La Schema Therapy ha dimostrato di ottenere miglioramenti sostanziali nei pazienti con disturbo borderline di personalità (BPD). Sulla base delle intuizioni delle teorie cognitive, comportamentali e psicodinamiche, la Schema Therapy mette al centro l'elaborazione emotiva delle esperienze traumatiche e l'uso della relazione terapeutica per produrre un cambiamento positivo e offre alle persone con BPD e ai terapeuti un modello di trattamento in cui il paziente viene aiutato ad abbandonare i pattern disfunzionali che ha creato in precedenza e a costruire una vita più sana. La nuova edizione di questo libro descrive in modo dettagliato il trattamento della Schema Therapy per il BPD: illustra gli obiettivi e le fasi della terapia, la pianificazione, i metodi cognitivi e comportamentali, le tecniche specifiche appropriate, la rottura degli schemi comportamentali fino alla conclusione della terapia, e mostra gli ultimi sviluppi nel campo, come la Schema Therapy di gruppo e la versione per le coppie. Il volume include schede da sottoporre ai pazienti, moduli per l'assegnazione di compiti a casa, per il problem solving e per la compilazione di un diario positivo.
Questa nuova edizione di un testo ormai diventato un classico della letteratura psicoanalitica sul disegno infantile vede la luce a diversi anni di distanza dalla prima pubblicazione, rivelandosi stimolante e attuale anche per il lettore di oggi. La natura "vitale" dell'opera, con i suoi riferimenti artistici, testimonia la qualità del metodo di lavoro che la ispira: un modo di procedere originale, nel solco della psicoanalisi postkleiniana e bioniana, di due autrici unite da una visione comune del lavoro analitico come dimensione creativa ed esplorativa, centrata sull'esperienza congiunta della coppia analista-bambino nella stanza di terapia. Ben esemplificato nel libro risulta lo sforzo di ricostruire attraverso l'utilizzo del disegno, come nella tela di un pittore, i passaggi dalle sensazioni alle emozioni e al pensiero. Nella Prefazione dei curatori alla nuova edizione viene offerta la possibilità di immergersi nel clima che caratterizzava l'allora giovane movimento psicoanalitico infantile, mentre la Postfazione getta uno sguardo sul futuro, nell'auspicio che i semi sparsi dalle autrici possano germogliare attraverso una possibile trasmissione generazionale.
Il disturbo da stress post-trumatico (PTSD) è una condizione patologica grave e talvolta debilitante. Tuttavia, solo una persona su dieci esposta a eventi traumatici significativi sviluppa il PTSD. Fin dall'inclusione nel DSM nel 1980, la definizione di PTSD è stata controversa. Le modifiche apportate hanno gradualmente ampliato i criteri diagnostici, che ora includono anche esperienze non legate direttamente a un trauma. Accade, di conseguenza, che il PTSD venga sovradiagnosticato: i clinici possono essere tentati di cogliere gli eventi traumatici nell'anamnesi di un paziente per spiegarne i differenti disturbi. Il testo analizza il tema spesso controverso del trauma, in particolare l'eccesso di diagnosi di PTSD. "Trauma" è diventato un termine generico per molti tipi di esperienze negative, mentre in realtà le persone sono molto resilienti agli eventi traumatici. È necessario considerare il PTSD attraverso una lente multidimensionale all'interno di un più ampio contesto biopsicosociale.
"Errare humanum est, perseverare autem insanum". L'aforisma coglie un problema di molti disturbi mentali: il cosiddetto paradosso nevrotico. Vale a dire la persistenza di linee di condotta e modi di pensare disfunzionali che per il paziente sarebbe possibile modificare e che, a volte, lui stesso vorrebbe cambiare. Perché, per esempio, un paziente con un disturbo evitante di personalità continua a pensare che sarà umiliato ed escluso, nonostante ciò implichi per lui sofferenze e privazioni e anche se le informazioni di cui dispone consentirebbero un cambiamento? La risposta si fonda sul principio che i processi cognitivi sono orientati in modo da ridurre il rischio degli errori soggettivamente più difficili da accettare. Il paziente evitante considera l'essere escluso non solo doloroso ma inaccettabile, qualcosa che "non deve accadere". Di conseguenza tende a elaborare le informazioni in modo da confermare le sue aspettative negative, evitando così di commettere l'errore di sottovalutare ciò che teme. La soluzione del paradosso e quindi il cambiamento passano attraverso l'accettazione della minaccia e dei rischi a essa connessi.
Il testo offre una panoramica aggiornata sulla teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali e ne descrive l'applicazione nella psicoterapia focalizzata sul transfert (TFP), un approccio terapeutico derivato dalla psicoanalisi e a essa correlato. Basato su un gran numero di studi empirici, il volume amplia l'ambito di applicazione della TFP, illustrandone la pratica nei disturbi di personalità gravi, nei disturbi della sessualità e delle relazioni amorose delle personalità narcisistiche, nel trattamento ospedaliero e nei contesti di gruppo. Vengono anche prese in esame le implicazioni dei recenti progressi in ambito neurobiologico per la teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali. I lettori potranno beneficiare di una riflessione sulla pratica clinica della TFP, con capitoli che trattano la supervisione psicoanalitica, le sfide per il futuro della psicoanalisi e le innovazioni che possono servire a rafforzarne il ruolo come approccio terapeutico nell'ambito delle scienze della salute mentale.
Lo sciame borderline è costituito da una serie di memorie traumatiche che non hanno trovato una trama, da un funzionamento dissociativo che risulta sganciato dalla dimensione simbolica. Partendo dalla sua pratica clinica, Nicolò Terminio propone una prospettiva originale sul disturbo borderline. Grazie alla chiarezza espositiva, l'autore consente al lettore di ripercorrere il cammino che lo ha portato a pensare la clinica borderline secondo la logica dello sciame. Nella concettualizzazione dello sciame borderline la teoria del soggetto di Lacan e la clinica del vuoto di Recalcati vengono messe in dialogo con altre prospettive psicoanalitiche, con la psicopatologia fenomenologica e con la tradizione psicodinamica che prende origine da Janet. Il quadro d'insieme orienta il lettore nell'applicazione terapeutica dei principi che guidano la cura. Prefazione di Massimo Recalcati.
Clara Mucci mostra qui come la resilienza possa essere strutturata per creare individui e società più forti, a fronte di circostanze di vita sempre più traumatiche e stressanti, svolgendo un'accurata analisi di pratiche, processi e caratteristiche umane che aiutano la nostra capacità di resistere, adattarci o contrastare la traumatizzazione, anche la più estrema. Tali caratteristiche entrano in gioco nel punto di contatto tra vulnerabilità e resilienza e consentono di comprendere i meccanismi che soggiacciono alla resilienza stessa. Ogni capitolo prende in esame le componenti necessarie per il suo rafforzamento: attaccamento, connessione, memoria, testimonianza, sviluppo e pratica di attività artistiche e creative. Il libro esplora anche gli effetti positivi sul trauma dell'impegno morale, dell'altruismo e della terapia psicodinamica intergenerazionale, dimostrando che i sentimenti di compassione, nonché l'uso di strutture simboliche di ordine superiore, come l'arte e la creatività, contribuiscono a rafforzare la resilienza e la solidarietà sociale.
Il cambiamento dei pazienti richiede attenzione alla relazione terapeutica, ma non solo. Per interrompere processi interpersonali basati su apprendimenti consolidati bisogna stanarli da dove sono annidati: nel corpo e nell'immaginazione. Una volta portati alla luce, per modificarli e dare ai pazienti una nuova mappa del mondo è necessario il lavoro esperienziale: per esempio immaginazione guidata, gioco delle sedie, esperimenti comportamentali. Si tratta di rievocare emozioni dolorose e modularle, scrivere nuovi copioni che il paziente potrà seguire per recuperare saldezza. Obiettivo degli autori è guidare il clinico passo dopo passo a procedere verso il cambiamento, affrontando tutte le difficoltà tecniche e relazionali, e superandole. In questo volume vengono descritte procedure dettagliate, che aiutino il clinico a raggiungere il risultato che oggi dovrebbe perseguire: applicare una psicoterapia di precisione.
Quella tra i 18 e i 28/30 anni è una fase di transizione, tra la turbolenza dell'adolescenza e la relativa stabilità della giovane età adulta, che costituisce un punto di svolta nel ciclo di vita. I giovani adulti devono fronteggiare scelte significative che riguardano autonomia, relazioni e carriera, con l'obiettivo di definire la propria identità e i processi di soggettivazione iniziati nell'adolescenza. Il volume illustra le caratteristiche di questa fase, considerando i processi di costruzione di nuove relazioni e di trasformazione identitaria; evidenzia inoltre gli indicatori di rischio per la salute mentale e le problematiche psicopatologiche più frequenti. Propone poi un innovativo approccio psicoterapeutico a indirizzo psicodinamico, volto ad aiutare il giovane adulto ad acquisire maggiore consapevolezza delle proprie risorse e inclinazioni. Attraverso esemplificazioni cliniche approfondite vengono illustrate sia psicoterapie psicoanalitiche a lungo termine sia consultazioni brevi focalizzate sul counselling psicodinamico condotte con giovani soggetti.
Obiettivo del volume è presentare un nuovo modello di terapia basato sui costrutti della mentalizzazione e dell'intersoggettività, con particolare attenzione ai processi di rottura e riparazione dell'alleanza terapeutica. Diviso in una prima parte più teorica e in una seconda più centrata sul trattamento, il testo contiene contiene molti esempi in forma di vignette cliniche e brevi trascrizioni di sedute. Nella parte dedicata alle appendici sono inclusi due strumenti per la valutazione della mentalizzazione, che possono essere utilizzati dai clinici nella pratica quotidiana, e uno strumento elaborato ai fini della ricerca in psicoterapia per la valutazione della mentalizzazione nei trascritti delle sedute.
Sviluppata originariamente per il disturbo borderline di personalità, la psicoterapia focalizzata sul transfert (Transference-Focused Psychotherapy, TFP) è stata ora adattata alle specifiche sfide poste dal trattamento dei pazienti con narcisismo patologico, da quelli con tratti narcisistici a quelli con un disturbo narcisistico di personalità. Scritto dai massimi esperti, il libro aiuta i clinici a identificare, comprendere e lavorare più efficacemente con tutta la gamma di pazienti i cui problemi rientrano in quest'area. Accompagnando il lettore attraverso le varie fasi della terapia, il libro mostra come coinvolgere in profondità questi pazienti e come aiutarli a superare i cronici problemi relazionali e comportamentali.
Con lo stile appassionante che la contraddistingue, Galit Atlas esplora ciò che è noto e ciò che è sconosciuto, i fantasmi e i demoni, la sessualità e i desideri carnali, analizzando gli aspetti enigmatici di svariati ambiti: desideri insoddisfatti, desiderio femminile, inibizione sessuale, gravidanza, genitorialità e creatività. All'inizio di ogni capitolo, la narrazione di un caso clinico esemplifica i desideri del paziente e quelli dell'analista, lasciando scorgere i modi in cui questi emergono e interagiscono nel dialogo.
La psicoterapia è una pratica in cerca di una teoria. I recenti progressi delle neuroscienze e della ricerca sull'attaccamento offrono convincenti vie d'accesso per comprendere come la talking cure aiuti i pazienti a guarire. Attingendo alla più recente formulazione della teoria dell'attaccamento, questo libro mostra come funziona la psicoterapia. L'autore approfondisce la spiegazione teorica delle diverse modalità attraverso le quali la psicoterapia aiuta a superare i traumi, risolvere le difficoltà relazionali e mitigare la depressione. Le neuroscienze confermano molti principi psicoanalitici, tra cui la possibilità di stabilire nel trattamento una base sicura affidabile, il valore dell'incertezza per rimettere in gioco le ipotesi precostituite, l'analisi dei sogni e le libere associazioni. Holmes illustra i fondamenti neuroscientifici della psicoterapia, rendendo idee complesse accessibili a un vasto pubblico di lettori.
Attingendo dalla sua grande esperienza e da ampie conoscenze teoriche e di ricerca, Nancy McWilliams fornisce una nuova prospettiva sulla supervisione psicodinamica. In questo libro molto istruttivo prende in esame il ruolo del supervisore nel promuovere le competenze cliniche del terapeuta, nel fornirgli supporto, nell'aiutarlo a formulare e verificare gli obiettivi del trattamento, nell'offrirgli chiavi di lettura di fronte a problemi etici complessi. Arricchito di suggestivi esempi clinici, il libro prende in esame sia la supervisione individuale sia quella di gruppo, dedicando particolare attenzione alla gestione delle dinamiche personali, degli equilibri di potere e delle varie forme di diversità presenti nella diade di supervisione. A chi fornisce e a chi riceve la supervisione McWilliams insegna a valorizzare questa relazione unica come risorsa di apprendimento e crescita che accompagna per tutta la vita professionale.
"Il trattamento basato sulla mentalizzazione per gli adolescenti" (MBT-A) è una guida pratica per professionisti della salute mentale di bambini e adolescenti e ha l'obiettivo di aiutarli a migliorare le proprie conoscenze, le proprie abilità e la propria pratica. Con capitoli scritti da esperti internazionali, il libro delinea come operare con gli adolescenti all'interno di un framework basato sulla mentalizzazione in contesti individuali, familiari e di gruppo. Dopo aver fornito un quadro teorico iniziale in relazione allo sviluppo dell'adolescente, la seconda parte del volume illustra la posizione e le tecniche del modello MBT nel lavoro con i giovani, nonché i sistemi di supervisione a sostegno dello psicoterapeuta MBT-A. La terza parte descrive le applicazioni delle terapie MBT-A a supporto di adolescenti con diverse manifestazioni cliniche. Prefazione di Peter Fonagy. Introduzione all'edizione italiana di Laura Parolin e Alberto Milesi.
Scritto dai massimi esperti nel campo (tra cui Otto Kernberg), il volume descrive dettagliati modelli di trattamento ed esamina gli interventi sistematici finalizzati a risolvere i confl itti, comuni ai disturbi di personalità, che ostacolano il normale sviluppo adolescenziale. Il testo si apre con una panoramica sulla psicopatologia e sullo sviluppo adolescenziale normale, da una prospettiva psicodinamica. La sezione successiva descrive gli approcci terapeutici, soffermandosi sull'analisi delle principali finalità e strategie della psicoterapia focalizzata sul transfert, su valutazione clinica e assessment, sulla definizione di una cornice per il trattamento e sulla collaborazione con i genitori. L'ultima sezione passa in rassegna le fasi del trattamento, occupandosi delle competenze di cui un terapeuta dovrebbe essere dotato per condurre con successo una terapia basata sul transfert. Prefazione di Fabio Madeddu.
A cent'anni di distanza dalla sua pubblicazione, il metodo delle macchie di inchiostro di Rorschach rimane uno degli strumenti più utilizzati al mondo. L'avvento del Comprehensive System (CS) di Exner ha restituito al Rorschach standard di attendibilità tali da renderlo un metodo diagnostico insostituibile. Il volume presenta l'applicazione del Rorschach CS alla consultazione psicologica condotta da una prospettiva psicoanalitica e di psicopatologia del ciclo di vita. A partire dagli albori sino agli scenari più attuali e alle prospettive future, viene presentato un modello di integrazione tra Comprehensive System, teoria psicoanalitica e teoria evolutiva. Vengono approfonditi da un punto di vista clinico alcuni aspetti poco indagati, come l'osservazione del paziente durante la somministrazione e la restituzione del Rorschach. Attraverso l'applicazione di questa proposta di utilizzo del Comprehensive System alle diverse fasi evolutive, emergono la profondità delle ipotesi diagnostiche tratte dal Rorschach e la loro rilevanza lungo l'intero arco del ciclo di vita.
Le famiglie omogenitoriali possono comporsi in modi differenti, non tutti riconosciuti dal sistema giuridico italiano. Al variare delle geometrie familiari contemporanee, il coordinarsi degli aspetti tecnici, affettivi, corporei, legali, economici ed etici implicati nel "fare famiglia" diventa più complesso e, per qualcuno, anche perturbante, poiché la famiglia non coincide con l'immagine di un uomo e di una donna cisgender, sposati, monogami, eterosessuali e fertili. Il volume presenta la genitorialità, lo sviluppo psicologico e la qualità delle relazioni genitori-figlie/ figli nelle differenti forme che le famiglie omogenitoriali possono assumere, in particolare quelle che hanno fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita e alla gestazione per altri. Scritto alla luce delle più recenti evidenze empiriche e dei modelli teorici più attuali nell'ambito della psicologia familiare, evolutiva e dinamico-clinica, questo libro costituisce un riferimento essenziale per le studentesse e gli studenti dei corsi di laurea in psicologia, nonché per tutte le professioniste e i professionisti impegnati nel lavoro con le famiglie, omogenitoriali e non.
Lo stato mentale di coppia descrive il modello della psicoterapia psicoanalitica di coppia del Tavistock Relationships, attingendo sia alla storia sia all'attualità di questa istituzione, inclusi i contributi teorici della stessa autrice. Mary Morgan ripropone con autorevolezza le nozioni fondamentali della psicoanalisi e ne dimostra l'applicazione per esplorare e comprendere le fondamenta inconsce della relazione intima di coppia. La posizione psicoanalitica che il clinico assume in relazione alla coppia - e che viene descritta nei termini della capacità di includervi uno "stato mentale di coppia" - costruisce, all'interno della relazione di transfert e controtransfert, un setting terapeutico in cui la coppia in trattamento può sperimentare e modificare le dinamiche che contrastano l'evoluzione della relazione fra i suoi membri. Mary Morgan fornisce qui un contributo utile a chi si avvicina allo studio del lavoro psicoanalitico con le coppie e a tutti gli psicoanalisti interessati a questo ambito.
Christopher Bollas ha, tra gli altri, il dono di accompagnare il lettore nella trama sottile del processo psicoanalitico. In questo libro esamina e discute uno dei problemi fondamentali: che cosa c'è di tanto unico nelle persone, negli individui? Come si manifesta questa unicità nella personalità, nella vita, nei rapporti e nel processo psicoanalitico? A partire dai concetti classici di "fato" e "destino" e dall'idea di Winnicott del Vero Sé, Bollas propone il concetto di "idioma umano" per spiegare come gli individui elaborano - sia con la creatività sia nel corso dell'analisi - la "dialettica della differenza". In particolare, riflette sul modo in cui i pazienti possono usare aspetti della personalità dell'analista per esprimere il loro idioma e la loro pulsione del destino.
L'adolescenza non è solo una fase temporale ma è un enzima che informa di sé la mente e impone il confronto con il ciclo di vita. A partire da un punto di vista evolutivo, questo libro rimette in discussione le categorie diagnostiche in uso per questa età della vita e propone un punto di vista alternativo per la valutazione che tenga conto degli indici prognostici e di rischio. In questo periodo spesso le crisi possono essere l'esordio di un processo psicotico che diventa manifesto a causa dei compiti fase-specifici. In altri casi tali rotture evolutive sono l'occasione di una riorganizzazione positiva della personalità. L'adolescenza può evidenziare funzionamenti latenti dall'infanzia o permettere nuove integrazioni. Una diagnosi accurata e un intervento precoce sono necessari per aiutare il paziente e la sua famiglia a riorganizzarsi in senso evolutivo.
Due racconti e due modi di raccontare si intrecciano in "Il gruppo come cura". Il primo presenta idee e teorie, il secondo propone la narrazione di sette sequenze di sedute di analisi di gruppo. Nella prima parte del libro vengono introdotti i tre protagonisti: le persone, il gruppo e l'analista. Nella seconda sono illustrate le idee-funzioni capaci di trasformare un gruppo in un gruppo analitico. L'autore si concentra sulla clinica e affronta in particolare il tema di quali siano gli specifici fattori e processi terapeutici. Scritto in modo chiaro e coinvolgente, il testo trova posto nella "cassetta degli attrezzi" di psicoanalisti, psicoterapeuti di gruppo, psichiatri, psicologi e operatori di comunità. "Il gruppo come cura è anche utile" per accompagnare gli studenti di psichiatria e di psicologia nel loro incontro con l'analisi di gruppo.
In questo libro, Lawrence Josephs propone una nuova lettura delle motivazioni psicologiche che sono alla base del "tradimento". Attingendo alle ricerche della psicologia sociale, della psicologia della personalità e dello sviluppo, che prende in esame i ruoli cruciali della teoria dell'attaccamento e i tratti della personalità "oscura" come il narcisismo e la scarsa empatia, Josephs offre un modello complesso ma intuitivo, che spiega come e quando funzionano e non funzionano le relazioni sentimentali. Il suo approccio integrativo al trattamento si basa su principi psicodinamici, ma utilizza interventi condivisi da differenti orientamenti, tra i quali le terapie basate sulla mentalizzazione, la terapia focalizzata sulle emozioni, la formazione delle competenze di comunicazione tra i partner e le tecniche di consapevolezza e accettazione. Questo libro è una lettura stimolante per psicoterapeuti individuali, familiari e di coppia alla ricerca di nuove intuizioni sulle strategie per affrontare l'infedeltà nella loro pratica professionale.
Considerati fondamentali per la comprensione e la cura dei disagi individuali e interpersonali, i segreti hanno occupato un ruolo centrale nella psicoterapia fin dalle sue origini, tanto da indurre molti ad attribuire alla loro conoscenza e al loro svelamento il ruolo di fattori essenziali per la guarigione. In questo volume gli autori analizzano la struttura complessa del segreto e la sua natura etimologicamente e pragmaticamente duplice, in grado di determinare effetti relazionali sia lesivi sia protettivi. Le differenti forme di legami funzionali e disfunzionali, i più frequenti pattern relazionali, insieme ad alcune specifiche configurazioni familiari, vengono rivisitati alla luce della visione complessa del segreto. Gli psicoterapeuti che lavorano con famiglie, coppie o individui rischiano spesso di subire l'effetto paralizzante del segreto, la sensazione di non capire o di non sapere come agire. Ignorati per decenni dalla letteratura del settore, impegnata nella ricerca della rivelazione a ogni costo, i problemi di gestione e, soprattutto, il bisogno di concrete indicazioni per sciogliere i nodi creati dalla segretezza, vengono posti qui all'attenzione dei clinici per cambiare, grazie a una visione complessa, le relazioni disfunzionali che ne derivano.
La Control-Mastery Theory (CMT) è una teoria della psicopatologia e della psicoterapia elaborata da Joseph Weiss e Harold Sampson a partire dagli anni Cinquanta del Novecento e verificata empiricamente dal San Francisco Psychotherapy Research Group negli ultimi quarant'anni. "Fidarsi dei pazienti" presenta i concetti principali di questo modello: la centralità dell'adattamento, il senso di sicurezza, le funzioni superiori dell'inconscio, le credenze patogene, i test, i sensi di colpa interpersonali e il piano del paziente. Tutti i capitoli di questa nuova edizione sono stati modificati alla luce degli sviluppi teorici, clinici ed empirici recenti del modello, frutto in larga parte del lavoro del Control-Mastery Theory Italian Group (CMT-IG), e sono stati aggiunti due nuovi capitoli, dedicati al counseling universitario in ottica CMT e a come utilizzare la CMT per ottimizzare il lavoro nei servizi sociali. Queste integrazioni rendono il volume uno strumento di lavoro ancora più utile per il professionista che voglia concretamente arricchire la propria pratica di valutazione e trattamento ispirandosi a concetti e strumenti, empiricamente validati, derivati dalla CMT.
Parlare di personalità significa parlare del tempo e del modo in cui l'interazione di fattori individuali e ambientali governa processi evolutivi differenti per ogni soggetto. La dialettica, il contrasto tra fattori intrinsecamente tra loro connessi, è una prospettiva che rende conto dell'evoluzione individuale. La Dialectical Behavior Therapy (DBT) ritiene che la personalità borderline sia il risultato di un fallimento dialettico, presupposto coerente con la psicopatologia dello sviluppo, la teoria dei sistemi evolutivi e i recenti risultati della ricerca empirica. Questi ultimi riguardano soprattutto la natura della vulnerabilità emozionale, della vulnerabilità interpersonale, e mostrano come la divisione tra biologia e ambiente possa essere unificata da una prospettiva sistemica. In sintesi: l'obiettivo è di porre la personalità borderline al centro della complessità delle variabili che la determinano, togliendo la singola persona dalla solitudine in cui la pone una semplice definizione diagnostica.
John e Julie Gottman, la cui terapia di coppia basata sull'evidenza è apprezzata in tutto il mondo, ci consegnano i risultati di una seconda rivoluzione empirica. Questa nuova teoria si fonda su quarantacinque anni di ricerca scientifica rigorosa, condotta su migliaia di coppie e di famiglie, e sull'elaborazione contemporanea di osservazioni, interviste e questionari. Alcune delle famiglie partecipanti alle ricerche sono state studiate per vent'anni di fila. Grazie alla loro esperienza, i Gottman hanno affinato l'abilità di prefigurare il futuro delle relazioni, riuscendo a predire, con un'accuratezza del 94%, se una coppia divorzierà o rimarrà unita. L'assiduo lavoro sperimentale ha permesso di sviluppare e testare una teoria in grado di dire che cosa faccia funzionare una relazione. Nella sua equilibrata commistione di teoria e pratica, il testo si rivela uno strumento per i clinici che vogliano rendere più incisivi ed efficaci i propri interventi.
L'adolescenza è una fase del ciclo di vita che richiede approcci diagnostici, valutativi e clinici specifici. La fluidità di un'epoca della vita caratterizzata da instabilità psichica, corporea e relazionale costringe psicologi e psicoterapeuti a muoversi con cautela rispetto al riconoscimento delle situazioni a rischio e psicopatologiche. Questo libro presenta un modello di presa in carico dell'adolescente che coniuga teoria psicoanalitica e teoria evolutiva. Un intervento clinico che guarda alla crisi del giovane paziente come segnale di un blocco nella realizzazione dei compiti evolutivi fase-specifici. Attraverso la presentazione di diverse manifestazioni sintomatiche (ansia, gesti autolesivi, problematiche alimentari, aggressività e antisocialità, insuccesso scolastico e ritiro sociale, dipendenze da sostanze e da internet) emergono il modello teorico, che sostiene l'intervento di psicoterapia psicoanalitica in una prospettiva evolutiva, e la metodologia applicata di un lavoro clinico che prevede anche il coinvolgimento dei genitori del giovane paziente.
Sigmund Freud ha messo più volte in luce la centralità del corpo nella costruzione del mondo psichico. Questa inscindibilità della mente dal corpo era stata sostenuta secoli prima da Spinoza e ha trovato nel Novecento importanti conferme in campo fi losofico da parte di Merleau-Ponty e in seguito grazie al contributo di psicoanalisti come Daniel Stern. Oggi questa ipotesi è stata confermata da ricerche che hanno esplorato le dinamiche corporee nello sviluppo infantile, dalla gravidanza ai primi anni di vita, e che hanno trovato ulteriori evidenze negli studi delle neuroscienze. Azione e percezione sono processi intimamente legati nel cervello e le ricerche sul ruolo del sistema motorio nella costruzione della mente relazionale rinforzano la visione d'inscindibilità tra mente e corpo. Anche in campo clinico, la terapia della parola, che ha fondato la cura psicoanalitica, si è modificata valorizzando le comunicazioni preverbali ed extraverbali intrecciate con il corpo, che ne hanno ampliato lo scenario relazionale. Il libro esplora questi nuovi ambiti della ricerca in campo infantile e neurobiologico, per poi prendere in considerazione le implicazioni cliniche. Prefazione di Lynne Murray.
Il libro racconta la terapia condotta con una famiglia adottiva in crisi. Sono state trascritte le parti più signifi cative delle sedute, seguite dal commento dell'autore. Incontro straordinario fra la realtà di due famiglie diverse, quella di origine e quella adottiva, la terapia della famiglia K apre prospettive di grande interesse. Dal punto di vista pratico, per dare risposte effi caci alle diffi coltà di molte famiglie adottive. Dal punto di vista più concettuale, per dimostrare come l'elaborazione del trauma e l'intervento sulle relazioni in corso non solo siano compatibili ma costituiscano ingredienti fondamentali di ogni lavoro terapeutico. In termini culturali, infi ne, per ribadire il valore, l'importanza e la complessità di un passaggio di consegne da chi non ce la fa a esercitare la genitorialità a chi invece aspira a una responsabilità così profondamente umana come amare e crescere un fi glio.
Ogni persona investe molti degli oggetti della sua vita di un significato inconscio, ogni persona successivamente si muove in un ambiente che evoca costantemente la storia psichica del Sé.
Prendendo il modello del lavoro onirico di Freud come paradigma per tutto il pensiero inconscio, Christopher Bollas illustra come l’analista e il paziente usino tali processi inconsci per sviluppare nuove strutture psichiche che il paziente può utilizzare per alterare la sua esperienza personale. Basandosi su questi fondamenti, continua descrivendo alcune forme molto speciali di esperienza del Sé, tra cui la tragica follia delle donne che si tagliano.
Interprete originale della teoria classica e delle problematiche cliniche, Bollas porta qui il lettore nella trama stessa del processo psicoanalitico.
In questa edizione aggiornata del suo testo di riferimento, Mardi Horowitz ripropone la concettualizzazione della Case Formulation, arricchita da nuove riflessioni e da numerosi casi clinici dettagliatamente descritti. Questo approccio alla pianificazione del trattamento psicoterapeutico ha da tempo dato prova della propria efficacia come strumento di raccolta, comprensione e concettualizzazione delle informazioni che possono essere ottenute nell'assessment del paziente. Il clinico è guidato, passo dopo passo, a identificare i problemi più significativi sottesi alla sofferenza e alla richiesta di aiuto e ad affrontarli nelle fasi progressive della terapia. Non mancano i riferimenti all'esperienza maturata nell'applicazione ormai ventennale del metodo, che ne hanno consentito l'affinamento, ma è anche importante l'attenzione rivolta ai dati della ricerca empirica contemporanea. Un testo aggiornato e in linea con le tematiche proposte dalle forme attuali della psicopatologia, nel rispetto tuttavia delle caratteristiche originarie che sono state a lungo apprezzate da psichiatri, psicologi clinici e operatori sociali. Prefazione di Glen O. Gabbard.
Autostima, vergogna, grandiosità: i temi più attuali nel dibattito sul narcisismo.
L'autore:
Fabio Madeddu è professore ordinario di Psicologia clinica presso il dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove dirige la Scuola di specializzazione in Psicologia del ciclo di vita. Ha pubblicato, fra gli altri, con Raffaello Cortina: La diagnosi strutturale di personalità secondo il modello di Kernberg (con E. Preti, 2012); Giovane adulto (con M. Lancini, 2014); I mille volti di Narciso. Fragilità e arroganza tra normalità e patologia (2020).
Per una psocoanalisi che fa spazio a parole come piacere, sogno, creatività, crescita.
Gli autori:
Giuseppe Civitarese, psichiatra e psicoanalista, è membro della SPI e dell’International Psychoanalytic Association. Ha pubblicato, tra gli altri saggi: L'intima stanza. Teoria e tecnica del campo analitico (Borla 2008); L'ipocondria e il dubbio. L'approccio psicoanalitico (Franco Angeli 2011); La violenza delle emozioni (Raffaello Cortina 2011); Psicoanalisi in giallo (con A. Ferro, M. Collovà, G. Foresti, F. Mazzacane, E. Molinari, P. Politi, Raffaello Cortina 2011); Sensi e l'inconscio (Borla 2014); Il campo analitico e le sue trasformazioni (con A. Ferro, Raffaello Cortina 2015); Un invito alla psicoanalisi, sempre con Antonino Ferro (Carocci 2018), come Vitalità e gioco in psicoanalisi (Raffaello Cortina 2020).
Antonino Ferro, full member dell’International Psychoanalytic Association, è stato presidente della Società psicoanalitica italiana (SPI). Tra i suoi saggi pubblicati in Italia ricordiamo: La tecnica nella psicoanalisi infantile. Il bambino e l'analista: dalla relazione al campo emotivo (Raffaello Cortina 1996); La psicoanalisi come letteratura e terapia (Raffaello Cortina 1999); Prima altrove chi (Borla 2000); Tecnica e creatività (Raffaello Cortina 2006); Evitare le emozioni, vivere le emozioni (Raffaello Cortina 2007); La terra di nessuno fra psichiatria e psicoterapia. Terapia bipersonale nella clinica psichiatrica, con Simone Vender (Bollati Boringhieri 2010); Le viscere della mente (Raffaello Cortina 2014); Pensieri di uno psicoanalista irriverente
L'autrice propone un metodo integrato per la cura dei disturbi gravi di personalità e dei disturbi narcisistici, ponendo l'accento sulla disregolazione affettiva che è alla base dei vari tratti disfunzionali e dei sintomi corporei di queste patologie. Ogni capitolo presenta un caso particolare illustrato dall'inizio alla fine del trattamento e mostra in dettaglio come lavorare con gli specifici problemi e sintomi che sorgono in questi pazienti e che attaccano il corpo, dalla bulimia all'autolesionismo, dalla diffusione di identità sessuale alla reazione psicosomatica. Si propone innanzitutto una revisione dell'eziopatogenesi dei disturbi di personalità, illustrando come alla base delle dinamiche patologiche vi siano traumi interpersonali a partire dai primi anni di vita. Il corpo riceve ampia attenzione nel trattamento, nelle sue complesse interazioni di corpo-mente-cervello, ed è visto come il principale tramite dello sviluppo relazionale disfunzionale.
Gli esseri umani preferiscono le tenebre alla luce? La schiavitù alla libertà? La vita morta alla vita viva? Dopo L’uomo senza inconscio, Massimo Recalcati ritorna con questo libro a interrogare la clinica psicoanalitica nel suo rapporto con le trasformazioni cruciali della società contemporanea e della psicologia delle masse. Al centro non è più la dimensione perversa di un godimento neo-libertino che rifiuta la Legge, ma il ritiro sociale del soggetto, la sua introversione melanconica.
Il muro emerge come il simbolo inquietante del nostro tempo; è il muro della chiusura della vita nei confronti della vita; è la tendenza neo-melanconica al rifiuto della trascendenza dell’esistenza; è la pulsione securitaria che vorrebbe trasformare il confine da luogo vitale di scambio a bastione, filo spinato, porto chiuso. La sagoma perturbante della pulsione di morte, che la psicoanalisi dopo Freud avrebbe voluto ripudiare, ritorna prepotente sulla scena della vita individuale e collettiva.
Come passano le cose da una persona a un’altra? E quali sono le conseguenze del come sul modo di essere interno di un soggetto? Il libro esplora l’area degli scambi intra- e interumani che funzionano armonicamente: il concetto ispirativo fondamentale è quello degli equivalenti psichici degli scambi corporei naturali tra le persone, e delle loro alterazioni che producono patologia, sia nella relazione con l’altro che con il mondo interno individuale.
Quale eredità hanno lasciato i fondatori del Centro milanese di terapia della famiglia? Il primo insegnamento di Boscolo e Cecchin è stato l’infedeltà, intesa come irriverenza nei confronti del dogma. È per questo che gli autori dei saggi qui raccolti partono dal solco dei maestri ma guardano all’innovazione. Il secondo insegnamento, conforme al primo, è la ricerca attiva. Se è vero che la persona, con la sua complessità sempre in divenire, non può essere ridotta a un insieme di sintomi, si deve superare il concetto statico di “guarigione”, uscire dalle pareti e dalle regole del setting e insistere sulla cura del paziente intrapresa con partecipazione.
Attraverso l’esposizione di riflessioni teoriche e nuove pratiche cliniche, in queste pagine prende forma il lavoro compiuto dagli eredi del Milan Approach in contesti di grande attualità: richieste di asilo, violenza domestica, psicologia dell’emergenza, situazioni di affido, conflitti familiari e della coppia.
I CURATORI
Pietro Barbetta è l’attuale direttore del Centro milanese di terapia della famiglia e insegna Teorie psicodinamiche all’Università degli Studi di Bergamo. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Anoressia e isteria (2005) e Complessità e psicoterapia (2019).
Umberta Telfener è responsabile delle relazioni internazionali presso il Centro milanese di terapia della famiglia e vicepresidente dell’European Family Therapy Association – Training Institute Chamber (EFTA-TIC). Nelle nostre edizioni ha pubblicato Apprendere i contesti (2011) e curato Complessità e psicoterapia (con P. Barbetta, 2019).
Obiettivo del volume è presentare il caso grave nel contesto della clinica dei disturbi dell'alimentazione (DA), considerandolo non solo dal punto di vista medico, ma soprattutto da quello della comorbilità psichiatrica. La gravità del paziente DA si declina infatti attraverso l'interazione di tre dimensioni: il corpo (gravità medico-internistica), la psiche (con riferimento alle comorbilità psichiatriche) e il contesto (dal punto di vista familiare e sociale). Gli autori offrono una riflessione su quanto la multidisciplinarità e la differenziazione degli interventi influiscano positivamente sull'esito della cura dei pazienti DA. L'esperienza clinica della Residenza Gruber a Bologna e il lavoro in rete hanno infatti evidenziato l'importanza dell'integrazione di approcci e interventi multiprofessionafi in ogni contesto (pubblico e privato) e in ogni setting (ambulatoriale, residenziale, ospedaliero). All'interno del volume vengono identificati e approfonditi gli elementi di cura nel trattamento residenziale e nella presa in carico in rete del caso grave DA. In particolare, la prima parte del testo affronta i contenuti teorici generali legati alla descrizione del caso grave, alla diagnosi e all'orientamento della cura, alle linee guida, al lavoro della rete e alla presa in carico multidisciplinare. La seconda parte, invece, è dedicata alla descrizione della terapia residenziale, focalizzata su interventi non protocollari ma fondati sul rispetto della singolarità del paziente.
Di fronte alla critica biblica occidentale e tradizionale che spesso si è distinta per autorizzare e suffragare lo stato di schiavitù non soltanto di Onesimo – lo schiavo che dovrebbe stare al centro della lettera di Paolo a Filemone, padrone di schiavi –, ma anche degli schiavi africani condotti a forza nel continente americano e qui dominati in condizioni disumane e disumanizzanti, i saggi raccolti in questo volume si pongono dalla prospettiva contingente e contestuale del non libero che non ha mai potuto essere che non razionale, non puro, non bianco, non maschio, non uomo. La modernità non ha eliminato l’oppressione dall’esperienza umana e la schiavitù continua a esistere ancor oggi, Onesimo vive ancora con noi e anche Filemone è ancora tra noi. Da punti di vista diversi, i vari studi mostrano come – nonostante l’abuso abominevole che si è potuto fare della lettera a sostegno della causa schiavista – Paolo in tutti i limiti della sua ambiguità ha sempre tenuto fermo che senza la carne, e la carne dello schiavo ristabilito nella sua giustizia, non può esserci riconciliazione.