La missione, nella prospettiva cristiana, è una delle espressioni più alte dell'amore del prossimo. L'impegno nella missione è anzitutto proporzionato alla consapevolezza del dono ricevuto: l'amore di Dio. Chi si sente da lui amato, chi scopre questo tesoro nascosto, si dedica alla missione perché i fratelli e le sorelle si sentano a loro volta amati e giungano alla sua stessa esperienza gioiosa. Pier Giordano Cabra offre qui alcuni appunti sparsi circa le più frequenti situazioni in cui viene a trovarsi chi è impegnato nella missione oggi. Non tratteggia dunque una ponderosa teologia della missione, ma raccoglie semplici considerazioni nate dalla vita, offrendole a chi desidera fare dell'esistenza cristiana un dono per gli altri - sapendo che il vangelo è un dono che nasce dalla gioia di chi lo offre e porta gioia a chi lo riceve.
Antonio Ruccia, conquistato dall'esempio di don Tonino Bello, vuole una Chiesa che sconfigge le sonnolenze e combatte le dis-missioni di persone e di comunità. Non si può mai dire: «La Missione è finita». Abbiamo bisogno di persone affascinate da Gesù, missionari senza confini. Abbiamo bisogno di una Chiesa «estroversa, protesa, non avviluppata dentro di sé», a cui papa Francesco ha aggiunto: «contempl-attiva, innamorata di Dio e appassionata dell'uomo», riprendendo proprio le parole di Tonino Bello. È la proposta di una nuova pastorale per tutti i cristiani, espressa con un linguaggio provocatorio, spiazzante, che costringe a riflettere e non permette alcun «non tocca a me!». Le parole di don Ruccia vanno di pari passo con quelle di don Tonino Bello, scelte dagli interventi più illuminanti, provocanti e pungenti - ma anche appassionati e gonfi di tenerezza - del vescovo salentino.
Il racconto dell'arrivo delle prime Suore del Cottolengo in terra africana e della creazione delle prime missioni in Kenya (1903-1925): la descrizione vivida di un'esperienza di testimonianza del Vangelo in condizioni spesso estreme, pagando prezzi umanamente assai salati, servendo con dedizione i più poveri tra i poveri. E poi, dopo quasi cinquant'anni, il ritorno (1972) e l'arrivo anche in Tanzania ed Etiopia: condizioni diverse, ma uguale l'entusiasmo di comunicare il messaggio di salvezza attraverso il servizio, nello spirito del fondatore, san Giuseppe Benedetto Cottolengo. Il libro offre così anche un affresco di come sia cambiata la presenza missionaria e di quanto sia cresciuta l'attenzione verso il Sud del mondo.
Alfonso Giorgio all’interno del suo lavoro «accoglie l’invito di Papa Francesco a riscoprire la bellezza evangelizzante della liturgia e, inserendosi nel solco tracciato dal Concilio Vaticano II, riporta al centro il tema dell’inculturazione della fede e dell’annuncio del Vangelo che una Chiesa “in uscita” realizza primariamente mediante la singolarità della liturgia, convinti che la bellezza non è un fattore decorativo dell’azione liturgica ma, piuttosto, suo elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione» (dalla Presentazione di mons. Rino Fisichella).
Sulla scorta dell'insegnamento di Papa Francesco : " Non posso formare una persona religiosa senza prendere in considerazione la sua vita, la sua esperienza , la sua mentalità e il suo contesto culturale", il volume affronta l'urgente problema dell'inculturazione in riferimento alla formazione alla vita consacrata e al ministero ordinato.
Questo studio intende offrire alcune linee d'intervento, aiuta a suggerire cammini formativi capaci di coinvolgere tutte le culture nelle comunità multiculturali e internazionali, e a contestualizzare le proposte di formazione in ogni cultura. Utile per la formazione iniziale e permanente delle persone consacrate e dei presbiteri, e come proposta di una rinnovata significatività della vocazione al presbiterato e alla vita consacrata.
Pagine brevi. Testi agili r pronti all’uso, per una rinnovata azione pastorale nel mondo dell’umana sofferenza: ogni persona è soggetto attivo e responsabile.
Una collana che le edizioni CVS offrono a tutti coloro che ricercano: meditazioni bibliche, celebrazioni, schede per incontri, brevi saggi. Strumenti utili, che accompagnano la creatività necessaria ad ogni comunità cristiana per pregare e crescere nella fede.
Cos’è l’economia sospesa? E’ l’evoluzione del famoso caffè sospeso tanto caro alla tradizionale generosità italiana. Grazie a Tucum, un’app per dispositivi mobili che permette di compiere l’elemosina anche attraverso la moneta elettronica, si eliminano tutti gli abusi legati ai falsi poveri e al racket dell’elemosina ed è possibile aiutare chi ha veramente bisogno. In tal senso, l’implementazione di un’app a servizio degli ultimi esprime tutta l’ingegnosità del Vangelo di Gesù. Il libro racconta come dal caffè sospeso e dagli incontri quotidiani con amici, professori, ragazzi del catechismo, persone senza fissa dimora, sia nata l’idea di un’app che consenta di realizzare un “volontariato di transito” dai donatori (chi desidera fare un’elemosina) ai beneficiari (coloro che ricevono l’elemosina).
Questo saggio sulla parrocchia dal volto missionario nasce con l’intento di voler offrire un contributo alla riflessione di tutti coloro che “vivono di parrocchia”, che hanno trovato in essa una casa e, attraverso di essa, hanno scoperto di appartenere alla grande famiglia ecclesiale che ha, nel Dio di Gesù Cristo, un Padre ricco di amore e di misericordia.
Un “cofanetto” di idee e di esperienze, che raccoglie i vissuti e gli insegnamenti di tanti fratelli e sorelle dai quali l’autore ha appreso l’arte della “sequela Christi”. Donne e uomini di Dio che hanno lasciato tracce indelebili ed esemplari di intelligenza del mistero di Dio e di fedeltà all’unico Signore e Maestro della nostra vita.
Tre giorni in missione tra le Alpi albanesi
Padre Flavio Cavallini è un francescano veneto, specializzato in Teologia Biblica, che dal 1993 ha deciso di recarsi in Albania per aiutare la Chiesa locale, dopo decenni di persecuzione a rimettersi in piedi. Il libro che presentiamo riporta il diario di un viaggio di tre giorni sulle Alpi albanesi, quando il paese aveva da poco superato una delle dittature più feroci del ‘900, che si era proposta di sradicare anche il ricordo della fede cristiana.
Questo viaggio si rivela una scoperta della fede dei semplici, capace di resistere ad ogni tempesta e di plasmare il cuore di quanti vi aderiscono, che sanno di poter contare sulla presenza paterna di Dio.
Marçel HILA Nato a Scutari nel 1961, laureato in giurisprudenza. Sposato e padre di tre figli, vive oggi a Tirana, dove collabora nei Vatra Biblike (Focolari Biblici), realtà comunitarie per la formazione biblica dei laici. È autore anche di scritti che testimoniano il martirio dell’Albania durante la dittatura comunista-ateista.
Il testo di padre De Ascaniis, curato dal padre Sergio Ticozzi suo confratello e autore di numerosi saggi storici sulla storia del PIME, ci rende edotti sulle difficoltà che questi missionari dovettero affrontare in terra cinese, in un periodo in cui la lotta fra comunisti, nazionalisti e giapponesi travagliava le popolazioni e le esponeva a grandi rischi per la propria vita. Ma anche in quelle temperie, padre De Ascaniis seppe tener fede alla sua missione, come quando (lo leggerete nel libro) dovette mettere in guardia alcuni suoi fedeli dai rischi del comunismo, pur sapendo che stava rischiando di essere denunciato ed incarcerato. La verità va annunziata interamente, per come è, non abbandonando una sana prudenza che non deve mai divenire codardia. Il missionario è colui che abbandona tutto per qualcosa di più grande, quindi la sua prospettiva non può mai essere quella che si esaurisce a viste umane.
Chiamata a riflettere la luce di Cristo, la Chiesa esiste per la missione e diventa se stessa se esce da sé per incontrare gli uomini, per annunciare la Parola che salva e per testimoniare nell’amore la salvezza ricevuta. Nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, papa Francesco ci offre una guida per questo percorso impegnativo e affascinante, che deve portare la Chiesa ad attuare in ogni momento una dinamica di
uscita, di condivisione e di annuncio. Tale processo esige una veri ca meticolosa e costante delle sue strutture, in modo da togliere da esse la ruggine della ripetitività, della tiepidezza e del conformismo. Esige una conversione continua da parte della Chiesa alla Parola di Dio, essendo la Chiesa creatura della Parola e dovendo restare sempre tale per essere autenticamente se stessa.
Accogliendo l’invito che papa Francesco ha rivolto alla Chiesa italiana, queste pagine desiderano essere un aiuto a leggere più in profondità e a seguire più concretamente l’Evangelii gaudium.
Sulla base di queste solide premesse, il volume si sofferma sul rinnovamento spirituale che deve attraversare la Chiesa italiana da cima a fondo, alla luce dell’Esortazione di Francesco e sulla scia del quinto Convegno ecclesiale nazionale – svoltosi a Firenze nel novembre 2015 – che con i suoi orientamenti conclusivi ci guiderà nei prossimi anni.
Nel 1579 Akbar, il Gran Moghul, così come veniva chiamato in Occidente l’imperatore indiano dell’omonima dinastia sunnita di origine turco-mongola, invitava alla propria corte alcuni teologi gesuiti. Un evento forse unico nella storia, in quanto risulta piuttosto singolare per un sovrano di uno stato islamico ospitare alcuni missionari chiaramente mossi da un preciso intento evangelizzatore. Presso i Musulmani vige, infatti, la forte concezione dell’Islam come religione naturale dell’uomo e quindi il conseguente disinteresse per le fedi diverse dalla loro rappresenta una costante trasversale a molti paesi di influenza islamica. La Chiesa, sia pure con inevitabili difficoltà, non ha mai rinunciato a svolgere la propria attività di promozione della religione cristiana; un diritto che, tuttavia, difficilmente poteva essere riconosciuto da un sultano. Scopo di questo saggio è proprio quello di individuare le ragioni che spinsero un imperatore musulmano come Akbar a richiedere alcuni gesuiti presso la propria corte. In Occidente, sull’onda di un abbagliante e fuorviante ottimismo, si parlava di un’imminente conversione al cristianesimo del Gran Moghul. In realtà ben altre, seppur sempre sorprendenti, saranno le motivazioni.