I nodi della vita e dell'ambivalente passione filosofica e politica si strinsero per Platone nel 399, data del processo a Socrate. L'Apologia è l'opera nella quale egli presenta Socrate che si difende davanti ai giudici ateniesi, che lo condanneranno a morte al termine di un processo intentatogli per reati di opinione che vanno dall'empietà alla corruzione dei giovani tramite l'insegnamento. Democrazia, oligarchia, etica tradizionale, religione olimpica, tutto viene messo in discussione in nome in nome di una superiore fede nella divinità per la prima volta buona.
Figura demoniaca di maga barbara e crudele, Medea è uno dei personaggi più noti, estremi e coinvolgenti del teatro antico. Lucida e determinata nel compiere una vendetta atroce, l'assassinio dei figli, che la colpirà con violenza devastante, Medea appare perfettamente consapevole delle conseguenze del suo gesto estremo. Ma alla tensione emotiva ("capisco quali dolori dovrò sostenere, ma più forte dei miei propositi è la passione") si unisce un'assoluta autonomia intellettuale, fino ad allora sconosciuta in una donna nel mondo greco. Nella sua introduzione Vincenzo Di Benedetto mette in luce la modernità di questa tragedia e spiega la dura polemica dell'autore contro la società ateniese di quegli anni.
Nell'"Etica endemia" il pensiero morale di Aristotele raggiunge la tensione speculativa più alta e la piena maturità. Posteriore all'"Etica nicomachea", questo trattato ne riformula le dottrine in una esposizione sintetica e al tempo stesso concettualmente e formalmente più rigorosa. Vi si trova, in particolare, una più solida analisi del rapporto fra la virtù etica e la contemplazione di dio, che porta Aristotele a delineare un profilo dell'uomo di straordinaria ricchezza. La paternità aristotelica dell'opera, a lungo dibattuta, è oggi riconosciuta dalla grande maggioranza degli studiosi e può considerarsi assodata. La presente edizione, condotta sul testo critico di Susemihl, è arricchita da una monografia introduttiva e da un ampio apparato di note filologiche e storiche.
Il "Teeteto", dialogo dalla struttura complessa e affascinante, che tratta del tema della conoscenza, presenta una straordinaria ricchezza filosofica e una quantità di temi che saranno destinati a scandire l'intero corso del pensiero occidentale. Protagonista del dialogo è un Socrate ormai anziano, settantenne, che si appresta ad affrontare il processo che lo condurrà alla morte; al suo fianco, Teodoro, amico di Platone, e il giovane Teeteto, figura misteriosa, presentato come matematico eccezionale, che Socrate accompagnerà in un lungo percorso dialettico ed ermeneutico a raggiungere un nuovo sapere. Franco Ferrari nell'ampia introduzione mette in luce i problemi e le molteplici interpretazioni di questo dialogo nel corso dei secoli, offrendo nel commento gli strumenti per conoscerne le infinite sfaccettature.
I frammenti qui presentati appartengono a opere di logica e di filosofia. Si tratta di testi di estremo interesse per capire ed approfondire aspetti fondamentali del pensiero di Aristotele, anche se alcuni studiosi ritengono che non siano direttamente attribuibili al filosofo. Due scritti, e cioè quello "Sulle idee" e "Sul bene", senza dubbio autentici, testimoniano come Aristotele interpretò e criticò le teorie platoniche delle Idee e dei principi. Altri testi sono invece dedicati a celebri protagonisti della storia del pensiero antico, come Pitagora e i Pitagorici, Democrito e Archita; in altri ancora, si riflette su temi concernenti il linguaggio (Appunti) e il mondo fisico (Problemi). I frammenti di ogni trattato, tradotti con estrema cura filologica, sono preceduti da una nutrita introduzione storico-esegetica, che s'affianca all'introduzione generale e a due apparati di indici.
Il "Protagora" è uno dei capolavori drammatici di Platone e una brillante introduzione alla sua filosofia. In quest'opera viene esaminata la possibilità di insegnare ai giovani la virtù, termine che indicava presso i Greci la capacità di realizzarsi pienamente come uomini 'kaloi kai agathoi', virtuosi ed eccellenti da tutti i punti di vista. Ambientato nella casa del ricco e dissoluto Callia, il dialogo assume i tratti di un'opera teatrale, sul cui scenario si misurano due grandiose e opposte personalità, l'affascinante Protagora, padre di tutti i sofisti e portavoce di una visione relativa dei valori politici e morali, e Socrate, il grande maestro di Platone; intorno, tra i curiosi spettatori, partecipano alla discussione i due sofisti Prodico e Ippia, e il celebre Alcibiade. Nell'introduzione Maria Lorenza Chiesara analizza puntualmente il dialogo e ne traccia le principali linee interpretative.
Negli anni difficili della guerra del Peloponneso, Atene è governata da un demagogo arrogante e vigliacco, che asseconda i peggiori istinti e la credulità della massa. Liberare il paese da questo individuo è il compito assegnato all'azione comica, che tuttavia può venire realizzato solo applicando un paradosso, che scaturisce da una lettura acuta e amara della realtà: il demagogo, scelto dal popolo con libere elezioni, può essere scalzato solo da chi adoperi le sue stesse armi, e sia dunque peggiore e più spregevole di lui. Proprio questo avviene in una scintillante successione di scontri verbali condotti con la coerenza fantastica che caratterizza Aristofane; ma da questo successo germoglia in modo miracolistico e commovente il sogno di un popolo "ringiovanito" che ritrova di colpo i suoi poteri e soprattutto la sua dignità. Nell'introduzione Guido Paduano illustra i temi della commedia inquadrandola nel contesto storico, e ne offre una nuova e limpida traduzione.
Documento di straordinario interesse, la "Vita di Costantino" offre testimonianze di prima mano su avvenimenti che segnarono la nascita dell'impero bizantino come il Concilio di Nicea, e coglie gli aspetti innovativi della politica del fondatore della "nuova Roma". In questa opera composita, che si pone tra diversi generi letterari, la storiografia, la biografia e l'encomio, Eusebio di Cesarea celebra il primo imperatore cristiano, Costantino, di cui intuisce il carattere quasi rivoluzionario della condotta politica. Dall'inedito connubio tra religione cristiana e potere imperiale nascerà la nuova teologia politica, destinata a divenire il cardine dell'ideologia imperiale dell'intero millennio bizantino. Nell'introduzione Laura Franco offre un quadro storico dell'opera e ne sottolinea le principali caratteristiche letterarie.
Un esperimento di magia finito male, un giovane imprudente trasformato in asino, una sequenza di traversie (e di racconti), fino al provvidenziale intervento di una dea: Iside. Ma cosa sono davvero le Metamorfosi? Solo un racconto divertente o un percorso iniziatico? Il lettore sarà tentato di scoprire indizi di un senso più profondo in una novella diventata famosa nella letteratura europea, la favola di Amore e Psiche, che rispecchia emblematicamente la trama principale in cui è contenuta.
Cicerone nelle sue opere filosofiche gettò le basi di quel lessico astratto destinato a divenire patrimonio della tradizione culturale europea.