Una galleria di ritratti di scrittori spagnoli e latinoamericani, visti attraverso la lente del fotografo Daniel Mordzinski, che fonde il talento visivo alla passione per la letteratura e all'amicizia con molti scrittori. Il catalogo raccoglie le foto in mostra all'Istituto Cervantes di Milano: sono i volti sia di narratori molto letti ma dalla fisionomia quasi sconosciuta, sia di quelli più celebri ma ripresi in pose non convenzionali. Da Luis Sepulveda a Paco Ignacio Taibo II, da Mayra Montero a Santiago Gamboa, le foto ci proiettano nei mondi in cui vivono gli scrittori e da cui nascono le loro opere. Con una prefazione di Luis Sepulveda.
Questo libro porta una nuova luce sugli orientamenti culturali di Vicino Orsini e sugli avventurosi significati delle sculture del suo giardino, alla luce di romanzi esoterici come "Il sogno di Polifilo" e dei poemi cavallereschi, dall'"Orlando Furioso" alla "Gerusalemme Liberata" o all'"Aminta" di Bernardo Tasso. Un continuo riscontro di brani poetici e di invenzioni iconografiche immerge il Sacro Bosco in una zona di incontro tra arte e letteratura, fra le più colorite e vivaci del Rinascimento italiano.
"Sono qui raccolti, per la prima volta convenientemente illustrati, alcuni dei saggi da me scritti nel decennio felice 1980-1990. Da un altro uomo, quindi, per il quale l'arte era soltanto fonte di godimento e non ragione di preoccupazione e di incertezza per il suo destino. Non mi riferisco, naturalmente, all'arte contemporanea a cui sempre minor necessità, almeno nelle forme tradizionali, si viene attribuendo di anno in anno. Mi riferisco alla conservazione di quella antica, sottoposta a restauri e a manomissioni che ne disperdono, assai frequentemente, l'aura e l'identità". (Dall'introduzione)
Il libro è una lunga riflessione di Claudio Abbado a colloquio con Lidia Bramani, assistente del Maestro da molti anni. Abbado tocca numerosi argomenti di carattere generale: dal ruolo della cultura nel mondo di oggi al problema della formazione musicale. Particolare attenzione è rivolta all'attività musicale giovanile (il Maestro dirige l'orchestra Gustav Mahler, costituita da elementi che provengono sia dall'Europa occidentale che da quella orientale). Ripercorrendo le proprie esperienze personali, gli incontri, le scelte, le aspirazioni, Abbado difende le ragioni della musica pura e del talento e chiarisce come non debbano essere subordinate a impedimenti di tipo organizzativo e a clientelismi che offendono l'arte.
Il cofanetto contiene il libro "I cani del gas" e il video dello spettacolo "Bestiario italiano", ripreso al teatro Giorgio Strehler di Milano. Nella prima parte del libro sono contenute le riflessioni di Marco Paolini nate dallo spettacolo; nella seconda sezione sono raccolti i testi di poeti usati da Paolini nel "Bestiario". Il video, figlio del precedente "Bestiario veneto", è anch'esso un viaggio non di grandi distanze ma di avventurosi microspostamenti, allargato però all'Italia intera. Ed ecco così le diverse lingue d'Italia salvate, trasportate in una narrazione affidata alla voce di Paolini e alla bravura di musicisti, metà veneti e metà napoletani, che rielaborando folk e blues ci restituiscono una scarica compatta di energia.
Una galleria di oltre 150 fotografie, divise per grandi argomenti, che presentano un ritratto del paesaggio italiano nelle sue diverse sfaccettature: l'atmosfera d'altri tempi di borghi e castelli, la maestosità di montagne e vulcani, la bellezza dei centri storici, le geometrie del paesaggio coltivato, la mistica di chiese e monasteri, il mare e le coste, i paesaggi lacustri e fluviali.
Il volume si articola in due parti distinte: l'una ha il compito di affrescare una sintesi organica della storia del teatro, delineando i percorsi della civiltà teatrale dall'era moderna ai giorni nostri. L'altra analizza quello che, nella sua introduzione, Roberto Alonge ha definito "teatro materiale": il teatro fatto di attori in carne e ossa, alle prese con esistenze nomadiche e attrezzature tecniche limitate.
Si tratta del secondo tomo del cinema europeo, dedicato alle cinematografie nazionali. Se nel primo venivano affrontati i passaggi storico e culturali, le fasi stilistiche e i processi industriali, questo nuovo volume porge al lettore un quadro ampio e articolato degli sviluppi, dei caratteri e dell'identità delle singole cinematografie nazionali.
"Nella vasta attività teatrale di Albert Camus, solo quattro sono le opere originali dello scrittore e vennero messe in scena per la prima volta, a Parigi, negli anni che vanno dal 1944 al 1949. La scrittura drammatica di Camus si configura come ricerca continua e si alimenta dei modelli più diversi: la tragedia classica per 'Il malinteso', l'assurdo per 'Caligola', la pura sperimentazione per 'Lo stato d'assedio', il rispetto della tradizione e della verità per 'I giusti'. Eppure in ogni protagonista di queste opere è sottinteso lo stesso dramma: quello dell'individuo che sceglie la difficile strada della rivolta 'senza per questo attingere alla privilegiata soglia della libertà'". (G. Davico Bonino)
Nel 1986 l'editore Franco Maria Ricci sottopose allo sguardo di Giorgio Manganelli immagini disparate: tabacchiere e stemmi come celebri quadri e affreschi, vetri preziosi e fotografie, disegni e frammenti di templi. Immobile al suo tavolo di scrittore, Manganelli elaborava prosa sulla base di queste immagini, scriveva cronache di visite immaginarie come un nuovo Diderot che ci offra resoconti di sempre innovativi Salons.