Questo libro ripercorre la storia e il pensiero dei Situazionisti, cioè del movimento a cui si rifanno tutti gli anarchici, i manipolatori e i sabotatori del sistema dei media. Mario Perniola è uno dei massimi filosofi italiani e insegna Estetica nell'Università di "Roma Tre".
I media contribuiscono in maniera determinante a costruire le identità dei loro pubblici a livelli diversi, dall'identità di piccoli gruppi a quelle definite dagli stili di vita, per arrivare alla costruzione delle "comunità immaginate" nazionali. Analizzando zone marginali e talvolta anomale dell'offerta mediatica italiana, il volume mostra come queste zone siano in realtà rivelatrici del complesso rapporto che lega i media ai processi di produzione e riproduzione dell'identità nell'epoca della globalizzazione. Federico Boni insegna Sociologia della Comunicazione all'Università degli Studi di Milano.
Il presente libretto cerca di rispondere a interrogativi sulla TV, tentando di spiegare in che modo la realta' diventi immagine e come talvolta le immagini diventino realta'.
La libertà d'espressione è associata al mezzo che ne rende possibile l'esercizio, la stampa, al punto che il "contenitore" gode delle stesse tutele del "contenuto". La centralità strategica e le modalità di diffusione dell'informazione fanno sì che non sia sufficiente concepirla solo come l'espressione di un diritto individuale, ma rendono necessarie nuove regole per chi crea, diffonde e fruisce delle idee. Secondo l'autore chi vende informazioni deve sottostare alle stesse regole di chi vende altri beni, mentre la libertà individuale deve essere potenziata tramite un allargamento delle fasce di utenti che hanno accesso alle fonti e alle reti di telecomunicazioni.
Per gran parte della storia umana la principale forma di interazione è stata la comunicazione faccia a faccia. L'avvento di Internet, della telefonia mobile e dei media digitali sta conducendo a un rovesciamento di questa situazione. Il volume illustra le più recenti ricerche e riflessioni della psicologia dei nuovi media o "ciberpsicologia". Punto di incontro tra scienze umane e nuove tecnologie, questa disciplina ha come oggetto la comprensione, la previsione e l'attivazione dei processi di cambiamento individuali, professionali e sociali determinati dall'interazione con i media digitali. A partire da esempi concreti, come il commercio elettronico e la formazione a distanza, l'autore delinea le tendenze emergenti in questo settore.
Le dinamiche di opinione interessano sempre più le imprese, le istituzioni, il ceto politico, il mondo dei media. All'opinione pubblica si fa riferimento per prendere decisioni, per legittimare scelte, per interpretare gli orientamenti collettivi o per denunciare i rischi crescenti di una sondocrazia. Il volume mette a fuoco questo fenomeno così tipico delle nostre società occidentali, evidenziandone sia le origini storiche sia il ruolo politico e sociale attuale. Attraverso la presentazione dei principali modelli teorici elaborati nel corso del Novecento, vengono poste le basi per analizzare l'opinione pubblica nei suoi elementi costitutivi, nel funzionamento concreto e mediante l'uso degli strumenti più idonei per misurarla.
L'invasione dell'immaginario televisivo nella costruzione della mente, l'orientamento degli stili di vita per mezzo della pubblicità, la manipolazione della memoria attraverso l'informazione, la spettacolarizzazione dell'intimità, la simulazione della realtà resa possibile dal computer: la comunicazione massmediatica pervade la vita quotidiana, producendo una serie di rischi e di opportunità. Una sintesi chiara dei contributi apportati dalla psicologia alla comprensione del complesso legame tra le persone e i media, dalla stampa alla televisione, dal telefono a Internet.
Come due fratelli che non si parlano ma sono costretti loro malgrado a convivere insieme. Informazione e pubblicità sono da sempre due rotelle di un meccanismo elementare quanto difficile: il giornale è il mezzo e la pubblicità… paga il biglietto. E il tutto è mal sopportato da giornalisti e pubblicitari. L’autore, giornalista di lungo corso, affronta in stile diretto il rapporto tra questi due attori del nostro vivere quotidiano e, con la penna tagliente quanto basta, incide là dove fa più male, scoprendo bubboni da tempo sepolti sotto “sani conformismi”. Il libro si mette in linea con questa logica ospitando al suo interno delle inserzioni pubblicitarie, cercando di lanciare un sasso che qualcuno, speriamo, raccoglierà: per un’informazione più aderente e una pubblicità più creativa, entrambe più consapevoli della loro responsabilità sociale
Il libro ricostruisce i più clamorosi casi di censura televisiva degli ultimi due anni. Documenti inediti e interviste ai protagonisti permettono di tratteggiare il quadro dell'informazione giornalistica in Italia, a partire dall'occupazione della RAI da parte degli uomini Mediaset, fino al caso Biagi, "reo" di aver intervistato Montanelli e Roberto Benigni in campagna elettorale. E poi Michele Santoro e la squadra dei giornalisti di "Sciuscià", smembrata e "mobbizzata"; Daniele Luttazzi, Massimo Fini, Sabina Guzzanti ed Enrico Deaglio. E ancora: Paolo Bonolis, Paolo Rossi, Giovanni Minoli e le censure ai TG. Un viaggio nelle verità taciute sull'informazione in TV.
Evitando di sposare una specifica teoria dell'opinione pubblica, questo volume discute tutto quello che sull'argomento è indispensabile sapere. I temi passati in rassegna attingono a una molteplicità di discipline: la nascita e la storia del concetto, i diversi modi di intendere i due termini che lo costituiscono, alcuni problemi classici, le dinamiche sottese alla formazione dell'opinione pubblica e gli attori che vi partecipano, le tecniche di ricerca usate per rilevarla.