comunione che riceviamo durante la Messa, secondo Benedetto XVI, che risponde con semplicità alle domande limpide che gli rivolgono i bambini della Prima Comunione. Età di lettura: da 6 anni.
Curiosità, aneddoti, gesti e parole che rivelano lo spirito di Papa Francesco, soprattutto nei confronti dei più giovani. Il testo è arricchito dalle testimonianze di alcuni sacerdoti e operatori della comunicazione, fra cui il vescovo di Noto Antonio Staglianò, il rettor maggiore dei Salesiani don Pascual Chávez Villanueva e il giornalista Bruno Vespa: riflessioni che accompagnano il lettore a scoprire le sfumature inedite di un Papa che tutti sentono molto vicino. L'autrice, giornalista, è vice-caporedattore nella sede Rai di Aosta e si è specializzata nell'informazione sociale e religiosa.
Il volume raccoglie i testi di alcune puntate del programma televisivo "Biblia, dialogo vigente" andate in onda dal dicembre 2010 su Canal 21, emittente della diocesi di Buenos Aires. Conduttori del programma erano Jorge Mario Bergoglio, allora arcivescovo di Buenos Aires, il rabbino Abraham Skorka, e il biblista protestante Marcelo Figueroa, i quali affrontavano, ciascuno secondo le proprie prospettive di fede, questioni che potessero essere di interesse comune. Il punto di partenza erano le Sacre Scritture ma gli argomenti sono stati liberamente interpretati ed approfonditi dando grande risalto al contenuto sociale. In particolare i temi trattati nei testi raccolti in questo volume sono la solidarietà, la dignità umana, ragione e fede, la preghiera, fili conduttori di riflessioni più ampie e profonde che toccano il vissuto di ciascuno di noi e svelano al lettore il pensiero di Papa Francesco fin da quando era arcivescovo in Argentina.
Tutto ciò che è vero e bello è sempre pieno di misericordia infinita, scrive Fëdor Dostoevskij ne "I fratelli Karamzov". Perché la misericordia brilla come una stella nel cielo di Dio. Quella misericordia che è ora al centro della predicazione di papa Francesco. Così come è stata, tra Antico e Nuovo Testamento, la prima qualità del Signore, il lato materno di Dio. L'Antologia, curata da Luca Sardella, giovane sacerdote di Chiavari, e Claudia Carbajal de Inzaurraga, dell'Azione cattolica argentina, mostra la centralità di questo tema nella predicazione e nell'azione pastorale del Papa, già da arcivescovo di Buenos Aires. Introduce il libro Pietro Pisarra, sociologo e giornalista.
All'interno dell'esortazione apostolica "Evangelii gaudium" le pagine sull'omelia costituiscono quasi un piccolo trattato autonomo. Il volume ne presenta il testo, affiancato dai commenti di un docente di omiletica, un noto predicatore e un esperto di comunicazione. L'omelia - afferma Papa Francesco - non può essere "uno spettacolo di intrattenimento", una conferenza o una lezione, ma deve dare "fervore e significato" alla celebrazione liturgica, fatta di armonia e ritmo. Per questo, preparare la predicazione richiede studio, preghiera, riflessione e creatività pastorale. La Parola biblica, fondamento dell'omelia, va avvicinata - aggiunge il Papa - con "un santo timore di manipolarla" e il discorso rivolto ai fedeli, se vuole essere efficace, deve contenere "un'idea, un sentimento, un'immagine". Commenti di Chino Biscontin, fratel MichaelDavide e Adriano Zanacchi.
Queste pagine raccolgono le parole che Papa Francesco ha rivolto in varie circostanze all'uomo d'oggi, spesso, ma non solo, in occasione di manifestazioni ed eventi sportivi. Si tratta di parole molto intense, sempre capaci di mettere in luce i grandi valori che stanno nascosti anche dietro il semplice calciare il pallone. Sono pagine che raccontano testimonianze e gesti di grandi protagonisti del mondo del calcio, perché, come spiega l'autore don Albertini, "lo sport, prima di essere un pensiero, è un'azione". Il volume è poi arricchito da una prefazione firmata da Cesare Prandelli, che riflette sugli insegnamenti di Papa Francesco proprio alla vigilia del grande impegno sportivo con la Nazionale dei Mondiali in Brasile.
Fin dal primo giorno di pontificato, papa Francesco ha dimostrato di voler cambiare in profondità, con i suoi gesti, con le sue parole, con i suoi atti, una Chiesa che appariva "ridotta a una struttura sclerotica, incapace di cogliere i fermenti e le esigenze dei suoi stessi fedeli, spesso chiusa quanto meno agli alti livelli gerarchici - nei privilegi di carriera e di casta". Ma sarà in grado di intervenire anche sul "potere temporale" della Chiesa che, dai Patti Lateranensi del 1929 a oggi, si è manifestato soprattutto sotto forma di influenza (e talvolta di ingerenza) sulla realtà sociale e politica dello Stato italiano? Riuscirà un vescovo "venuto dalla fine del mondo", un alieno rispetto al potere curiale, a liberare il papato e l'Italia da questa rete di relazioni pericolose? Sono domande che, secondo un autore laico eppure molto attento all'esperienza religiosa e alla storia della Chiesa cattolica come Corrado Augias, tutti gli italiani dovrebbero porsi. Per trovare una risposta, l'autore ripercorre in questo libro i momenti fondamentali del rapporto che la Chiesa ha intrattenuto con il potere politico, dalla cosiddetta "donazione di Costantino" al Sacro Romano Impero e alla lotta per le investiture, dalla Riforma e dalle guerre di religione a Napoleone, dal Risorgimento con la breccia di Porta Pia ai concordati con lo Stato italiano...
La giornata del Papa comincia prima delle cinque del mattino e le Letture della Messa del giorno la nutrono: è questo tempo di preghiera che il Santo Padre desidera condividere con i fedeli. Non attraverso una solenne celebrazione in San Pietro, ma con una Messa di fronte a poche persone nella cappella della Residenza di Santa Marta. Le omelie di Papa Francesco nascono qui e sono il cuore della sua pastorale, messaggi che fanno appello al cuore del Vangelo. Non bisogna però leggerle solo come un panorama di dolcezza: contengono parole forti, spesso accuse e anche precise "messe in guardia". Soprattutto, ci guidano nelle lotte di ogni giorno: contro il "principe di questo mondo", nello scontro dell'anima con Dio e nel difficile rapporto con il potere. Il loro valore simbolico è tanto maggiore quanto più ci dicono il senso dell'annuncio evangelico in una forma inedita: attraverso immagini pregnanti e un linguaggio immediato, che vanta una chiarezza e una freschezza maturate in una vita a costante contatto con la gente. Papa Francesco parla di tenerezza, di fede e di ideologia, di spirito e di organizzazione, e di molto altro. Per un anno ha aperto la mappa della sua vita spirituale e del suo impegno sacerdotale in uno sforzo che trascende la semplice "comunicazione di una verità": queste pagine sono molto di più. Sono la felicità di parlare per il bene, che consiste nell'avvicinarsi delle persone le une alle altre. Prefazione di Antonio Spadaro.
La vita dello spirito è la lotta contro il Nemico della natura umana, lo "spirito cattivo" che ci fa pensare di essere capaci di tutto o paradossalmente - di non servire a nulla. Ogni esperienza spirituale attraversa tre momenti: la croce, la risurrezione e la pace successiva ad esse. Ma proprio la tranquillità può risultare una trappola per chi vuol prendere sul serio la propria umanità aperta a Dio. C'è bisogno di vivere l'inquietudine della lotta, la ricerca appassionata e controcorrente, a volte intessuta di martirio, del "Dio sorpresa". Per tale motivo l'allora padre Bergoglio, in queste meditazioni ricche di radicalità evangelica e improntate alla tradizione ignaziana, mette al bando le malattie interiori che inffiacchiscono la vita di fede: lamentele, scontentezze, incertezze, infedeltà che trattengono la persona dal dono completo di sé. Francesco mette tutti davanti a un bivio: rimanere prigionieri dei nostri meschini orizzonti oppure scegliere la prospettiva, sempre più alta e ariosa, di Dio.
Perché sant'Ignazio di Loyola ha fondato i gesuiti? Voleva riunificare due dimensioni che la modernità, segnata dalla Riforma di Calvino, aveva disgiunto: il cuore e la ragione, il pensiero e le emozioni. È quanto afferma il gesuita Jorge Mario Bergoglio nei testi qui presentati per la prima volta al lettore italiano. Da questa separazione derivano - secondo il futuro papa molti degli snodi oscuri della storia moderna: il primato assoluto della scienza rispetto all'etica; la separazione della società in classi contrapposte; l'annullamento del popolo, disprezzato da élite che usano un "potere senza cuore"; la fine dell'unità della Chiesa. Con la finezza di un pensiero plasmato dall'umanesimo cristiano, Bergoglio ci aiuta a comprendere il "segreto" della Compagnia: "Ignazio è l'uomo che rende possibile il dialogo tra la parola di Dio e la cultura della sua epoca; quel dialogo si fa istituzione". Pagine da gustare per conoscere l'appartenenza più intima di papa Francesco. Inedito in italiano.
In vista del prossimo convegno nazionale ecclesiale di Firenze del 2015 In Cristo Gesu' un nuovo umanesimo, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, il volume propone un approccio teorico-operativo al tema della ''nuova evangelizzazione'' a partire dal magistero di Papa Francesco che sia nell'enciclica Lumen fidei sia nell'esortazione apostolica Evangelii gaudium invita tutti i battezzati a un nuovo slancio missionario senza remore e timori. La chiesa tutta e' invitata a riprendere nuovamente il largo anche in quelle terre tradizionalmente cristiane, ma bisognose nuovamente di essere raggiunte al lieto annuncio del Vangelo. Il libro si divide in tre parti: la prima prospetta una riflessione teorica sul rapporto evangelizzazione e promozione umana; nella seconda si presentano 10 percorsi operativi per le comunita' ecclesiali; nella terza si trova un'antologia per ulteriori approfondimenti.
Il volume si presenta articolato in tre parti: la prima invita ad una riflessione teorica sul rapporto evangelizzazione e promozione umana; nella seconda si propongono dieci percorsi operativi per le comunità ecclesiali a servizio della nuova evangelizzazione e nella prospettiva della sinodalità; nella terza di offre un'antologia ragionata di alcuni scritti e discorsi di Jorge Mario Bergoglio/Papa Francesco.
"Mi chiamo Jorge Bergoglio e quest'anno sarò il vostro professore di letteratura spagnola e di psicologia." Nel 1964 il Papa è impegnato nel suo periodo di noviziato. Ha ventisette anni ma ne dimostra meno. E i suoi studenti, allievi del Collegio dell'Immacolata di Santa Fe, il più antico del paese, non tardano a chiamarlo "carucha", "faccia di bimbo". Lui, in realtà, è uomo metodico, perseverante, che ha la ferma intenzione di tirar fuori il meglio da quei ragazzini. Di fronte allo spirito di ribellione adolescenziale, il giovane Bergoglio accetta la sfida educativa come una battaglia personale, con la quale spera di rivelare il lato migliore dei suoi allievi. Ma per lui questa è solo una parte della missione: pretende molto di più, vuole renderli testimoni di Fede. Spiegando in maniera dettagliata e convincente quello che Cristo ha fatto per gli uomini, è riuscito infatti a raggiungere il cuore degli studenti. E i ragazzi, racconta Jorge Milia, giornalista argentino e suo allievo, lo stimavano nel profondo perché era capace di orientare i loro comportamenti, dimostrandosi sempre molto chiaro con chi era alla ricerca di una risposta. Il bello di Bergoglio, ricorda l'autore, "è che non esistevano mai porte chiuse. Ricercare, curiosare, queste erano le parole d'ordine". Grazie a lui i ragazzi hanno conosciuto anche i film di Ingmar Bergman, le idee non proprio ortodosse di Teilhard de Chardin, i libri di Albert Camus, e hanno incontrato Jorge Luis Borges.