Il volume è un piccolo manuale sul tema della presenza dei cattolici nel sociale e nella politica, utilissimo ad esempio nelle scuole di formazione politica dei giovani.
Presenta le figure più rappresentative del cattolicesimo democratico italiano impegnato in politica, mentre gli ultimi due capitoli aprono ad una attenta riflessione sul presente.
Docente di Storia dell'economia all'Università Cattolica di Milano, Amintore Fanfani ha dedicato il primo periodo della sua vita agli studi, impegnandosi - come dimostrano gli scritti qui pubblicati - nella elaborazione di un modello di società aperta, incentrato sui valori di libertà e di giustizia, ai quali ha ispirato nel dopoguerra la propria attività politica. Intellettuale raffinato e insieme uomo di azione, ha saputo dare concretezza al progetto ideale attraverso scelte operative coerenti e adeguate nei vari settori della vita pubblica. Al di là dei meriti acquisiti come uomo di governo e di partito, Fanfani merita di essere ricordato per il grande rigore morale, esempio di quella "buona politica" di cui si avverte oggi in modo particolare l'esigenza.
La fine dei regimi autoritari di destra e di sinistra e la crisi del neocapitalismo liberista hanno restituito credibilità a una visione della politica in grado di intrecciare, senza indebiti unilateralismi, libertà e giustizia, individuo, società e Stato, principio di sussidiarietà e principio di solidarietà. Sta in questo la ragione principale dell'attualità del cattolicesimo democratico, che è essenzialmente un modo di stare nella politica, facendo riferimento a presupposti valoriali che affondano le loro radici nel concetto di "persona" e nel riconoscimento della sua assoluta dignità. La politica, che rifugge dalle logiche individualiste e collettiviste, diviene così il luogo della mediazione tra istanze personali e sociali e di esercizio di una democrazia partecipativa che ha come obiettivo il perseguimento del "bene comune".
Il fuoco di questo volume riguarda il ruolo del cattolicesimo e della Chiesa nello scenario italiano degli ultimi anni, caratterizzato da grande instabilità politica, da molte emergenze sociali (crisi economica, immigrazione, insicurezza) e da un dibattito pubblico assai acceso sui temi della famiglia, della vita, della bioetica, del pluralismo religioso. Anche se più dispersa e disseminata di un tempo, la presenza cattolica è oggetto di grande interesse. Quanto l'Italia ha ancora bisogno dei cattolici (di una cultura ritenuta inclusiva e costruttiva) per superare la crisi morale ed economica che sta vivendo? Perché il mondo cattolico non riesce a riversare in campo politico le grandi risorse civiche che manifesta nel volontariato? Come valutare il protagonismo della Chiesa italiana nella sfera pubblica, teso a promuovere e difendere i valori "cari" ai cattolici? E che cosa sta cambiando con papa Francesco?
Il volume è il frutto di un percorso sull'eredità che il Vaticano II ha consegnato all'Azione cattolica: grazie ai contributi teologici, pastorali e storici di studiosi e protagonisti della vita associativa, si colgono i nessi sia del contributo dell'associazione alla preparazione e alla ricezione del Concilio, sia delle implicazioni che gli insegnamenti conciliari hanno avuto rispetto al suo rinnovamento. Contributi di Matteo Truffelli, Giuseppe Dalla Torre, Piergiorgio Grassi, Vittorio De Marco, Giacomo Canobbio, Stella Morra, Salvador Pié Ninot, Marco Ivaldo, Franco Miano, Roberto Repole, Lisa Moni Bidin, Emilio Inzaurraga.
Una sollecitazione a prendere coscienza delle ragioni delle attuali derive della vita sociale e politica ma anche della predisposizione di percorsi di fuoriuscita che aprono alla speranza nella possibilità di cambiamento.Una vasta panoramica delle questioni di fondo che attengono alla conduzione della vita associata, ricostruendo l'evoluzione che esse hanno avuto nel corso del tempo e suggerendo interessanti piste operative per dare ad esse una soluzione adeguata. Si tratta di risalire ai fondamenti valoriali che stanno da sempre alla base della convivenza civile per renderne attuale il messaggio.
Uno dei maggiori studiosi del marxismo coglie le novità teologiche e sociali nella Chiesa del Vaticano II.
Dai mali che stanno annullando le nostre libertà (la globalizzazione selvaggia, lo strapotere di economia e finanza, l'informazione loro asservita, la perdita del senso del bene comune, la supremazia del denaro su ogni valore...) al rimedio: ristabilire il giusto equilibrio fra le libertà, per riprendere il cammino interrotto verso una società fondata su giustizia sociale e solidarietà, e il ruolo fondamentale che il popolo europeo può e deve svolgere in tale percorso.
Un fattore che ha condizionato la transizione italiana è il processo europeista in atto e che si sviluppa su vari livelli che a loro volta pongono questioni culturali, politiche e istituzionali di rilievo come l'allargamento dell'Unione europea, rappresentatività e poteri degli organismi politici dell'Unione, coordinamento fra diversi sistemi nazionali, politiche economiche comuni, l'omologazione degli standard di vita e dei codici di comportamento. Che valore assume nel processo europeista il fattore etico-spirituale? ? possibile esulare dalla voce e dalla testimonianza delle religioni e della coscienza religiosa?Si tratta di trovare un'alternativa interessante per guardare alla transizione orientandone i processi dal punto di vista delle risorse di creatività e di valore e dei bisogni fondamentali che si manifestano nella società civile che si presenta dunque come spazio dinamico. In questo senso il volume offre alcuni contributi che tematizzano forme di aggregazioni o istituzioni peculiari della società civile, dalla famiglia alla scuola, alle forme di associazione volontaria.