"Avremo in queste pagine un oggetto e uno scopo ben precisi: seguire, tra medievale, moderno, postmoderno, una dimensione della storia generalmente trascurata, quella giuridica; una dimensione che, pur immersa nella globalità del divenire storico, ha una sua autonomia, che ha talvolta grossi legami con il potere politico e gli è sottomessa, ma che, soprattutto nelle manifestazioni della pratica quotidiana e della riflessione scientifica, ha la forza e la capacità di percorrere strade proprie. Seguiremo legislatori, giudici, scienziati, semplici uomini di affari in una vicenda segnata da una perenne dialettica fra localismo-particolarismo e universalismo, dove il diritto rivela il suo carattere di realtà affiorante alla superficie della quotidianità dalle radici profonde di una civiltà e pertanto capace di esprimerla nella sua cifra più genuina; rivelando altresì la sua possibile autonomia dalle scelte contingenti del potere politico. Il nostro cammino è lungo: più di millecinquecento anni. Hanno - Medioevo, modernità e postmodernità - una visione uniforme del diritto, della sua genesi e del suo esprimersi, tanto da consigliare di vedere quei millecinquecento anni come un continuum che corre ininterrotto? O constatiamo visioni diverse, se non addirittura opposte?". (Paolo Grossi)
Democrazia: un'idea straordinariamente duttile che ha plasmato il corso della storia europea, dalla Rivoluzione inglese a quella francese, dalla Prima guerra mondiale fino alla guerra fredda e al crollo del Muro. Ripercorrendo le ideologie che l'hanno nutrita e sostenuta, Canfora formula la sua tesi: il meccanismo elettorale è ben lungi dal rappresentare la democrazia. Oggi, nel mondo ricco, ha vinto la libertà, con tutte le sue immani conseguenze. La democrazia è rinviata ad altre epoche.
"L'Europa oggi è ancora da fare e addirittura da pensare. Il passato propone, ma non dispone, il presente è determinato tanto dal caso e dal libero arbitrio quanto dall'eredità del passato. Questo libro mostra le anticipazioni medievali dell'Europa e le forze che le hanno combattute con maggiore o minore vigore per poi sconfiggere questi primi tentativi, in un processo discontinuo dalle alterne vicende. Ma si tenta anche di provare che i secoli tra il IV e il XV sono stati determinanti e che, di tutti i lasciti vitali per l'Europa di oggi e di domani, quello medievale è il più importante". Così Le Goff presenta la sua riflessione sulle unità e le diversità, le idee e le strutture materiali che hanno definito la nascita e l'evoluzione dell'Europa.
L'Europa non è nata nel primo millennio dell'era cristiana, come di solito si crede, ma nel secondo. Gli europei hanno accarezzato l'idea di essere eredi delle civiltà classiche del mondo mediterraneo e pensato che la loro fosse il prodotto della fusione della cultura umanistica di Grecia e Roma, con le intuizioni spirituali e le forze morali della tradizione religiosa giudaico-cristiana. Quest'idea è un prodotto dell'XI e XII secolo, quando l'Europa nord-occidentale conquistò per la prima volta una centralità continentale. Tuttavia, dal blocco di materiali sociali, istituzionali e intellettuali che l'eredità greco-romana fornì all'Europa, la civiltà di quei secoli prese solo ciò che gli interessava per la propria costruzione.
Un giorno, mentre Europa giocava con le amiche sulla riva del mare, arrivò a nuoto Giove sotto le sembianze di un toro e la rapì. Le rappresentazioni di questo mito mostrano un'Europa impaurita che si accomiata tristemente dalle compagne. Le discendenti di Europa hanno reclamato la pace e la libertà. Ma sono riuscite ad essere libere? Gisela Bock, nel quadro di una storia culturale delle relazioni fra i sessi, disegna la situazione di vita, di lavoro e giuridica, delle donne dal Medioevo ad oggi, i loro ideali e le loro realtà, la loro faticosa lotta per i diritti civili, politici e sociali.
La famiglia è il nucleo intorno al quale si sono variamente articolate nel tempo le relazioni sociali, politiche ed economiche della nostra civiltà. Jack Goody individua i momenti salienti della sua trasformazione storica dall'antichità ad oggi, soffermandosi sull'avvento del Cristianesimo, sull'età feudale, sul Rinascimento, sulla Riforma protestante, sulla Rivoluzione industriale, fino al nostro secolo. Alla sistematicità e alla completezza dell'informazione il volume aggiunge il pregio di un'originale chiave interpretativa. Goody guarda alla storia della famiglia europea in una prospettiva comparativa, dimostrando la sostanziale affinità del modello familiare europeo con quello delle società asiatiche e africane.
Il libro intende essere un viaggio all'interno del Medioevo, mettendo in luce, in particolare, l'emergere dell'uomo come individuo nella letteratura, nella filosofia e nell'arte.
Il libro tratta gli aspetti essenziali della storia europea del XVIII secolo. A grandi linee, le tematiche sviluppate sono: la società nelle sue articolazioni; la politica (storie nazionali, conflitti, equilibri internazionali); l'Illuminismo e i suoi sostenitori; le aperture dell'Europa verso il resto del mondo; la radicalizzazione dell'Illuminismo e la reazione ad essa, con accenni agli sviluppi del XIX secolo.