Si ricostruisce il contesto storico-politico e giuridico-normativo in cui, tra 1943 e 1946, emerse l'opzione di una consultazione popolare per sciogliere il dilemma istituzionale. Si muove dai "numeri", ovvero da una rielaborazione statistica e da un'inedita rappresentazione dei risultati del 2-3 giugno 1946. Con l'ausilio delle nuove tecnologie e della cartografia dinamica si delineano i contorni di una nuova geografia delle preferenze per la Repubblica e la Monarchia. Emergono la presenza di un "Nord monarchico" e di un "Sud repubblicano", le correlazioni col voto costituente e il rapporto tra centri e periferie. Arricchito da un ampio corredo di tabelle, grafici e cartogrammi - macro-aree, regioni, province, comuni -, il volume prefigura ulteriori analisi delle consultazioni popolari all'origine dell'Italia repubblicana.
Tra articoli, interviste, partecipazioni a tribune politiche ed elettorali televisive, dichiarazioni e messaggi, assommano a quasi ottanta gli interventi su vari mezzi di informazione attribuibili ad Aldo Moro negli anni in cui tenne la segreteria politica della Democrazia cristiana. Proponendone in questo volume una prima raccolta organica, si è inteso restituire la parola allo statista pugliese su una fase cruciale della vicenda politica italiana e contribuire così al lavoro degli studiosi che, da qualche tempo, provano a sottrarlo alla luce abbagliante di riflettori troppo a lungo puntati quasi esclusivamente sul suo rapimento e assassinio da parte delle Brigate rosse. Prefazione di Giuseppe Acocella.
Il libro propone un'opera poco conosciuta e un contributo allo studio del pensiero di Spinoza. Nel volume si pubblica infatti la prima edizione italiana del Compendium grammatices linguae Hebraeae di Spinoza condotta direttamente sul testo originale latino ed ebraico. Nell'Introduzione e nelle Note di commento vengono ricostruiti, esposti e discussi alcuni temi cruciali della filosofia spinoziana in relazione all'analisi del linguaggio, all'epistemologia, all'impostazione metodologica e storico-critica, all'esegesi biblica e alla storia della lingua.
L'opera "I preadamiti" uscì (anonima e senza indicazioni di luogo né di tipografo) nel 1655 suscitando "uno dei più clamorosi scandali culturali del XVII secolo". L'autore, Isaac La Peyrère (1596-1676), che vi teorizzava l'esistenza di uomini vissuti prima di Adamo, fu accusato di scardinare l'intera tradizione esegetica e i fondamenti stessi dell'ortodossia religiosa. Il libro, ancorato a un ampio commento dei versetti 12-14 del quinto capitolo dell'Epistola ai Romani, sollevava il problema dell'origine della specie umana, delle leggi, del rapporto tra legge naturale e diritto positivo, e avanzava esplicitamente ipotesi di carattere radicalmente poligenetico mettendo in crisi tutta la linearità della "storia sacra".