
Una guida comoda e pratica, attenta a una doppia prospettiva: la componente narrativa dei film e un punto di vista cristiano. Il libro si rivolge ad appassionati di cinema, a chi organizza cineforum e ai genitori che vogliono scegliere un film da godere in famiglia. Nel volume è presente una guida rapida di consultazione e di scelta: “i migliori film per tutti” e “i migliori film per i più giovani” sono film che offrono un’ottima occasione di intrattenimento con contenuti positivi. “I film per discutere” sono film a volte più problematici o meno “leggeri” che tuttavia possono essere occasione di arricchimento culturale e riflessione.
«Il mio amico Serge ha comprato un quadro» annuncia Marc, da solo in scena, ad apertura di sipario. «È una tela di circa un metro e sessanta per un metro e venti, dipinta di bianco. Il fondo è bianco, e strizzando gli occhi si possono intravedere delle sottili filettature diagonali, bianche». Subito dopo Marc viene a sapere dallo stesso Serge che il quadro bianco a righe bianche è stato pagato duecentomila franchi: cosa che Marc giudica grottesca, poiché secondo lui è «una merda». Un terzo amico, Yvan - che ha già abbastanza guai con i preparativi del suo matrimonio -, non prende posizione, venendo accusato dagli altri due di pusillanimità e doppiezza. Così, la serata che i tre decidono di trascorrere insieme si trasforma in un regolamento di conti, in un gioco al massacro: il quadro bianco a righe bianche diventa il rivelatore da cui affiorano a poco a poco nevrosi, risentimenti e rivalità, mentre le parole si fanno sempre più velenose, sempre più acuminate, fino a ridurre in macerie la fragile impalcatura di un rapporto fondato sull'egoismo, la vanità e l'ipocrisia. Yasmina Reza, di cui conosciamo la penna affilata e lo sguardo chirurgico, tocca in questa commedia nera vette di comica crudeltà, si diverte e ci fa divertire - perché ridiamo molto, anche se sempre più a denti stretti, a mano a mano che da sotto la maschera buffa del théâtre de boulevard vediamo spuntare la malinconia.
Fin dall'antichità, l'osservazione, l'interpretazione e la rappresentazione della volta celeste sono state tra le grandi sfide dell'umanità. Attraverso spettacolari illustrazioni tratte dalle più celebri, rare e preziose mappe celesti realizzate tra il XVI e il XIX secolo, autentici capolavori al confine tra arte e scienza, questo volume condurrà i lettori in un incredibile viaggio tra le costellazioni, mostrando i progressi compiuti dagli antichi astronomi, le interpretazioni più o meno fantasiose dei fenomeni celesti e l'evoluzione della conoscenza dell'universo ad opera dei grandi studiosi del passato che hanno dedicato la propria vita all'osservazione delle stelle.
«A Steve McCurry, mio fratello, la persona più talentuosa che abbia mai conosciuto.» (Bonnie McCurry). Steve McCurry è uno dei fotografi contemporanei che più hanno segnato l'immaginario comune, raccontando con i suoi scatti storie di volti e di uomini di tutte le culture del mondo. Mondadori Electa pubblica la sua biografia: "Steve McCurry. Una vita per immagini", scritta dalla sorella Bonnie McCurry, presidente degli Studios e da sempre legata al fratello da uno stretto rapporto affettivo e professionale, vera custode dell'archivio di immagini raccolte da Steve in 40 anni di carriera. Il volume raccoglie 600 scatti del fotografo, di cui oltre 200 inediti, e una serie di documenti e memorabilia dei viaggi avventurosi affrontati da Steve. In una sorta di romanzo di formazione, Bonnie ripercorre la vita del fratello partendo dall'infanzia a Philadelphia; narrando l'incidente che ha segnato per sempre la sua vita; gli anni giovanili e le prime esperienze artistiche; il primo grande viaggio in Europa e la decisione irrevocabile di intraprendere la carriera di fotografo. Il racconto prosegue per circa 40 anni tra luoghi di guerra (la Cambogia, il Medio Oriente, l'Afghanistan), disastri naturali (i monsoni in India) e luoghi dello spirito (le grandi vette himalayane e i templi, luoghi di fede e spiritualità). A rendere unico il volume un'esaustiva raccolta di scatti divisi per tematiche e alcuni portfolio inediti. Contenuti: Quando tutto ebbe inizio (Le influenze e la formazione); Diventare Steve McCurry (La scoperta della fotografia); Primi passi (Fotografo professionista); Afghanistan (La prima grande occasione); India (Uno dei luoghi simbolo della fotografia di McCurry); Punti di svolta (I momenti che hanno cambiato tutto); Ritratti (I ritratti, vere icone moderne); Rischi del mestiere (I rischi del mestiere); Fuori inquadratura (I dietro le quinte di una carriera leggendaria); Portfolio (Raccolte di inediti); ImagineAsia (Dalla parte degli ultimi); Tributi artistici (Il tributo dei fan); Family (Steve, Andie e Lucia). Steve McCurry è una delle icone della fotografia contemporanea da oltre trent'anni. Nato a Filadelfia, Pennsylvania, studia Cinematografia alla Pennsylvania State University e inizia a lavorare come fotografo per un giornale locale. Due anni dopo intraprende il primo di una lunga serie di viaggi in India. Le sue fotografie sono tra le prime a mostrare al mondo la brutalità dell'invasione russa. Da allora McCurry ha continuato a puntare il suo obiettivo su svariati Paesi sparsi nei sei continenti. I suoi scatti memorabili documentano conflitti, culture che rischiano di sparire, tradizioni millenarie e contraddizioni contemporanee, senza tuttavia tralasciare quell'elemento umano che ha reso il celebre ritratto della ragazza afghana un'immagine di grande potenza espressiva. McCurry è stato insignito di alcuni dei riconoscimenti più prestigiosi, tra cui la Robert Capa Gold Medal e il National Press Photographers Award, e può vantare il primato di aver vinto per ben quattro volte il World Press Photo Contest e di aver conquistato decine di altri premi nel corso della sua carriera.
Nell'immaginario europeo, una dozzina di animali giocano un ruolo più importante degli altri. Il lupo è uno di quelli. Occupa questo posto d'onore già nelle prime mitologie, dalla lupa di Romolo e Remo al gigantesco lupo Fenrir della mitologia norrena, divoratore del dio Odino e distruttore del Pantheon nordico, fino alle metamorfosi dei licantropi. A partire dal Medio Evo però la paura dei lupi comincia a declinare. I bestiari, i libri di favole e i cartoni animati moderni trasformano il grande lupo cattivo in un animale che non fa più paura a nessuno, un animale da burlesque, perseguitato dai cacciatori. Ma il lupo non smette di essere cacciatore selvaggio: documenti d'archivio, cronache, folklore... non solo attacca le greggi ma divora anche donne e bambini. Lo strano caso della bestia di Gevaudan nel 1760 è emblematica di questa paura nelle campagne. Sono i toponimi, i proverbi e qualche leggenda a preservare la memoria di questa bestia selvaggia e crudele così a lungo temuta.
Una rilettura della produzione artistica, ma anche del "personaggio" Renato Zero, segnato da una profonda ricerca spirituale. Un libro destinato a chi ama le canzoni di Zero, ma anche a educatori e insegnanti alla ricerca di vie nuove per parlare di spiritualità.
Una narrazione per immagini, un emozionante viaggio fotografico alla scoperta delle minoranze etniche e culturali del mondo, tra pastori e cacciatori, allevatori e contadini, per incontrare una straordinaria varietà di valori, tradizioni, linguaggi e stili di vita, spesso custoditi gelosamente nei secoli da piccole comunità e popoli che sono diventati - talvolta per scelta - "invisibili" al resto del mondo. I testi che accompagnano le spettacolari fotografie raccontano queste popolazioni,le loro vite, le loro verità: sono storie di resilienza, di intere etnie e tribù a un passo dall'estinzione, spesso ignare dei meccanismi del progresso, che gridano la loro unicità a un mondo che troppo spesso sembra aver perso la capacità di ascoltare.
«Bella, bellissima Italia che non si prende e che volando e per ogni senso, muta e scappa: perde di sé serena o piangendo, ma rifiorisce continuando.» (Paolo Volponi). Presentazione di Franco Iseppi.
Il reportage, finora inedito, sulla storia avvincente e sui segreti del Dipinto che, nella concezione comune, insieme con la Sacra Sindone di Torino, dà una fisionomia certa a Gesù di Nazaret. Il Volto miracoloso che ha dato vita a un culto praticato da milioni di persone. Parliamo dell'autentica immagine della Divina Misericordia, che Gesù ha chiesto alla santa mistica polacca Faustina Kowalska di far realizzare. Dalla Polonia alla Lituania, passando per la Bielorussia, le vicende del Quadro si snodano in una vera e propria spy-story che - sullo sfondo dell'avanzata nazista e dell'invasione sovietica - racconta il viaggio straordinario di questa sacra Immagine miracolosamente salvata da alcuni sacerdoti e, soprattutto, da un manipolo di donne coraggiose che l'hanno nascosta, rubata, comprata e riscattata a beneficio dell'umanità intera.
Un'Opera dai pregi antichi e classicheggianti, frutto di incitamento a salutari e sofferte riflessioni, che permette di immergersi direttamente all'interno della scena di quello che deve esser stato il mistero della Pasione e Morte di N.S. Gesù Cristo. Tutta la seconda parte dell'opera offre una ricca carrellata di approfondimenti filologici, storici ed esegetici richiamati nel testo.
Il volume ci conduce davanti a san Francesco, ai francescani delle origini e alla rivoluzione artistica di Giotto che, divenendo il pittore di Francesco e dei francescani, ha fatto seguito a quella rivoluzione spirituale e culturale che il santo aveva promosso. I testi di Engelbert Grau e Raoul Manselli costituiscono ormai due classici di riferimento per introdursi all'operato di Francesco e ai passi fondamentali del nuovo ordine religioso, che in breve tempo sarà presente nelle città d'Europa. Il testo di Serena Romano rappresenta una sintesi inedita di come l'arte di Giotto sia divenuta l'espressione figurativa della realtà religiosa e sociale che si stava affermando e, nel contempo, abbia aperto la strada a un nuovo straordinario capitolo della storia dell'arte.
"L'artista [...] è incaricato del compito di creare un'immagine atemporale e distaccata, in contatto con il cielo piuttosto che con l'umanità, un'immagine in grado di rispecchiare, come attraverso un riflesso diretto, il suo divino o santo archetipo e, inoltre, di servire come veicolo di forze divine, come ricettacolo della divina sostanza. Autosufficiente in relazione allo spettatore, l'immagine deve allo stesso tempo configurarsi in modo "aperto" nei confronti del cielo. Ciò che l'artista è chiamato a creare è un guscio, privo di forma e di senso in quanto tale, pronto a ricevere potenza • vita dall'alto, dallo Spirito Santo che lo coprirà della sua ombra, dalle entità celesti che vi eleggeranno la propria dimora."