
"Carissimi genitori che avete la fortuna di avere un bambino di pochi mesi o di uno o due anni, carissimi nonni che avete un nipotino o una nipotina agli albori della vita, vi scrivo per dirvi che avete a che fare con un grandissimo tesoro: un nuovo essere umano, pieno di misteriose potenzialità, che diverrà adulto tra vent'anni, una persona, si sa, totalmente diversa da quella che ora avete sotto gli occhi, ma tanto più aperta quanto più preserverete la sua originalità, permettendo a lui o a lei di costruire la propria libertà interiore. Se siamo così bravi a capire le richieste di un piccolo animale domestico che non parla, certo saremo capaci di interpretare quelle, altrettanto silenziose, di un neonato. L'importante è non anticiparle mai, trattandolo da grande quando è ancora così vicino alla nascita, buttandolo troppo presto in mezzo al chiasso, alle luci, alla concitazione della nostra vita quotidiana. No! Andiamo adagio per favore, trattiamolo con il riguardo che si ha con una pianta delicata o un vetro prezioso. Seguiamolo piuttosto che imporgli le nostre abitudini, adottiamo con lui la lentezza del bradipo o della chiocciola, anziché il balzo vittorioso del ghepardo che appartiene piuttosto alla pubertà e all'adolescenza..."
Ci troviamo dentro una vera e propria rivoluzione culturale. Immersi in una realtà "liquida" stiamo trasformando il nostro modo di vedere la realtà e i nostri rapporti. I bambini e gli adolescenti vivono come una "doppia vita" che influenza il processo di sviluppo e di individuazione: una reale dove fanno le esperienze comuni e si confrontano con il principio di realtà e una virtuale che consente altre esperienze e rapporti con se stessi e con gli altri. I "pollicini" cioè quelli che digitano solo con i pollici, altrimenti chiamati "nativi digitali", nati dalla fine degli anni Novanta in poi sono cresciuti con Internet e il nuovo modo di interagire. Comunicano, scrivono, parlano, hanno gesti e ritualità che le generazioni precedenti non conoscevano e che gli adulti di oggi, i "tardivi digitali", non comprendono. Riflettere su questi aspetti è una necessità. Perché è importante cercare di capire cosa sta accadendo a noi e ai nostri figli e interrogarci su cosa serve sapere e fare oggi dal momento che, per i nativi digitali, "on line" e "off line" non sono mondi separati e distinti come rette parallele ma realtà sovrapposte. Questo libro è pensato come una "guida" per i genitori di oggi spesso smarriti di fronte alle emergenze e ai fatti di cronaca. Essere Genitori 2.0 significa saper valorizzare le opportunità e le enormi potenzialità del mondo tecnologico ma soprattutto saperlo governare e non esserne governati. Serve anche per evitare che i nuovi "pollicini", lasciati soli da noi adulti nella scoperta di questi nuovi mondi e modi, si perdano nel bosco e si debbano arrangiare da soli ad uscirne o difendersi dai lupi. Se non ci siamo noi adulti e genitori alla guida di questo viaggio è partita persa per loro e per noi! Buon lavoro!
I rapporti tra il vescovo di Roma e il patriarca di Costantinopoli tra il 1964 e il 1995 hanno avuto l'andamento di una curva che discende, dovuta sia alle diverse personalità, sia alla spinta dell'entusiasmo iniziale per un dialogo di riconciliazione fortemente voluto, ma anche alla maggiore difficoltà del dialogo teologico rispetto al dialogo della carità inizialmente affrontato.
Negli anni cinquanta del Novecento un gruppo di educatori e insegnanti fondò il Movimento di cooperazione educativa (Mce), un movimento di educazione alternativo ispirato al pensiero pedagogico e sociale di Célestin ed Elise Freinet. Tra i promotori del Movimento, Bruno Ciari, importante critico del sistema scolastico italiano. Ciari propone l'attuazione di una pedagogia popolare che rispetti l'individualità del bambino, cercando di liberare la sua intelligenza e la sua autonomia. I fondamenti del suo pensiero sono oggi fondamentali per gli educatori che vogliono affrontare sfide e trasformazioni dell'esperienza educativa del presente. Introduzione di Goffredo Fofi.
Il volume propone una rassegna di argomenti di psicologia inquadrati nel contesto storico-geografico, selezionati e presentati secondo le indicazioni dell'Esame di Stato per Psicologi; è diviso in due sezioni: nella prima vengono affrontati in maniera sintetica gli aspetti teorici rilevanti ai fini della prima prova dell'Esame di Stato; nella seconda sezione è presentata una rassegna di temi svolti che copre tutto il programma necessario allo svolgimento del tema. La novità del testo consiste nel proporre gli argomenti classici della psicologia in una prospettiva nuova, mettendo in risalto quelli che sono i risvolti tecnico-applicativi della Psicologia moderna. In particolare, verranno proposti tra gli ambiti applicativi: i disturbi corrispondenti alle funzioni trattate, gli strumenti di indagine e le tecniche di intervento dei suddetti disturbi. Tale approccio rende il testo fruibile non solo agli studenti universitari, ma anche ai laureati che si approcciano all'Esame di Stato, e ai professionisti che possono avvicinarsi, secondo una prospettiva diversa, ad argomenti già noti.
Il volume propone una rassegna di Progetti di Psicologia presentati secondo le indicazioni dell'Esame di Stato per Psicologi; è diviso in 2 sezioni: nella prima vengono proposti in maniera sintetica gli aspetti teorici rilevanti per la seconda prova dell'Esame di Stato. Gli argomenti sono proposti in base alle diverse aree della disciplina, quali Psicologia clinica, Psicologia della salute, Psicologia scolastica, Psicologia delle migrazioni, Psicologia del lavoro e Psicologia giuridica; nella seconda sezione è presentata una rassegna di progetti svolti che copre tutto il programma necessario allo svolgimento del progetto. La novità del testo è quella di proporre gli argomenti dividendoli in base alle aree tematiche e per ogni area sono presentati i principali strumenti e tecniche applicabili al contesto specifico. Inoltre verranno presentate una serie di strumenti e tecniche utili a reperire le informazioni e ad attivare le risorse ai fini della professione. Tale approccio rende il testo fruibile non solo agli studenti, ma anche ai laureati che si approcciano all'Esame di Stato, e ai professionisti che possono avvicinarsi, secondo una prospettiva diversa, ad argomenti già noti.
"Storie di narcisismo maligno e psicopatia" è una raccolta di casi clinici trattati in vari ambiti nel corso dell'attività professionale dell'autore, sia in campo psicoterapeutico che forense. I tre casi clinici trattati sono stati scelti al fine di illustrare la manifestazione clinica del narcisismo, dalle sue connotazioni maggiormente accettabili e integrabili in un funzionamento adeguato alle prime note disfunzionali, per terminare al narcisismo maligno e alla psicopatia, senza dimenticare i risvolti clinici sulle vittime e cenni preliminari sulla psicodinamica e sulla letteratura scientifica. Al termine della narrazione dei casi vi è una parte dedicata alla giurisprudenza e ai risvolti forensi, completa di sentenze di Cassazione, per la quantificazione del danno alle vittime di soggetti maltrattanti. Il volume si presta anche alla lettura di appassionati di gialli, perché ogni storia è scritta con un linguaggio scorrevole e comprensibile ed è utile alle vittime di violenza, perché illustra, attraverso il contributo di professionisti specializzati in materia penale, quali siano le tutele che la legge mette a disposizione in caso di vittimizzazione.
Il volume nasce da un'esigenza importante, quella di spostare l'attenzione dalla violenza come problema delle donne alla violenza come questione maschile, prendendo in considerazione quindi il soggetto che esercita la violenza stessa. Le Raccomandazioni del Consiglio D'Europa (2002) 5, invitano gli Stati membri a pianificare interventi rivolti a uomini che agiscono violenza nelle relazioni affettive, intesi come misura aggiuntiva alla sentenza di condanna, volta a prevenire futura violenza. L'Italia, in questo percorso virtuoso, sconta un ritardo scientifico, culturale e legislativo nelle azioni di intervento psicologico e riabilitativo ad indirizzo dell'uomo abusante. Da tale consapevolezza è derivata la volontà degli Autori di scrivere un testo il più possibile sintetico e "pratico", di facile consultazione, centrato sui problemi concreti dell'intervento ad indirizzo di partner violenti, nella consapevolezza che è solo nello sviluppo di una rete competente, di azioni e di servizi, che si possono superare le tante difficoltà insite nel problema.
Cosa significa educare? perché educare? chi educa chi? quali rapporti esistono tra educazione e società e tra educazione e cambiamento? A cinquant'anni dall'uscita di "Pedagogia degli oppressi", concluso da Freire nel 1968 (anno - come il libro - di radicalità e di liberazione) le domande restano prepotentemente attuali. E le risposte di Freire, ispirate al principio fondamentale che non c'è educazione se non attraverso la liberazione degli uomini dall'oppressione, continuano a essere un punto di riferimento nel mondo. Per questo una nuova edizione, con il corredo di una introduzione e di una postfazione attualizzanti e di brevi interviste a studiosi contemporanei, non è il semplice ripescaggio di un classico.
Il volume, insieme pratico e teorico, si articola secondo la classica scansione delle abilità di base, assunta anche nelle Indicazioni nazionali e nelle Linee guida per i vari livelli di scuola. Il primo capitolo presenta, mediante una serie di riflessioni sullo stato della didattica dell'italiano, alcuni concetti basilari: educazione linguistica, abilità, competenze. Il discorso si focalizza poi sulle abilità orali e sulla scrittura, rispetto alle quali si forniscono anche linee di possibile sviluppo del curricolo. Il secondo capitolo è incentrato sul saper leggere, o meglio sull'imparare e sull'insegnare a leggere, in considerazione della centralità della lettura nel curricolo per tutte le discipline. Il terzo capitolo è dedicato alla riflessione sulla lingua e sulla grammatica, presenta i fondamenti teorici di alcuni modelli grammaticali e suggerisce uno sviluppo in verticale della competenza. Il quarto capitolo si occupa delle indagini nazionali (prove INVALSI) e internazionali (IEA PIRLS e OCSE PISA) sulle competenze di lettura degli studenti. Il testo è infine arricchito da un'ampia bibliografia a corredo di ogni capitolo e da un'Appendice contenente una sitografia ragionata.
In questo libro l'autore tratta alcuni temi di economia di grande attualità come lo sviluppo economico italiano, la globalizzazione economica e finanziaria, il disavanzo estero statunitense, il rapporto tra l'euro e il dollaro, i diversi modelli di governo della società per azioni, la crisi dello Stato sociale, le prospettive dell'economia mondiale. L'autore si sofferma inoltre sul fenomeno della finanziarizzazione dell'economia mondiale, che origina soprattutto dall'enorme disavanzo della bilancia dei pagamenti corrente degli Stati Uniti e dalla inevitabile conseguente liberalizzazione dei movimenti di capitali, e che produce distorsioni ed effetti negativi sul sistema economico. Tale fenomeno infatti ha generato uno sviluppo abnorme dell'innovazione finanziaria e una crisi bancaria e dei mercati, che si è poi trasmessa all'economia reale.
L'opera è aggiornata con: il D.L. 12 settembre 2014, n. 132, di riforma della giustizia civile. Questo provvedimento introduce rilevanti modifiche, relative ad argomenti fra i quali si segnalano: il trasferimento in sede arbitrale di procedimenti pendenti dinanzi all'autorità giudiziaria; la procedura di negoziazione assistita da un avvocato; l'interruzione della prescrizione e della decadenza; le nuove disposizioni per la semplificazione dei procedimenti di separazione e di divorzio; il regime di compensazione delle spese processuali; il passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione; l'utilizzabilità delle dichiarazioni rese al difensore; la riduzione delle ferie dei magistrati, degli avvocati e dei procuratori dello Stato; il processo di esecuzione forzata e le procedure concorsuali.