Questa esortazione apostolica post-sinodale raccoglie quanto emerso dal Sinodo Speciale per il Medio Oriente, svoltosi in Vaticano nell'ottobre 2010 e dedicato al tema della Comunione.
Descrizione dell'opera
Il volume, che raccoglie scritti brevi e di grande leggibilità del card. Kasper, pronunciati nei dieci anni in cui egli era vescovo di Rottenburg-Stoccarda, si propone come libro di lettura spirituale per rendere viva la fede cristiana.
I testi si riferiscono soprattutto a visite nelle parrocchie, negli ospedali, nelle carceri, ai raduni per i giovani: «Il mio grande tema era l'evangelizzazione, svolto secondo il motto episcopale che avevo scelto: dire la verità nella carità. Per me era soprattutto importante far comprendere a chi mi ascoltava che il Vangelo di Cristo rimane sempre giovane e attuale. Non si può e non si deve inventare un altro Vangelo, esso resta quello che ci è stato rivelato una volta per tutte. Tuttavia il Vangelo deve essere tradotto nel mondo di oggi e reso attuale quale messaggio liberatore di vita, di speranza, di conforto, di incoraggiamento e di gioia» (dalla Presentazione).
Le riflessioni del card. Kasper si sviluppano in due volumi e traducono nella pastorale quotidiana il suo pensiero teologico e la sua personale esperienza di fede.
Sommario
PRESENTAZIONE. «Quando parlavo alla mia gente...». Nota di lettura. Vivere dei sacramenti. Tacere - ascoltare - rispondere. Maria, archetipo nella fede. Fede - Solo l'amore conta. Musica sacra - Musica liturgica. Vecchiaia, malattia e commiato dalla vita in questo mondo. Dio, la fonte della vita eterna. Angeli: ci sono? Grandi figure e modelli.
Note sull'autore
WALTER KASPER (Heidenheim/Brenz - Germania, 1933) già professore presso le facoltà di teologia di Tubinga e Monaco di Baviera, nel 1989 è nominato vescovo di Rottenburg-Stuttgart. Nel 2001 Giovanni Paolo II lo crea cardinale e lo nomina presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, di cui è stato segretario dal 1999 ed è attualmente presidente emerito. Ha ricevuto riconoscimenti ufficiali e lauree honoris causa da numerose università nel mondo (Washington, Baltimora, Strasburgo, Tubinga). È membro delle Congregazioni per la dottrina della fede e per le Chiese orientali; del Pontificio consiglio della cultura; del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica; del Consiglio ordinario della Segreteria generale del sinodo dei vescovi. Presso le EDB ha pubblicato Non ho perduto nessuno. Comunione, dialogo ecumenico, evangelizzazione (2005) e Chi crede non trema. 1. Il sì di Dio e l'agire cristiano (2012).
«L’uomo ha bisogno di Dio, oppure le cose vanno abbastanza bene anche senza di Lui?», questa domanda di Benedetto XVI, che riecheggia quella di Gesù «E voi, chi dite che io sia?» potrebbe fare da introduzione all’anno della Fede che inizierà l’11 ottobre 2012. Un’occasione propizia per riscoprire le radici e il senso del proprio credere e per lasciarsi guidare dalla Parola di Dio alla ricerca di una vita più ricca di senso e di speranza. In una società sempre più confusa, si sente forte l’esigenza – ben colta dal Papa – di riscoprire le motivazioni per credere. Una domanda, questa, presente anche in molte persone lontane e in ricerca, come pure in chi è più attivo nella comunità cristiana.
L’anno della Fede è la guida ufficiale del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione: un “compagno di viaggio” che presenta, con un linguaggio accessibile, non solo gli aspetti della fede cristiana, ma anche diverse proposte per vivere con intensità questo importante momento ecclesiale. Completano il volume alcune proposte di celebrazioni liturgiche per caratterizzare l’apertura e la chiusura dell’anno della fede.
Le diocesi delle Marche propongono un cammino comune di confronto e approfondimento in vista del Convegno ecclesiale regionale, in programma ad Ancona e Loreto dal 22 al 24 novembre 2013. Il titolo, "Alzati e va'", richiama una pagina degli Atti degli Apostoli (8,26-40) in cui Filippo, guidato dallo Spirito, intercetta una domanda di senso e di compagnia da parte dello straniero per offrirgli la carità della verità rivelata.
I principi di filosofia dell'educazione di Jungmann trovano una particolare applicazione in questo Christus als Mittelpunkt religiöser Erziehung. Qui essi si saldano con la sapienza teologica dell'autore. La sua concezione antihegeliana lo porta a rifiutare qualsiasi procedimento deduttivo concentrandosi invece su quelle esigenze della ragione umana che nessuna tecnica pedagogica può risolvere e che nessun sentimentalismo moralistico può sostenere. Da qui nasce il motto metodologico jungmanniano: l'educazione è introduzione alla realtà totale.
Questa pubblicazione, promossa dal Seminario Arcivescovile di Bologna, vuole essere un segno di gratitudine nei confronti di chi ha preceduto nel servizio presbiterale i seminaristi e gli ordinati dell'Arcidiocesi di Bologna.Vuole anche essere - secondo l'auspicio formulato dal Consiglio presbiterale Diocesano nella Proposta di vita spirituale per i presbiteri diocesani, EDB, 2003, n. 37 - un "guardare alle figure sacerdotali eminenti della storia della Chiesa e in particolare a quelle del presbiterio bolognese, che con il loro esempio e la loro intercessione, costituiscono una vera scuola di santità e un forte motivo di identità, ispirazione e incoraggiamento tra le fatiche e le sfide del ministero".
L'autore analizza la scelta preferenziale per i poveri in quanto esigenza cristiana e al tempo stesso civile, in piena sintonia con la Costituzione italiana.