Questo volume si presenta come una summa del pensiero di Alasdair MacIntyre. Il punto di partenza della riflessione etica è la situazione pratica del soggetto agente, nella quale si rivela la direzionalità verso un fine ultimo, un telos che si incarna parzialmente nell'esercizio delle virtù morali e razionali ed è comprensibile solo narrativamente. A un'analisi fenomenologica più approfondita l'esercizio delle virtù appare come attuazione della legge naturale. Tale esercizio tuttavia si rivela impossibile senza il possesso di un bene comune fondamentale, quello dell'amicizia, la quale fornisce all'agente quella distanza dai propri desideri necessaria per ordinare i beni nelle situazioni particolari. Il desiderio, in altri termini, non è un dato positivo immodificabile ma, in quanto proprium del soggetto, ne rivela l'intima natura appetitiva (e quindi teleologica) e razionale. Un proprium paradossale in quanto necessita dell'altro per potersi determinare in modo non reificante.
El ser humano es vulnerable y, a menudo, debe su supervivencia a los demás. La dependencia de otras personas resulta evidente durante la primera infancia y la vejez. Aparte de eso, la vida de las personas se halla en ocasiones caracterizada, entre esas dos etapas, por lesiones o enfermedades que en algunos casos pueden producir la discapacitación total. A lo largo de su historia, la filosofía de la moral en Occidente no ha prestado la suficiente atención a la vulnerabilidad y dependencia del ser humano. Se ha contemplado a los principales agentes morales como sujetos racionales y saludables. Se ha pensado en los discapacitados como "ellos" en lugar de como "nosotros". En esta obra original y fascinante, MacIntyre no sólo corrige ciertos tópicos de filósofos precedentes y contemporáneos, sino también sus propios prejuicios al respecto, al tiempo que defiende tres conjuntos de ideas: las semejanzas y rasgos comunes con miembros de otras especies animales inteligentes (como el delfín); la importancia de las "virtudes del reconocimiento de la dependencia", así como de la autonomía; y la incapacidad del Estado-Nación moderno y la familia moderna a la hora de crear el tipo de asociación política y social capaz de conservar y transmitir determinadas virtudes.
Alasdair MacIntyre (Glasgow, 1929), filósofo y sociólogo inglés, profesor de sociología, enseñó en diversas universidades como en las de Essex (Inglaterra) y Vanderbilt (Estados Unidos). Es el O'Brien Senior Research Professor of Philosophy en la Universidad de Notre Dame. Dedicado principalmente a la filosofía y sociología de la moral, entre sus títulos destacan Tres versiones rivales de la ética. Enciclopedia, Genealogía y Tradición (1992) y Justicia y racionalidad (1994).
Condensada y selectiva, esta historia de la filosofía moral permite al lector situar los textos de ética en una perspectiva histórica, desde la generación homérica hasta los debates anglosajones contemporáneos. De este modo, el libro se ocupa de la mayoría de tipos y escuelas de la ética occidental: de los sofistas, de Sócrates y Platón, a la moderna filosofía moral, pasando por la ética de Aristóteles y la ética griega en general; el cristianismo, Lutero, Maquiavelo, Hobbes y Spinoza; las ideas británicas y francesas del siglo XVIII; Kant, Hegel y Marx; Kierkegaard y Nietzsche; los reformadores, los utilitaristas, los idealistas, etc. Una obra que ofrece al estudiante y al lector en general la base histórica y la perspectiva esenciales para una lectura inteligente de los textos fundamentales de la ética.
Edith Stein es, sin lugar a dudas, una de las figuras más relevantes de nuestro tiempo. Asistente del conocido filósofo Edmund Husserl, fundador de la fenomenología, fue una de las pocas mujeres que participó activamente como miembro del círculo de G”ttingen, una comunidad de amigos unidos por el deseo de llevar a cabo un proyecto filosófico de corte realista. Judía, sufragista, conversa al catolicismo, carmelita descalza y mártir, Stein atravesó una de las etapas de la historia más convulsas y dramáticas, finalizando sus días en Auschwitz. Fue canonizada y nombrada copatrona de Europa por el Papa Juan Pablo II. El filósofo escocés Alasdair MacIntyre se propone con este trabajo algo más que una biografía intelectual de los años previos a la conversión de Stein. Desea entender su labor intelectual a la luz del contexto filosófico y social en el que vivió, de su vida práctica, de sus amistades, de su itinerario vital, de sus implicaciones políticas. El resultado es una mirada novedosa, abierta, que ofrece nuevas luces sobre la Alemania de entreguerras, así como sobre la influencia de Stein en la obra de Husserl. Con ello, MacIntyre la sitúa, además, en relación con filósofos contemporáneos de la talla de Lukács, Rosenzweig, Reinach, Heidegger, Ingarden, etc., tomándose verdaderamente en serio la actividad filosófica como parte fundamental de la vida de Edith Stein. Edith Stein, un prólogo filosófico, se dirige a todos aquellos interesados en la vida y/o en la obra de Edith Stein, y también a los estudiosos de la filosofía que deseen conocer mejor el pensamiento de Husserl, el devenir de la fenomenología en aquellos años o, en general, que deseen comprender mejor la filosofía contemporánea.
Quella di Edith Stein è una biografia filosofica non convenzionale.
Di origini ebraiche, assunse posizioni atee all'inizio dei suoi studi filosofici. Si formò con Edmund Husserl, il fondatore della Fenomenologia, divenendo una pioniera del nascente movimento filosofico. Nel corso della Prima Guerra Mondiale prestò servizio come infermiera negli ospedali militari, si convertì poi al cattolicesimo entrando a far parte dell'ordine religioso carmelitano. Fu uccisa nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nel 1942. E' stato canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1998.
Alasdair McIntyre presenta un'affascinante esposizione dello sviluppo intellettuale e filosofico di Edith Stein, contestualizzato nell'ambiente filosofico di Edith Stein, contestualizzato nell'ambiente filosofico tedesco dei primi decenni del XX secolo.
Dalla sua biografia della Stein si evince come la filosofia sia in grado di formare integralmente una persona e non sia, semplicemente, una fredda e astratta formulazione accademica. McIntyre paragona la conversazione di Edith Stein con le differenti conversioni di Adolf Reinach, Franz Rosenzweig e George Lukacs. La chiara e concisa esposizione della formazione di Edith Stein nel contesto universitario tedesco dell'epoca illustra assai bene le questioni cruciali e le idee che i suoi scritti ancora oggi possono offrire agli studiosi di Husserl, Heidegger o del tomismo degli inizi del XX secolo.
Uno dei pregi dell'opera è quello di essere scritta con una chiarezza che la rende immediatamente fruibile anche a un pubblico non specialistico. Inoltre, offre una ricostruzione del profilo di Edith Stein da più punti di vista: filosofa, donna e santa.
Quando nel 1981, Alasdair MacIntyre presentò sulla scena filosofica internazionale After Virtue, fu subito chiaro che si trattava di un libro importante, che avrebbe caratterizzato il dibattito filosofico della fine del secolo; appena tre anni dopo, si rese necessaria una seconda edizione, per rispondere alle critiche sollevate dall'intero ambiente filosofico e per sviluppare alcuni punti che avevano bisogno di essere chiariti. Se oggi, per l'insistenza di molti, viene pubblicata una seconda edizione italiana, in corrispondenza alla terza inglese e a molteplici traduzioni in altre lingue, non si può che vedere una conferma della sensazione iniziale. A più di venticinque anni di distanza, "Dopo la virtù" è la conclusione della più che ventennale ricerca che ha riportato Aristotele prima e poi San Tommaso, al centro del main-stream filosofico, aprendo allo stesso tempo un progetto di ricerca originale che dura ancora oggi e che si è approfondito nell'opera del suo autore. Si tratta di una storia della filosofia morale, scritta secondo criteri corrispondenti alla sintassi della postmodernità. Allo stesso tempo, è una seria riflessione e proposta di etica e di filosofia politica. Contiene al suo interno un metodo epistemologico realistico, che punta alla scoperta dei primi principi, senza rinunciare all'apporto della storia e della teoria sociale, e al progresso delle scienze umane.