La riflessione classica e giudaico-cristiana propone molteplici spiegazioni della morte ed elabora diverse strategie di superamento, proiezioni non solo nel mondo ulteriore, ma anche in quello terreno, a seconda della concezione materialistica o spiritualistica della vita. I cinque autori rispondono alle sollecitazioni dei testi classici e riflettono, con leggerezza e profondità, su un tema che coincide con l'essenza stessa della vita terrena.
Nelle pagine di questo libro l'Autore, affermato biblista, affronta l'argomento aldila' secondo la tradizione cristiana.
Delle realtà ultime non si parla e non si scrive, malgrado riguardino la storia di ogni uomo. Già ai suoi tempi annotava Pascal: «Gli uomini, non potendo ignorare la morte, nella speranza d’esser più felici si sono messi d’accordo di non parlarne mai e di non pensarci. Ma è un rimedio ben misero, perché, invece di affrontare il male, si cerca di nasconderlo fino a quando si può».
La riflessione sui Novissimi – morte giudizio inferno paradiso – è poco frequentata anche da parte dei credenti, mentre risulta viceversa indispensabile per conferire un senso migliore alla vita presente. Domandarsi se il giorno della morte sarà anche “dies natalis”, giorno della nascita al cielo, non è insignificante per l’oggi: «non si vive infatti allo stesso modo se si attende o meno una vita nell’aldilà» (J. Guitton).
Nell’affrontare le cose ultime l’autore privilegia il taglio culturale: propone il dato essenziale della fede, indica alcuni tratti della cultura contemporanea che lo interrogano o lo negano, analizza ampliamente il messaggio proveniente dalle Sacre Scritture, Antico e Nuovo Testamento.
Sommario
Introduzione. Morte. 1. Tre realtà drammatiche del nostro tempo. 2. L’eterno presente nella fuga dei giorni. 3. Vita e morte nell’Antico Testamento. 4. La morte nel messaggio del Nuovo Testamento. Giudizio. 1. Il giudizio divino: un tremendo tribunale? 2. Il giorno di YHWH. 3. «Il Signore verrà a giudicare...». 4. Il giudizio ultimo nel Quarto Vangelo. 5. Il giudizio finale nelle parabole di Gesù. Inferno. 1. Un certo disagio... 2. L’inferno nelle antiche culture. 3. L’eterna dannazione nelle fonti bibliche. 4. Alcuni inquietanti interrogativi. Paradiso. 1. Il paradiso: un luogo o uno stato dell’anima? 2. Il paradiso nelle antiche culture d’Oriente e d’Occidente. 3. Il paradiso nella letteratura biblica. 4. La vita beata in Dio: il paradiso!
Note sull'autore
Ubaldo Terrinoni, cappuccino di Viterbo, laureato in teologia dogmatica e licenziato al Pontificio Istituto Biblico, insegna Nuovo Testamento all’Istituto filosofico-teologico di Viterbo. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Lineamenti di pedagogia evangelica, Borla, Roma 1990; Messaggi biblici per vivere, Borla, Roma 1991; «Se tuo fratello…» (Mt 18,15). Sui sentieri evangelici della vita fraterna, EDB, Bologna 1995; Il vangelo dell’incontro. Riflessioni su Luca, EDB, Bologna 22000; Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche. Volume unico, EDB, Bologna 2004.
Un testo sulla morte, sul giudizio, sull'inferno, il paradiso. Dobbiamo essere convinti che la nostra patria e nei cieli e di la aspettiamo come salvatore il Signore Gesu Cristo". Non abbiamo quaggiu una citta stabile. Pellegrini e alla ricerca di una dimora definitiva, dobbiamo aspirare come i Padri nella fede a una patria migliore, "cioe a quella celeste". (Giovanni Paolo II) "
In questo saggio Don Gianni Baget Bozzo esce dai panni dell’analista politico per entrare in quelli del teologo e parlare, a credenti e non, di ciò che gli sta più a cuore: le verità ultime della fede cattolica. Il libro è una presa di coscienza alta, costruita con competenza e finezza di ragionamento, sulla necessità di recuperare le verità di fede dimenticate, riportandole al centro della teologia cattolica, rivalutando non solo il valore eterno dell’anima e la sua escatologia ma la “coscienza del mistero” come fondamento nella pratica dei sacramenti e in tutta la catechesi della Chiesa.
Con l'inferno si è fatto ricorso alla paura, ovviamente con buone intenzioni. Ma la storia ha dimostrato che la "pastorale della paura" conduce al sicuro fallimento. La parola è giunta sin qui, e con essa la confusione o anche il terrore. Non è fuor luogo, quindi, il tentativo di chiarire questo tema.
la nostra epoca di smarrimento dei punti di riferimento culturali ed etici conduce ad elaborare le piu`diverse soluzioni sul tema dell aldila". Come e`lecito affrontare il tema della sopravvivenza dell anima? " SONO AFFRONATATI UNA MOLTEPLICITA DI TEMI ANNESSI ALLA MORTE DI NOI UOMINI E ALLE SOLUZIONI CHE CI OFFRE LA NOSTRA CHIESA ATTRAVERSO IL CULTO, LA DEVOZIONE E IL CORRETTO COMPORTAMENTO IN VITA. TEMI QUALI IL GIUDIZIO, LA RESURREZIONE, ARGOMENTI COME L'INFERNO, I DANNATI , LE PENE, IL PURGATORIO, I SUFFRAGI, IL LIMBO, IL PARADISO, LE BEATITUDINI SONO ALCUNE DELLE SOLUZIONI SPIRITUALMENTE E RAZIONALMENTE OFFERTE DALLA N
La duplice veste di studioso di islamistica e di conoscitore diretto dell'Islam permette a Paolo Dall'Oglio di osservare i molteplici aspetti della spiritualità di quel mondo.
La sua ricerca si pone in un contesto di avanzamento del dialogo islamo-cristiano, che ha conosciuto vari momenti, di euforia, scetticismo e perplessità, e ha il suo punto di partenza nella sura XVIII del Corano, in cui si narra la versione islamica della vicenda dei sette dormienti di Efeso, unitamente a quelle del viaggio alla Fonte della vita di Mosè e delle gesta di un leggendario Alessandro Bicorne.
Partendo da una traslitterazione completa de/testo e da una approfondita analisi, Dall'Oglio si muove in sintonia con l'Islàm mistico e popolare e in solidarietà con le sofferenze del mondo musulmano verso uno sforzo ermeneutico volto ad entrare in rapporto con un'esperienza di verità che genera una speranza.
«La costruzione di Dall'Oglio, che dà rilievo preminente alla evoluzione spirituale del Profeta, indubbiamente seduce. Essa ribadisce e mette in pratica il principio, più volte affermato ma, per quanto ci risulta, mai sviluppato a fondo, che l'autenticità religiosa dell'Islam non va tanto cercata in una impossibile concordanza col Cristianesimo sul piano dei dogmi, quanto colta invece nella coscienza dei musulmani riguardo alla sincerità della vocazione profetica di Muh. amrnad. Per tale considerazione, non meno che per l'acutezza dell'indagine personale, ci auguriamo che questo libro possa finalmente concludere la serie" degli infiniti "primi passi" sulla via della realizzazione del dialogo islamo-cristiano» (dalla Prefazione di Roberto Rubinacci).
«... Noi vogliamo sapere che cosa c’è dopo: questo è il problema escatologico. Vogliamo sapere cosa c’è dopo quella parte dell’avventura che è sperimentabile o prevedibile... È inevitabile porsi la domanda ed è necessario trovare la risposta... È la domanda che sovrasta tutte le altre e le domina: è la più semplice e la più alta, la più urgente e la più drammatica..È la domanda cui non pare possibile dare una risposta seria, se si resta nell’ambito delle conoscenze umane... Sperimentiamo qui la tragica stranezza della condizione dell’uomo: arriva a dare risposta a mille interrogativi, che in fondo non toccano veramente la sua esistenza, ed è sprovveduto di fronte all’unico interrogativo che conta».
(dal capitolo preliminare)
Il titolo di questo libretto indica con esattezza il suo contenuto. Linee: il disegno è appena abbozzato e il discorso, anche se compiuto, è estremamente sintetico. Di escatologia: ci si riferisce rigorosamente a ciò che la virtù teologale della speranza attende oltre la vita terrestre. Cristiana: non solo la riflessione è condotta tra discepoli di Cristo, ma Cristo è oggetto primo e diretto della ricerca, tanto che in questa prospettiva l’escatologia appare addirittura come un capitolo della cristologia.
Il libretto non è un trattato di escatologia cristiana, ma le domande che vi si pongono sono quelle vere e semplici che nel corso di una vita non si riesce a schivare. L'autore risponde con rara capacità di sintesi e chiarezza.