
Pubblicato per la prima volta nel 1929 nella collana dell'editore francese Plon diretta da Jacques Maritain, il volume è un'appassionata riflessione sulla natura antropologica dell'arte nel suo rapporto con il Tutto. È una discussione sull'evento artistico agganciata alla realtà che l'ha sollecitata e all'umanità cui si rivolge. Si riferisce alla poesia, alla musica e tende a riformulare unitariamente un sapere che giunge a toccare le corde più alte.
Caravaggio è stato il pittore più innovativo del suo tempo e uno dei più grandi artisti di ogni epoca. Criticato da alcuni contemporanei per il suo famigerato temperamento tracotante e aggressivo, visse gli ultimi quattro anni della sua vita in esilio, dopo aver commesso un omicidio. Eppure fu sempre protetto da committenti autorevoli, che ammiravano il marcato realismo e l'originalità della sua arte. In questo studio Catherine Puglisi, basandosi sulle più recenti ricerche d'archivio, sulle moderne analisi tecniche e sulle ultime scoperte, esamina tutte le opere di Caravaggio delineando il vivido ritratto di questo artista inquieto.
Questo volume studia il periodo 1962-2000, nel quale lo spartiacque del Concilio ha imposto nuovi criteri di valutazione e la ricerca, spesso affannosa, di un equilibrio nella musica della liturgia rinnovata.
"Juan Padan è un personaggio che ritroviamo anche nella Commedia dell'arte, chiamato in maniere diverse: Giovan, Giani, Zanni. Questo Juan è una specie di Ruzante, più propriamente uno Zanni, maschera prototipo di Arlecchino, che, come vedremo, nato a sua volta nelle valli di Brescia e Bergamo, si ritrova letteralmente proiettato nelle Indie, ingaggiato su una nave della quarta spedizione di Colombo". (Dario Fo).
La raccolta, proveniente dalle collezioni reali spagnole, si formò in gran parte tra la fine del '500 e del '700 grazie alle acquisizioni degli Asburgo e alle realizzazioni dei Reali Laboratori di Pietre Dure di Napoli e Madrid. Tavoli di marmo intarsiati di pietre, vasi di ebano e porfido, stipi, scrittoi, tessuti, lastre di alabastro, ori, ametiste e lapislazzuli testimoniano il fulgore di un'arte di corte di altissimo livello, espressione dell'intenso rapporto che legò la penisola iberica a quella italiana attraverso artigiani eccellenti e un mecenatismo illuminato. Il volume si avvale di un'ampia introduzione, con documenti inediti, e di schede che accompagnano le riproduzioni a colori delle opere.
Dagli affreschi romanici dell'Europa medievale fino ai graffiti di New York, un viaggio attraverso i capolavori, i maestri, le città, i movimenti artistici. Attraverso ottocento dipinti di trecento artisti europei e americani sono presentati mille anni di pittura in doppie pagine tematiche e schede di approfondimento.
L'arte occidentale è ricca di simboli tratta dalla sapienza del passato, di cui spesso è andata persa la chiave di lettura. Nel corso dei secoli, i riferimenti culturali a cui gli artisti hanno attinto per veicolare particolari significati sono molteplici: dalla mitologia e filosofia del mondo classico ai culti di matrice orientale, dalla tradizione cristiana alle dottrine alchemico-esoteriche. Organizzato in modo tematico, il volume offre ai lettori gli strumenti per orientarsi nel mondo delle immagini attraverso una ricca scelta di temi e motici iconografici di epoche diverse; l'analisi di alcuni capolavori significativi consente di cogliere i vari livelli di lettura dell'opera d'arte e di individuare il contesto culturale d'appartenenza.
Il risultato più importante di questa ricerca sta nell'aver portato chiarezza sul mito della struttura monolitica dei gesuiti e della loro uniformità di pensiero sull'arte e sull'architettura. Una concezione unitaria, condivisa e programmatica dell'architettura e decorazione di tutti gli edifici dell'ordine certamente non esisteva; vi erano tuttavia principi base che orientavano i superiori della Compagnia nel valutare il rapporto tra mezzi e fini e nel vedere tutte le arti quali creature in grado di condurre l'uomo a Dio. La posizione di primo piano dei gesuiti nella vita culturale dell'epoca rese spesso possibile la realizzazione di tali principi in forme artistiche, producendo alcuni dei monumenti più belli del "secolo splendido" a Roma.
Aggiornata biografia critica del grande pittore domenicano.