Non è con i ragionamenti che si impara a pregare. La preghiera del cuore cerca la sua sorgente e le sue radici nel profondo del nostro essere, al di là dell'intelletto, della volontà, dei sentimenti e anche delle tecniche di preghiera. Con la preghiera del cuore noi cerchiamo Dio in persona e lo incontriamo invocando il nome di Gesù nella fede e nell'amore: il nome di Gesù è come una freccia che trafigge il nostro cuore e libera la gloria del Risorto sepolta in noi dal momento del battesimo.
Il rapporto tra le narrazioni cinematografiche e le forme, gli stili, le dinamiche della preghiera presenta da sempre più difficoltà che consonanze. Non sfugge a nessuno: l’occhio della cinepresa non coincide solamente con lo sguardo pudico del regista, è anche la finestra impolverata dello spettatore, quando non diventa il buco della serratura del moderno consumatore, che spia fra le pieghe, i conflitti, le gioie e le disperazioni dell’orante ripreso. Questo libro si propone come riflessione e sguardo circa il rapporto tra la settima arte e la preghiera, momento intimo, ma non privato, del rapporto tra Dio e l’uomo. Una meditazione articolata e profonda la cui lettura, almeno come speranza, comporta un ritrovato bisogno di andare al cinema con occhi nuovi. Per uscire di sala con la mente un po’ più fresca e la vita un po’ più animata da uno spirito di fiducia. Proprio come quel giorno sul Tabor.
L'AUTORE
Dario Cornati è docente dal 1991 di Teodicea, Ermeneutica ed Estetica. Dal 2000 assume l’insegnamento di Metafisica, di Antropologia e
di Fenomenologia della Religione presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Dall’ottobre 2003 è docente di Metafisica e di Antropologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Membro ufficiale del Centro di Studi blondeliani all’Istituto Giovanni Paolo II di Roma, nonché assistente spirituale della Famiglia Vincenziana e delle Conferenze vincenziane in Milano. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Ontologia dell’Assoluto affettivo. Linee di un’ontologia della vita di Dio e di un’antropologia dei legami (2010). Dario Edoardo Viganò è Direttore del Centro Televisivo Vaticano (CTV) e professore ordinario di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense, dove è anche Direttore del Master in Digital Journalism (con Emilio Carelli). Insegna Linguaggi e mercati dell’audiovisivo alla LUISS “Guido Carli”. È stato, dal 2004 al 2013, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, Direttore della «Rivista del Cinematografo» e Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI. Tra i suoi libri si ricordano: Telecamere su San Pietro (2013), I film studies (2013, con E. De Blasio), Etica del cinema (2013), Il Vaticano II e la comunicazione (2013), La maschera del potere. Carisma e leadership nel cinema (2012), Chiesa e pubblicità. Storia e analisi degli spot 8x1000 (2011) e Dizionario della comunicazione (2009).
"Che bello poter stare in compagnia di Gesù! Aprirgli il nostro cuore, con i suoi desideri e ideali profondi; specchiarci in lui per illuminare umilmente le nostre coscienze; confidargli le nostre sofferenze e gli sforzi per superare i nostri limiti; affidare con fiducia alla sua bontà i nostri cari, gli amici. Il mondo intero; offrirgli la nostra vita perché solo il Signore può darle felicità e realizzazione piena. In questi 15 minuti di grazia nella preghiera intima e fiduciosa avremo certamente una sua tenera carezza, una parola di conforto e di incoraggiamento, il suo impegno a non lasciarci mai soli, la sua dolce gratitudine per la nostra semplice amicizia!"
Parlare della famiglia oggi è diventato fondamentale. Essa, quale nucleo fondante della società umana, non può essere abbandonata a se stessa, ma deve essere accompagnata e guidata ad essere ciò che è: scuola di amore e di convivenza. La famiglia, infatti, possiede una spiritualità, quella dell'amore, che può rendere nuova l'umanità, trasformare la società. Il Sinodo ha voluto affrontare il tema per "dire una parola di verità e di speranza" sui "grandi valori del matrimonio e della famiglia cristiana in un tempo segnato dall'individualismo e dall'edonismo".
Meditazioni quotidiane per il tempo di Quaresima 2015.
Meditazioni quotidiane per il tempo di Pasqua 2015.
Pochi minuti al giorno, per tenere lo sguardo fisso al cielo anche nei giorni più caldi dell'anno. L'estate si avvicina e arriva puntuale la proposta di un piccolo strumento di preghiera quotidiana: si tratta del fascicolo "La parola ogni giorno". Dedicate quest'anno alla lettura continuata del libro dei Proverbi, le meditazioni offrono la possibilità di entrare nelle pieghe della vita, di contemplare l'umano con gli occhi privilegiati di un autore ispirato, quindi con gli occhi di Dio.
Testi e canti comunitari, di ieri e di oggi per la celebrazione del culto. CD allegato con le basi degli inni.
IL LIBRETTO DI PREGHIERE DONATO IN PIAZZA DA PAPA FRANCESCO DOMENICA 14 DICEMBRE 2014
Un essenziale, ma completo, vademecum di preghiere, note e meno note, che andrà a far compagnia al piccolo Vangelo che Papa Francesco in passato ha esortato i fedeli a portare sempre con sé. Circa 40 pagine di invocazioni, introdotte dalla frase del Pontefice, “Quando prego Dio respira in me”, una maniera mirabilmente evocativa, per definire la profondità del dialogo, che, attraverso la preghiera, intensa e intima, silenziosa o manifesta, ci avvicina al Signore.
Questo è un libro che non è nato a tavolino, ma dalla vita. Sovente ci sentiamo chiedere: io voglio imparare a pregare, ma da dove devo partire? In pratica, cosa devo fare? Che cammino seguire? Il libro cerca di rispondere a queste domande in modo semplice e concreto. La preghiera apre sempre gli occhi sui doni di Dio: altrui e nostri. Che cosa sono i nostri doni? Sono responsabilità nell'amore, capacità di amare, potenzialità nel servire, energie di amore che Dio ha deposto nel nostro cuore e che attende che portino frutto.
Gregorio di Nissa, con queste omelie sul Padre nostro (nella versione di Matteo), rivela l'intensità e la profondità di pensiero di uno dei più grandi Padri orientali. L'opera è strutturata in cinque parti (omelie): la prima, di carattere introduttivo, parla della necessità della preghiera e del modo di pregare. Le altre sono dedicate alle meditazioni sulle varie parti dell'orazione del Signore: "Padre nostro che sei nei cieli" (Omelia 2), "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno" (Omelia 3); sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il pane quotidiano" (Omelia 4) e l'ultima parte (Rimetti a noi i nostri debiti ecc.) nell'Omelia 5. L'interpretazione allegorica e quella letterale si intersecano a seconda che rispondono al fine ascetico-morale dell'autore. Le omelie sul Padre nostro, nella loro relativa brevità, sono ricche di spunti speculativi, teologici, mistici e morali che rivelano in Gregorio l'uomo di pensiero, il filosofo, ma soprattutto l'asceta con la mente e il cuore fissi al cielo.