Che cosa possiamo fare per salvare l'educazione nel terzo millennio? Siamo in piena emergenza educativa: un'emergenza silenziosa, ma che ha effetti disastrosi! La maleducazione trionfa. Non possiamo continuare la latitanza. Dobbiamo ritornare a educare i nostri figli e non solo allevarli, perché non educare è una follia: è tagliare il ramo su cui siamo seduti. Non educare è rubare il futuro. Queste pagine tifano perché rifiorisca un'educazione capace di far sì che chi nasce "uomo" diventi "umano". "L'epoca contemporanea è una corsa drammatica tra catastrofe ed educazione" (Herbert George Wells)
Questo libro non è un trattato di sociologia. Racconta il "vissuto" di un cammino tra gli "ultimi". Nel testo si parla in modo originale e creativo di emergenza educativa. L'autore opera un missaggio tra la condizione giovanile della città di Torino dei tempi di Don Bosco e quella dei nostri giorni. Le risposte date allora rivivono attraverso i racconti di ieri e di oggi. L'ascolto, la tolleranza, l'attenzione all'altro, la promozione della retta coscienza sono alcuni tra i tanti temi toccati dall'autore attraverso uno stile narrativo frutto non di teorie culturali, ma di un'esperienza quotidiana a contatto con diritti negati e miserie sociali: esperienza vissuta con il cuore di Don Bosco. Non mancano concreti suggerimenti e strategie per quanti operano nel sociale o si trovano a qualsiasi titolo a gestire un rapporto educativo.
Un libro che si rivolge direttamente agli adolescenti, con suggerimenti concreti perchè possano indirizzare il proprio percorso di crescita nella direzione della vita vera, bella e piena, in compagnia di Gesù.
Il poster presenta e visualizza tre episodi evangelici e una parabola per mettere a fuoco il tema della felicità di Dio che si manifesta nel perdono dato da Gesù. Gli episodi raffigurati sono quelli del paralitico guarito, dell'adultera e di Zaccheo. La parabola è quella del padre misericordioso. Un quinto disegno presenta una ragazza che riceve il perdono dal sacerdote a nome della Chiesa. Sul retro del poster, la descrizione delle immagini e suggerimenti per l'uso catechistico del sussidio.
In questo libro Giuseppe Vico intende riprendere e riproporre l'orizzonte della spiritualità come via da privilegiarsi nelle relazioni educative coi giovani. Spiritualità: non vuota realtà o fuga in qualcosa di indefinito ma ricchezza personale, potenziale da spendersi proprio quando tutto sembra fallire e adeguarsi in senso restrittivo e riduttivo a una vita senza senso e a una realtà formativa dispersa e frammentata sulla quotidianità e alla ricerca demotivata di surrogati e di pezzi di ricambio. L'oblio della responsabilità allontana i protagonisti dell'evento educativo dal fondamento e dal fine per cui si vive e si cammina verso quel traguardo che la coscienza non cessa di indicarci. La peculiare nota individuale della spiritualità apre sentieri di senso all'educabilità umana e la persona, sulle ali di entrambe, vola verso traguardi insperati e contro le vuote ma suadenti previsioni degli scettici e dei cattivi educatori.
Questo libro mette in luce alcuni fatti memorabili, alcune tappe della vita di Gesù, presentandoli come suoni e luci i cui raggi focalizzano lo sguardo su un determinato dettaglio. Ogni avvenimento è denso e profondo, ricco di un significato inesauribile, e a ragione: si tratta di parole, fatti, gesti di Dio stesso. Una vita intera non basterebbe ad approfondirli. Esaminare alcuni momenti forti della vita di Gesù può aiutarci a comprendere l'immensità del suo amore per noi e insegnarci a realizzare autenticamente la nostra vita in Lui, il nostro unico Amore.
Percorso di approfondimento vocazionale sulla celebrazione eucaristica
pensato per ragazzi, gruppi parrocchiali della Prima Comunione e ministranti.
Contiene l’inserto del gioco-poster!!!
E ci credo! racconta, in dieci storie, undici percorsi di ragazzi diversi per età, formazione scolastica, scelte di vita. Sono storie di chi ha accolto la sfida di «diventare santi insieme». Insieme, in un'armonia tutta strana che solo i giovani sanno creare, rappresentano il volto bello, ma anche problematico, dei giovani e dei giovanissimi che credono.
Un libro che parla dell’appas sionante sfida dell’educazione dei giovani, affian candoli sulle strade del la vita per camminare con loro, senza presunzione di insegnare o catechizzare. Educazione alla fede, anzitutto, a rispondere alla mi steriosa, ma decisiva “chiamata” evocata dal titolo stesso. A chi si rivolge l’Autore? A chiunque quella chiamata la sente come propria, in prima persona. Una voce magari non facile da percepire distintamente, in una società drogata dal frastuo no, e tuttavia sempre attraente, “speciale”, inquietante, im­possibile da ignorare. Per essere cristiani all’altezza dei tempi occorre una fede più consapevole. Ad aiutare i giovani a percorrere questo cammino di risposta esistenziale, soprattutto due straordinari testimoni che hanno infiammato milioni di cuo ri ed alimentato instancabilmente la bellezza della fede cristiana e della vocazione: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
DESTINATARI
In particolare i catechisti, gli educatori, i sacerdoti, le suore, gli animatori della galassia di gruppi parrocchiali, movimenti, aggregazioni va rie di pastorale giovanile. Dalla lettura potranno ricavare spunti per una riflessione originale, per la loro gioiosa e paziente missione educativa.
Educare i giovani alla responsabilità è un compito arduo e difficile, ma oggi più che mai è un impegno educativo importante, perché la società futura sarà nelle mani di coloro che abbiamo formato ed educato. L'impegno educativo verso i giovani è una vera emergenza educativa, perché essi rappresentano anche la riuscita dell'impegno sociale, etico e umano del mondo degli adulti. L'autore di questo libro fa emergere, dall'analisi sociale e dal disagio giovanile, alcune linee di formazione ed educazione alla responsabilità, per recuperare nei giovani la capacità di risolvere problemi, contraddizioni e difficoltà a partire dalla fiducia in se stessi.
«La felicità è un incontro» ed è questo che cerca di trasmettere, più che insegnare, monsignor Negri ai suoi ragazzi di San Marino e Montefeltro. Oggi i nostri giovani non sono più abituati a vivere così; noi grandi non siamo più abituati a vivere così. In fondo questa questione tremendamente seria che si chiama vita, che si chiama felicità, è diventata un’opinione, un’idea, una tavola rotonda su cui confrontarsi.
S.E. Mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, nasce a Milano, frequenta il Liceo Classico “G. Berchet” ed ha come insegnante di religione don Luigi Giussani. Aderisce al movimento di Gioventù Studentesca (il nucleo storico di Comunione e Liberazione). Nell’ottobre del 1967 entra nel Seminario Diocesano di Milano e nel 1972 riceve l’ordinazione sacerdotale. Mons. Luigi Negri è stato Docente di Introduzione alla Teologia e di Storia della Filosofi a presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Studioso del Magistero Pontifi cio e della Dottrina Sociale della Chiesa, nel campo della scuola e della libertà di educazione il suo apporto è stato continuo e sistematico. Negli ultimi anni ha dato il suo contributo come docente presso l’Università Europea di Roma. Numerose sono le sue pubblicazioni, tra le più signifi cative si ricordano: Magistero sociale della Chiesa, False accuse alla Chiesa, Controstoria, Ripensare la modernità, Per un umanesimo del terzo millennio. Per Fede & Cultura ha pubblicato il volume Emergenza educativa. Che fare? (2008).
Il testo presenta un percorso catechetico sperimentato con successo dall’Autrice nell’accompagnamento pastorale di giovani e coppie di fidanzati e di sposi.Tema: la libertà umana.
Molti giovani, attanagliati dalla paura di stringere legami definitivi, sono condannati a una sorta di precariato esistenziale dove nulla è per-sempre. Scambiando la provvisorietà per libertà, essi sono in realtà vittime di un individualismo esasperato che estromette l’altro dal proprio orizzonte di senso e crea infelicità.
La proposta formulata dall’Autrice in queste pagine intende dimostrare che si è veramente liberi (e quindi felici) solo quando si sceglie di dare compimento alla propria esistenza, cioè quando si esce dall’indeterminatezza e si realizza la propria vocazione esistenziale attraverso una scelta di vita definitiva (matrimonio o professione religiosa).
Roberta Vinerba, suora francescana diocesana incorporata alla diocesi di Perugia Città della Pieve, ha conseguito la licenza in teologia morale e il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Conduce rubriche radiofoniche di approfondimento politico. Responsabile della scuola di dottrina sociale «Circolo Giorgio La Pira» di Perugia, è docente di teologia morale. Catechista di adulti, da molti anni è impegnata nell’evangelizzazione dei giovani e degli adolescenti. Con Paoline ha pubblicato Se questo è amore... ABC dell’affettività e della sessualità (2006) e Fare i padri, essere figli (2008).