Nonostante la presenza di voci critiche, di resistenze anche interne alla Chiesa cattolica, la popolarità di papa Francesco è universale: amato dal popolo cristiano per il suo tratto di umanità comprensiva e per la sobrietà del suo stile di vita, è ammirato dagli ambienti "laici" come il Grande Riformatore della Chiesa, chiamato a realizzare una volta per tutte la modernizzazione auspicata dal Concilio Vaticano II. E tuttavia, sia l'entusiasmo dei fedeli che l'ammirazione dei "laici" appaiono affetti da una strana miopia, che sembra non accorgersi delle contraddizioni vistose del suo magistero. L'esaltazione della povertà come "porta del paradiso" si accompagna a una denuncia simultanea della povertà come male estremo, e a una indicazione dei "rimedi" che ricalca vecchi schemi terzomondisti, decisamente poco aggiornati. L'"eco-teologia" che si profila nell'enciclica, fondata sul valore assoluto dell'ambiente e della sua salvaguardia, appare poi così in sintonia con la carta dei valori tardomoderni e tardocapitalisti - la biodiversità come Patrimonio universale da custodire - da ridurre la prospettiva religiosa e spirituale a un semplice alleato nella guerra "santa" contro i mutamenti climatici e i guasti della modernizzazione. Nell'uno come nell'altro caso quella che si delinea è una radicale svolta post-cristiana, in cui il materialismo pratico e ateo delle nuove moltitudini non sembra costituire un problema.
Le parole che Papa Francesco ha rivolto ai bambini sull’Eucaristia, la Messa, la Prima Comunione, accompagnate e commentate da coloratissimi disegni.
In confezione cartonata da regalo.
I gesti, le parole, gli interventi, le decisioni di papa Francesco conservano tutti una linea conciliare di riforma della Chiesa. La sua è una sfida per tutti: o si entra nello spirito della riforma o non si comprende cosa sta realizzando; o la si condivide, con intelligenza e sana criticità, oppure ci si oppone a lui e si vanifica il suo sforzo. Ce la farà Francesco? È una domanda che ricorre spesso. Affiora sulle labbra di credenti e non credenti, tutti interessati a comprenderne l'esito delle sfide che il nuovo pontefice sta affrontando. Una cosa è certa: la riforma di Francesco richiede tempo, pazienza, costanza. Tra scandali e infedeltà papa Francesco non ha il timore di affrontare tutto ciò che non va nella Chiesa cattolica. Tuttavia questa, come ogni istituzione, in alcuni casi, resiste all'innovazione e ora resiste al suo innovatore Francesco. Ma la posta in gioco qui non è la semplice sequela di un leader, ma l'attuazione del Vaticano II. La prospettiva dal basso di Bergoglio invita a prestare più attenzione a temi quali: i poveri, un nuovo slancio missionario, la sobrietà nella vita ecclesiale, l'impegno per la giustizia e la lotta contro la corruzione di tutte le istituzioni (Chiesa cattolica inclusa), il debellare la piaga della pedofilia, la collegialità episcopale, la promozione del laicato, l'attenzione ad alcune prassi familiari, un rinnovato impegno ecumenico, la cura della natura.
"Ascoltare la Parola di Dio è leggere e dire: Ma a me questo che dice, al mio cuore? Dio cosa sta dicendo a me, con questa parola? E la nostra vita cambia". Papa Francesco ha ripetuto spesso questa esortazione nel corso della sua predicazione, fino a farne uno degli assi portanti della sua azione pastorale: essere cristiani vuol dire mettere il Vangelo al centro della propria vita quotidiana, non come studio astratto, ma come concreto confronto e dialogo giornaliero con Gesù, con il suo insegnamento e con il suo esempio. Ecco allora tutto il testo del Vangelo di Luca, intervallato dalle meditazioni e dalle omelie che, a Santa Marta, a San Pietro e in altre occasioni, papa Francesco ha dedicato a questo Vangelo.
Papa Francesco, il papa delle sorprese, un pontefice che ha spiazzato molti, ma che fin dalla sua prima apparizione, la sera del 13 marzo 2013, non cessa di attirare l'attenzione del mondo intero, in modo particolare per linguaggio e gesti, capaci di parlare all'uomo di oggi. Parole e gesti, immediatamente veicolati dai moderni mezzi di comunicazione, che raggiungono persone di ogni età. Senza dubbio i più giovani, ma ai ragazzi moderni forse occorre affiancare qualcosa di immediata comprensione, qualcosa che, fissato sulla carta o sullo schermo di computer o tablet possa toccare le corde dei cuori e anche (perché no?) strappare un sorriso. Il compito è stato affidato alle "Formiche" dell'artista Fabio Vettori: una proposta editoriale che ha subito incontrato la convinta adesione di monsignor Luigi Bressan. "La scelta non è casuale - spiega nella prefazione l'Arcivescovo di Trento - gli etologi ci dicono che le formiche praticano un sistema di apprendimento interattivo: si organizzano per la raccolta del cibo, i ruoli da svolgere, la difesa, i percorsi da seguire, la costruzione elaborata e complessa del formicaio; nessuna resta inattiva o peggio parassita. Sono virtù che, con tutto rispetto e tenuto conto dell'analogia, papa Francesco richiama fortemente per gli esseri umani. E il sentirci parte di un tutto, com'è l'ecosistema, e il saper imparare anche dal reato sono messaggi forti dell'enciclica Laudato si'".
Il messaggio di Papa Francesco non è fatto soltanto di parole e di gesti. È piuttosto la somma di questi elementi, ai quali bisogna aggiungere l'immediatezza di intervento e la capacità di trasmettere sentimenti. Questo volume, impreziosito da immagini che ritraggono anche il pontefice, raccoglie le parole ispiratrici di Papa Francesco, che vi accompagneranno nel vostro cammino di ogni giorno.
Il messaggio di Papa Francesco non è fatto soltanto di parole e di gesti. È piuttosto la somma di questi elementi, ai quali bisogna aggiungere l'immediatezza di intervento e la capacità di trasmettere sentimenti. Questo volume, impreziosito da immagini che ritraggono anche il pontefice, raccoglie le parole ispiratrici di Papa Francesco, che vi accompagneranno nel vostro cammino di ogni giorno.
In lingua spagnola.
Il presente volume affronta il tema del perdono dei detenuti. Papa Francesco "ha incontrato otto volte i detenuti in carceri italiane e straniere. In questo modo egli si fa continuatore della tradizione, ripresa dopo circa novant'anni di interruzione, da Giovanni XXIII con la sua storica visita ai reclusi di Regina Coeli il 26 settembre 1958. Ciò che accomuna le parole e i pensieri dei pontefici raccolti in questa antologia è che nessuna pena può mai estinguere un peccato, solo il perdono che viene da Cristo può portare la pace alle coscienze. È su questo mistero di misericordia che si diffonde il messaggio del Vangelo e giunge oltre le mura spesse delle carceri". Il volume contiene una antologia di testi sul tema delle carcerati di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
"Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze." Questa è la nuova comunità immaginata da papa Francesco: la Chiesa non è una "dogana" che giudica e discrimina, ma "una casa paterna dove c'è posto per ciascuno con la sua vita faticosa, soprattutto i poveri e gli infermi, coloro che spesso sono disprezzati e dimenticati, coloro che non hanno da ricambiarti". È così che la Chiesa torna in strada, a cercare le persone per incontrare Dio, soprattutto fra gli ultimi, e così che la parola dei Vangeli si fa carne e parla a ognuno di noi. Don Ciotti è presidente dell'associazione Libera, don Rigoldi è cappellano del carcere minorile di Milano, don Patriciello è parroco della Terra dei fuochi, don Albanesi è presidente della Comunità di Capodarco. Sono i sacerdoti di frontiera, che interpretano la loro missione come necessità di essere più vicini agli ultimi e ai loro bisogni. Fino a poco tempo fa erano etichettati come "preti di strada" e messi ai margini della Chiesa. Ora papa Francesco è dalla loro parte così hanno iniziato un viaggio, ripreso dalle telecamere della trasmissione A sua immagine, per leggere e commentare le pagine del Vangelo nelle periferie, quelle "nate col peccato originale", in cui si ammassano delinquenti e diseredati, "ma anche nelle periferie dell'anima, per dare una mano alle persone a ritrovare un senso e un significato".
La giornata del Papa comincia prima delle cinque del mattino e le Letture della Messa del giorno la nutrono: è questo tempo di preghiera che il Santo Padre desidera condividere quotidianamente con i fedeli. Non attraverso una solenne celebrazione in San Pietro, ma con una Messa di fronte a poche persone nella cappella della Residenza di Santa Marta. Le omelie di Papa Francesco, diventate uno degli aspetti più caratteristici del suo pontificato, nascono qui, spontaneamente, e sono il cuore pulsante della sua pastorale, messaggi densissimi che fanno appello al cuore del Vangelo. Non bisogna però leggerle solo come un panorama di dolcezza: contengono parole forti, spesso accuse e anche precise "messe in guardia". Soprattutto, ci guidano nelle lotte di ogni giorno: contro il "principe di questo mondo", nello scontro dell'anima con Dio e nel difficile rapporto con il potere. Il loro valore simbolico è tanto maggiore quanto più ci dicono il senso dell'annuncio evangelico in una forma peculiare, inedita: attraverso immagini pregnanti e un linguaggio semplice, immediato, che vanta una chiarezza e una freschezza maturate in una vita a costante contatto con la gente. Papa Francesco parla di tenerezza, di fede e di ideologia, di spirito e di organizzazione, e di molto altro. Per un anno ha aperto la mappa della sua vita spirituale e del suo impegno sacerdotale in uno sforzo che trascende la semplice "comunicazione di una verità": queste pagine sono molto di più. Prefazione di Federico Lombardi.
Il volume fa parte della collana "Le parole di Papa Francesco" e riunisce i discorsi pronunciati dal Pontefice nel corso del viaggio apostolico in Messico (12-18 febbraio 2016). Il primo contributo è rappresentato dalla trascrizione del videomessaggio del Santo Padre pronunciato il 7 febbraio 2016 in cui egli stesso si definisce "missionario della misericordia e della pace" ed enuncia i motivi che lo hanno portato a scegliere il Messico come meta da raggiungere per rendere omaggio e pregare la Vergine Maria. Seguono: il saluto ai giornalisti durante il volo Roma-L'Avana; le parole pronunciate durante l'incontro con S.S. Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, avvenuto a L'Avana (Cuba) presso l'aeroporto internazionale "José Martí", in occasione della firma della Dichiarazione Congiunta; il discorso pronunciato durante il volo Cuba-Messico; i discorsi pronunciati in occasione degli incontri con le Autorità civili e con i Vescovi del Messico; le omelie delle messe; l'incontro con le famiglie; la conferenza stampa durante il volo di ritorno.