
Questo libro deriva dall'adattamento di un manuale largamente adottato nelle università americane in corsi introduttivi di geografia umana e culturale: "Visualizing Human Geography" di Alyson L. Greiner, edito da Wiley in collaborazione con la National Geographic Society. Il testo unisce tre elementi di forza molto innovativi per la didattica della geografia di livello universitario: una pedagogia visiva integrata con un testo completo, l'utilizzo di situazioni e problemi concreti estratti dalle collezioni della National Geographic Society, l'inserimento di un sistema multimediale interattivo. Questa scelta è coerente con un indirizzo pedagogico, ormai affermato a livello internazionale. Esso consiste in un superamento del pregiudizio secondo cui l'apprendimento visivo si accompagni necessariamente a un indebolimento nei processi cognitivi superiori e che quindi le immagini siano alternative ai concetti e al ragionamento, o debbano avere un ruolo banalmente strumentale. Occorre invece prender atto dei consolidati progressi della pedagogia visiva e soprattutto dei grandi mutamenti in atto nell'ambiente socio-culturale in cui vive lo studente del XXI secolo. Come scrive la psicologa Patricia M. Greenfield sulla prestigiosa rivista "Science" (n. 323, gennaio 2009, pp. 69), "politiche e didattiche dell'educazione devono corrispondere al mutamento introdotto, sul piano dei processi di apprendimento, da televisione, videogames e internet".
Fin dalla prima pubblicazione, "Occhio e cervello" si è imposto in tutto il mondo come una imprescindibile introduzione al fenomeno della percezione visiva. Benché le edizioni successive abbiano incluso nuove scoperte e idee, per la prima volta Richard Gregory ha completamente revisionato e aggiornato il testo, aggiungendo anche oltre 30 nuove illustrazioni. Il fenomeno dell'illusione ottica continua a essere il principale tema del libro, con un nuovo tentativo di fornire un chiaro sistema di classificazione. Compaiono per la prima volta le sezioni su cosa vedono i bambini e come imparano a vedere, sulla percezione del movimento e sull'impatto delle nuove tecniche di rappresentazione del cervello.
Metto in copia conoscenza il mio capo oppure no? Devo inviare una mail al cliente per rinegoziare l'offerta. Cosa scrivo per essere convincente? Ho ricevuto un commento aggressivo ad un mio post sul social network. Come rispondo? Da quando sono in quel gruppo su WhatsApp, vengo bombardato di notifiche. Abbandono subito il gruppo o provo a mediare la comunicazione? Nel mio gruppo di lavoro vengono inviate troppe email. Da responsabile, come mi regolo? Esistono nuove regole e suggerimenti pratici che possono aiutarmi ad essere ancora più assertivo con la scrittura? L'obiettivo di questo libro è fornirvi le risposte a queste e ad altre domande che oggi riguardano la comunicazione scritta sia in ambito personale e social, sia nei contesti lavorativi e professionali. In particolare, il lettore comprenderà come applicare il modello dell'assertività, storicamente legato al contesto della comunicazione interpersonale, al mondo della comunicazione scritta. Il testo riporta anche un'indagine, condotta dagli autori su un campione di aziende, che esplora le criticità più frequenti legate alla scrittura e le soluzioni da poter adottare subito.
Il tema della definizione dei confini familiari risulta cruciale in tutte le situazioni in cui il nucleo originario subisce una trasformazione irreversibile o comunque a lungo termine, per acquisizioni o perdite «non fisiologiche», per cui si apre il problema di "chi sta dentro" e di "chi sta fuori" della famiglia. Lo strumento qui presentato, applicabile a singoli, coppie e famiglie, chiede di tracciare, all'interno di un disegno simbolico molto semplice descrittivo del proprio mondo psicologico, i confini familiari, così come ciascuno se li rappresenta. Il volume si rivolge agli operatori psicosociali e giuridici che si occupano delle situazioni in cui si verificano ambiguità e conflitto di confini, cioè agli operatori dei diversi servizi delle ASL o dei comuni, nonché agli operatori giuridici che lavorano presso i tribunali, coinvolti nel lavoro con casi di adozione, affidamento, separazione e famiglie ricostituite e, più in generale, nel settore minorile. La necessità di operare in un orizzonte multidisciplinare (psicologico, pedagogico, sociale e giuridico) rende particolarmente prezioso l'utilizzo di uno strumento proiettivo che, somministrato e analizzato dagli psicologi, per la semplicità e l'evidenza della lettura può rappresentare la base per una riflessione comune a partire dalle diverse competenze professionali. "La doppia luna" è infatti uno strumento che può offrire interessanti spunti per la costruzione in équipe di criteri ed ipotesi su cui poggiare le decisioni operative.
Questo lavoro si snoda partendo dalla complessa problematica del mondo della sofferenza e da un'essenziale esplorazione del panorama culturale, alla scoperta di possibili risposte. Illuminanti sono il panorama biblico, il pensiero dei Padri della Chiesa e alcuni insegnamenti pontifici, tra i quali particolare rilievo è riservato alla Salvifici doloris di Giovanni Paolo II, il quale indica di cercare l'unica convincente risposta, agli interrogativi dell'uomo, nel Crocefisso: la sofferenza dall'amore.
Nel tormentato scenario globale contemporaneo, il rapporto religione politica è spesso visto in una prospettiva parziale, che dà risalto solo all'islam e a certe sue correnti più fondamentaliste. In realtà, nel corso degli ultimi decenni, tutte le religioni tradizionali sono tornate ad avere un peso sulla scena politica. Su questo ritorno, sono state costruite delle teorie di politica internazionale, come quella dello "scontro tra civiltà". Analizzandone i presupposti e le finalità geopolitiche, il libro intende mostrare come la "guerra santa" non sia che una forma del ruolo politico delle religioni. Nell'attuale crisi della politica come sfera autonoma e dello Stato come fonte della sovranità, l'autore si interroga sulla possibilità che si delinei una "santa alleanza" fra le principali confessioni, volta a riportare una "morale universale" nel cuore della polis.
Una colossale partita a scacchi, nella quale regole numerose e complicate possono cambiare durante il gioco; molti giocatori si affannano sulla stessa scacchiera; i pezzi, che tutti muovono simultaneamente senza aspettare il loro turno, hanno per ciascuno un valore diverso: è il disordine che caratterizza le relazioni internazionali. In questo caotico panorama, restituire ordine, razionalità e logica alla politica - impresa fuori dalla portata dei suoi stessi attori - è compito della geopolitica, grazie alla quale i diversi fattori possono venire interpretati. Il libro, con ricchezza di esempi e testimonianze, guida il lettore attraverso un'area di studi ancora poco conosciuta ma strategica per capire le complessità della scena globale.
"Come gli psicologi cognitivi hanno ripetutamente dimostrato, la mente umana non è particolarmente dotata per assorbire e memorizzare informazioni eterogenee e fra loro scollegate, ma piuttosto è fatta in modo da riuscire a pensare, scoprire, capire e ricordare ciò che ha capito. Se si ignorano la logica e le prove che li sostengono, i concetti della psicologia sono parole vuote, prive di significato. In questo libro, lo sviluppo del pensiero critico non è confinato a speciali inserti o agli esercizi alla fine del capitolo. Piuttosto - se sono riuscito nel mio intento - è una caratteristica intimamente intessuta a ogni paragrafo del testo. Ho cercato di delineare ogni dominio della psicologia individuandone i quesiti principali, i più importanti approcci con cui si cerca di dare risposta a quei quesiti, le scoperte, le idee e le teorie più durature scaturite da quelle scoperte. Ho cercato di descrivere tutti questi aspetti in una maniera il più possibile coerente dal punto di vista logico e intellettualmente stimolante. Ho scritto ogni pagina di questo libro avendo ben chiaro lo scopo di voler rappresentare la scienza della psicologia come un'impresa umana il cui progresso deriva dal lavoro meticoloso di persone coscienziose, benché fallibili, impegnate a compiere osservazioni, condurre esperimenti, ragionare e riflettere sui vari aspetti del comportamento." (Dalla prefazione dell'autore)
Il mondo del lavoro sta vivendo il cambiamento più eclatante da un secolo a questa parte. Come possiamo valorizzare al meglio questa opportunità unica e riprogettare radicalmente il nostro modo di lavorare, per sempre? Attingendo a trent'anni di ricerche sulle tendenze tecnologiche, demografiche, culturali e sociali che stanno plasmando il lavoro e su ciò che abbiamo appreso dall'esperienza della pandemia, Lynda Gratton presenta in questo testo il suo innovativo framework in quattro fasi per riprogettare il lavoro. Comprendere che cosa è importante, per le persone e il business. Reinventare nuovi modi creativi di lavorare. Modellare e testare questi approcci all'interno dell'organizzazione. Agire e creare sulla base di feedback per garantire benefici duraturi. Dalla banca HSBC, che ha creato un team multidisciplinare per comprendere meglio la employee experience, alla società tecnologica Fujitsu, che ha reimmaginato tre tipologie di uffici "perfetti", alla compagnia di telecomunicazioni Telstra, che ha stabilito nuovi ruoli per coordinare il lavoro, il volume presenta i casi di diverse organizzazioni alle prese con sfide molteplici. Tanto nelle PMI quanto nelle multinazionali, questo è il momento di realizzare cambiamenti durevoli, aiutando i team ad abbracciare il cambiamento, aumentare la produttività e prosperare nel nuovo mondo del lavoro flessibile. Riprogettare il lavoro è il libro definitivo su come trasformare le organizzazioni e fare in modo che il lavoro ibrido funzioni per tutti.
Volume di 300 pagine riccamente illustrato a colori