«L’uomo ha bisogno di Dio, oppure le cose vanno abbastanza bene anche senza di Lui?», questa domanda di Benedetto XVI, che riecheggia quella di Gesù «E voi, chi dite che io sia?» potrebbe fare da introduzione all’anno della Fede che inizierà l’11 ottobre 2012. Un’occasione propizia per riscoprire le radici e il senso del proprio credere e per lasciarsi guidare dalla Parola di Dio alla ricerca di una vita più ricca di senso e di speranza. In una società sempre più confusa, si sente forte l’esigenza – ben colta dal Papa – di riscoprire le motivazioni per credere. Una domanda, questa, presente anche in molte persone lontane e in ricerca, come pure in chi è più attivo nella comunità cristiana.
L’anno della Fede è la guida ufficiale del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione: un “compagno di viaggio” che presenta, con un linguaggio accessibile, non solo gli aspetti della fede cristiana, ma anche diverse proposte per vivere con intensità questo importante momento ecclesiale. Completano il volume alcune proposte di celebrazioni liturgiche per caratterizzare l’apertura e la chiusura dell’anno della fede.
Le diocesi delle Marche propongono un cammino comune di confronto e approfondimento in vista del Convegno ecclesiale regionale, in programma ad Ancona e Loreto dal 22 al 24 novembre 2013. Il titolo, "Alzati e va'", richiama una pagina degli Atti degli Apostoli (8,26-40) in cui Filippo, guidato dallo Spirito, intercetta una domanda di senso e di compagnia da parte dello straniero per offrirgli la carità della verità rivelata.
I principi di filosofia dell'educazione di Jungmann trovano una particolare applicazione in questo Christus als Mittelpunkt religiöser Erziehung. Qui essi si saldano con la sapienza teologica dell'autore. La sua concezione antihegeliana lo porta a rifiutare qualsiasi procedimento deduttivo concentrandosi invece su quelle esigenze della ragione umana che nessuna tecnica pedagogica può risolvere e che nessun sentimentalismo moralistico può sostenere. Da qui nasce il motto metodologico jungmanniano: l'educazione è introduzione alla realtà totale.
Questa pubblicazione, promossa dal Seminario Arcivescovile di Bologna, vuole essere un segno di gratitudine nei confronti di chi ha preceduto nel servizio presbiterale i seminaristi e gli ordinati dell'Arcidiocesi di Bologna.Vuole anche essere - secondo l'auspicio formulato dal Consiglio presbiterale Diocesano nella Proposta di vita spirituale per i presbiteri diocesani, EDB, 2003, n. 37 - un "guardare alle figure sacerdotali eminenti della storia della Chiesa e in particolare a quelle del presbiterio bolognese, che con il loro esempio e la loro intercessione, costituiscono una vera scuola di santità e un forte motivo di identità, ispirazione e incoraggiamento tra le fatiche e le sfide del ministero".
L'autore analizza la scelta preferenziale per i poveri in quanto esigenza cristiana e al tempo stesso civile, in piena sintonia con la Costituzione italiana.