Donne e uomini, credenti in modi diversi, si sono confrontati con la più personale delle domande rivolte da Gesù. Ne sono usciti straordinari ritratti esegetici e teologici ma soprattutto tanti modi originali e diversi di ascoltare e vivere con libertà e creatività la stessa domanda, che continua a sollecitare la coscienza di quanti camminano su questa terra amata dal profeta di Nazareth.
Il viaggio di Israele dall'Egitto alla Terra Promessa è un momento chiave nella Bibbia. In questo lungo viaggio Dio manifesterà la Sua grazia, la Sua provvidenza, ma anche la Sua giustizia. In questo periodo pieno di sfide e difficoltà il popolo di Dio imparerà molte importanti lezioni valide anche per noi oggi. In questo volume potrai scoprire: La grazia, la provvidenza e la santità di Dio; L'importanza dell'adorazione; L'esercizio della fede per conseguire vittorie e benedizioni; Il servizio e la consacrazione a Dio; La libertà dal peccato; La leadership; La sovranità di Dio e la nostra ubbidienza.
Se la legge era scritta con il dito di Dio su tavole di pietra, Gesù scrive con il suo dito sulla terra, la casa di tutti gli uomini, il suolo di cui ogni essere umano è impastato. L'opera di Gesù è di liberare dalla pietra tanto la donna, che ne sarebbe rimasta schiacciata e uccisa, quanto scribi e farisei, che mostravano di avere un cuore di pietra. L'autore presenta un commento breve e intenso del brano evangelico di Gesù e la donna adultera (Gv 7,53-8,11).
Un vangelo in cui sulle parole prevalgono bellissime immagini pienamente espressive del contenuto degli episodi principali della vita di Gesù. Lo scopo è di comunicare attraverso le immagini i contenuti dei testi del Vangelo in modo simile alle grandi vetrate delle cattedrali che fungevano da catechesi per tutti, anche per chi allora non sapeva leggere. La forza evocativa dell'illustrazione può essere anche più immediata della parola e impressionare l'animo e la mente di chi osserva come una profonda meditazione. Accanto ad ogni immagine c'è comunque un breve testo che aiuta la riflessione.
In forma epistolare don Sergio Stevan si rivolge ai personaggi del Vangelo partendo dalla tradizionale lettera a Gesù Bambino, per poi estendersi a Giuseppe e Maria, ai re magi e ai pastori e persino alla cometa, agli angeli, al bue e all'asino. Il libro è diviso in due parti: "Testimoni del Natale" e "Testimoni della Pasqua" con due relativi testi introduttivi scelti dagli scritti del cardinal Martini e di Benedetto XVI. Le lettere continuano rivolgendosi a Pietro, Giovanni, Pilato, Giuda, la Veronica, le Donne della resurrezione e l'incredulo Tommaso. Insomma tutti coloro che hanno incontrato Gesù di Nazaret e, grazie alla Sua misericordia, hanno ritrovato l'umiltà e la semplicità dei bambini. Sono diventati allo stesso tempo "umilissimi" e "illustri" così da diventare esempi per la nostra vita. Stevan coraggiosamente si rivolge anche a personaggi discutibili come il cattivo ladrone e Giuda. Nelle parole che l'Autore rivolge loro il mistero del male viene redento dalla misericordia di Dio...
"Sono forse io il custode di mio fratello?" È la domanda che riecheggia nella Bibbia e nella storia dell'uomo. E che ancora oggi risuona attuale di fronte al drammatico incedere di epidemie, cambiamenti climatici e guerre. Ma cosa significa esattamente custodire? Ne siamo davvero capaci? E come si fa? Nel terzo libro della sua fortunata trilogia (dopo Salto nella luce, Edizioni Tau, 2018 e Salto nella gioia, Edizioni Tau, 2020), don Francesco Buono accompagna il lettore alla scoperta dell'arte e del vero senso del custodire ripercorrendo, tra una lettera e la risposta a una mail di amici e parrocchiani, le vicissitudini di Giuseppe e Ruth che, come raccontato nella Bibbia, hanno imparato non solo a prendersi cura degli altri, ma anche a lasciarsi a loro volta custodire. Una pagina dopo l'altra, ci aiuteranno a comprendere che si custodisce a partire da una relazione, riconoscendo che ciò che ci viene affidato (il Creato e il fratello) non ci appartiene totalmente, ma va protetto e conservato perché unico e prezioso. Prefazione di Costanza Miriano. Introduzione di Card. Gualtiero Bassetti.
Il "Dizionario Teologico degli scritti di Qumran" prende in considerazione nella sua integrità il lessico dei manoscritti rinvenuti nei pressi del Mar Morto attorno alla metà del secolo scorso e ne illustra la semantica da una prospettiva primariamente teologica. Dopo la fase di ricostruzione, deciframento ed edizione del corpus integrale degli scritti qumranici, questo dizionario persegue il duplice intento di mettere a disposizione del grande pubblico i risultati raggiunti dalla ricerca più recente sulla letteratura portata alla luce nelle grotte di Qumran, e insieme di fornire allo studioso e allo specialista dati imprescindibili per qualsiasi lavoro che si concepisca saldamente radicato ai testi. Sempre più chiaramente va emergendo la grande varietà del giudaismo dei tempi di Gesù, e in questa prospettiva il Dizionario Teologico degli scritti di Qumran consente di comprendere in modo più puntuale lo sviluppo delle relazioni fra i grandi gruppi e raggruppamenti del giudaismo antico, in modo particolare il sacerdozio veterotestamentario e giudaico fino ai sadducei dell'età neotestamentaria. Da ?e?ed/???îd a k?bôd, passando per ji?r?'?l, questo terzo volume si distingue per Tutta una serie di voci di rilievo, ad esempio ??kam (sapiente), ??sab (calcolare, progettare), ??m?' (purità), ecc.
Perché un commento iconografico ne La Bibbia, Scrutate le Scritture? Perché Parola e icona sono ambedue doni divini per aiutarci a cogliere ed esprimere il Mistero. Nella Scrittura la Parola si manifesta come "evento", una irruzione del divino, una rivelazione. Mentre l'icona svela e arricchisce questa rivelazione nelle forme e nel colore: "Ciò che ci viene comunicato con le parole, l'immagine ce lo annuncia e ce lo consegna mediante i colori". Di fronte alla necessità di una "nuova estetica" che accompagni l'evangelizzazione dell'uomo moderno, la proposta iconografica di Kiko Argüello risponde ai principi che il Concilio e la tradizione della Chiesa avevano auspicato. Argüello riprende la tradizione iconografica dell'arte bizantina, arricchita di tutta la novità dell'arte contemporanea, a servizio della comunità cristiana nella liturgia, in dei "retablo" e "corone misteriche" che danno agli spazi liturgici la bellezza e la presenza dell'icona che apre ed accompagna alla comprensione della storia del Mistero.
Rivisitazione in chiave poetico-drammaturgica del passo biblico di Agar e Ismaele. Si tratta di uno degli episodi più sconcertanti della Genesi, di una grande narrazione che non ci si stanca mai di riascoltare, come una fiaba piena di umanità, con tutte le incoerenze e le contraddizioni che ciò comporta, ma forse anche per questo tanto affascinante e liberatoria. Se da Isacco doveva discendere il popolo dell'Alleanza, a quale logica può mai corrispondere l'arrivo di questo "intruso" che avrebbe portato a un conflitto insanabile tra le due donne, tanto che Abramo lo dovette allontanare, insieme a sua madre?
L’incarnazione di Gesù è molto più delle doglie di un parto prodigioso: ha i contorni di un lungo viaggio. Lui che abitava il vertice del Cielo è sceso fino al più profondo angolo di umanità perduta. Si è fatto uomo e ha indossato le nostre scarpe, senza pretenderne di più comode o di più eleganti, per camminare con noi, in noi. E ci chiede di fare lo stesso: calzare le sue scarpe per comprendere fino in fondo che cosa significhi essere fratelli.
Una raccolta di meditazioni suggestive, che ripercorrono le prime tappe del lungo viaggio di Gesù, dall’annuncio dell’angelo a Maria fino all’episodio di Gesù dodicenne nel tempio di Gerusalemme, per metterci in ascolto degli uomini e delle donne che per primi hanno visto, udito e toccato il Verbo della vita.
«Da quando ha percorso i nostri sentieri con le nostre stesse scarpe ai piedi, nulla è più come prima, perché Dio non vuole più essere da solo in questo esercizio di misericordia e ci chiede di fare lo stesso, di entrare nelle sue scarpe, anche quando ci sembrano troppo larghe.»
Nella sua opera dedicata al Discorso della montagna Sant'Agostino scriveva: «Se qualcuno esaminerà con fede e serietà il discorso che nostro Signore Gesù Cristo ha proferito sulla montagna, come lo leggiamo nel Vangelo di Matteo, penso che vi riscontrerà la norma definitiva della vita cristiana». Questo libro nasce con lo scopo di dare un contributo in tal senso. I testi qui proposti sono di diversa natura. Dall'età antica e attraverso il Medioevo ci è arrivato un repertorio, seppure incompleto, di commentari e di omelie sistematici su tutto il vangelo di Matteo, che trattano quindi specificamente il discorso della montagna. Abbiamo poi i trattati sul Padre nostro, che è il "centro" letterario e concettuale del discorso. Troveremo anche testi di altra provenienza, dato che la predicazione patristica, in situazioni e contesti d'ogni genere, fa frequentissimi riferimenti alle affermazioni del discorso della montagna, considerato dai Padri come la descrizione dell'uomo nuovo, ossia di Cristo stesso, a cui il cristiano è chiamato a unirsi per realizzare l'ideale che sarebbe impossibile alle proprie forze.
Parole che si vivono è una raccolta di commenti esegetico-spirituali ai Vangeli della Domenica dell'Anno A che l'autore ha scritto per il settimanale "L'Avvenire di Calabria". La Parola di Dio cerca cuori che l'accolgano per incarnarsi nella vita degli uomini: soltanto essa, quando trova ospitalità, può curare le ferite, rimettere in piedi e tracciare percorsi di gioia. È questo il vangelo della vita, che risplende nelle testimonianze che corredano ciascun commento, volti ed esperienze incrociati dall'autore durante il suo ministero di prete, che lo hanno segnato e che potranno aiutare anche i lettori a contemplare l'opera di Dio nelle vicende altrui come nelle proprie. Dalla Parola alla vita!