Mariapia Veladiano attinge, per questa storia, dalla sua esperienza nel mondo della scuola. «Capita a tutti gli insegnanti di trovarsi di fronte uno studente che non si riesce ad agganciare fino in fondo. Sta lì, è educato, segue, è carino, ma non riesci a capirlo e sai che ha qualcosa da comunicarti. È una sensazione di impotenza con cui l'insegnante deve fare spesso i conti: la strada è sempre l'empatia e un atteggiamento non giudicante».
Un piccolo gioiello dal Premio Strega Daniele Mencarelli: la storia di un rapporto di fiducia tra tre generazioni -- nonno, padre e nipote -- che ha al centro un coltello rinvenuto nella Seconda guerra mondiale. Il racconto della mancanza di fede di un figlio davanti alla malattia di suo padre, e della rinnovata fede che gli viene accordata invece dal nipotino.
Cosa succede quando si invoca un santo e questo, in carne e ossa, tra lo stupore e l'incredulità di tutti, arriva? Emanuele Fant, scrittore e insegnante, si immagina che san Giovanni Bosco, chiamato da una suora, giunga in una scuola per dare una mano a una ragazzina in crisi. I colpi di scena e l'umorismo non mancano, accompagnati da una scrittura scoppiettante e visionaria. Rideva e piangeva, mentre correva con le ciabatte inzuppate dietro alla tonaca rigonfia di quell'assurdo compagno di avventura.
La storie di tre amiche dette Maria la Bella, Maria la Buona, Maria e Basta, cresciute insieme in un piccolo paese, tutte e tre con lo stesso nome e un diverso destino. Tre destini legati da un nome intrecciato con la presenza femminile nella storia della salvezza. Erano nate lo stesso anno, nello stesso paese. Avevano fatto le scuole insieme, dall'asilo alle medie. Insieme erano andate in parrocchia, al cinema, in discoteca...
Selah è la storia di un vuoto, quello lasciato dal papà del protagonista e quello lasciato all'umanità da papa Benedetto XVI, ma anche il vuoto di un fratellastro e una sorellastra che si cercano e non si incontrano.
«La protagonista del racconto è un oggetto e la sua identità consiste soltanto nell'essere un materiale. Non capisce concetti come la consistenza, la temperatura o lo scorrere del tempo. Per questo guarda gli uomini e si stupisce della voce, di ciò che è leggero, della capacità creativa, ma anche delle lacrime, degli abbracci, della vergogna, di tutto ciò che chiamiamo "emozioni". Di che materia sono fatti gli uomini? Di voce. Siamo parola, musica e canto».
Chi è la Santa misteriosa di cui parla questo racconto? Perché i santi sono così amati? «Il fascino che provo verso le vite dei santi sta nei dettagli, talvolta poco conosciuti, che da un lato li avvicinano alla nostra vita quotidiana, ma dall'altra aprono strade incomprensibili verso il meraviglioso. Sono racconti pieni di piccoli gesti che collegano il cielo alla terra, il visibile all'invisibile, il finito all'infinito».
Due brevi testi di Antoine de Saint-Exupéry, il grande narratore e avitore francese autore del bestseller Il piccolo principe. Avevano poco da dirsi, ma spesso li si vedeva camminare a lavoro ultimato, mentre guardavano in silenzio i fiori, il giardino, il cielo e gli alberi.
Giuda Iscariota e Maria Maddalena nella parole di uno degli autori più amati di sempre, Gibran. Giuda venne nella mia casa la vigilia di Pasqua; bussò con forza alla mia porta. E quando entrò lo guardai: aveva il viso terreo.
"La coincidenza dell'anno della vita consacrata con la canonizzazione della beata Maria Cristina Brando, Fondatrice delle suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato fa riflettere, in quanto Ella è stata un'innamorata dell'Eucaristia e ha fatto della sua vita un'Eucaristia, un'adorazione continua e vittima di riparazione dei peccati del mondo. Il suo profondo amore per l'Eucaristia e la sua esperienza l'hanno portata a creare una comunità che vivesse di e per l'Eucaristia, così è divenuta una vera maestra di spiritualità eucaristica. Questa pubblicazione vuol essere una semplice guida per approfondire la nostra spiritualità alla luce del fondamento della nostra vita nell'eccezionale carisma di amore a Gesù Sacramentato. Solo nell'indispensabile rapporto con Gesù è possibile vivere gioiosamente la vocazione religiosa. È l'augurio che faccio alle mie carissime consorelle e a chiunque avesse tra le mani questi piccoli e brevi pensieri di santa Maria Cristina, perché trovi in essi l'incoraggiamento per essere gioiosamente fedeli alla vocazione e perché la nostra vita sia sempre un rendimento di grazie, un'Eucaristia gradita a Dio." (Madre Carle Di Meo. Superiora generale)
Nel presente volume l’Autrice intende offrire l’eredità spirituale della beata Savina Petrilli, emula della sua concittadina santa Caterina da Siena, cioè “i valori e le scelte che l’hanno motivata e le intuizioni spirituali che da esse provengono, sempre guidata dal carisma, quale dono di grazia, sorgente della sua soda spiritualità”. Il libro, oltre che rivolgersi alla Famiglia religiosa delle Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena, consente anche ai laici di condividerne la spiritualità e la missione per il bene del corpo mistico che è la Chiesa.
Cristina Siccardi, nata a Torino nel 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con La Stampa e La Gazzetta del Piemonte. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Pier Giorgio Frassati. Modello per i cristiani del Duemila (San Paolo, 2002); Rita Montella (2003); Monsignor Luigi Talamoni (San Paolo, 2004); Santa Vincenza Gerosa (San Paolo, 2004); Fratel Silvestro, la vite di Dio (San Paolo, 2006); Sulle tracce della Madre. L’eredità spirituale di Teresa Orsini Doria Pamphili Landi (San Paolo, 2006); Come aquila che plana. Savina Petrilli (2008).
Possono i “militari” diventare santi?
L’Autore offre una rassegna di santi e martiri, che direttamente o indirettamente, per un tempo più o meno lungo, hanno avuto a che fare con la vita militare e che in essa, o dopo di essa, hanno testimoniato eroicamente la loro fede cristiana. Si tratta per la maggior parte di martiri e santi dei primi secoli e poi di numerose figure di santi russi e slavi in genere, tra i quali principi e re, nonché note figure di santi europei e specialmente italiani. Tutti vengono elencati, indipendentemente dall’epoca, in ordine alfabetico, come riportato nell’Indice.
Il volume è preceduto da una Prefazione dell’Arcivescovo Mons. Vincenzo Pelvi, Ordinario castrense per l’Italia, il quale in poche righe, oltre a darne una chiave di lettura, smonta i tanti pregiudizi verso il popolo militare.
Giulio Cerchietti, nato a Tivoli (Roma) nel 1958 e appartenente all’Ordine dei Francescani Minori, si è laureato in diritto canonico all’Antonianum di Roma e in scienze giuridiche alla Pontificia Università Lateranense. È attualmente officiale alla Congregazione dei Vescovi, dove è anche responsabile dell’Ufficio Internazionale degli Ordinariati Militari.
Il libro raccoglie pensieri e riflessioni di Fratel Silvestro Pia, missionario per 45 anni in Burkina Faso, dove ha portato evangelizzazione e promozione umana.
Il Fuoco dello Spirito Santo animò il credo e l’azione di questo grande missionario del nostro tempo; la Croce sostenne fatiche e speranze, dolori e conquiste durante gli anni del suo apostolato.. E Fuoco e Croce, scandalo e salvezza degli uomini, sono alla base della spiritualità di Fratel Silvestro di cui ha lasciato traccia in scritti, appunti, lettere.
Cristina Siccardi, nata a Torino nel 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con La Stampa e La Gazzetta del Piemonte. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Pier Giorgio Frassati. Modello per i cristiani del Duemila (San Paolo, 2002); Rita Montella (2003); Monsignor Luigi Talamoni (San Paolo, 2004); Santa Vincenza Gerosa (San Paolo, 2004); Fratel Silvestro, la vite di Dio (San Paolo, 2006).
È possibile diventare santi a diciotto anni? La luminosa esperienza di Chiara Badano (1971-1990), una ragazza che nella sua vita ha seguito la spiritualità dell’Istituto secolare dei Focolarini, racconta i grandi valori che hanno orientato il suo cammino, insieme alle risorse da cui ha saputo attingere il coraggio e la tenacia per andare controcorrente e tessere con Cristo uno splendido rapporto di unione.
In queste pagine sono rapidamente tratteggiati i punti essenziali del suo percorso, che nelle vicende ordinarie della vita di oggi mostra come è attuabile e affascinante la scoperta del vero amore al seguito di Gesù.
Mariagrazia Magrini , nata a Torino, dopo alcuni anni di insegnamento, ha prestato servizio nella Curia arcivescovile di Torino e successivamente in quella di Acqui. Impegnata a realizzare varie iniziative diocesane, nel 1998 è stata nominata vicepostulatrice nel Processo per la canonizzazione di Chiara Badano; e poi collaboratrice esterna del relatore, p. Cristo foro Bove e del postulatore, padre Florio Tessari, presso la Congregazione per le Cause dei Santi. Ha curato varie pubblicazioni sulla figura di Chiara, insieme alla redazione del periodico Credere all’Amore.
San Filippo Neri, fiorentino di nascita, romano di adozione (è compatrono della Città Eterna) non ha lasciato molti scritti; il volume – curato da padre Edoardo Aldo Cerrato, Procuratore Generale della Confederazione dell’Oratorio (l’istituzione fondata da san Filippo Neri) – unisce in modo profondo e attuale le massime e i ricordi del “Santo della gioia”.
Padre Edoardo Aldo Cerrato, dell’Oratorio di San Filippo Neri, curatore della raccolta, è nato ad Asti il 13 ottobre 1949. Laureato in Lettere classiche all’Università di Torino con una Tesi sulle omelie pasquali di Massimo di Torino, ha insegnato Lettere nei Licei fino al 1994 quando è stato eletto Procuratore Generale della Confederazione Oratoriana, incarico che tuttora ricopre. È direttore della rivista “Annales Oratorii”; tra le sue pubblicazioni di argomento oratoriano, S. Filippo Neri. La sua opera e la sua eredità, Pavia 2002.
Il prossimo 22 gennaio la Famiglia Marinista celebrerà il fondatore Guglielmo Giuseppe Chaminade. Nell’occasione, questo volume presenta una ricca antologia di testi che tratteggiano la spiritualità e l’opera di Chaminade. In particolare: Lettera alle figlie spirituali (Elementi di grammatica interiore e consigli per la direzione), Lettere dirette a entrambi i rami dell’istituto (Sulla povertà, Sull’obbedienza, Sulla castità). Ecco l’auspicio perentorio del fondatore: «Ritorno sempre al primo principio: la comunità cresca, i soggetti si formino, maturino, si santifichino. Con delle sante faremo grandi cose; con delle religiose ordinarie, o imperfette, non faremo quasi niente».
Guglielmo Giuseppe [Guillaume Joseph] Chaminade(1761-1850) nasce a Périgueux, nella Francia atlantica. Ordinato sacerdote, durante la Rivoluzione va in esilio in Spagna, dove riceve la chiamata a fondare una Famiglia in onore di Maria: i Religiosi e le Religiose marianiste, a cui darà vita una volta tornato in patria, a Bordeaux. È stato proclamato «beato» nel 2000 da Giovanni Paolo II. Anzitutto la Famiglia Marianista: le Figlie di Maria (ramo femminile; 1816), la Società di Maria (ramo maschile; 1817), il Terz’Ordine femminile (tra il 1834-36) e tutti coloro che sono stati allievi nelle scuole marianiste; poi qualunque religioso/a, perché l’insieme dei Fondatori degli ordini e congregazioni religiose sono, in certo senso, per tutti i consacrati quello che i Padri della Chiesa sono per l’intera comunità cristiana. Utile anche ai laici seriamente impegnati.
«Detesta il fariseismo delle apparenze e fa’ sì che il tuo cristianesimo penetri fino alle midolla di te stesso».
Una grande lezione di spiritualità da uno dei maestri più apprezzati del nostro tempo, certosino, grande predicatore e direttore spirituale. La vera religione come unione con Dio, la mistica e l’ascesi, la preghiera, la meditazione e la contemplazione sono i grandi capitoli di un libro liberante, che riporta il cristianesimo alle radici più profonde della mistica e indica una pedagogia dell’anima vicina alla vita di ogni uomo libero.
François Polliennasce il 1° agosto 1853 a Chèvenoz, presso Annecy (Savoia). Viene ordinato sacerdote il 26 maggio 1877; nominato cappellano delle Opere diocesane della città, esercita il suo mi nistero soprattutto in mezzo ai giovani. Nell’ottobre 1884 entra nella Grande Certosa di Grenoble. Con fessore, direttore di esercizi spirituali e priore in diverse Certose. Muo re il 12 febbraio 1936 nella Certosa di Serra San Bruno in Calabria.
Gli scritti spirituali di Don Domenico Masi (1880-1964). Nato a San Clemente (Forlì) nel 1880, prete dal 1905, fu cappellano militare in Libia (1911) e poi tenente della sanità in Friuli durante la prima guerra mondiale. Fatto prigioniero a Caporetto, è condotto in campo di concentramento in Germania. Tornato in Italia, inizia (1915) la pubblicazione del periodico Ramoscello d’olivo e nel 1925 fonda la congregazione delle suore “Sorelle dell’Immacolata” e successivamente, tra il 1926 e il 1945, orfanotrofi, case di riposo, case religiose e altre opere assistenziali, che dovrà ricostruire dopo la seconda guerra mondiale. Per aiutare i giovani e gli operai apre una tipografia, una falegnameria e una fabbrica di mattonelle. Nel 1960 si ammala gravemente, finché muore il 1° aprile 1964.
Nuova edizione economica e tascabile del libro degli Esercizi Spirituali di sant'Ignazio di Loyola.
Traduzione a cura della Commissione della Provincia Italiana S.J. (Gesuiti).
Breve introduzione, note, rimandi interni, titolazione e indice generale.
Prezzo competitivo considerando l’ufficialità della traduzione e gli apparati interni.
Ignazio di Loyola nacque in Spagna (Province Basche) nel 1491. Ferito gravemente nella difesa di Pamplona (1521), durante la lunga degenza, illuminato dalla grazia, si orientò verso la vita religiosa. Studiò ad Alcalá, a Parigi, a Venezia – dove nel 1537 fu ordinato sacerdote – e a Roma, riunendo nel frattempo compagni per il nuovo ordine religioso (Compagnia di Gesù), che fu approvato da Paolo III nel 1540 e si diffuse presto in Europa e nel mondo. Morì a Roma il 31 luglio 1556. I suoi scritti: Esercizi spirituali con i Direttori autografi, l’Autobiografia, il Diario spirituale, le Costituzioni e circa 7.000 tra lettere e istruzioni.
«Poni ogni santa indifferenza in ogni cosa, perciò due sole d’ora innanzi siano le tue espressioni, così nelle avverse come nelle liete vicende: il “fiat” e il “Deo gratias”».
«La porta dei cieli non si apre che agli infaticabili nelle fatiche, ai lieti nelle angosce, ai fidenti nella morte… Bisogna quindi operare e lottare con la coscienza di compiere il proprio dovere anche se questo lavoro dovesse costarvi il sangue e la vita».
«La sublime legge dell’amore uguaglia tutto!…, toglie ogni indifferenza…, supera e vince ogni difficoltà…», Beata Madre Maria Pia Mastena.
Nicola Gori, laureato in lingue e letterature straniere presso l’Università di Firenze, collabora con la Cattedra di Letteratura spagnola della Facoltà di Lettere e Filosofia. È autore di premiati racconti e poesie. Dopo la tesi su san Giovanni della Croce, ha affrontato l’argomento della scrittura dei mistici in numerose collaborazioni a riviste specializzate e con varie pubblicazioni. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Incontenibile fuoco d’amore nella venerabile suor Maria Maddalena dell’Incarnazione (2003); Maria Maddalena de’ Pazzi (2003); Una luce nella Chiesa. Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione (2004); Vita di suor Maria-Marta Chambon (2004) e San Francesco di Sales. Pensando e pregando (2004).
Un originale itinerario di meditazione e di preghiera costruito intorno alle tematiche spirituali dell’esperienza singolare di vita spirituale di santa Gemma Galgani. La profondità e la semplicità del percorso di Gemma aiutano il credente di oggi a lasciarsi guidare ad una vera revisione di vita personale e comunitaria. Un libro originale e prezioso.
Gemma Galgani è nata il 12 marzo 1878 a Borgonuovo di Camigliano (Lucca). Nel 1885 riceve la cresima e due anni dopo fa la prima comunione. La morte della mamma (1886), del fratello Gino (1894), del padre (1897) e una serie di malattie, contribuirono a purificare la «povera Gemma». La sera dell’8 giugno 1899 riceve le stimmate. Poco dopo la famiglia Giannini di Lucca la ospita in casa «come una figlia». In questa casa è vissuta circa due anni e mezzo: favorita da singolari doni mistici, vessata dal demonio, partecipa di tutti i dolori della Passione, fino al supremo abbandono dell’agonia, coronato l’11 aprile 1903 col suo olocausto. È riconosciuta beata da Pio XI nel 1933 e santa da Pio XII nel 1940.
La Regola di San Benedetto offerta al grande pubblico in una edizione tascabile ed economica.
“Ascolta, figlio, gli insegnamenti del maestro, e apri l’orecchio del tuo cuore”.
Secondo la tradizione san Benedetto nacque a Norcia nel 480 e morì a Montecassino nel 547. La sua vita ci viene descritta da san Gregorio Magno nel secondo libro dei Dialoghi. Dopo aver raccontato le gesta dell’uomo di Dio, san Gregorio ne elogia la dottrina e fa riferimento alla Regola che, «notevole per la discrezione e chiara per il linguaggio», ha guidato la vita di tanti monaci e monache nel corso dei secoli. Attraverso la Regola san Benedetto parla ancora a quanti cercano Dio nel silenzio e nella vita contemplativa.
«Qualunque cosa avrete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avrete fatta a me». Per Madre Teresa di Calcutta, i più piccoli di cue parla Gesù sono i Poveri più poveri, cioè gli sfrattati dalle case e dai cuori, i barboni delle stazioni, quelli che muoiono abbandonati per le strade di Calcutta e del mondo. La sua parola è diventata una «spada affilata» che penetra nelle anime e nelle coscienze, svelando la radicalità dell’essere cristiani. Questo libro raccoglie le più forti.
José Luis González-Balado, che ha curato la raccolta, è scrittore e giornalista spagnolo particolarmente attento a personaggi e a temi di grande forza testimoniale. Ha conosciuto l’opera di Madre Teresa di Calcutta fin dagli anni ’60 e vi ha dedicato numerosi libri, tra cui ricordiamo, in versione italiana, Madre Teresa dei poveri (Edizioni San Paolo, 1997) e La gioia di darsi agli altri (Edizioni San Paolo, 199811).
6ª edizione marzo 2010
Collana PICCOLA SPIRITUALITÀ
Formato 10 x 15,5 cm - RILEGATO
Numero pagine 128
Santa Veronica fu impareggiabile imitatrice di Cristo, ma nello stesso tempo riprodusse mirabilmente la figura serafica di san Francesco. Come Francesco, ebbe la sua vita mistica suggellata dalle sacre stimmate e, come per Francesco, tale vita, totalmente votata alla povertà e all’amore di Cristo, non poteva non riprodurre episodi, momenti, suggestioni ingenue che si esprimono così bene con questo termine: Fioretti.
Remo Bistoni che, anche con una singolare biografia, ha cercato di rendere popolare questa santa, tanto studiata dalla scienza in tutte le sue espressioni (teologia, psicologia, medicina, letteratura, filologia...), insiste su questo scopo selezionando fior da fiore nelle vicende meravigliose della santa mistica francescana.
Il desiderio universale che santa Veronica Giuliani sia dichiarata dottore della Chiesa sarà esaudito non solo per l’impressionante interesse scientifico che questa donna suscita da molti decenni, ma anche per la conoscenza e per l’amore che il popolo fedele avrà sempre di più per lei (Frate Indovino, dalla Presentazione).
Santa Veronica Giuliani nacque a Mercatello sul Metauro (Pesaro-Urbino) il 27 dicembre 1660, ma visse la sua straordinaria esperienza mistica nel severissimo monastero delle Cappuccine di Città di Castello (Perugia), dove morì il 9 luglio 1727. Rivisse misticamente la passione di Cristo e fu insignita, come il suo serafico padre Francesco, delle stimmate. Per obbedienza ai suoi confessori e ai vescovi scrisse un diario fitto, divenuto attualmente oggetto di studio da parte di scienziati di tutto il mondo. Si chiama, infatti, Tesoro nascosto l’insieme dei suoi scritti scoperti più di un secolo dopo la sua morte (1875) e contenente una "Summa teologica" semplice, ma appassionata, mirabilmente conforme alla santa dottrina cattolica. Nel battesimo fu chiamata Orsola, ma in monastero le fu imposto il nome di Veronica. Per questo nome che significa Vera Icona e per le sue innumerevoli visioni i fotografi l’hanno scelta come loro patrona.