Australiano, a lungo critico d'arte per il "Time", scrittore brillante e polemico, Robert Hughes ripercorre l'intero percorso di uomo e di artista di Goya, dai primi dipinti commissionati dalla Chiesa alla lunga, feconda e tempestosa carriera a corte, fino alle cupe, sinistre, criptiche opere degli ultimi anni. Ma in questa che è insieme biografia interpretativa ed epopea culturale, inquadra Goya nel contesto della sua epoca, guidando il lettore in una cavalcata attraverso la storia spagnola.
Questa monografia, agile e completa, ripercorre vita e opere del Caravaggio, analizzando la sua esistenza disordinata e avventurosa e la grandezza rivoluzionaria dei suoi capolavori. Come spiega Vittorio Sgarbi "Vita e opere di un artista finiscono sempre con l'assomigliarsi; ma in Caravaggio c'è uno spirito di gioco, un piacere della beffa e una mancanza di misura nella vita che non si rispecchiano neanche nell'opera più spregiudicata, la quale si spiega bensì attraverso un radicale rinnovamento del pensiero cui è estranea ogni sregolatezza".
Per gli artisti del modernismo dipingere significava incontrare la Storia, accompagnare (o persino determinare) le sorti del mondo. Ma gli ideali dell'Utopia modernista vennero presto smentiti dagli accadimenti reali. Timothy J. Clark, uno dei più importanti storici dell'arte contemporanei, ripercorre questa avventura di intrecci fra arte, politica e società attraverso alcuni episodi chiave del modernismo e illustrando capolavori riconosciuti dell'arte contemporanea.
Questo libro raccoglie in un unico volume tutti gli scritti di Sartre sul Tintoretto. Si tratta della prima edizione autorizzata di un'opera alla quale Sartre lavorò per quasi un decennio, dal 1951 ai primi anni Sessanta, senza poi darle una forma definitiva. L'interesse per Tintoretto nasce probabilmente nel corso dei frequenti viaggi compiuti da Sartre a Venezia. L'approccio alla materia è originalissimo: la storia della città e della società veneziana, i rapporti con gli altri pittori (Tiziano, Veronese) e con la pittura fiorentina sono fatti ruotare attorno alla figura del Tintoretto, che Sartre definisce "braccato", in continua lotta con se stesso e con la sua città. "Tintoretto è Venezia - scrive Sartre - anche se non dipinge Venezia".
Una vera e articolata storia dell'arte italiana in cui viene messo a tema il legame tra ispirazione cristiana e realizzazione artistica, una chiave ormai imprescindibile per capire il patrimonio d'arte del nostro Paese. L'opera si articola in tre volumi: Medioevo, Rinascimento, Età Moderna e Contemporanea.
Appare oggi il primo volume che prende le mosse dall'arte paleocristiana (capitolo 1) per passare poi all'arte ravennate e alle prime espressioni artistiche dei popoli barbari cristianizzati (capitolo 2). Un'ampia trattazione è riservata all'arte carolingia e alla fioritura dello stile romanico (capitolo 3) per concludere infine con la grande stagione gotica e con la novità, introdotta anche nell'arte, dal movimento francescano (capitolo 4). All'interno, box con approfondimenti specifici sull'architettura, le tecniche artistiche, sulle arti minori, sulla viabilità, sulla musica, sui temi iconografici.
Le Edizioni San Paolo sono di fatto leader in Italia per tutte le pubblicazioni sull'Arte Cristiana con Iconografia e Arte Cristiana (2004) e con i due volumi di J. Plazaola, Arte Cristiana nel tempo (2001 - 2002).
Timothy Verdon, statunitense, è lo studioso di arte sacra più conosciuto nel nostro Paese. Sacerdote, vive da molti anni a Firenze. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Maria nell'arte europea (Electa, 2004), Vedere il mistero (Mondadori, 2003), Arte sacra in Italia (Mondadori, 2001).
Questo libro esplora le relazioni che accompagnano il mutevole rapporto tra il verde e la città e gli indirizzi progettuali che ne sono discesi negli ultimi tre secoli. L'obiettivo è quello di indagare, nella storia, le potenzialità del verde come "materiale" della scena urbana: il suo ruolo nella costruzione di nuovi luoghi collettivi, nella orchestrazione del tracciato dello spazio pubblico, nella ricomposizione degli equilibri ambientali, nel riordino complessivo, in altri termini, della città.
La storia tratta di una strada, la via Nova Capitolina, che unisce il Campidoglio alla piazza del Gesù ed è oggi chiamata via d'Aracoeli. La lunga e contrastata vicenda di questa strada è legata anche gli inizi di due particolari opere di Roma e dell'architettura rinascimentale: il Campidoglio di Michelangelo ed il complesso del Gesù, della Chiesa e della Casa di Ignazio di Loyola. Inediti e interessanti sviluppi su queste opere si rivelano dall'approfondita vicenda della strada, chiarendo alcuni passaggi finora oscuri e controversi.
Il volume riproduce, in versione integrale, le ultime volontà di Leon Battista Alberti, a testimonianza di quanto gli atti e i testamenti notarili abbiano avuto una rilevanza, dal Medioevo ad oggi, nel documentare non solamente le volontà dei protagonisti, ma anche il contesto sociale nel quale essi si sono trovati a vivere e ad operare. Non è cosa nuova ricordare gli "Annales" di Lucien Febvre e Marc Bloc e poi di Fernand Braudel, per sottolineare come molti particolari scaturiti dall'attività notarile siano serviti a una ricostruzione storica "globale". Nel caso dell'Alberti, poi, il testamento è l'unica fonte di informazioni sull'epilogo della sua vita, sulla scena urbana che lo contorna e sulle vicende che sono legate alla sua tomba.
Gli storici e i critici d'arte sono soliti definire lo prima metà del Novecento come l'età delle avanguardie: se in ogni secolo vi sono stati degli artisti che si sono ribellati alla tradizione, insoddisfatti di quanto veniva loro insegnato, mai prima di allora, però, la contestazione era stata così vasta e radicale. Il 1900 si apre con l'Esposizione universale di Parigi, che da una parte sancisce il trionfo dello pittura impressionista, dall'altra segna la consacrazione dell'Art Nouveau, un movimento che si diffonde in tutta Europa con nomi diversi mantenendo però un denominatore comune: rinnovare lo stile e i contenuti dell'arte, in coraggioso conflitto con i dettami tradizionalisti delle accademie.
CASTELLI MEDIEVALI D’EUROPA
Questo volume presenta il modo con cui le esigenze di controllo del territorio, di difesa personale e di abitazione sono state affrontate dalla nobiltà nel medioevo. L’autore documenta la necessità di collegare i dati architettonici e archeologici con lo sviluppo complessivo della società medievale e con le forme di organizzazione del potere al fine di escludere un approccio puramente tecnico che tenderebbe inevitabilmente all’analisi dei soli caratteri difensivi dei manufatti. In una prospettiva ampiamente europea, dal Baltico al mar Mediterraneo, dalla Spagna ai Balcani, si presentano per ogni periodo storico e regione per regione, i castelli e i resti archeologici di maggior rilievo. Grazie alla ricca scelta di illustrazioni si offre una descrizione efficace dei castelli europei, delle loro somiglianze e delle loro differenze, come espressione di un unico sviluppo tecnico, militare e sociale che contribuì a formare l’Europa prima dell’avvento degli stati nazione.
L'impressionismo è oggi uno degli stili artistici più amati dal grande pubblico. Il suo successo è dovuto all'indiscutibile fascino delle opere, in grado di sedurre lo spettatore al primo sguardo; ma è proprio in questa piacevolezza e nell'apparente "facilità" di fruizione che si annida il rischio di ridurre la portata storica di questo movimento, fondamentale per gli sviluppi dell'arte moderna. Il suo ruolo è stato infatti rivoluzionario, per il linguaggio pittorico, i temi trattati, per la nuova visione della realtà come percezione soggettiva di un momento. In questo volume foto di ampie dimensioni conducono il lettore dentro l'opera, permettendo di ammirare particolari che difficilmente si riuscirebbero a notare.