L'esordiente scrittrice Susy Federico ci propone una storia di Natale insolita, divertente, quasi un giallo. Il mondo dimentica il Natale nel momento in cui un gruppetto di tre amici lo pone in discussione. E se il Natale fosse tutta invenzione? A quella domanda, ecco che il piccolo Marco si ritrova in un mondo senza luci, senza doni, senza alberi di Natale, senza biscotti fatti in casa... tutta la magia del Natale all'improvviso scompare. Nessuno ricorda cosa sia Natale. Ma poi, ecco che qualcosa accade... Sarà Babbo Natale o il cuore di Marco a salvare la festa? Un libro da leggere tutto d'un fiato. Ricco di tavole da colorare. Età di lettura: da 6 anni.
Desidero affermare che nei contenuti di questo libro il lettore troverà la bussola per orientarsi nell’attuale cambiamento d’epoca.
Sono convinto che al mondo che verrà, e che è in parte già venuto, dobbiamo consegnare un libro come questo di Angela Fedele, poiché contiene in sé le risposte di cui l’umanità ha bisogno proprio in questo momento. Angela Fedele ci consegna un lavoro che ha in sé le caratteristiche della profezia e dell’annuncio.
Dalla Prefazione di Tonino Cantelmi
Sintesi del volume
Martin Buber e Tonino Cantelmi ci consegnano una proposta esistenziale che si oppone a derive individualiste o a tentazioni collettiviste: siamo chiamati a vivere nello stretto spartiacque tra l’io e il tu, giacché l’essenza della vita è nell’autenticità della relazione, che trova formulazione nel suo anelito costitutivo dell'esser rivolto all'Infinito.
Angela Fedele si laurea con lode in Filosofia. È curatrice del libro “Incontri con l'Altro: Nuovi orizzonti del Dialogo” per Opera editrice (2010). Ha insegnato nella Scuola Pubblica sperimentando un suo nuovo metodo di insegnamento incentrato sul dialogo io-tu, che ha come nucleo teorico di riferimento intellettuali della portata di Cantelmi, Cacciari, Galimberti.
C'è un legame storico, originario, fra la città di Rimini e Comunione e Liberazione. Don Luigi Giussani (1922-2005) ha spesso raccontato che l'idea di dedicarsi ad una presenza cristiana fra gli studenti gli venne durante un viaggio in treno da Milano a Rimini, quando incontrò un gruppo di giovani paurosamente ignoranti sul cristianesimo. E la città adriatica ha sempre risposto in modo generoso al messaggio del sacerdote milanese: dal rapido e fiorente sviluppo di Gioventù Studentesca all'incontro di Torello che diede avvio alla ripresa dopo la devastante crisi del Sessantotto, fino alla crescita di una comunità vivace da cui sono nati il Meeting e numerose altre opere in campo educativo (Karis Foundation), culturale e sociale.
Un’esperienza spirituale fortissima è
quella di Dale Recinella che ha stravolto la sua esistenza passando dal mondo della
finanza al mondo del carcere. Il volume Un cristiano nel braccio della morte. Il mio
impegno a fianco dei condannati (Libreria Editrice Vaticana, pp. 192, euro 17),
disponibile da oggi in libreria, racconta il percorso di un uomo che ha preso sul serio
le parole di Cristo. Dale Recinella era un avvocato di successo, maneggiava milioni
di dollari a Wall Street per conto di facoltosi clienti. Ha deciso di cambiare tutto,
seguendo il consiglio del suo parroco: «Vedere il mondo come lo vede Dio». Per una
serie di rocambolesche vicende, Recinella arriva un giorno davanti alla Florida State
Prison con un compito da far tremare i polsi: lui, marito e padre, diventare
l’accompagnatore spirituale di un condannato a morte. Da quel giorno sono decine i
carcerati destinati al patibolo per mano dello Stato cui Recinella è stato accanto,
vincendo ostracismi sociali, critiche personali e perbenismi moralistici. Ai quali l’ex
avvocato di New York risponde: «È Gesù a non darmi scelta. Egli lascia i
novantanove giusti nel deserto e va in cerca di chi si è smarrito». Assassini,
pluriomicidi e autori di efferati crimini: questi diventano i nuovi amici di Dale
Recinella, che porta loro lo sguardo di un Dio che mai condanna nessuno, ma che
tutti guarda con infinita dolcezza e tenerezza. Queste pagine, intrise di una
semplicità evangelica davvero unica, raccontano la forza inesauribile che la fede in
Cristo può generare, anche nei luoghi dove meno penseremmo di incontrare
l’irriducibile novità del Vangelo.
Nella prefazione, il Papa ringrazia Recinella per la sua azione. «Il suo impegno come
cappellano laico, proprio in un posto disumano come il braccio della morte, è
testimonianza viva e appassionata alla scuola della misericordia infinita di Dio».
Francesco ribadisce inoltre che «la pena di morte non è in alcun modo la soluzione
di fronte alla violenza che può colpire persone innocenti».
«Proprio il Giubileo dovrebbe impegnare tutti credenti per chiedere con voce
univoca l’abolizione della pena di morte».
L’autore
Dale Recinella (1951), laureato in legge e in teologia, è stato avvocato a Wall Street
nell’ambito della finanza pubblica e privata. Dal 1998, accompagna spiritualmente
come cappellano laico i condannati a morte in alcuni penitenziari in Florida insieme
alla moglie Susan. Per questo suo impegno ha ottenuto diversi riconoscimenti: nel
1997 la Notre Dame University l’ha nominato Cittadino e credente esemplare, nel
2000 i cappellani dell’Union Correctional Institution l’hanno proclamato Cittadino
volontario dell’anno, nel 2021 la Pontificia Accademia per la Vita gli ha assegnato il Premio "Custode della vita".
Biografia spirituale e intellettuale di una delle sante più note di tutto il mondo. Jean de Saint-Cheron sceglie una prospettiva particolare per raccontare Teresa: non la ragazza tutta «fiori e crocifisso» che una certa vulgata ha trasmesso, ma la donna che per tutta la vita ha lottato contro se stessa per imparare ad amare tutti: una vera e propria «guerriera» dell'amore, santa perché ha capace di combattere, e vincere, la «buona battaglia della fede». Un testo appassionato, scritto in maniera impeccabile, da uno degli autori cattolici più in auge oggi in Francia.
Presentazione in chiave spirituale e teologica di alcune figure di santità e di radicale testimonianza cristiana alla luce della speranza, virtù al centro del prossimo Giubileo 2025 (tema, «Pellegrini di speranza»). Il testo illustra la vita e i tratti di santità in personalità come Madeleine Delbrêl, i beati Franz Jägerstätter, José Gregorio Hernández Cisneros e la famiglia Ulma, santa Margherita da Città di Castello, il cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân, e altri... Dopo una breve presentazione biografica, viene illustrata la specificità spirituale di tali figure alla luce della speranza cristiana.
Con la Prefazione di Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo.
Biagio Conte aveva tutto per fare una bella vita. Soldi, carriera, lavoro con un padre imprenditore. E l’ha fatta fino a 26 anni quando rimase folgorato dalla povertà di tanti disoccupati, immigrati e “scarti” che circolavano per Palermo, la sua città.
Decise di abbandonare tutto e di ritirarsi sulle montagne siciliane per ritrovare se stesso e dare un senso alla propria vocazione. Tra stenti, fame e freddo Biagio si sentì investito da una particolare “forza” interiore che cambiò il corso della sua esistenza.
Dopo un avventuroso cammino-pellegrinaggio ad Assisi tornò a Palermo e fondò la “Missione di Speranza e Carità” che ospita circa un migliaio di persone, tra poveri e immigrati senza una fissa dimora.
Le missioni fondate da Fratel Biagio oggi sono una decina. Al centro di tutte c’è la “Casa di Preghiera per tutti i popoli” nata sulle macerie di un ex caserma dell’aeronautica.
«Il segno che lascia nel cuore di Palermo – ha affermato l’Arcivescovo Corrado Lorefice – è un dono grande ma anche un compito grande: la sua domanda continuerà a provocarci intimamente e collettivamente».
Nei suoi lunghi anni da giornalista Lucio Brunelli ha incontrato molte persone che definisce "speciali", non tanto per il loro ruolo nella vita pubblica ma perché speciale è la loro umanità. In questo libro racconta le loro storie. Undici ritratti scritti con la penna di un giornalista di razza, capace di coinvolgere il lettore nel suo stesso stupore: racconti "ad occhi sgranati". Ci sono persone famose, come Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio che Lucio ha conosciuto da vicino, prima che fossero eletti al Soglio di Pietro. Ma anche persone meno note, come il venditore ambulante Alfredo Chiarelli, o Alver Metalli, giornalista italiano che ha scelto di vivere la sua fede in una baraccopoli argentina. Ci sono martiri moderni, come le suore di Madre Teresa uccise nelloYemen o il gesuita Paolo dall'Oglio e il vescovo ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim. Ci sono persone non cristiane, come il rabbino Elio Toaff o Giulio Segre. Storie di tragedie immani come il racconto della zingara cattolica Ceija Stojka sopravvissuta a un lager nazista. Papi, ambulanti, ebrei, martiri, zingari. E poi, personalità fuori dal comune come don Luigi Giussani e l'agnostico postcomunista Carlìn Petrini, fondatore di Slow food.
Il volume si propone di approfondire un aspetto specifico della biografia di Armida Barelli e del ruolo da lei ricoperto nella Chiesa cattolica e nella società italiana nella prima metà del Novecento. L’attenzione si concentra sul contributo dato, con la Gioventù femminile, alla formazione sociale e politica delle donne; contributo che non risulta affatto marginale rispetto a quello spirituale ed ecclesiale: al contrario, costituisce il suo naturale approdo, attraverso la sensibilità culturale che caratterizza l’impegno organizzativo della Barelli. Emerge così non tanto il profilo di una Barelli “politica”, quanto l’importanza dell’azione formativa integrale, tipica dell’Ac, anche per la nascita e lo sviluppo di una coscienza civile.
In tanta ricchezza di dottrina espressa da Agostino (354- 430), questo saggio si propone di cogliere l'essenziale del suo cammino spirituale, a partire da quell'autoritratto fondamentale che il vescovo di Ippona disegna nelle Confessioni. È l'opera che rispecchia tutti i passaggi interiori della sua vita, tra le ombre di quello che è stato e le luci di quello che è diventato. Un secondo tratto caratteristico che viene sottolineato è il modo in cui Agostino ha illustrato al popolo le verità di fede, da illuminato maestro di catechismo. Nell'ultimo capitolo del libro sono presentati alcuni punti centrali del suo insegnamento come maestro di vita spirituale. In conclusione il Messaggio ai giovani.
Don Giovanni Montali fu allievo spirituale e amico personale di Romolo Murri (presbitero, storico, politico e primo fondatore della Democrazia Cristiana), e venne personalmente incaricato dal papa Pio XII di tenere i rapporti con quest'ultimo, che aveva subito la sospensione a divinis nel 1907 e la scomunica nel 1909, revocata poi nel 1943. Il corposo epistolario testimonia la paziente opera del parroco romagnolo per favorire la riconciliazione e il reintegro di Murri nella Chiesa Cattolica, prima della sua morte. Il volume raccoglie ben 160 Lettere inedite di don Montali a Romolo Murri, che toccano alcuni nodi cruciali del rapporto tra fede e storia in un periodo particolarmente vivace e tormentato del cattolicesimo italiano, attraversando temi di particolare decisività: il ruolo della Chiesa di fronte al modernismo e al fascismo, la nascita del partito Popolare e della Democrazia Cristiana, la resistenza al nazi-fascismo, la Dottrina Sociale della Chiesa. Temi che mantengono tutta la loro attualità. In Appendice sono inoltre pubblicate anche alcune Lettere inedite di Murri a Don Montali, a sugello della profonda amicizia tra i due. Introduzione di Paolo Trionfini.
A 40 anni dal terribile agguato in cui persero la vita Emanuela Setti Carraro e suo marito, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, una splendida biografia disegna il profilo di una donna forte, tenace, testarda e solare. Le parole di Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale, ne sottolineano l'eleganza.
La penna travolgente e commossa di mamma Federica ripercorre i giorni luminosi di Lisa: una bambina piena di vita che ha saputo affrontare la sua malattia con fede, coraggio e allegria: «Non comanda la malattia, comando io», diceva. Schietta, amante della verità, sempre sorridente, tremenda... una vera bomba di energia. Lisa Rossi è una bambina completamente fuori dagli schemi, che Gesù ha scelto per farci conoscere un po' di più il suo volto. Il volto di un Padre buonissimo "che non sbaglia un colpo", come diceva lei, e che vuole a tutti i costi regalare ai suoi figli la felicità. Il segreto di Lisa? Credere, credere, credere e sorridere sempre. Il libro è arricchito dalla presentazione di don Pietro Pellegrini, il parroco di Lisa, che ha seguito il suo cammino con attenzione e affetto, e da una sezione di testimonianze di chi ha conosciuto e amato Lisa. È impreziosito, inoltre, da una ricca documentazione fotografica. E c'è di più! Nel libro si trova un QR code attraverso il quale è possibile accedere ad alcuni video e foto di Lisa per vederla cantare, ballare, ridere e scherzare con i suoi cari e con i suoi amici!
L'incontro con un teologo del dialogo, che ha dedicato la propria vita alla pratica di una teologia intesa come etica dell'accoglienza responsabile e teoria dell'ospitalità, a partire da una esegesi rinnovata dei testi biblici. Questo libro incontra, attraverso le modalità dell'intervista, delle testimonianze, dei rapporti, una pratica paradigmatica di esistenza teologica.
Albino Luciani è stato un uomo del Novecento, ne ha attraversato i passaggi più drammatici: dal fascismo alla secondo conflitto mondiale, dalla guerra fredda al "disgelo", fino al manifestarsi delle esigenze di rinnovamento nella società e a nuove, anche violente, contrapposizioni ideologiche. Questa biografia ricostruisce la sua parabola umana e spirituale, dagli anni del seminario al sacerdozio: vescovo a Vittorio Veneto, padre conciliare, patriarca a Venezia, cardinale e pontefice, per poco più di un mese. Documenti, interviste e testimonianze ci restituiscono le sue intenzioni, le preoccupazioni, le linee programmatiche: la conservazione della disciplina nella Chiesa, l'attenzione alla catechesi, il contrasto alla secolarizzazione, la fermezza con i dissidenti, l'impegno pastorale a fianco della sua comunità, la fedeltà nei confronti dell'eredità del Concilio Vaticano II, che per lui rappresentò un'autentica «conversione». Ne emerge una figura complessa - che non coincide con quella stereotipata riportata dalla vulgata corrente né con le categorie storiografiche più usate (conservatore/progressista...) - e capace, con realismo e misericordia, di intuizioni modernissime: lo testimoniano le sue posizioni sulla contraccezione e sulle unioni di fatto e, soprattutto, l'attenzione alla comunicazione, come ha dimostrato nel breve pontificato con il suo linguaggio semplice e diretto. Una lezione di umanità che sarebbe stata ripresa dai suoi successori.
In soli 33 giorni di pontificato ha conquistato il cuore della gente per la dolcezza del suo tratto e per la trasparenza della sua fede cristallina e comunicativa. Di lui ha scritto il grande Jean Guitton: «Passare come un fiore dei campi, lasciandosi dietro il profumo del sorriso, significa compiere una grande opera in questo momento di angoscia per l'universo». La "grande opera" della vita e del pontificato di Giovanni Paolo I troveranno una solenne conferma da parte della Chiesa il prossimo 4 settembre, quando sarà proclamato beato da Papa Francesco. È l'occasione per riscoprire la figura di questo grande Papa, la sua intelligenza, la sua bontà e il suo sorriso.
«Vescovo divisivo». Con questa sbrigativa battuta, molti tra il clero e nel laicato evitarono di confrontarsi con la coerenza evangelica della lettera pastorale Camminare insieme. Nulla di strano: la stessa ostilità con cui viene letto il messaggio e lo stile di vita di papa Francesco, cinquant'anni dopo. Testimonianza di due credenti che indicano un chiaro orizzonte alla loro Chiesa.
L'autore, avendo seguito fin dagli inizi il magistero di C. M. Martini ed essendo anche stato per anni in corrispondenza con lui, ha colto i tratti essenziali che definiscono la figura e l'impronta spirituale del vescovo che ha guidato la Chiesa di Milano, amato e stimato da credenti e non, segnando una fase storica importante per tutta la Chiesa e la società civile.
«Tutti dovranno conoscere la mia storia». È questa la consegna che Manuel Foderà ha lasciato a sua mamma Enza, poco prima di spiccare il volo per il Cielo a soli 9 anni. Aggredito da un tumore a soli 4 anni, ha affrontato la battaglia quotidiana con il coraggio di un "piccolo guerriero della Luce", come si definiva per sottolineare il suo desiderio di dare una mano all'amico Gesù a sciogliere "i cuori induriti".
Nunca mas! Mai più sequestri, assassinii, violenze, massacri, torture, desaparecidos! Nel Guatemala della seconda metà del Novecento, oppresso da feroci dittature militari, la voce del vescovo Juan Gerardi si è levata alta e forte a chiedere verità e giustizia per le migliaia di vittime della repressione e della violazione dei diritti umani. Divenuta scomoda per il potere politico, militare ed economico che dominava nel paese, è stata messa a tacere per sempre. Ma la testimonianza di questo vescovo martire, ancora poco noto in Italia, continua oggi a interpellarci e a indicarci la strada per un altro mondo possibile, dove finalmente, come afferma il testo biblico, “sia osservato il diritto e praticata la giustizia. Anselmo Palini nei suoi libri ha approfondito in particolare i temi della pace, dell'obiezione di coscienza, dei diritti umani e, più recentemente, le problematiche connesse con i totalitarismi e le dittature del XX secolo, ricercando in particolare le testimonianze di chi si è opposto a tali sistemi dittatoriali. Con Ave ha pubblicato:Testimoni della coscienza (2005); Voci di pace e di libertà (2007); Primo Mazzolari. in cammino sulle strade degli uomini (2012): Più forti delle armi. Dietrich Bonhoeffer, Edith Stein, Jerzy Popieluszko (2018); Primo Mazzolari. Un uomo libero {rist.
2019}; Oscar Romero. “Ho udito il grido del mio popolo” (rist. 2020); Pierluigi Murgioni.
“Dalla mia cella posso vedere i! mare” (rist. 2020): Marianella Garcia Villas (rist. 2020): Teresio Olivelli. Ribelle per amore (rist. 2020): Don Pierino Ferrari. “Vestito di terra, fasciato di cielo" (2020): Hélder Camara. “Il clamore dei poveri è la voce di Dio"(2020).