Le riflessioni che proponiamo in queste pagine vogliono aiutarci a pregare, approfondire e meditare gli incontri di Gesù riportati dal Vangelo domenicale. Sono tanti i personaggi evangelici che possono testimoniarlo: incontrare Gesù è incontrare Dio; è incamminarsi su una via sicura che conduce a lui. Gesù è la via verso il Padre: ce lo ricorda un brano del Vangelo di Giovanni che ci sembra utile riportare di seguito.
Nel Vangelo di Matteo, tra il discorso programmatico del monte (Mt 5-7) e il discorso missionario (Mt 10,1- 42), l'Evangelista inserisce la narrazione di dieci opere di Gesù (Mt 8,1-9,38). Leggendo questi due capitoli, siamo chiamati non solo a scoprire il volto autentico di Gesù, ma anche a interrogarci su come, in quanto suoi discepoli, sappiamo prolungare la sua missione e compiere le stesse opere che egli ha compiuto. Non si tratta quindi di opere prodigiose che dimostrano unicamente la divinità e la potenza di Gesù, ma di gesti di misericordia e di liberazione che dovrebbero continuare nella vita della Chiesa. Seguiamo il racconto di Matteo lasciandoci interrogare come Giovanni Battista sulla figura di Gesù (cf. Mt 11,2-3), ma anche lasciandoci toccare da lui, perché egli possa ancora oggi guarire ogni nostra infermità, dissipare la nostra cecità, farci attraversare il mare in tempesta, vincere tutto ciò che in noi è morte, per essere veramente suoi discepoli capaci di compiere le opere che egli ha compiuto.
Cosa possiamo dire di Gesù di Nazaret? Come affrontare la diversità imbarazzante dei vangeli? La teologia può sviluppare riflessioni storicamente informate? L'episodio del battesimo di Gesù nel Giordano a opera di Giovanni Battista costituisce un'ottima occasione per un'indagine sugli aspetti fondamentali del metodo storico-critico. Questo libro spiega in che modo gli studiosi si avvicinano ai testi della Scrittura, come si ricostruisce la figura storica di Gesù e quali criteri si utilizzano per affermare la «storicità» di un episodio evangelico. L'autore, scrive nella postfazione Gérard Rossé, «vuole aiutare il lettore a distinguere tra storia e fede, tra fatto e testo, a cogliere l'intenzione propria dell'evangelista, a capire principalmente che razionalità e fede non solo non si oppongono, ma hanno bisogno l'una dell'altra».
In un cofanetto sono raccolti due volumi di padre Tito Sartori. Nel primo egli,con grande umiltà e semplicità, ripercorre la vita di Gesù rispettando il succedersi cronologico dei fatti accaduti e questa è sicuramente una peculiarità dell'opera. Il Vangelo ne costituisce la struttura portante e viene citato all'inizio di ogni paragrafo. Nel secondo volume "Meditazioni sui Vangeli" l'autore porta a compimento l'accurata ricerca compiuta nel volume precedente soffermandosi a meditare sul significato dei Vangeli, per gustare e vedere quanto è buono il Signore. I libri sono scritti con un linguaggio semplice, ma allo stesso tempo profondo e offrono molti spunti di riflessione per comprendere meglio la vita di Gesù e per approfondire la propria fede.
Secondo il racconto dei Vangeli, Gesú, dopo l’Ultima Cena, si ritira nei pressi di un piccolo campo poco fuori Gerusalemme: è il Getsemani, l’orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati, arriva Giuda che indica Gesú ai soldati baciandolo. Questo bacio è divenuto il simbolo dell’esperienza straziante del tradimento e dell’abbandono. Ma anche i suoi discepoli e Pietro stesso, il piú fedele tra loro, tradiscono il Maestro lasciandolo solo. Nella notte del Getsemani non c’è Dio, ma solo l’uomo. È lo scandalo rimproverato a Gesú: aver trascinato Dio verso l’uomo. La notte del Getsemani è la notte dove la vita umana si mostra nella sua piú radicale inermità. In primo piano c’è l’esperienza dell’abbandono assoluto, della caduta, della prossimità irreversibile della morte e della preghiera. La notte del Getsemani è la notte dell’uomo.
Che cosa pensava Giuseppe, vedendo suo figlio che decideva di non sposarsi? E cosa passò nella mente di Maria, quando a trent’anni compiuti se ne andò? Come prese la moglie di Pietro la scelta del suo giovane sposo di abbandonarla per seguire quello strano profeta? E quali tenebre abitavano la psiche contorta e combattuta di Giuda? E, ancora, perché Tommaso chiese di mettere le dita nelle piaghe, contro quale fantasma combatteva?
La vita di Gesù raccontata da Mercier è un coro di figure che, prendendo spunto dagli episodi e dai protagonisti dei Vangeli, proiettano una luce capace di illuminare quel che siamo ancora oggi.
Dopo averci fatto sorridere e riflettere con Il signor parroco ha dato di matto, qui Mercier alza il tiro, conducendoci dentro una originale prospettiva di lettura e riflessione, godibile per il lettore e utile per la vita pastorale, la catechesi, l’educazione alla conoscenza del Vangelo.
Nel 1655 il filosofo Blaise Pascal ebbe la curiosa idea di scrivere il "Compendio della vita di Gesù". Scoperto e pubblicato verso la metà del secolo scorso, è una vita di Gesù tratta esclusivamente da una lettura attenta e partecipe dei quattro Vangeli, riesposti secondo un'accuratissima, puntigliosa cronologia, per costituire un'armonia" che ne esclude le incongruenze e ne esalta la mirabile semplicità. Pascal interviene raramente nella narrazione, introducendo brevi elementi dottrinali esplicativi, e preferisce affidare l'intelligenza dei fatti e delle parole di Cristo a una loro più precisa scansione temporale. A ogni elemento della vita di Gesù corrisponde così un fatto, un detto, e a ogni unità temporale corrisponde un'unità dottrinale. Carlo Carena, che lo ha tradotto, nel saggio introduttivo rievoca le vicende biografiche e filosofiche.
L'autore, attraverso il simbolo dello «scarto», ha messo in risalto la figura fondamentale dello «scartato», ossia lo stesso Cristo. È in lui che lo «scarto» diventa una «risorsa». Il riferimento costante alla Scrittura ci fa comprendere la logica dell'ultimo che diventa primo, del peccatore pentito che ci precede nel regno di Dio, del debole che confonde i forti, di ciò che è considerato nulla rispetto al potente. Si può vivere questa esperienza dura scegliendo la via della protesta, della rivalsa, della ribellione; si può cadere nell'apatia della rassegnazione o, peggio, della disperazione. La parola di Dio ci aiuta a superare tutto questo nella dimensione pasquale. Il Risorto si avvicina per farci fare memoria del suo amore, per fare sì che i nostri occhi si aprano al riconoscimento della sua presenza e possiamo portare a compimento - nella potenza dello Spirito - l'esodo pasquale del nostro essere trasformati da scarto a risorsa: è l'esperienza salvifica dell'incontro con il Signore.
Della madre di Gesù si sono impadroniti, nel corso dei secoli, i movimenti più retrivi e reazionari, e la sua limpida figura è stata inquinata da una pioggia di pseudo-apparizioni di una madonna sempre loquacissima, che affida misteri e segreti a persone d'ogni genere e che non manca di versare lacrime, magari di sangue, da statue di ogni continente. Con "Nostra Signora degli eretici" Alberto Maggi si rivolge invece a quanti vogliono riappropriarsi della figura di Maria in quella che è la sua reale essenza, e che desiderano riscoprire la sua stupenda figura per amarla come sorella nella fede. Solo in questo modo è possibile cancellare quell'aura che per secoli l'ha resa distante, inavvicinabile, inimitabile, per riuscire così a vedere Maria con gli occhi di un abitante di Nazaret, e Gesù con gli occhi di Maria e della sua famiglia.
Una raccolta di documenti a firma di due Autori – il giornalista Grzegorz Górny e il fotografo Janusz Rosikoń – sulle reliquie rimaste da dopo Gesù ad oggi. Una collezione frutto di studi archivistici, storici e di testimonianze apportate da scienziati di fama internazionale. Una vera e propria indagine giornalistica che identifica i frammenti sacri legati alla Passione di Cristo, alla sua morte, alla sua sepoltura.
È possibile raggiungere la pienezza del “divino” solo nella misura in cui ci impegniamo a conseguire la pienezza dell’”umano”; possiamo arrivare a essere “più divini” solo diventando “più umani”. Questa proposta deve invadere ed impregnare tutta la vita e l’attività della Chiesa: la sua teologia, il suo sistema organizzativo, la sua morale, le sue leggi, la sua presenza nella società e soprattutto nella vita e nella spiritualità dei cristiani.
È una proposta che deriva dal centro stesso della fede cristiana: il Dio del cristianesimo è il “Dio incarnato”. Cioè il “Dio umanizzato” che si è fatto conoscere in un essere umano, Gesù di Nazareth. Ma nella storia del cristianesimo di fatto l’umanità di Gesù e le sue conseguenze sono state più difficili da accettare della divinità di Cristo. Questa difficoltà porta direttamente a dover affrontare questa domanda: chi occupa realmente il centro della vita della Chiesa, Gesù ed il suo Vangelo o san Paolo e la sua teologia? Non si tratta della vecchia questione su chi abbia fondato la Chiesa. La Chiesa ha la sua origine in Gesù. La Chiesa ha quindi il suo centro in Gesù, il Messia, il Signore, il Figlio di Dio. Ma, detto ciò, non si può schivare quest’urgente domanda.
A partire da questa si materializzano altri interrogativi: da dove e da chi si sono presi i grandi temi che si propongono e si spiegano nella teologia cattolica? Su cosa o come si giustificano il culto, i riti e in generale la liturgia che si celebra nei nostri templi? A partire da chi e da quali argomenti si legittima il modo di governare che si esercita nella Chiesa? Quale modalità di presenza deve avere la Chiesa? Perché il cristianesimo appare più come una religione e molto meno come la presenza del Vangelo di Gesù nel nostro mondo? Finché la Chiesa non affronta queste questioni e dà loro la dovuta risposta, non potrà recuperare la sua identità e compiere la sua missione nel mondo.
La figura storica di Gesù, la nascita del cristianesimo e la modernità in che rapporto sono tra di loro? Il volume ne affronta la complessa relazione esaminando una serie di questioni fondamentali e focalizzando l'attenzione sulla critica del cristianesimo e la riscoperta dell'ebraicità di Gesù e di un cristianesimo originario. L'impatto della scienza moderna sul sistema teologico cristiano, le concezioni politiche e le dichiarazioni dei diritti dell'uomo emerse grazie all'Illuminismo hanno avuto un effetto positivo e di trasformazione non solo sulle diverse forme di cristianesimo, ma anche sull'ebraismo e sull'islam. La sterminata ricerca storica moderna su Gesù non è frutto di un atteggiamento anticristiano ma delle molteplici e diversificate correnti cristiane che assumono di volta in volta i vari fattori culturali della modernità.