Seconda edizione del rapporto annuale sul mercato cinematografico.
Il Rapporto, giunto alla sua terza edizione è una pubblicazione importante in quanto, per la prima volta in Italia, fornisce un quadro organico di questo settore vitale della nostra economia.
Idee facili, praticabili e a basso costo per scoprire nuovi mercati, gestire al meglio prezzi e profitti, promuovere in modo originale ed efficace i propri prodotti (o i propri servizi). Se si dice marketing, si pensa subito a costose ricerche, campagne stampa e TV. Ma il marketing può anche essere low cost, cioè richiedere impegni economici contenuti ed essere alla portata di imprese di dimensioni minori e dei professionisti che si trovano di questi tempi a dover pensare e agire come delle microaziende. In realtà non solo nelle grandi aziende, ma anche nelle piccole e medie ci si trova quotidianamente a prendere decisioni di marketing, magari senza rendersene conto: fare o no uno sconto al cliente? come impostare il sito Internet? conviene partecipare a una fiera di settore? come sviluppare idee per nuovi prodotti ora che la concorrenza straniera incombe? come differenziarsi dalla concorrenza? la grande distribuzione avanza, ma come trovare clienti in questo canale? la pubblicità costa, quali altri modi ci sono per far conoscere l'azienda e i suoi prodotti? dove trovare le informazioni su nuove tendenze e mercati? come tenersi i clienti migliori? Questo libro traduce le teorie del marketing in linguaggio comprensibile a tutti, adattandole alla realtà italiana della piccola, media e microazienda. Il tutto con esempi, casi e spunti, elaborati grazie a decine di interviste con imprenditori ed esperti, e filtrati dall'esperienza personale dell'autrice.
Lo scenario del crimine si è fatto molto più competitivo e molte forme di business criminale si sono affermate grazie alla globalizzazione, prima fisica poi virtuale. Il mondo delle imprese si è ritrovato ad affrontare, nel volgere di pochi anni, nuove forme di minaccia e nuovi rischi, tutti conseguenza della globalizzazione. L’effetto della “pressione” è stato il sorprendente numero di tracolli finanziari e dei casi di malgoverno aziendale (da ENRON a Parmalat per citare i principali) che ha spinto i legislatori a svolgere una funzione di supplenza nel governo dell’economia con tutta una serie di strumenti legati alla cosiddetta Corporate Governance (d.lgv 231/01, Serbanes/Oxley Act, l.262/95) che, insieme ad altri vincoli normativi (quali ad es. il TU Privacy ecc. o le legislazioni legate al concetto di sviluppo sostenibile), sorti come strumenti di prevenzione, paradossalmente, sono stati portatori a loro volta di ulteriori rischi di natura legale. L’effetto finale, in uno scenario economico globale, ma con framework normativi non altrettanto globali, è stato quello di penalizzare le aziende dei paesi moderni.
Autore del Tableau économique, François Quesnay (1694-1774) annuncia – due decenni prima che appaia la Ricchezza delle Nazioni di Adam Smith – la “scienza” del “governo economico” delle società. Contro le politiche filo-industriali del commercio e contro l’ancien régime – responsabili della crisi francese – egli indica nella produzione agricola e nel libero funzionamento dei mercati le condizioni naturali e necessarie dell’indipendenza e della forza degli imperi. In questa direzione, egli assegna – in Francia – a rappresentanze dei proprietari terrieri le istituzioni di controllo delle politiche fiscali ed economiche e dei comportamenti del governo. Ne esce l’idea di una fisiocrazia, un modello di governo ispirato dalla scienza, dispotico ma legale, manutentore di un ordine naturale disegnato a misura del capitalismo agrario e dei suoi agenti, in duplice opposizione alla proposta montesquiviana del “governo misto”, conservatore degli equilibri sociali di ancien régime, e agli sviluppi di un assolutismo a vocazione “industrialista”, promotore delle “classi sterili”.
La forma del pamphlet si addiceva a John Maynard Keynes, autore per lo più di interventi brevi e spesso polemici, nei quali combatteva le opinioni prevalenti ed esplorava nuovi punti di vista. Era sostanzialmente un lungo pamphlet "Le conseguenze economiche della pace", il libro con cui nel 1919 aveva preso le distanze dalla "follia" del Trattato di Versailles, sostenendo profeticamente che avrebbe provocato una nuova guerra "a confronto della quale sarebbero apparsi trascurabili gli orrori di quella appena finita". E sarebbe stato un lungo pamphlet la stessa "Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta", con cui nel 1936 avrebbe rovesciato le dottrine invalse e trasformato per sempre la teoria economica. Per questo i saggi qui radunati propongono Keynes nella sua forma migliore e più stimolante. Scritti fra il 1923 e il 1942, nascono dall'insofferenza di un uomo di genio per le idee correnti, dalla sua ricerca di vie non ancora battute, e costituiscono insieme lo sfondo culturale e la premessa della rivoluzione che si attuerà con la "Teoria generale". Keynes vi affronta le contraddizioni di fondo del capitalismo, che per 'funzionare' deve magnificare uno dei grandi vizi dell'uomo, l''auri sacra fames', l'avidità di denaro' riferisce ciò che ha visto nella Russia comunista, di cui analizza con precisione la forza e le debolezze; coglie il tramonto del laissez-faire.