Questo piccolo libro trasmette un grande messaggio: aiuta infatti a manifestare apprezzamento e riconoscenza nei confronti delle persone che rendono le nostre vite più luminose e i nostri cuori più gioiosi. Le parole di gratitudine che accompagnano le immagini sono il modo ideale per offrire un riconoscimento a chi fa la differenza nelle nostre esistenze: un genitore, un amico, un fratello, un partner, un collega, un insegnante, una guida, o chiunque altro arricchisca la nostra esistenza. Pieno di fotografie di adorabili animali, questo libro è il regalo per dimostrare il proprio affetto alle persone care.
Gli acquerelli di “Roma Sparita” realizzati dal pittore Ettore Roesler Franz sono stati più volte pubblicati ed a ragione: testimoniano a partire dal 1878 quella “Roma pittoresca”, come lui stesso la definiva, prima che la città venisse in gran parte demolita e ricostruita a misura delle esigenze speculative delle grandi società immobiliari dell’epoca. Perché dunque riproporre il suo lavoro in questa pubblicazione? Per indagare tra vicoli, cortili, strade e piazze della Capitale come sono oggi e, quindi, come sono mutati dopo 120 anni i luoghi dipinti da Franz. Il curatore del libro ha infatti ricercato con la macchina fotografica il più corretto punto d’osservazione in cui si è posizionato Franz per realizzare i suoi acquerelli.
In italiano e inglese
Alcuni numeri relativi all'immenso lavoro delle Poste durante la Grande guerra possono dare l'idea di quanto fosse grande il bisogno di comunicare di chi si trovava al fronte e di chi aveva visto partire una persona cara. Tuttavia, per comprendere il significato che ebbe la corrispondenza personale in quel difficile momento storico, bisogna immergersi nel contenuto delle migliaia di lettere e cartoline spedite e ricevute dai soldati. I sentimenti patriottici, la preoccupazione per l'andamento del lavoro nei campi, la spavalderia e il cameratismo, l'orrore della carneficina, la struggente lontananza e la preoccupazione di essere dimenticati... nelle parole dei soldati e dei loro familiari e amici c'è di tutto, un Paese diviso dagli eventi della Storia e tenuto assieme da un filo sottile fatto di inchiostro e di carta. Aspettata con ansia e poi conservata fra i tesori di famiglia, talvolta recuperata in maniera avventurosa dagli effetti personali di un caduto, preservata in archivi e biblioteche o acquistata per caso in un mercatino, la corrispondenza di guerra è oggi un documento storico inestimabile, che racchiude - ancora vive - le voci delle diverse classi sociali, provenienze geografiche e individualità che hanno fatto la storia dell'Italia.
Scoprite la storia della fotografia, dalle sue origini negli anni venti dell'ottocento fino al fenomeno globale della fotografia digitale nel ventunesimo secolo.
Dall'8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016 papa Francesco ha indetto a Roma e in tutto il mondo il Giubileo Straordinario della Misericordia. Già dalla costruzione delle basiliche dei due grandi apostoli Pietro e Paolo, in epoca costantiniana, Roma diviene meta di pellegrinaggi continui. Nel 1300 papa Bonifacio VIII indice il primo Giubileo: la città, dove prima ancora che a Gerusalemme si andava a venerare le tombe degli apostoli, divenne immenso teatro della grande ritualità dell'ottenere il perdono e dell'onorare Dio glorificandolo con le meraviglie dell'arte e onorando i santi. Nell'indizione del Giubileo cristiano gli uomini sono chiamati a mettersi in cammino per andare a ricevere quel perdono che farà di loro persone del tutto nuove. Il libro espone anzitutto le intenzioni di questo papato e il senso della storia dei giubilei. Mostra i cammini tradizionali per Roma e fa comprendere come in ogni diocesi ci siano luoghi giubilari. Ma è Roma la meta giubilare per eccellenza, e il volume ne racconta i luoghi più importanti (le sette chiese, le chiese della Litania Septiformis, le nuove chiese del Giubileo 2016), illustrandoli con un apparato iconografico importante comprensivo di fotografie aeree, piante e ricostruzioni. Una guida alla Roma sacra che mostra accanto ai monumenti famosi anche i luoghi più segreti, carichi di simboli, di cui il turista e il pellegrino potranno andare alla scoperta.
L'Icona nasce nel Vicino Oriente ellenistico, nell'ultimo periodo dell'Impero romano. La sua diffusione interessa tutti i paesi (Egitto, Palestina, Giordania, Siria, Libano, Anatolia). Costantinopoli, centro del nuovo impero Bizantino dopo un periodo iconoclasta, ne diviene col secolo IX il massimo propulsore. Le Icone raggiungono anche l'Etiopia, la Georgia e l'Armenia. Da Costantinopoli si diffondono in Grecia e in tutte le isole dell'Egeo, quindi il loro viaggio prosegue a nord nei Balcani e nel mondo slavo: Macedonia, Bulgaria, Serbia, Albania. Nel XII secolo raggiungono Kiev, il cuore della prima Russia, poi Novgorod e Mosca, la terza Roma, come sarà chiamata anche dopo la caduta di Costantinopoli. Dopo la fine del mondo bizantino le Icone proseguiranno nel vicino Oriente cristiano, nei paesi Slavi e nell'Egeo influenzato da Venezia. In Italia arriveranno a più riprese già dall'epoca iconoclasta. Le Icone hanno stili e tecniche differenti a seconda dei Paesi e rispecchiano differenti tradizioni culturali, ma sono sempre riconoscibili quali immagini dotate di forza simbolica, liturgica, religiosa e, a volte, anche politica. I maggiori studiosi provenienti dai diversi Paesi sono stati invitati a un confronto reciproco per realizzarne la prima storia artistica globale: significati, punti di riferimento, evoluzione, soggetti cui l'icona si ispira, funzione pubblica e privata.
Un Giubileo straordinario, un Anno Santo della misericordia: è l'annuncio dato da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro il 13 marzo 2015, a due anni esatti dalla sua elezione. Questo libro è uno strumento prezioso per accompagnare il cammino dei fedeli per l'intera durata del Giubileo, che si chiude il 20 novembre 2016, grazie a una ampia antologia di citazioni tratte da omelie, preghiere, documenti e tweet di Francesco: un'occasione di riflessione unica sul tema della misericordia. Il volume è arricchito da immagini che raffigurano i gesti quotidiani del Pontefice, esempio e speranza per ogni uomo e ogni donna del nostro tempo. Introduzione di Mons. Rino Fisichella.
Quando Francesco fui nominato papa, nel 2013, il mondo guardava attonito. Da quel momento il suo semplice messaggio di misericordia, umiltà e rinnovamento ha raggiunto tante culture e generazioni. National Geographic celebra un'importante fase della storia vaticana con questo spettacolare ritratto dell'amato pontefice della solenne istituzione che egli rappresenta. Le toccanti e inedite immagini del fotografo Dave Yoder - scattate all'interno del Vaticano - costituiscono, insieme all'esclusiva inchiesta dell'autore di best-seller Robert Draper, un'elegante e interessante rappresentazione della storia, della fede e di un mondo in cambiamento.
"La memoria è un caleidoscopio. Immagini ed emozioni sono i suoi frammenti di vetro, che col tempo ci plasmano e nel tempo compongono forme sempre diverse. In questo libro ho raccolto i miei frammenti, le mie foto, i miei disegni. Quel che vedo quando penso a quel che sono."
"Mentre si sfoglia questo straordinario 'atlante' di immagini gloriose e semplici, spirituali e folcloriche, religiose e popolari, scoperte e contemplate dall'occhio fine e affettuoso di due grandi fotografi come Luca e Pepi Merisio, affiora nel lettore un'impressione interiore spontanea. È la convinzione che la devozione verso questi modelli di vita evangelica continua ancor oggi e riesce a rivestire l'intera società contemporanea, così arida e superficiale e secolarizzata, di un manto di gentilezza. È come un giardino fiorito in mezzo al traffico e al cemento d'una città indaffarata e rumorosa. È una nota delicata, che può passare quasi inosservata; ma, se un giorno venisse a mancare, il mondo si sentirebbe più povero. Con questa opera abbiamo a disposizione un manuale composto da tante immagini e da pochissime parole, capaci di manifestare grandi sentimenti: la profonda devozione personale e popolare e, forse, la convinzione ancestrale che tutto nella vita, anche il denaro, è sotto il giudizio di un Altro, è immerso in un orizzonte trascendente". (Dal saggio introduttivo "Una mirabile galleria di Santi" di Gianfranco Ravasi)
L'11 ottobre del 1960 inizia il primo ciclo sperimentale di Tribuna elettorale della Rai. I partiti ed i leader entrano nelle case e nei locali pubblici di un'Italia animata da una grande passione ideologica e una diffusa partecipazione alla vita politica. Le Tribune della Rai, che nel 1964 diventano una rubrica permanente, rappresentano un momento importante del progetto di educazione degli italiani alla nuova cittadinanza repubblicana e democratica, realizzato dal Servizio Pubblico su mandato del Governo e del Parlamento. Il programma, nelle sue diverse formule ed edizioni - conferenze stampa, appelli, dibattiti, tavole rotonde - dà spazio alla parola politica ed ai suoi protagonisti, sempre rispettandone ed esaltandone l'importanza, il ruolo, l'autorevolezza. Le Tribune sono una perfetta "macchina scenica" e un "grande spettacolo" - termine a lungo non gradito ai politici ma ben chiaro agli uomini di televisione - che rispondono alle esigenze e agli interessi di una democrazia basata sulla funzione indispensabile dei partiti. Le fotografie delle Tribune provenienti dall'Archivio fotografico della Rai documentano gli allestimenti e i protagonisti, la scena e il fuoriscena, di un programma che per oltre trent'anni ha segnato la vita politica e il costume italiani tanto da diventare oggetto di satira, attraversando gli anni del boom e del centrosinistra, del compromesso storico e della violenza, del pentapartito e del riflusso nel privato, sino alla crisi della prima Repubblica.
"Sono stata sequestrata due volte. Ho avuto un grave incidente stradale. Due dei miei autisti sono morti mentre lavoravano per me. Non ho potuto assistere alla nascita dei figli di mia sorella, ai matrimonio di amici, ai funerale di persone care.
Ho lasciato innumerevoli fidanzati e altrettanti mi hanno mollata. Ho lottato per trovare un equilibrio, per quanto imperfetto, fra il mio ruolo e di madre e quello di fotoreporter. La fotografia ha delineato il modo in cui guardo il mondo; mi ha insegnato a godere della vita a cui torno, quando poso la macchina fotografica.»