Il Centro Studi Agostiniani inaugura con questo volume un nuovo ciclo dedicato ai conflitti religiosi nella scena pubblica.
La prima parte del volume rilegge il quadro dei rapporti di Agostino con il manicheismo, che vanno oltre la biografia del giovane uditore della setta, destinato a trasformarsi bene presto in uno dei suoi critici più implacabili, ma anche in un testimone diretto e in una fonte di documenti preziosi. La seconda parte riapre il dossier della dolorosa polemica con i seguaci di Donato, esplorandone un momento cruciale nella conferenza di Cartagine (411), che ci mostra il vescovo d'Ippona all'opera su una questione delicata e complessa, per risvolti teologici, ecclesiologia, pastorali, ma anche culturali, sociali e politici.
Il pensiero di Agostino percorre il tempo ed esplora tematiche quanto mai attuali. Agostino ha vissuto in un’epoca caratterizzata da drammatici conflitti religiosi che, pur nella evidente distanza storica, presenta elementi comuni con la nostra. L’Ipponate si è interrogato sulle radici di tali conflitti e sulla possibilità di elaborare un metodo per la loro composizione. Il volume contributi rileggono, nella prima parte i rapporti di Agostino con il manicheismo con ricchezza straordinaria di documentazione riguardo alle fonti del manicheismo al tempo di Agostino e il vissuto autobiografico. Seguono alcuni approfondimenti specifici. Nella seconda parte si riapre il dossier della dolorosa polemica con i donatisti, esplorandone un momento cruciale nella conferenza di Cartagine del 411. Attraverso l’esame approfondito di due prospettive conflittuali – così diverse e insieme così interconnesse – è possibile cogliere la riflessione di Agostino, sullo sfondo di una società attraversata da spinte disgregatrici e da pulsioni tribalistiche, abbandonata a se stessa da una politica inerme.
Un illuminante percorso alla luce del grande maestro per riscoprire l'importanza della memoria nella ricerca del senso dell'esistenza.
Una rilettura attualizzante alla luce dei più recenti studi dell'opera agostiniana.
La dimensione mistica di un gigante della santità di tutti i tempi.
La ripresa del paradigma dialogico agostiniano" rileggendo alcuni grandi temi filosofici e teologici moderni alla luce di Agostino. "
"Se l'inizio della fede è opera del Signore, sant'Agostino descrive anche come si rimane in questo inizio. Qui le parole chiave sono quelle contenute nel sottotitolo: seguire e rimanere in attesa. E la figura che le rappresenta è Giovanni, il discepolo più amato. Giovanni rappresenta chi attende di essere amato, e rimane per grazia e non per sforzo in questa attesa. In lui appare evidente che "se non si è prima amati (cf. 1 Gv 4, 19) non si può né amare né seguire" (p. 171). In lui si rinnova in ogni istante l'attesa dei gesti del Signore, l'attesa di quei nuovi inizi nei quali la libertà aderisce alla grazia "per il piacere da cui è attratta" (p. 372)".
Agostino è universalmente riconosciuto come un grande maestro della vita spirituale. Non esposta in un trattato specifico, ma "sparsa" in tante opere, lettere e discorsi, la sua dottrina, anche per lo sviluppo progressivo dei temi, si presenta complessa e varia. Cipriani, tra i massimi studiosi italiani dell'Ipponate, si propone di offrirne a tutti un'esposizione completa. Lo studio si articola in tre parti: i fondamenti o i presupposti antropologici e teologici della spiritualità agostiniana; gli aspetti essenziali della vita cristiana e in particolare le virtù teologali; l'itinerario che dalla conversione porta alla perfezione della vita cristiana.
Nella vita e nella conversione di sant'Agostino l'influenza della madre Monica deve essere stata grande se - come lui stesso ammette - compose le Confessioni «per dimostrare come deve alle lacrime di sua madre la salvezza e ai meriti di lei tutto ciò che vive». Proprio scegliendo l'Agostino delle Coifessioni come guida privilegiata, l'Autrice indaga la relazione tra il figlio e Monica (o Monnica, grafia che preferisce, secondo i codici più antichi e autorevoli studiosi, valorizzando una figura per troppo tempo rimasta in ombra. Nella prima parte (Monica: ambiente e personalità') se ne espone la vita e la personalità; nella seconda parte ('Monnica e Agostino') si analizza la relazione educati va e di conversione intercorsa tra madre e figlio. Chiude il volume una scheda cronologica di Monica e una ricca bibliografia. Un quadro vivissimo di una figura femminile di alta classe e nello stesso tempo di grande umanità, ricca di intelligenza, di sensibilità e di fede, che si pone come modello per coloro che, come il figlio Agostino, cercano le risposte fondamentali dell'esistenza.
Il paradigma dialogico è un elemento cruciale nell'intera opera di Agostino: intimamente convinto che la disputatio e l'esercizio dialettico dell'interrogazione e della risposta siano il modo più adatto per cercare e trovare la verità che risiede nell' animo umano, egli elabora un paradigma di pensiero vissuto e condiviso che non cotraddistingue soltanto lo specifico genere letterario dei dialoghi giovanili, ma attraversa tutta la produzione della maturità. La funzione maieutica del dialogo non soddisfa del tutto la ricerca: è necessario che la mente, anzichévolgersi fuori di sé, diriga la propria attenzione verso i suoi contenuti più nascosti. Ed ecco che il dialogo in Agostino riaffiora nella forma inedita di un colloquio dell'io con se stesso, con Dio e con gli altri, alimentando ininterrottamente con la sua linfa l'intero pensiero occidentale. Il presente studio intreccia un duplice percorso di approfondimento e di analisi intorno al tema della ricerca filosofica intesa come dialogo, da un lato approfondendo il paradigma agostiniano nelle sue diverse sfaccettature e influenze, dall' altro disegnando un percorso tematico parallelo in cui il confronto con Agostino si colloca sullo sfondo. Nel panorama ricco e articolato che ne risulta, emerge da un lato l'idea.
Agostino e la conversione del desiderio
Il significato e il fine della storia, la potente eco" del pensiero di Agostino. "
un panorama vasto e articolato, che spazia da bergson, laberthonnihre, blondel, ortega y gasset a florenskij che indaga sul valore attuale di agostino
i saggi qui trattati passano in rassegna temi, problemi ed autori che hanno caratterizzato la ricerca linguistica nel novecento, nei versanti analitici ed ermeneutici.
Agostino nella filosofia del Novecento
L IDEA CENTRALE CHE ORIENTA QUESTO LAVORO NASCE DAL RIPENSAMENTO DELL INTERIORITA COME APPROSSIMAZIONE PERSONALE ALL ULTERIORE, O COME RELAZIONE DI PROSSIMITA CON L ESTRANEO. Un tema molto dibattuto nel pensiero moderno e contemporaneo e`costituito dalla questione dle soggetto nel difficile equilibrio tra identita e relazione. Secondo l'autore del pres ente saggio, in tempi recenti si e`assistito ad un calo di interesse speculativo per la dimensione dell'interiorita, co sa che ha impedito la definizione di una filosofia della persona. Di conseguenza, l'incon tro con l'altro sarebbe in re alta una sorta di duro impatto con un'estraneita da affront are. Sul problema dell'altr o" l'autore si cimenta in un dialogo con agostino, sulla base della lettura dei suoi testi. Il discorso e`organi zzato su tre piani: le linee di orientamento servono a introdurre il lettore al pensiero dell'ipponate e metterne in lu ce le coordinate di base; le linee di approfondimento si soffermano su alcuni punti nevralgici del pensiero di agostino in riferimento al tema delle relazioni umane; le linee di sviluppo aprono un confronto con istanze e problemi dle nostro attuale contesto culturale. Una ricca bibliografia completa correda il lavoro. "
"Per capire Agostino che scrive sulla preghiera, occorre seguire Agostino che prega". Difatti pochi autori, come lui, hanno trasfuso negli scritti la propria esperienza interiore che p. Trapè intende offrire in questo volume.