"Vi è mai capitato di anticipare con preoccupazione un evento, di essere terrorizzati da una decisione da prendere, di temere qualsiasi tipo di cambiamento oppure di essere colpiti da una improvvisa crisi di panico? Se è cosi, anche voi fate parte di questo "popolo di ansiosi", ma siete in buona compagnia perché, solo in Italia, ci sono 5 milioni di persone che lottano quotidianamente con l'ansia, una prigione da cui è difficile liberarsi, un tunnel di cui spesso non si riesce a intravedere l'uscita". In questo libro Giampaolo Perna non solo racconta le origini dell'ansia, la differenza tra ansia normale e ansia patologica, l'analisi dei comportamenti ansiosi, ma insegna anche come uscirne. Sì, perché uscirne è possibile, sia per chi vive situazioni di ansia quotidiana, sia per chi è affetto da forme più gravi, quelle che rientrano nel capitolo dell'ansia patologica. Il primo passo, in una società sempre più basata sulla prestazione, è quello di non sentirsi in colpa o inadeguati, di sgombrare la mente dalla sensazione di non essere "normali". Poi è necessario capire che la buona volontà non basta, che spesso è necessario farsi aiutare, sia da un punto di vista psicologico che farmacologico. Partendo da casi esemplari, l'autore conduce lungo un percorso documentato ed efficace, indicando le vie d'uscita da uno dei disagi più diffusi del mondo moderno.
Un viaggio nel grande apparato obeso e ingordo del sistema Italia. Un'analisi a tutto tondo sulla democrazia zavorrata di un Paese che non può decollare. Un saggio che si avvale di dati aggiornati e in gran parte inediti e non si limita alla denuncia degli sprechi e degli insensati privilegi della politica, ma fa finalmente luce sui costi abnormi degli apparati pubblici e sulle molte altre "caste" che fino a ora non sono state investigate. Un'orgia di lobbies, privilegi, corporazioni, consulenze, portaborse, parassitismo, sprechi e auto blu. Un'analisi puntuale e impietosa del dissanguamento pubblico, e la ricerca di un'amara medicina da trangugiare al più presto.
L'uomo di cui parla la tv si chiama Aribert Heim, medico, il torturatore del campo di concentramento di Mauthausen, il "dottor Morte" passato alla storia per i suoi raccapriccianti esperimenti su cavie umane, l'ufficiale con gli occhi grigioazzurri che si rilassava fabbricando paralumi di pelle umana. Il documentario ipotizza che sia ancora vivo, chissà dove. Ma Danny Baz sa che non può essere vero. Perché lui stesso ha partecipato alla sua cattura. Ci erano voluti due anni per quella caccia. Continuava a incontrare ex nazisti, Heim, perfino il nipote di Hitler, a portare la sua catenina con la svastica e una pistola d'avorio con impressa la croce uncinata. Senza mai un ripensamento. Fiero. Alla fine, l'avevano beccato. Ha fatto parte di un'organizzazione segreta, Danny Baz: "La Civetta", creata per catturare, giudicare e giustiziare nazisti latitanti ed eternamente impuniti. Con lui, c'è Barney, che da bambino è stato vittima dei terrificanti esperimenti di Heim e li porta ancora impressi sulla pelle, ma, a differenza dei suoi familiari, è sopravvissuto, e poi ha fatto fortuna col petrolio in Texas. C'è John, un ebreo che lavora per la CIA. E Roger, un veterano del Vietnam. Né oblio né perdono, è il loro motto. Oggi l'organizzazione si è sciolta. E Danny può raccontare.
Durante il giorno, padre di famiglia e stimato giornalista; la notte, agente segreto con il nome in codice “Betulla”. Sarebbe questa la doppia vita di Renato Farina emersa nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti tra il SISMI e il commando CIA nella strana vicenda del rapimento e del trasferimento in Egitto di Abu Omar, imam di Milano. Lo stesso agente Betulla avrebbe avuto un ruolo importante – secondo le dichiarazioni del capo dei servizi segreti italiani, Nicolò Pollari – nelle operazioni dell’intelligence per i sequestri di italiani, come Quattrocchi, poi ucciso, e la Sgrena, che invece venne liberata. Insomma, Farina sarebbe stato un agente coperto di primo rango. Congegni sofisticati, identità fasulle, lavori di copertura? Lo si vedrà in questo racconto vero e affascinante come una spy story. Farina non ci sta però a passare per una spia. Non accetta di essere trattato come un traditore per aver agito secondo coscienza, nell’interesse del proprio Paese. Radiato dall’ordine dei giornalisti – benché avesse già rassegnato le dimissioni – oggetto di insulti ma anche di ammirazione, Renato Farina ha deciso che è venuto il momento di raccontare (quasi) tutta la verità sull’agente Betulla. L’occasione per saperne di più sul mondo dei servizi segreti, ma anche per capire che cosa non va in quel sistema di potere dal quale Farina sostiene di essere stato perseguitato ingiustamente, sentendosi autorizzato a togliersi un po’ di sassolini dalle scarpe, rivelando verità scomode, finora taciute.
Chissà se c’è ancora qualcuno convinto che lo tsunami finanziario non lo riguardi. Roba per élite di ricconi. O per i cervelloni di Wall Street, ma per fortuna qui è tutta un'altra storia. Perché se ancora qualcuno lo pensa si sbaglia, e di grosso. Siamo noi che abbiamo subìto i danni del grande crac. E chissà per quanto andrà avanti. Banche, assicurazioni e finanza sono nell’occhio del ciclone. In Italia, le famiglie continuano a rimetterci un mucchio di quattrini. Ora si scava tra le macerie e si vuole correre ai ripari. Ma il rischio è che, scattata la vecchia trappola, se ne prepara un'altra. C'è tutto questo in queste pagine. Non solo la vecchietta che è andata in banca con tutti i risparmi e ne è uscita con le sue belle obbligazioni Parmalat o Lehman Brothers, carta straccia. Né la famigliola che ha chiesto il mutuo per comprare casa ed è rimasta strozzata dalle rate in continua crescita. Né il professionista che si domanda come sia possibile che i fondi vadano sempre più a fondo. O l’incredulità di chi scopre che le spese sul conto corrente superano gli interessi. Ci siamo tutti noi, proprio tutti, intrappolati in un valzer di scandali, risparmi andati in fumo e inganni. La «tempesta perfetta» di questi mesi, sommata a risparmi che si assottigliano, economia in ginocchio, costo della vita in continua crescita e stipendi fermi, ha mostrato che il re è nudo e la pazienza dei sudditi al limite. Ma il fatto è che il sistema finanziario ha invaso la nostra vita. Con questo mondo si ha a che fare tutti i giorni: la casa, l’auto, i risparmi, la pensione, le polizze, i finanziamenti. Tutti i giorni si scoprono costi invisibili e inganni. Uno slalom che genera disillusione, rabbia, sfiducia. Ci sono storie vere in questo libro, e ognuna descrive un pezzo di vita, tra verità non dette e truffe vere proprie. Esempi concreti, carnefici e vittime, persone e famiglie che illuminano la freddezza dei dati. Per smascherare le trappole e scoprirsi un po' meno vulnerabili.
Mentre i bagliori dei bombardamenti continuano a punteggiare il cielo di Baghdad, un giovane uomo cammina sui tetti a terrazza della città che sembra avvolta in un tempo dilatato e sospeso. Nessuna voce, nessun rumore se non quello dei tuoni sordi che rimbombano confusi e intermittenti sullo sfondo della scena. L’uomo avanza nel nulla, come un miraggio, poi con la mano afferra un bastone lungo e sottile celato dietro a un muretto. Non appena lo alza, decine di piccioni spuntano dal niente del cielo e iniziano a danzare attorno a quel bastone, al ritmo di una musica che nessun altro può sentire.
Fahim, questo è il nome del giovane uomo, a un tratto si ferma e guarda il cielo. Una piccola piuma bianca scende svolazzando e lui apre la mano per accoglierla. Un gesto semplice, che lo riporta indietro nel tempo, a quando era un bambino. Al giorno in cui suo fratello Ali gli ha regalato una fionda fatta con le sue mani, per sottrarlo ai suoi sogni a occhi aperti. Quello è il giorno in cui tutto è cambiato. Un piccolo dramma in mezzo a quelli grandi della sua terra, un evento che ha trasformato per sempre la sua vita, chiudendogli una strada e aprendogliene altre, inaspettate.
Raccontando la storia di Fahim e della sua famiglia, il suo prezioso mistero, i suoi dolorosi e deliziosi segreti, queste pagine narrano anche quella di un paese millenario, in bilico tra la raffinatezza e la sensibilità delle tradizioni mistiche sufi e il dramma insensato della guerra.
Gianni Palagonia è un poliziotto antimafia, uno scomodo, uno che ha partecipato a importanti operazioni contro la criminalità organizzata e poi è dovuto fuggire dalla Sicilia con sua moglie e i suoi figli, per salvare la pelle di tutti. Ora è in una città del Nord, sotto copertura, e deve reinventarsi una vita. Si troverà coinvolto nelle indagini sulle infiltrazioni di Cosa Nostra e poi in prima linea nella più grande operazione antiterrorismo degli ultimi anni, quella che, dopo l’omicidio del professor Marco Biagi, porterà all’individuazione del nucleo delle nuove Brigate Rosse PCC. E mentre la sua vita di poliziotto si fa sempre più dura, frenetica, pericolosa e infida, la sua vita privata si sfalda un giorno dopo l’altro, nell’alienazione, nella solitudine, in una quotidianità impossibile in cui nulla pare avere un senso.
Il 17 giugno 1972, nella sede del Comitato nazionale del Partito Democratico, una porta mantenuta socchiusa da un pezzo di nastro adesivo insospettisce una guardia, che chiama la polizia. Inizia così, come un film di spionaggio, uno dei più devastanti scandali politici della storia: lo scandalo Watergate. In un crescendo di complicità, il caso si gonfia. Non più un semplice furto, ma un enorme scandalo, con il coinvolgimento del presidente Nixon, che dopo due anni di depistaggi, bugie, false dichiarazioni, è costretto alle dimissioni, primo e unico presidente della storia americana, a un soffio dall'impeachment. Cinque anni dopo, è un Richard Nixon agguerrito e determinato quello che accetta di farsi intervistare dal giornalista inglese Frost. Forte del fatto di non essere stato né processato né condannato, l'ex presidente ha continuato a proclamare la sua innocenza. E quell'intervista gli consentirebbe di riconquistare l'opinione pubblica, ricordando i successi intascati durante il suo mandato, dai rapporti con la Cina alla conclusione della guerra in Vietnam, oltre che di guadagnare la bella somma di un milione di dollari. Ma le cose andranno diversamente. Colpito al fianco da domande stringenti e messo di fronte a brani di intercettazioni telefoniche mai divulgate prima, Nixon vacilla e fa proprio quello da cui il suo successore Ford l'aveva messo in guardia: confessa di aver violato la legge.
Della Cina, un Paese grande quasi come un Continente, l’Occidente ha sicuramente una percezione surreale, a tratti addirittura paradossale. Se ne parla (anche molto), con essa si commercia (pure abbondantemente), ma è come se tutti fingessero di non vedere le macroscopiche piaghe che l’affliggono.
La Cina, erede – comunque e nonostante tutto – del passato maoista, resta una grande potenza militare ed economica dove vige un regime ancora ispirato al dirigismo più anacronistico. Oggi come in passato resta un Paese in cui si violano sistematicamente i diritti umani, le libertà fondamentali della persona e la dignità dei cittadini. Sono all’ordine del giorno, ancora oggi, arresti indiscriminati, azioni ingiustificate di polizia, abusi illegittimi. Nello spregio più totale dello Stato di diritto, la Cina continua a praticare su larga scala la pena di morte, lo schiavismo e il commercio di organi umani, mietendo annualmente migliaia di vittime. Continuano le restrizioni alla libertà religiosa e lo stesso si constata per la triste pratica degli “orfanotrofi della morte” dove vengono lasciati morire i figli non graditi al regime: quelli che eccedono l’obbligatorietà del figlio unico per famiglia, regola sancita da una rigida politica abortista che colpisce soprattutto le bambine.
In questa inchiesta ricca di documenti, attraverso testimonianze e dati sconvolgenti, si compone il macabro mosaico cinese: una minaccia incombente sulla civiltà occidentale.
Carlos aveva otto anni quando il mondo cambiò. Successe mentre lui dormiva, e senza che nessuno lo avesse consultato. Ne fu molto indispettito, ma questo non impedì al mondo di cambiare.
In quanto figlio di un importante giudice nella Cuba di Batista, in effetti Carlos godeva del meglio della vita. Un autista lo portava tutti i giorni all’esclusiva scuola cattolica che frequentava insieme ai figli del presidente e sollecite cameriere si occupavano di lui e dei suoi fratelli. Se non fosse stato che suo padre si credeva l’incarnazione di Luigi XVI, e trattava i figli come principi Borbone, tutto sarebbe andato per il meglio. Aveva sposato sua madre perché assomigliava a Maria Antonietta e, un giorno, avendo riconosciuto in un bambino incontrato per strada il Delfino di Francia, lo aveva adottato seduta stante. Ernesto, il nuovo fratello, era entrato immediatamente nell’elenco delle cose di cui Carlos aveva paura: insieme alle lucertole, al quadro di Maria Teresa d’Austria appeso nella sala da pranzo e al candelabro a forma di donna senza gambe. All’elenco si erano aggiunti anche i cattivi pensieri, da quando Fratello Alejandro a scuola lo aveva diffidato dall’averne. E pure le riviste sporche, qualunque cosa fossero.
Ma quel giorno, Luigi XVI gli comunicò che i ribelli avevano vinto e che Batista aveva lasciato l’Avana. Non c’era posto per dei Borbone nella nuova Cuba.
Così Carlos, insieme a 14.000 altri bambini, venne separato dai suoi genitori e mandato in esilio in America nell’ambito dell’operazione chiamata “Pedro Pan”. Ma il ricordo delle mille onde turchesi della sua terra non lo abbandonerà mai.
randi rossi, bianchi da amare, perfette bollicine. Trentotto indimenticabili bicchieri, dal Brunello di Montalcino alla Falanghina, dal Pinot Nero al Franciacorta, dal Cabernet al Porto, dal Syrah all’Amarone, dal Barbaresco al Tokaji, dal Primitivo di Manduria allo Champagne.
Ci sono molti libri che si propongono di abbinare un vino a un piatto, ma questo vuole abbinare il vino alla vita, tutta intera. Non solo racconta di ogni vino che storia ha, da dove viene – e spesso sono racconti e aneddoti tanto straordinari da sembrare impossibili, epici o drammatici, romantici e guerreschi, erotici ed eroici – ma soprattutto che sensazioni offre, cosa dice a tutti noi oggi, mentre lo beviamo, e in quale momento dell’esistenza ci può accompagnare. Perché la terra conosce profondità che l’uomo non immagina.
Utile e seducente al tempo stesso, un nuovo viaggio nella filosofia del vino, della vite, della vita, dedicato a quanti hanno compreso che non si beve per dimenticare, ma per ricordare.
Vinosofia. La giusta temperatura della vita. Il giusto frutto, nella giusta occasione. Chissà che non sia proprio questa la più autentica e appropriata Guida dei Vini.
"Credo che l'Occidente sappia straordinariamente poco dei Vietcong: dei loro progetti, delle loro difficoltà, dei loro conflitti interni. Le circostanze della guerra e l'estrema attenzione con cui i Vietcong nascondevano le loro attività hanno ammantato di segretezza la rivoluzione. Eppure solo comprendendo i vietnamiti che combattevano sul fronte opposto si potrà avere un quadro vagamente completo di una guerra sulla quale gli americani sembrano aver riflettuto così tanto, l'unica guerra che abbiano mai perduto". Molti libri, centinaia di articoli, decine di grandi film si sono preoccupati di ricostruire la guerra del Vietnam, uno dei conflitti più celebri, devastanti e gravidi di conseguenze del nostro tempo. Ma nessuno, prima d'ora, aveva raccontato l'altro lato della medaglia, l'altra parte della barricata. Questo è "l'altro Vietnam", il racconto di quella guerra attraverso gli occhi del"nemico".
I Vangeli descrivono Gesù come Messia assolutamente apolitico, disinteressato alle questioni della Palestina del suo tempo e impegnato a precisare che il suo Regno "non è di questo mondo". Ma allora perché i Romani lo avrebbero crocifisso, comminando una condanna riservata unicamente agli agitatori politici? E perché mai il Sinedrio avrebbe dovuto esigere una simile pena, se quella prevista per la blasfemia era la lapidazione? Per il professor Eisenman, uno dei più rilevanti esperti degli antichi manoscritti del Mar Morto, il quadro offerto dal Nuovo Testamento è a dir poco sospetto. Anzi, è un quadro palesemente falsificato, il risultato di un'opera di mistificazione messa in atto in primo luogo da Paolo di Tarso, ellenizzante, antisemita e pesantemente compromesso con il potere di Roma. La scoperta dei Rotoli di Qumran, e di testi come il Vangelo di Giuda e le Apocalissi di Nagh Hammadi, permette ora di smascherare la manipolazione, e di comprendere così la vera natura della Chiesa delle origini, una comunità in cui Giacomo, il fratello di Gesù, ebbe indubitamente un ruolo di primo piano.